I married a strange person! - Film d'animazione (1997)

Una fantasia irrefrenabile vulcanica e spregiudicata, un'inesuaribile fucina di trovate estrose e folgoranti, atmosfere e ossessioni cronenberghian-lynchane, surrealtà e irriverenza senza pari, genio allo stato puro. Ex equo con Scarfe e certo Servais, in assoluto uno dei migliori lavori d'animazione mai visti in 35 anni. Inestimabile e imperdibile.

Ha una fantasia irrequieta Plypmton, da torbido surrealismo alla Topor, che riversa nei suoi disegni in continua e graffiante metamorfosi verso il ripugnante o il mostruoso. È così che decide di raccontare la storia del marito con superpoteri magici, per la disperazione della consorte e l’avidità dei potenti di turno. Il film, nella sua cupa visionarietà, si avventa sui gangli vitali di una putrida società borghese. Ma dà il meglio nel vertiginoso erotismo, in una travolgente e smaccata esplosione di simboli.

La "strange person" del titolo, disegnata con un tratto sgraziato ed elementare che mescola surrealismo e primitivismo, è Grant Boyer, membro della middle class americana che scopre inconsueti poteri magici derivatigli da un'escrescenza sulla nuca. Si apre una lotta senza esclusione di colpi per accaparrarsi il foruncolo magico... Dura poco più di 70', ma per bizzarria di scrittura e densità di idee sembrano quasi il doppio. Anarchico e tumultuoso, parossistico nelle sue manifestazioni grafiche (esilaranti i riferimenti sessuali), dinamitardo.

Una neo-sposa scopre che il marito ha poteri straordinari, derivanti da un foruncolo sul collo... Chi conosce Plympton sa cosa aspettarsi ma, nonostante la bizzarria ed il grottesco siano messi in preventivo, è impossibile non farsi sorprendere da una fantasia tanto dissacrante. In un mondo paradossale in cui sono i fili d'erba a falciare i giardinieri, trionfa l'erotismo, pervasivo e mutaforme, in grado di suscitare nello stesso tempo riso e raccapriccio. Impreziosito da una deliziosa ost "rumoristica" condita da canzoni ironiche, un film di travolgente originalità.

Divertentissimo tour-de-force creativo dalla mente vulcanica di Plympton, una giostra surrealista e grottesca che frulla sesso, gore e satira cartoonesca. L'inconfondibile tratto sketchy dell'artista dona forma e vita a siparietti d'irresistibile demenzialità visionaria, fra ribaltamenti di ruoli (l'erba che falcia il giardiniere), rapporti sessuali improbabili (i due carri armati, le prese della corrente), umorismo in stile Tex Avery che si concede spesso alla splatterstick, allusioni erotiche disparate che ricordano Bakshi e trovate che bisogna vedere per credere. Consigliatissimo!