Carrington - Film (1995)

Nell'Inghilterra inizio secolo ha luogo la inconsueta relazione fra la pittrice Dora Carrington e il saggista omosessuale Lytton Strachey: sullo sfondo il cosiddetto "circolo Bloomsbury", tutto raffinatezze letterarie e ambiguità sentimental-sessuali. Ritratto meticoloso di un ambiente e di due vite singolari, ottimamente interpretato ma in ultima analisi freddo e noiosetto. Forse sono gli stessi personaggi a creare questa distanza. Lytton Strachey è meglio leggerlo, specie le raffinate biografie del suo "Eminenti vittoriani".

Un amore sconfinato e stupefacente: è quello tra la pittrice disinibita e lo scrittore gay, travolgente e assoluto nonostante i tanti amanti. La vera storia di Carrington e Strachey rifulge in questo sontuoso film, che svela il loro intenso rapporto e la rete allargata di affetti e avventure sullo sfondo dell’Inghilterra vittoriana. Thompson e Pryce sono magnifici la prima nel restituire la complessa e tormentata psicologia dell’artista e il secondo nel tratteggiare la delicata raffinatezza dandy dell’uomo. Un’opera dall’incedere ispirato.

L'amore platonico tra una pittrice anticonformista e uno scrittore omosessuale nell'esordio alla regia cinematografica del commediografo Christopher Hampton. Considerato l'autore, grande spazio ai dialoghi che insieme alla magnifica ricostruzione ambientale dell'epoca vittoriana, sono il pezzo forte del film. Ottime le interpretazioni dei protagonisti. Qua e là emerge una certa freddezza di maniera della narrazione.

Storia sentimentale che riguarda la non molto nota pittrice Dora Carrington e il suo amore impossibile, ma doloroso e tragico verso Strachey, saggista e scrittore dandy. È anche il ritratto dell'epoca vittoriana ricostruita con cura maniacale, attraverso un gruppo di intellettuali e artisti legati da turbolenze affettive e sessuali. La scelta di non rivelare la Carrington artista se non nei titoli di coda è molto azzeccata, lasciando spazio solo alle vicende personali. Bravissimi i due protagonisti, un po' troppo estetizzante la scenografia.

Intellettualità ed estrema libertà sessuale di veri personaggi d'inizio XX secolo sono gli ingredienti del bio-dramma diretto dal regista teatrale Hampton. Lytton Strachey (Pryce) si impone, prima che come scrittore, come figura in un certo senso inetta per il distacco da ogni cosa e soprattutto dall'amore di Carrington (amore che rende la pittrice una vera vittima) e per lasciarla sola, in nome di una libertà assoluta, nelle decisioni più importanti. La Thompson è fantastica nel ruolo più disinibito della sua carriera.