Ha tutta l'apparenza dei porno d'altri tempi, ma si ferma prima e, nonostante mostri in pratica lo svolgersi di un’orgia dall'inizio alla fine (o quasi), non può essere catalogato nel settore hard. Nessun primo piano o “azione” esplicita, in sintesi, sono un continuo accoppiarsi interrotto dalle bizzarre entrate in scena del misterioso organizzatore del sexy party: lo chiamano tutti “zietto” (Uncle in originale) ma sembra proprio Karl Marx, imbalsamato, seduto, immerso in una luce azzurrognola, con barba e baffi bianchi come gli occhi, privi di pupille. Nel delirante finale scopriremo che viene da Arcon, un pianeta sul quale mangiare gli umani più...Leggi tutto depravati provoca gran godimento. Lui non fa altro che raccoglierli e spedirli lassù. Li attira nella sua casa promettendo soldi, sesso e un regalo dalla sua “scatola dei giocattoli”; fa credere loro di scherzare e poi li accoppa servendosi della sua “manovalanza”. Ovviamente il sangue è contenuto e gli effetti rozzissimi, ma il tutto si vede in fondo per farsi quattro risate e magari stupirsi di fronte a certe invenzioni bizzarre come le lenzuola che si animano e palpeggiano voluttuosamente una maggiorata o una donna che, ripresa dal basso (nuda, come la stragrande maggioranza degli attori in scena), ci vorrebbe far credere d’essere una gigantessa. Follie a buon mercato insomma, con luci rosse e intermittenti a movimentare scenografie estremamente povere (il salotto di una villa, in pratica) e dialoghi non esattamente ricercati. Due o tre scene simpatiche.
Psicotronico softcore "sci-fi" delirante e, nemmen dirlo, spassosissimo. Orge, necrofilia, allucinazioni, Karl Marx e un plot farneticante a cui Jackson attingerà a piene mani per Bad taste. Primizie allegramente scoppiate come questa non ne gusteremo più.
Poverissimo "sexploitation" che incuriosisce per le scene di sesso molto vicine all'hard (un anno prima di Gola profonda). Anche i dialoghi, rozzi e talvolta sporchissimi, non sarebbero sfigurati nei porno che da lì a poco sarebbero iniziati ad uscire e stesso discorso si potrebbe fare per gli attori, ridicoli e praticamente nudi dall'inizio alla fine. In mezzo a tutto ciò abbiamo una specie di trama con tocchi orrorifici e fantascientifici che innalzano ancora di più il livello del trash. Gli amanti del brutto rischiano di divertirsi.
Pionieristica sexploitation con tinte horror (almeno nella versione soft) di Garcia. La trama potrebbe essere scritta su un fazzolettino di carta, la finalità è quella di mostrare ripetute scene di sesso in un contesto diverso, quello horror, che in realtà funziona poco. Un tipo di operazione in cui era caduto anche Coppola con risultati non molto diversi. Ma anche nelle scene di sesso (ce n'è per tutti i gusti) si percepisce una società malata, insoddisfatta. Niente che però lo conduca dalle parti della sufficienza. Guardabile per curiosità.
MEMORABILE: L'atmosfera di libertà molto anni '70 che si respira nel film; La scena con la meyeriana Uschi Digard.
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Ad essere hard è l'edizione italiana appositamente rimontata a metà anni 80 (con metà film rimpiazzato da scene hard da varie produzioni americane). Il film nell'edizione originale non va oltre il soft molto spinto.
e comunque zender nella lunga diatriba in merito di qualche anno fa aveva concluso decretando che gli hard già schedati/davinottati anni addietro sarebbero rimasti, mentre col consolidarsi della regola che ne vieta il censimento avrebbe rimosso tutti quelli schedati da là in avanti. questo a quanto vedo è uno di quelli d'antan, e come osserva bene deep la versione primigenia di propriamente hard ha ben poco.
DiscussioneZender • 16/06/15 14:15 Capo scrivano - 47778 interventi
Sì, esattamente come dice Schramm, questo risale all'epoca precedente, addiritturta al 2008...
Io ho una registrazione di RaisatCinema, e assolutamente NON E HARD. A qualche sequenza perversamente erotica che sfiora l'hard, ma la versione da me registrata a suo tempo (2005) e decisamente soft, cioè quella originale americana che cita Deep senza alcun tipo di insert.
DiscussioneZender • 21/02/19 18:38 Capo scrivano - 47778 interventi
Pessoa, un consiglio: mai cercare in database film stranieri cercandoli solo col titolo italiano. Conviene sempre cercarli prima col titolo originale e poi col regista e l'attore principale. Questo c'era già, anche se il tuo titolo italiano l'ho aggiunto negli aka.
Grazie, troppo buono.
Approfitto per segnalare nel cast l'assenza di Uschi Digard, una delle più note Vixen di Meyer che, anche se non accreditata, è forse la presenza di maggior rilievo del film.