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TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/10/07 DAL BENEMERITO LELE EMO
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Lele Emo 23/10/07 08:59 - 184 commenti

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Si tratta di un film dichiaratamente lento, un po' fosco, tipicamente francese. Nonostante ciò il film non manca d'azione e di suspance, Vincent Cassel è ottimo interprete di una parte che gli si addice e che già aveva testato in film come Dobermann; la scorrevolezza invece risente delle "caustiche riprese" d'interno e la Parigi ritratta è realmente com'è: molto spesso grigia. Comunque il film va visto, è un ottimo esempio di thriller all'europea, molto meglio di tanti "filmacci" italiani, tedeschi o spagnoli.

Herrkinski 5/08/08 20:53 - 8072 commenti

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Interessante thriller europeo, che sfugge parzialmente ai canoni del cinema francese offrendo uno svolgimento teso e avvincente e riuscendo comunque a lasciare spazio anche a un'introspezione psicologica dei protagonisti. Molto bravi Cassel e la Devos e belle le ambientazioni di una Parigi inedita, per niente da cartolina. La vicenda è sviluppata con cura e tante sono le sequenze visivamente interessanti, che lasciano intravedere la buona capacità tecnica di Audiard. Moderno e disincantato, anni luce dal cinema americano. Niente male!

Ghostship 9/10/09 13:06 - 394 commenti

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Buon thriller francese che ha la sua forza nell'approfondimento della personalità dei personaggi principali, che peraltro forniscono ottime interpretazioni e nella rappresentazione di due mondi contrpposti. La tensione viene creata gradualmente ed il film è sempre in crescendo, supportato da una regia dinamica ed una fotografia notturna e contrastata. Tuttavia non si comprendo alcune scelte (le derive nella vita privata del tutore di Cassel).

Lucius 1/03/10 20:38 - 3015 commenti

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Incredibilmente affascinante e valido, questo thriller francese dalle atmosfere particolari. Grande esempio di cinema che si differenzia anni luce dal cinema francese tipico. Tensione e personaggi ben caratterizzati, uniti da una storia al fulmicotone, narrata da una regia paradossalmente lenta, ne fanno un vero cult. La fotografia notturna corona il tutto.

Daniela 17/05/11 16:41 - 12621 commenti

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Impiegata repressa e tristanzuola, derisa dai colleghi fetenti a causa di un handicap auditivo che la obbliga all'uso di protesi acustiche, incontra un tipo da galera (letteralmente), più giovane e disinibito. Poteva scaturirne la solita vicenda trita di malamore vittima/carnefice da "donne al bivio", invece è una storia d'amore non convenzionale, con ruoli interscambiabili, inaspettatamente sensuale nonostante (o forse proprio per) l'aspetto volutamente dimesso sia di Devos che di Cassel, meno istrionico del consueto ma molto convincente.
MEMORABILE: La scena in cui Devos "legge" sulle labbra

Giacomovie 27/11/11 11:52 - 1397 commenti

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Particolare thriller di intrattenimento ideale per chi preferisce vicende abbastanza originali con discreta suspence. I due protagonisti recitano bene in una storia di quasi-amore, un legame che in ogni momento sembra dover sfociare nella fisicità ma che invece sfocia nella complicità criminale. La sceneggiatura offre l'occasione per affrontare l'argomento dell'emarginazione che devono subire i portatori di handicap e per evidenziare le risorse compensative di cui sono dotati.

Disorder 23/12/11 09:57 - 1416 commenti

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Il bello di questo film è che riesce a dribblare un po' tutti i luoghi comuni del genere thriller (sottogenere: "amore maledetto") prendendo ogni volta una direzione che non ti aspetti e risultando del tutto imprevedibile, dall'inizio alla fine. Decisamente bravi entrambi i protagonisti, ispirata la regia; un po' debole invece la trama di fondo. Forse un po' troppo lungo e lento, è comunque decisamente un buon film.

Mickes2 1/05/12 00:40 - 1670 commenti

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Storie borderline legate a filo doppio tra disagi sociali, problemi lavorativi e interpersonali; storia di due anime in preda alla solitudine che l’autore francese utilizza rimescolando i generi, rovesciandoli, plasmandoli con stile asciutto e deciso. Psicologie sviscerate andando a cesellare sensazioni ed emozioni, scambiando i ruoli, ruotando gli schemi dello sviluppo narrativo mordendo sulle evoluzioni dei protagonisti. Ciò che prima era forzata impotenza, ora è perfetta anormalità. Ciò che prima era paura, ora è diventato amore. Stupendo.

Cotola 27/08/12 23:56 - 9009 commenti

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Audiard scrive e dirige un bellissimo noir contemporaneo dai ritmi lenti e meditativi nella prima parte in cui si prende tutto il tempo necessario a descrivere ambienti e personaggi che risultano pienamente credibili nella loro progressione psicologica e nelle loro azioni. Progressivamente l'interesse dello spettatore cresce sempre di più fino ad arrivare agli ultimi 45 minuti sono molto avvincenti e pieni di tensione. Ottimo l'uso del sonoro. Una bella discesa negli oscuri meandri di persone normali e pregne di solitudine. Da applausi.

Capannelle 8/02/13 08:50 - 4398 commenti

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Audiard punta tutto sui due personaggi della Evans e di Cassell, su questo rapporto che era improbabile che nascesse ma che piano piano trasforma le vite dei due, permettendo loro di emergere da quella sfera angusta dove erano soliti muoversi. Una scommessa vinta a metà perchè se loro sono costruiti bene e guadagnano un tot di simpatia, va anche detto che lo schema richiede molta pazienza e non tutto appare credibile. Comunque godibile.

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Homesick 25/01/14 16:43 - 5737 commenti

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La prima parte (***) è un piccolo, penetrante affresco sociale sulle difficoltà di vivere della non udente (che subisce insulti e mobbing) e dell’ex galeotto, all’interno del quale si inserisce un numero – il primo, disastroso approccio del neo assunto con il fax e la fotocopiatrice – degno di una comica; tuttavia nel seguito noir (**), la mano del regista non si mantiene altrettanto ferma e finisce col rinchiudere il film nelle ristrettezze e nell’ordinarietà di un genere a lui forse non troppo consono. Molto brava la Devos, giovane donna inacidita dalla solitudine e dall’handicap.
MEMORABILE: Il primo approccio con il fax e la fotocopiatrice da parte di Paul; la vendetta sull’arrogante Keller.

Bizzu 10/04/14 00:56 - 217 commenti

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Un bel noir "aggiornato" alla contemporaneità. Con ritmo lento ma non noioso Audiard prima si prende il tempo necessario per creare dei bei personaggi (lei un eroina inedita), poi li fa giocare fra di loro e alla fine conclude come un classico thriller. Piu dei risvolti da crime story (fra l'altro un po forzati, soprattutto nel finale) è interessante l'evolversi della relazione tra i due: l'elemento thriller sembra infatti più un pretesto per costruire una rappresentazione del rapporto di coppia con tutte le incomprensioni, le lotte e i giochi del caso.

Rebis 26/04/14 16:00 - 2331 commenti

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Carla accede al mondo attraverso due protesi acustiche. Nella bolla del silenzio accudisce frustrazioni, ruba atteggiamenti, indizi, fraseologie per costruire l'identità fittizia con cui interagire con il reale. Nel mondo della malavita metterà a frutto la sua diversità. Per Audiard ogni inquadratura è foriera di significati e ulteriore complessità; il suo cinema è un corpo fluido, percettivo, sensoriale - non da ultimo, sensuale. Un'opera affascinante, anche quando la stratificazione psicologica fatica a collimare con la logica del noir - che da metà film impera.

Kinodrop 13/07/14 13:59 - 2921 commenti

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Non è un semplice thriller di azione e di suspance; il regista disegna egregiamente la psicologia dei due protagonisti, emarginati per motivi molto diversi. Trama anticonvenzionale soprattutto nel personaggio di lei, che si rivela più spregiudicato e forte nonostante la chiusura oggettiva e che fa dell'handicap la sua forza. Viceversa Paul, dal passato oscuro, appare via via più umano e fragile. Nonostante l'ambiente violento, il film rifugge con perizia le immagini crude e sanguinose.
MEMORABILE: La scenografia notturna; La frenesia in discoteca e la lettura labiale nel momento clou della suspance.

Galbo 7/06/15 07:48 - 12380 commenti

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Inizia come una storia di ordinaria sopraffazione nei confronti di una donna disabile, continua come un efficace noir in cui viene rappresentato benissimo (e in modo molto realistico) l' intensificarsi dei rapporti tra due personaggi diversissimi tra loro che trovano in qualche modo una complementarietà sostenendosi reciprocamente. In qualche modo e a sorpresa è proprio il personaggio femminile che si rivela quello più dotato di risorse. Un film in cui tutte le scene sono funzionali ed è bandito il superfluo. Molto bravi i protagonisti.

Paulaster 25/05/16 09:28 - 4389 commenti

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Dall’unione di due personalità con handicap fisici o “civili” si sviluppa un'intesa che riesce a farsi valere nella società. Analisi dei personaggi che morbidamente va a fondo con piccoli spunti leggeri che creano empatia. Stile registico non inedito ma che sa dosare bene le parti emozionali senza eccedere in violenza o thrilling. Il prefinale è costruito molto bene ma l'epilogo risulta quasi gratuito (poteva essere invece liberatorio, se sviluppato in altro modo).
MEMORABILE: Le botte per avere l'appalto; Le prove delle scarpe davanti allo specchio; Il finto monologo di lei prima di uscire con lui.

Deepred89 21/05/16 11:56 - 3704 commenti

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La prima parte pone le basi per un possibile filmone, offrendo il ritratto di un rapporto (in attesa di diventare) sentimentale che, al di là delle interpretazioni sicure e carismatiche dei due protagonisti, affascina evitando uno a uno tutti i possibili stereotipi. Poi il passaggio al noir, che doveva far spiccare il volo al film, riporta il tutto su territori più banali, cadendo talvolta in ripetitività e pesanti forzature (la risoluzione dell'intrigo), fino al finale che tutti si sarebbero aspettati. Non male, ma occasione sprecata.

Pigro 6/07/20 11:34 - 9635 commenti

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L’incontro della segretaria sorda e sfigata con il baldo avanzo di galera promette il solito sviluppo di sfruttamento e oppressione, ma tutto è più complicato dei soliti stereotipi. Ottimo thriller, capace di mantenere alta la tensione e l’attenzione grazie a una scrittura compatta (a parte il superfluo accenno narrativo del supervisore in cerca della moglie) e a uno stile registico post-dardenniano. I due protagonisti sono perfetti nelle loro parti, in equilibrio tra realismo spinto e riferimenti a un maledettismo piacevolmente manierista.
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  • Discussione Galbo • 27/03/10 07:19
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Il nome del regista è Jacques non Jaques
  • Discussione Zender • 27/03/10 08:48
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Ovviamente sì. Grazie Galbo.