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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: A new leaf
Anno: 1971
Genere: commedia (colore)
Regia: Elaine May
Note: Aka "E' ricca, la sposo, l'ammazzo". Tratto dall'omonimo racconto di Jack Ritchie.
LE LOCATION
L'IMPRESSIONE DI MMJ
Discontinua black comedy dominata com'era da prevedersi dal re dei burberi Walter Matthau, che privo della sua “spalla” naturale Jack Lemmon accentra su di sé il peso della riuscita o meno del film. Anche perché Elaine May, che notoriamente sconfessò il montaggio definitivo dell'opera arrivando a disconoscerla nonostante ne avesse firmato sceneggiatura e regia, non riesce a uscire dalle maglie di un personaggio caricaturale, insipido, funzionale all'ottima performance di Matthau ma altrimenti eccessivamente infantile. Un'impressione suscitata comunque, nel suo complesso, anche dalla sceneggiatura: esile, futile e piuttosto sciocca. Pur talvolta irresistibile....Leggi tutto Perché, va detto, alcuni dialoghi (monologhi) di Matthau sono esemplari nella loro tipica comicità “contenuta”, da commediante di gran classe che ha fatto del cinismo spesso perfido la sua bandiera. Pensiamo al momento della dichiarazione, ai primi contatti con Henrietta (Elaine May), persino ai freddi botta e risposta col fido maggiordomo (che pure sono un cliché inflazionato). Insomma, il film è godibile e la mano femminile nella regia garantisce una leggerezza piuttosto insolita. Ciò non toglie che si avverta una forte disomogeneità, forse davvero causata da un montaggio scellerato; e il finale arriva quasi inatteso e dovuto, scialba conclusione di presupposti molto più aggressivi e coraggiosi. Manca l'originalità, ma è difficile trovare commedie altrettanto esplosive (almeno per certi tratti) e nel medesimo tempo controllate. Il resto poi lo fa Matthau, autentico istrione dal volto di ghiaccio, icona della misantropia (e misoginia, di conseguenza) nel cinema americano. Un film con molti estimatori.
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- Grande esempio di cinema:
Josephtura, Katullo - Davvero notevole!:
Puppigallo, TomasMilia, Caesars, Daniela, Voloerrand, Kami - Quello che si dice un buon film:
Marcel MJ Davinotti jr., B. Legnani, Lupoprezzo, Il ferrini, Didda23, Paulaster, Rigoletto, Capannelle, Reeves - Non male, dopotutto:
Stefania, Xamini, Deepred89 - Mediocre, ma con un suo perché:
Furetto60
Matthau è uno dei più grandi attori mai apparsi, anche solo come maschera; e qui, da scapolo impenitente costretto a sposare un’impedita mezza cieca per denaro, dà il meglio di sè (anche la May è molto brava). Cinico, spietato, ultrasupponente, tratta tutti come inferiori tranne il maggiordomo, che ogni tanto ascolta. Da segnalare: il duetto con il sospettoso avvocato della futura moglie; Quando congeda la di lei servitù; La dichiarazione, mezzo ubriaco di "Ambrosia rinfrescante" e in ginocchio sui cocci. Purtroppo, cala nell’ultima parte, ma resta notevole e da vedere!
MEMORABILE: Matthau realizza di essere diventato povero e inizia un malinconico pellegrinaggio nei vari club e luoghi da ricchi che amava bazzicare.
Una splendida black comedy con Matthau che, nel solito ruolo di burbero e cinico, deve sposare una mezza cieca per denaro con l’intenzione di eliminarla una volta sposata. Forse ci sono alcuni momenti vuoti (specie nel finale), però la comicità mai volgare e sempre tagliente di Matthau fa restare incollati alla poltrona. Magnifico il suo cinismo, il suo modo di trattare tutti come inferiori.
Grande commedia statunitense, di eterne freschezza e finezza, con momenti esilaranti anche alla quinta visione, come la surreale richiesta di matrimonio, eseguita con riferimenti a ordine, specie e genere dell'Homo sapiens sapiens... Matthau promette e mantiene sempre. Elaine May regge perfettamente il gioco, come gran parte degli attori del cast secondario. Film delizioso.
MEMORABILE: La richiesta di matrimonio.
Gradevolissima commedia che risulta estremamente godibile anche dopo ripetute visioni. Walter Matthau ripropone il suo personaggio di sempre ed ancora una volta si rivela impeccabile: il vero punto di forza del film è la sua gigantesca interpretazione. Matthau è un benestante sull'orlo della bancarotta e per evitarla si trova costretto a sposare la ricca Elaine May (anch'essa molto funzionale alla sua parte). La trama è lo spunto per alcune trovate comiche davvero micidiali. Da vedere.
Quasi tutte le commedie romantiche iniziano con lui e lei che si detestano, questa inizia addirittura con lui che vuole uccidere lei, infatti doveva essere una commedia più macabra che romantica, con tanto di ricatti ed omicidi, nella versione definitiva gli angoli sono molto smussati, resta il pregio di dialoghi impertinenti ed irriverenti, certo però si passa da toni acidi e vagamente sinistri a un finale "zuccherino" senza che sia chiarito il travaglio emotivo di quel filibustiere di Henry. Vale la visione per Matthau e per la May, adorabili!
Milionario in rovina sposa per interesse una milionaria imbranata e bruttina. Gustosa black comedy piena di dialoghi brillanti, ben sceneggiata e diretta dalla sorprendente Elaine May (che si ritaglia anche il ruolo della sprovveduta milionaria). Walter Matthau come al solito è un'acuta maschera impassibile di comicità. Anche se la "redenzione" finale non convince molto, ci si diverte per tutto il film.
Uomo viziatissimo e privo di scrupoli (“in vita ho fatto solo il ricco”) trova l’unico modo per evitare la bancarotta e il metodo sta nel titolo. La prima parte è abbastanza divertente anche se da subito ci si rende conto che, per quanto Matthau sia Matthau, non è la sua opera migliore. E in effetti, nel prosieguo, manca quel “quid” che possa rendere originale la pellicola (la quale, a conti fatti, si chiude in modo scontato e banalotto).
Commedia resa atipica da un montaggio nervoso che tende a rimuovere qualsiasi tempo morto ma finisce in una strana sperimentazione che non accontenta neppure lo spettatore dal gusto moderno. Matthau fa il mattatore dirigendo più di quanto non faccia la sua compagna di scena plot e risate, a fronte dei comprimari di turno. Buona l'idea e risultato tutto sommato godibile, ma non certo travolgente.
Ciò che colpisce maggiormente in questo film è il montaggio, che soprattutto nella prima parte è talmente serrato che quasi paiono mancare dei pezzi. Matthau è - al solito - monumentale, sopperendo là dove lo script si rivela ingenuo e puerile. Elaine May, recentissima moglie di Allen nelle Six scenes, è invano truccata per apparire bruttina ma autenticamente sguaiata nelle ilari movenze. Si ride, più spesso si sorride; un po' frettoloso il finale ma nel complesso una commedia gradevole di ormai rara eleganza.
MEMORABILE: Lo scontro di Matthau con l'avvocato.
Scapolo per vocazione, avendo sperperato tutto il proprio patrimonio progetta di impalmare un'ereditiera e poi farla fuori, ma... La miglior regia di Elaine May, qui anche attrice nelle vesti (ancora etichettate) della botanica tanto ricca quanto goffa e sprovveduta, per merito di una buona sceneggiatura, un ritmo sostenuto ed un cast colorito ed efficace. Ma a renderla memorabile è ovviamente il grande Matthau in una delle sue maschere più riuscite: imperdibili i suoi duetti con il solerte maggiordomo o l'aplomb con cui pronuncia le battute più ciniche. Gradevole anche all'ennesima visione.
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Commedia brillante sorretta dal cinismo del personaggio principale, impersonato da un Matthau in gran spolvero. La vicenda scorre godibile ma senza particolari guizzi e non priva di qualche rallentamento, facendo affidamento sui dialoghi, effettivamente ben scritti. Il crescendo di imbarazzi e ipocrisie della degenerata love story funziona, ma la chiusura - forse imposta dalla produzione - giunge improvvisa e inappagante. Come spesso accade a Hollywood, smorfie e occhialoni non bastano a rendere brutta la tutt'altro che brutta protagonista.
Matthau da solo vale il film. La trama è l'occasione per una serie di gag fantastiche, tutte magnificamente scritte e interpretate, a volte anche da Matthau da solo (nei sogni, quando si vede privo delle sua "abitudini"). Fantastici, degni di Lubitsch e Wilder gli sketch con l'avvocato di Graham, quelli con l'avvocato di Enrichetta, con il maggiordomo, con la governante di lei, lo zio di lui... Peccato che alla fine si scelga la strada buonista e non quella noir-surreale.
Elaine May dirige e interpreta una commedia che sembra cucita sulle caratteristiche attoriali di Matthau, il quale ci fa un figurone nei panni del "signorino" acculturato che si gode la bella vita spendendo fino all'ultimo centesimo la fortuna lasciata dal padre. L'incontro con la ricca (ma poco attraente) Enrichetta, nonostante qualche punta di cinismo e cattiveria, renderà il nostro meno misantrapo e più comprensivo. Sceneggiatura di pregio con dialoghi brillanti e un tessuto narrativo che dà spessore all'evoluzione del personaggio.
MEMORABILE: Matthau che con una punta di malinconia fa visita ai luoghi a lui più cari; Il pendaglio; L'escursione in canoa.
Scapolone in bolletta cerca sposa per matrimonio di convenienza. Commedia che dovrebbe essere nera (dopotutto resta tale solo nelle intenzioni) ma che diviene romantica verso la conclusione. Matthau ha i tratti burberi necessari a tenere sulle spalle un plot del genere e riesce a non salire mai sopra le righe. Divertenti i vari siparietti con il maggiordomo e l'avvocato. Regia che non è niente di particolare e che scade nell'ultima parte, montata male.
MEMORABILE: Il contratto con lo zio; L'avvocato che vuole sposare la ricca cliente; Il gruppo di domestici truffaldini.
Tutta l'arte istrionica di Walter Matthau al servizio di un film che va ad inserirsi a pieno diritto nel solco della grande commedia americana. Peccato che questo, se da un lato costituisce un valore aggiunto, dall'altra diventa un limite; far pesare tutto sulle spalle di un singolo attore (anche se si chiama Matthau) è un azzardo che anche in presenza di grandi nomi non ha sempre funzionato. Qui vediamo un classico caso nel quale tutto si regge sulla performance del protagonista, che ovvia ad un certo disequilibrio di sceneggiatura. Con più cura poteva essere un capolavoro.
Sulla scia del precedente vademecum pseudo-uxoricida interpretato dagli scintillanti Lemmon/Lisi, un Matthau indimenticabile nel suo ruolo più confacente di cinico scapolone, complice l’ottima prova di una May a 360° impacciata solo per copione, malgrado i contrasti post partum del montaggio. Si viaggia spediti nel divertimento ad opera di arguti ed esilaranti scambi, rallentando solo per brevi tratti. Finale un po' catartico nella prassi della commedia americana di quei tempi, quando simili ending rendevano alla pari di un twist. In ogni caso, irrinunciabile.
MEMORABILE: In banca; L'avvocato disperato; Il vestito di Enrichetta; In ginocchio sui vetri; “A quella pancia non ci credo nemmeno se la vedo!”.
Uno di quei buoni, vecchi cari film che ti scaldano l'animo per la loro pulizia, semplicità che cela ricchezza, dolcezza. E poi c'è un mostro sacro in tutto il suo splendore, uno dei pochi attori che può competere con Totò nell'Olimpo dei più grandi comici di sempre. La dichiarazione "scientifica" (in linea con la sistematica linneana zoologica e botonica che piace alla futura moglie) per il fidanzamento è geniale e rimane uno dei momenti migliori, così come la spiegazione sulla nomenclatura binomiale tassonomica.
Commedia brillante su uno degli schemi classici legati al matrimonio che vede primeggiare un Matthau in gran spolvero che trova adeguata sponda in un buon cast di comprimari. Spassoso il maggiordomo personale ma anche l'avvocato che chiama a raccolta la servitù per spiegare che la pacchia è finita è una scena da ricordare. Prima parte più scoppiettante, seconda che denota qualche lentezza.
Walter Matthau è davvero il re dei cinici, e sui tempi comici delle sue battute ha costruito il proprio fascino. In questo film è straordinario, lui che cerca di impalmare un'occhialuta botanica per salvarsi dall'inevitabile fallimento. Divertente, a tratti geniale, molto godibile. Chissà perché Elaine May, regista e interprete, ha disconosciuto un film che sembra ben riuscito.
Inizia con una bella dose di suspense e di humor, questo simpaticissimo film che avrebbe dovuto essere una commedia nera, nelle intenzioni della regista e protagonista Elaine May, e invece è una commedia rosa confetto! Il tutto fu parecchio sforbiciato dalla produzione, cosa sicuramente giusta perché anche così alcune scene lasciano il tempo che trovano e si tradisce la filosofia dell'autore del racconto, che non amava le lungaggini, però appunto l'elemento nero è rimasto solo in qualche inserto onirico. Mancano i delitti che il protagonista aveva messo in atto per prova!
MEMORABILE: L'inizio; La Ferrari di Matthau con le valvole perennemente incrostate; Il maggiordomo.
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- Deepred89 ebbe a dire:
Grazie per le info e per il consiglio Daniela! Avevo letto di manomissioni da parte della produzione e pensavo che il finale fosse tra le parti prese di mira...
SPOILER
Non sapevo di manomissioni. Allora azzardo una ipotesi: possibile che riguardino non il "lieto fine" ma proprio la soppressione dell'omicidio presente nel racconto?
Forse non avranno voluto calcare la mano sul carattere cinico e calcolatore del protagonista. - Trovata qualche info su wikipedia inglese. La May's cut durava 180' e vedeva un subplot con Matthau ricattato dall'avvocato e da un complice. Finisce per avvelenarli entrambi. Il finale invece pare fosse lo stesso, ma effettivamente, come scritto da wikipedia, senza la sottotrama criminosa assume un altra (troppo blanda, a mio avviso) valenza. Nel racconto a lasciarci le penne sono sempre avvocato e compare?
- Ricordo che ammazza come minimo un ricattatore proprio con il veleno ma la lettura è troppo lontana nel tempo, bisogna che la rinfreschi... appena ritrovo il volumetto, questo scambio di post mi aveva già messo voglia di rileggerlo ma il bastardello si è rintanato proprio bene in mezzo agli altri :o(Ultima modifica: 15/06/17 08:54 da Daniela
- L'acquisto online del digitale (come su Chili ad esempio) è ancora introvabile? Allora, io ordinai il dvd se non sbaglio su IBS ma mi toccò restituirlo perché difettoso. Me ne mandarono anche un'altra copia ugualmente difettosa e poi si arresero. E' passato qualche anno, è vero, ma mi è passata anche la voglia del dvd. E tra l'altro i passaggi tv sono praticamente inesistenti.Ultima modifica: 26/11/21 10:42 da Katullo
- Katullo ebbe a dire:
Grazie comunque Zender ! ( in realtà è stata una controprova perchè temevo di essere diventato un troll a mia insaputa Si scherza) :-)
Katullo. Io il dvd ce l'ho, comprato molti anni fa, e funziona bene.
Su Amazon è disponibile a 9.90€, ma non so se possa presentare o meno i difetti da te citati. Puoi comprarlo e, se difettoso, rispedirlo indietro
https://www.amazon.it/Ricca-Sposo-LAmmazzo-DVD/dp/B019JKK0OW - Deepred89 ebbe a dire:
Trovata qualche info su wikipedia inglese. La May's cut durava 180' e vedeva un subplot con Matthau ricattato dall'avvocato e da un complice. Finisce per avvelenarli entrambi. Il finale invece pare fosse lo stesso, ma effettivamente, come scritto da wikipedia, senza la sottotrama criminosa assume un altra (troppo blanda, a mio avviso) valenza. Nel racconto a lasciarci le penne sono sempre avvocato e compare?
Sì signor Depreed89, nel racconto vengono avvelenati due uomini: un tizio che si pigliava ogni mese un mucchio di soldi dal conto di Enrichetta per motivi che qui non vale la pena riportare se non a tua richiesta; l'avvocato, il quale ricattava Henry perché sapeva dell'omicidio che aveva commesso, aveva infatti pedinato il tizio poi morto avvelenato. Il finale è lo stesso confermo anche questo. A me pare eccessivo mandare addirittura Henry a insegnare all'università e a mangiare alla mensa con Enrichetta, però in effetti dice "si può provare", non è detto che resista! Magari torna a giocare a golf o a polo, anche se di queste attività sportive da ricchi non c'è traccia nel racconto.
