Bambino Pinocchio - Serie animata (1977)

Altra trasposizione televisiva del capolavoro collodiano, questa volta con uno spirito e un'animazione chiaramente rivolta ai più piccoli. La storia è ripresa a grandi linee, ma molte situazioni e personaggi sono totalmente inventati, come la paperetta Gina al posto del Grillo Parlante o l'improbabile Balena che sostituisce il Pesce-cane del romanzo. La sigla italiana cantata da Cristina D'Avena fu un grandissimo successo nei primi '80.

Ricordo ancora con terrore un episodio in cui il nostro bambino Pinocchio si trovava all'interno di un castello abitato da una terribile vampira e quando lei andava a succhiargli il sangue durante la notte scopriva con stupore che trattavasi di un burattino. Tratto dal libro di Collodi ma con larghe licenze. Da bimbo lo guardavo con piacere.

Il più grande difetto di questo anime dedicato al burattino di Collodi è, secondo me, quello di essere arrivato secondo, tre anni dopo Le nuove avventure di Pinocchio della Tatsunoko. Che al posto di un grillo parlante ci sia una papara, secondo me, non cambia il risultato finale. Anche qui le licenze poetiche si sprecano e un Pinocchio troppo infantile, dopo quello troppo dark di tre anni prima, oggi fa veramente storcere la bocca. Resta il rammarico dell'inesistenza di una serie animata italiana sul burattino di Collodi.

Dopo il grande capolavoro di Collodi, ecco arrivare una serie d'animazione ispirata ad esso, ma con scarsi risultati. Del vero Pinocchio rimane il fatto che sia un burattino e poco più perché, ad esempio, il grillo parlante viene sostituito da un'improbabile papera! Si salva solo la sigla, cantata dalla splendida Cristina D'Avena.