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Durata: 104 episodi
Titolo originale: Mitsubachi Maya No Boken
Anno: 1975
Genere: animazione (colore)
Regia: Vari
Note: Aka "L'apemaia" o "Shin Mitsubachi Maya No Boken" ma non "L'ape Maya". La serie è divisa in 2 stagioni per un totale di 104 episodi, protrattasi fino al 1982.
LE LOCATION
TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/11/07 DAL BENEMERITO CIAVAZZARO
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- Grande esempio di cinema:
Ale nkf, 124c - Davvero notevole!:
Giùan - Quello che si dice un buon film:
Homesick, Galbo, Pigro, Rigoletto, Markus, Raremirko, Gabrius79 - Non male, dopotutto:
Ciavazzaro, Gugly, Trivex, Noodles - Mediocre, ma con un suo perché:
Undying, Lucius
Altra serie cult, che narra le avventure (fin dalla sua nascita), di un ape, che viene chiamata ape Maia. Animazione più che soddisfacente per questo classico made in Japan, con un'altra sigla televisiva diventata storica ("Vola vola vola l'ape Maia"). La qualità delle storie purtroppo non eccede.
Di coproduzione nippo-tedesca, è uno dei cartoni più noti degli anni Ottanta, con protagonista l’ape più famosa della TV: Maia, curiosissima e temeraria, «che dappertutto va cercando qualche novità». Con lei il sonnolento e pavido Willy, le laboriose e militaresche formiche, i saggi Flip e Cassandra, il forzuto Kurt, le insidie dei ragni e delle mantidi religiose, la prepotenza delle vespe… Simpatiche avventure a sfondo educativo e un tocco di entomologia per bambini. Animazione senza pretese.
MEMORABILE: Il maschio della mantide religiosa, sempre in fuga dalla terribile compagna. Il ragno che suona il violino.
Serie famosissima e molto seguita del '75. Nonostante le tecniche cinematografiche animate non fossero quelle di oggi si può comunque dire che è più che buona. Le storie e i personaggi sono molto particolari e interessanti. Punto forte è la sigla, che anche quelli che non amavano questa serie conoscono. Da vedere.
Serie cult per alcune generazioni di bambini, L'ape Maia è un ottimo esempio di divertimento "didattico" ed educativo: attraverso storie semplici, realizzate con un tratto grafico naif ed efficace, si trasmettono insegnamenti sul mondo della natura ma anche sulla solidarietà e sull'amicizia.
Vola, vola, vola vola, vola l’ape Maia ... gialla e nera nera e gialla, tanto gaia! Pur essendo parziale, data il sopravanzare degli anni, resto comunque stordito al ripensare come, gli anni Settanta fossero caratterizzati da cartoni animati ben oltre ogni umano limite di buonismo. Umanizzare gli animali è buona cosa (Disney docet) ma addirittura gli insetti!? Quando poi, nella realtà, api, mosche e zanzare si tende a schiacciarle senza rifletterci un millesimo di secondo. Comunque l'animazione è ben fatta, come pure gli episodi. Benedetti Simpson, da lì ben lontani a venire: salvateci voi.
Una giovane ape gira il mondo, o meglio il territorio, in mezzo ad altri amici della sua taglia e a sempre nuove avventure. Simpatico cartone che ha come protagonista un mondo sconosciuto e finora evitato nella sua ricchezza come quello degli insetti, contribuendo a farlo conoscere e apprezzare. E' in questo equilibrio fra intento quasi didattico e spirito ludico che la serie raggiunge la sua dimensione migliore. Da ricordare, naturalmente, la mitica sigla italiana, vera hit degli anni 80.
Cartone dei miei ricordi di bambina. Non potevo non voler bene a questa apetta simpatica e curiosa, seguita dall'amico svogliato Willy e dal grillo spilungone e narratore. Con l'avvento del topo Alessandro le storie si sono fatte più pedagogiche e noiose; io preferisco ricordare le coordinatissime formiche con tanto di tema sincopato che le accompagnanva, il burbero ragno Tecla e le suggestive musiche che sembravano voler indicare la bellezza della natura.
Forse il difetto più grande di questo simpaticissimo anime è quello di essere comparso nelle tv italiane dopo L'ape Magà (si pensa che fra le due serie ci sia un legame), mentre il suo pregio è quello di avere dei protagonisti simpatici, solari e curiosi. Maia e il suo amico Willie svolazzano di fiore in fiore, sorvegliati dal simpatico grillo Flip. In ogni puntata del cartone, la bella ape incontra un insetto nuovo. Non tutti, però, sono amichevoli e cordiali con lei (come Tecla, il ragno che suona il violino). Simpatici i soldati-formica.
Autentico cult degli anni Settanta la cui bellezza sta proprio nella simpatia dei personaggi, nelle sue storie, nel suo essere educativo. È sì un cult ma non un capolavoro assoluto, e rivedendolo a posteriori mi accorgo di apprezzarlo ancora ma non amarlo più. Siamo invecchiati entrambi e forse ora lo ritengo soddisfacente solo per i bambini. Resta comunque un' esperienza di cartone che merita di essere vissuta. ***
In Italia arrivò qualche anno dopo la prima messa in onda in Giappone (in un periodo in cui i cartoon nipponici stavano spopolando in mezzo mondo). Storie ecologiche, buoni sentimenti e qualche ambizione sociologica infantile ne fanno un prodotto per certi versi di culto (sicuramente fu un imprinting indelebile per chi è nato nei primi Anni '70). Magistrale la sigla italiana cantata dall'allora giovane e carina Katia Svizzero.
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Nulla di davvero eclatante, sotto più punti di vista, ma comunque un cartone animato onesto e oramai storico. Ammetto il fatto che non ne conoscevo la provenienza orientale (complice una buona localizzazione in italiano), magari poi neanche così ostentata riguardo stile e contenuti. Tutto nella media: animazione, storie, musiche, caratterizzazioni.
Adatto ai govanissimi; credo infatti che oggi non avrebbe successo neppure per i bimbi in età da elementari. La didattica esplicata da un disegno così semplice rende il cartone avulso a qualsiasi interesse adolescenziale. Molto difficile possa essere seguito dagli adulti, neppure da studiosi di entomologia, viste le iniezioni di umanità a cui sono stati sottoposti gli insetti nel laboratorio. Naif e fuori moda.
Rivisto per dovere, ma con piacere. Qualche puntata però mi è sembrata troppo priva di dinamica e anche la mia bimba "soffriva" la noia dell'andamento lento. Comunque la micronatura è sempre affascinante e l'ape operosa con i suoi simili (in particolare il suo amico sempre un poco assonnato che sembra quasi un'anima in pena, a volte) sono personaggi che insegnano anche qualcosa, oltre a intrattenere grandi e piccini. Devo ammettere che la nuova serie ad "alta definizione" mi è anche piaciuta di più!
Un cartone animato ricco di simpatia e per certi versi di tenerezza con tanti personaggi di sicuro appiglio come la protagonista Maia. Le storie sono tutte gustose e coinvolgenti. Uno dei migliori cartoni animati trasmessi in Italia, di cui sono state fatte diverse sigle e tutte riuscite. Da rivedere.
Difficile giudicare da adulti un cartone chiaramente dedicato a bambini molto piccoli. Difficile però è anche non restare sempre affascinati davanti a questo evergreen, giunto a buona fama anche presso le nuove generazioni. L'animazione e i disegni sono molto semplici, così come le storie e forse la forza di questo cartone animato sta proprio qui. Educativo e divertente, sono poche le puntate noiose. La voce da eterno stanco di Willie è a tratti insopportabile.
Tra i pochi kodomo (anime esplicitamente rivolte ai più piccoli) giunti in Italia nella seconda metà dei '70, cartone dalla resiliente longevità come testimonia pure la sua recente "ripresa". Ottima fattura tecnica (animazione "rotonda", colori pastosi, tratto dei personaggi attraente) e messaggio chiaro, lineare, trasmesso attraverso storie di bell'impatto emotivo: Maia, pur se operaia, ha l'incoercibile curiosità e desiderio di avventura di ogni bambino che s'apre al mondo. Splendido "pendant" il pigro compare Willi, coreografica la saggia cavalletta Flip. Gran doppiaggio!
MEMORABILE: La sigla ovviamente; Tecla, la sadica ragno col foulard che le incornicia il volto.
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- Testo della canzone: L'ape Maia
Autore: Marrocchi-Tariciotti (Edizioni Fonit-Cetra)
Cantata da Katia Svizzero
Si sveglia il mondo lo accarezza il sole
si sveglia l’ape Maia dentro un fiore
Apre i suoi occhi sorridenti
stropiccia le sue ali trasparenti
Vola, vola, vola vola, vola l’ape Maia
gialla e nera nera e gialla, tanto gaia
Vola sopra un monte, sfiora il cielo
per rubare il nettare da un melo
Vola, vola, vola vola, vola l’ape Maia
gialla e nera nera e gialla, tanto gaia
Il grillo canterino s’è svegliato
fa la serenata a tutto il prato
In quel prato verde come il mare
l’importante è un fiore da trovare
Bzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
Vola, vola, vola vola, vola l’ape Maia
gialla e nera nera e gialla, tanto gaia
Finché il ragno tesse la sua tela
mentre il vento la sua trama svela
Vola, vola, vola vola, vola l’ape Maia
gialla e nera nera e gialla, tanto gaia
Bzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
Vola, vola, vola vola, vola l’ape Maia
gialla e nera nera e gialla, tanto gaia
Nuvole di panna su nel cielo
brilla sulla Terra e sotto un melo
Vola, vola, vola vola, vola l’ape Maia
gialla e nera nera e gialla, tanto gaia - Anche qui voglio ricordare Gino Pagnani, che doppiava Flip, il grillo!
- Gugly hai sbagliato, il topo si chiama Alessandro, Willy è l'amichetto inseparabile di Maia!
- Hai ragione, il Topo si chiama Alessandro, mea culpa.
- Wow, grande 124c, che occhio :) Ho corretto.
- Gugly ebbe a dire:
Hai ragione, il Topo si chiama Alessandro, mea culpa.
No problem, anche a me piaceva di più la prima serie, piuttosto che la seconda. - La bella Katia Svizzero canta la sigla italiana (1979/80) della prima stagione de L'APE MAIA.
Il video è tratto da una puntata del celebre programma (condotto da Maurizio Seymandi) SUPERCLASSIFICASHOW.
http://www.youtube.com/watch?v=mXUd2rt60RY
PS Per la cronaca (visto che ho riconosciuto il posto) il video è stato realizzato a Gardaland nella "zona africana delle canoe" (da qualche anno rinnovato, per esempio le canoe non sono più a forma di "bananone" gialle, ma marroni). - L'ape Maia, essendo una cooproduzione Giappone-Germania, ha due colonne sonore: una giapponese e una europea. Direttamente dalla prestigiosa collezione Fabiodm102, il cd della colonna sonora tedesca:
Ultima modifica: 8/06/12 15:51 da Zender
