Una moglie - Film (1974)

Una moglie
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Quando gli chiedono di sua moglie, Nick (Peter Falk) sta sulla difensiva: “Lava, stira, fa i lavori di casa, rammenda..., è una donna”. Non si capisce perché, ma sembra volerne sottolineare la normalità. Quando lei (Gena Rowlands) entra in scena ci appare infatti così: una moglie qualunque, magari delusa dalla troppa assenza in casa del marito. Poi, pian piano, capiamo che qualcosa non va: si comporta in modo bizzarro, fa delle strane smorfie... In un'escalation che lascia di stucco capiamo che le manca qualche rotella. Alla cena con i colleghi di lui (fa il capo cantiere) si lascia andare e scatta il primo diverbio. La situazione in casa, ce ne accorgiamo lentamente, è drammatica (e ci sono...Leggi tutto di mezzo pure tre figli). Nick dapprima abbozza (un Falk eccezionale, benché piuttosto oscurato dalla “mattatrice”), poi esplode. Lei, Mabel (la Rowlands, si guadagnò una meritata nomination all'Oscar ma è solo nell'ultima parte che mostra davvero di cosa è capace), alterna momenti di lucidità ad altri di totale distacco dalla realtà. Subentrano la suocera, il medico e la situazione si fa incandescente. Cassavetes dirige con la consueta semplicità ed efficacia un dramma familiare in tutti i sensi (oltre a sua moglie, Gena Rowlands, recitano nel film sua madre, sua suocera e pure suo figlio Nick, il biondino che alla festa non trova le scarpe), in cui l'overacting inevitabile della Rowlands è nella prima parte un po' eccessivo e a tratti fastidioso. Si recupererà nello straziante finale, con un Falk perfetto che prima asseconda e poi sbotta.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/11/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 11/11/07
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Il Gobbo 2/01/08 18:17 - 3015 commenti

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Angoscioso, asciutto drammone domestico di Cassavetes, giocato più sulle atmosfere (sempre più opprimenti, fatali) che su eventi veri e propri, e giocato sui contrapposti ma intercambiabili registri interpretativi di due cavalli di razza. Se la performance della Rowlands è giustamente celebrata (ma il copione la agevola, quanfdo non la costringe addirittura) Peter Falk è fenomenale. Un film di sgradevole autenticità.

Stefania 29/04/10 00:59 - 1599 commenti

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Mabel è una donna che subisce l'influenza di troppe cose: vista la precarietà del suo equilibrio, tutto la manda in crisi -e che crisi!-, si sente sempre inadeguata, come una ballerina che ha scordato i passi e teme di sconvolgere l'intera coreografia. Suscita emozioni forti: dolore, rabbia, disgusto questo dramma che introietta in un microcosmo familiare un conflitto che è tra l'individuo e la società. Notevoli anche gli ambienti. una casa grande, piena di gente, di rumori, di voci: tutti parlano e nessuno comunica. Pietra miliare!
MEMORABILE: La festicciola per Mabel dopo la permanenza in ospedale.

Giùan 22/12/11 13:14 - 4562 commenti

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Esempio paradigmatico del cinema di Cassavetes. Opera intrisa di quel crudele realismo umanistico, teso non a registrar ciò che accade, ma più intensamente a rendere in chiave tragica la quotidianità delle persone e la loro speciale sensibilità. Fenomenologico e spigoloso ritratto di alienazione femminile in un contesto familiare proletario, "Una moglie" è uno di quei rari casi di film che mette i brividi e impedisce giudizi. L'adesione di Gena al suo personaggio lascia senza fiato, mentre Falk è fenomenale nel rendere l'amore di un uomo che non capisce.
MEMORABILE: La cena con gli amici e l'esplosione della "crisi"; Il ritorno dal manicomio di Gena e il suo sorriso di fronte alla festa che la accoglie.

Galbo 26/12/11 08:24 - 12398 commenti

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Da una delle figure più importanti della cinematografia USA indipendente, un film che rappresenta una solida critica all'istituzione famigliare ma anche uno spietato e veritiero ritratto di una personalità borderline come quella della protagonista. Il film è un'ottima rappresentazione ambientale e sentimentale, sostenuta da due magnifici attori (la Rowlands sicuramente ma anche Peter Falk) e da una grande prova del regista.

Mickes2 15/04/12 18:28 - 1670 commenti

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Sublime indagine antropologica all’interno del nucleo famigliare e di riflesso, uno spaccato di società. Il realismo del quotidiano narrato con partecipe intensità attraverso gli occhi, i gesti, i silenzi, il nervosismo schizofrenico di una donna (una monumentale Rowlands che lavora di eccessi e sottrazioni) che lotta con la propria identità e con la vita, per dare e ricevere quell’amorevole calore umano di cui tanto abbisogna. Ha del miracoloso l’approccio filmico di Cassavetes, in grado di far esplodere l’intimità dei suoi protagonisti. ****!
MEMORABILE: La cena con gli operai; Il ritorno a casa di Mabel.

Enzus79 22/02/14 13:23 - 2900 commenti

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Guardando quest'ottimo film non si capisce come John Cassavetes sia un regista così sottovalutato. Ottima interpretazione sia della Rowlands, che ha uno straordinario movimento facciale, e ovviamente di Peter Falk (doppiato magistralmente da Amendola).

Cotola 26/10/15 15:01 - 9052 commenti

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Notevole ritratto di donna firmato da Cassavetes che si dimostra ancora una volta maestro nel descrivere mentalità e psicologie muliebri, ma anche le dinamiche dei rapporti di coppia e più in generale di quelle familiari. Qui siamo dinanzi ad una moglie fragile, dal carattere discontinuo e lunatico la cui situazione viene resa più difficile da una famiglia che sa essere molto opprimente. Da applausi la prova della Rowland (vera moglie del regista); molto bravo anche Falk. Imperdibile per chi ama il regista.

Maxx g 9/08/18 09:14 - 635 commenti

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Imbarazzante e delirante, ma il riferimento non è ovviamente alla messa in scena quanto alla situazione familiare che viene descritta. Lui e lei: tre figli e un ménage difficile per il carattere della donna, che la porta al manicomio. Lui che cerca di capire, lei che rientra nel mondo ma non è guarita completamente. Una buona prova di Cassavetes, anche se per l'imbarazzo si fa fatica a seguire alcuni passaggi. Immensa la Rowlands, valido Falk, doppiato da Amendola. Merita una visione.

Alex75 3/09/18 13:37 - 880 commenti

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Cassavetes esplora, con l'abituale sensibilità e con un realismo che a tratti urta, il mondo del disagio psichico e il ruolo, non sempre funzionale, della famiglia. La sua indagine trae grande forza dai registri cangianti della Rowlands, dapprima contorti e disarticolati e poi magistralmente modulati nella struggente seconda parte. Da non sottovalutare il contrappunto di Falk, marito nevrotico, ma attento. Efficace anche il resto del cast. Malinconiche e suggestive le musiche jazz di Harwood.
MEMORABILE: “Mabel non è pazza, è solo diversa”; Mabel al pub; La cena con i colleghi di Nick; Il ritorno di Mabel dall’ospedale; Il finale.

Herrkinski 22/04/19 23:12 - 8117 commenti

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Dramma corale che vede una straordinaria Rowlands dar vita a un personaggio dalle molteplici sfaccettature, contrapposta a un marito italo-americano (un bravo Falk, ben doppiato nella versione italiana da Amendola) che nella sua semplicità blue-collar non capisce appieno i labirinti della psiche umana. Un quadro familiare che assume tinte dolorose, specialmente nella parte finale, dove il confronto tra i due e i figli smuove corde emotive notevoli. Un film difficile, estremamente 70s e d'autore ma anche per questo di fattura e pregio non comuni.

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Xamini 17/09/22 11:06 - 1252 commenti

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Inizialmente pensato per il teatro, venne poi spostato su schermo, ebbe un notevole travaglio distributivo (lo stesso cast si adoperò per favorirne le sorti); un gran lavoro delle parti, con un Cassavetes a dirigere parte della propria famiglia reale, in modo intimo ma non intrusivo. Viene lasciato grande spazio all'improvvisazione e ne beneficiano soprattutto la protagonista, una Gena Rowlands che lascia via via maggior spazio alle fragilità della sua psiche, affiancata da un ottimo Peter Falk, perennemente ai confini della sopportazione e spesso dalle parti dell'ira. Da vedere.
MEMORABILE: La festa finale; La chiusa, con la telecamera oltre il separé.

Paulaster 7/12/23 18:00 - 4423 commenti

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La moglie di un carpentiere inizia a dare segni di squilibrio. Carico dramma familiare in stile Cassavetes: lunghe scene in cui gli attori possono sbizzarrirsi, clima intimo e neorealismo della provincia americana. La Rowlands tende ad andare sopra le righe, ma è funzionale al personaggio, che passo dopo passo va fuori di testa; Falk stenta a starle dietro ed è credibile quando perde le staffe. Ultima parte altamente drammatica (per la presenza dei bambini), che anticipa un finale bellissimo di riconciliazione coniugale.
MEMORABILE: La pastasciutta a colazione; Il padre dei bambini buttato fuori; Il volo lungo la scarpata; Il taglio alla mano.
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  • Musiche Columbo • 11/09/10 18:11
    Pulizia ai piani - 1098 interventi
    Il motivo principale è tratto dalla Boheme di Puccini. Ma c'è anche un frammento dalla Lucia di Lammermoor di Donizetti.

    http://www.youtube.com/watch?v=X4Uzdlgv2G8
  • Homevideo Columbo • 5/10/10 10:30
    Pulizia ai piani - 1098 interventi
    L'edizione in dvd Criterion ripristina le scene tagliate ai tempi della distribuzione cinematografica, soprattutto gli sforzi di Nick per occuparsi dei figli quando la moglie è in manicomio.

  • Curiosità Columbo • 5/10/10 10:35
    Pulizia ai piani - 1098 interventi
    Il titolo originale è un modo popolare per dire di essere sotto l'influenza dell'alcol.
  • Homevideo Rebis • 5/10/10 21:31
    Compilatore d’emergenza - 4422 interventi
    Anche il DVD italiano è integrale.