La guerra dei bottoni - Film (1961)

La guerra dei bottoni
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Titolo originale: La guerre des boutons
Anno: 1961
Genere: commedia (colore)
Note: Tratto dal romanzo omonimo scritto nel 1912 dal francese Louis Pergaud.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/10/07 DAL BENEMERITO B. LEGNANI
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B. Legnani 22/10/07 00:26 - 5532 commenti

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Pellicola che probabilmente oggi risulta superata, ma che divenne quasi leggenda nei primi Anni Sessanta, trattando un tema che era pressoché perfetto per i ragazzi che non vivevano nelle metropoli, i quali si rispecchiavano nell'argomento (gruppi di ragazzi rivali), che veniva svolto con levità di tocco e divertenti trovate. In più c'era l'incubo di essere spediti in collegio. Probabilmente adatto solo a chi ha una certa età ma, per costoro, certamente commovente, indimenticabile. C'è Dufilho, pre-Buttiglione.
MEMORABILE: L'abbraccio conclusivo.

Pigro 1/06/09 10:09 - 9666 commenti

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È guerra tra i bambini di due villaggi vicini nelle campagne francesi: il film restituisce appieno l'atmosfera scanzonata dell'omonimo bel romanzo per ragazzi di Pergaud, che proviene da un'altra epoca, fatta di campanilismi ruspanti e di una solidale condivisione di valori legati alla terra contadina. È dunque un tuffo in un mondo dimenticato, ma anche una ben fatta descrizione della psicologia infantile tra riconoscimento nella banda e lontananza dagli adulti, nonché esplicita metafora della politica. Molto piacevole. Bambini bravissimi.

Paulaster 26/04/18 10:17 - 4419 commenti

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Nelle campagne francesi si fronteggiano due bande di bambini. Il campanilismo infantile tra i Falchi e i Caimani è condotto a suon di insulti ("palle sgonfie" è il massimo) e umiliazioni (i bottoni come bottino). Nel giocare a fare gli adulti si toccano temi universali come l’uguaglianza e il cameratismo e il film veniva usato come esempio negli oratori italiani negli anni 70 (anche per lo spauracchio del collegio). Protagonista telegenico che tiene la scena anche nella fuga solitaria.
MEMORABILE: Il goccetto dato al bambino; I bambini nudi dietro gli alberi; “Sono un invalido di guerra”; L’inventario.

Reeves 28/09/21 08:51 - 2214 commenti

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Film all'epoca mitico, oggi totalmente dimenticato. Racconta un mondo che stava scomparendo, quello della provincia e delle bande di ragazzi che si affrontano con grande convinzione ma anche con un'ingenuità che è oggi totalmente svanita. I piccoli interpreti sono bravissimi, il soggetto è evidentemente mutuato da "I ragazzi della via Paal", la regia di Yves Robert sa mettersi al servizio della storia.

Kinodrop 20/12/21 18:34 - 2950 commenti

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Una variante de "i ragazzi della via Pal" in terra di Francia, dove i ragazzi di due paesini rurali confinanti e nemici si sfidano quotidianamente e si scontrano per una supremazia ideale, con mezzi anche fantasiosi. Una realtà che risentiva del clima politico post bellico, con residui di autoritarismo e di classismo e ormai diventata quasi ricordo archeologico, ma che conserva un suo impatto a livello psicologico, ottimamente reso dalla genuinità dei giovanissimi e bravi protagonisti che surclassano alla grande il resto del cast. Necessariamente datato ma vale come documento.

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  • Curiosità Fauno • 23/02/17 14:57
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Dalla collezione cartacea Fauno, un flano del film:

  • Discussione Michdasv • 30/09/21 18:15
    Galoppino - 285 interventi
    Il film si basa sul romanzo omonimo scritto nel 1912 dal francese Louis Pergaud, che racconta dal punto di vista (autobiografico) di un insegnante di scuola media nella più sperduta campagna rurale francese le diatribe campanilistiche che (più nel libro che nel film) separano i due villaggi contadini in una sorta di faida plurisecolare di cui i fanciulli che si affrontano in campo (con le sorelle come sarte e infermiere) ripercorrono inconsapevolmente le tensioni che risalgono a chissà quale conflitto tra tribù opposte.
    Sono evidenti alcune somiglianze con il capolavoro ungherese I ragazzi della via Paal, pubblicato da Ferenc Molnar nel 1906: ma innanzitutto, la scena è esclusivamente urbana, e le famiglie sono appunto sradicate dalle loro radici (Budapest era, già nel 1889 in cui è ambientato il retrodatato romanzo, una grande capitale industriale e attirava manodopera da tutto l'impero) con quel che ne segue in termini di alienazione e di perdita dell'identità.
    Nel testo e nel film francese, la pluralità dei ruoli  femminili trovano una rappresentazione discreta ma forte (stereotipata se vogliamo, ma forse comprensibile in quel quadro storico), mentre sia i ragazzi, sia i professori, sia i pochi padri nominati nel testo ungherese, sono tutti maschi.
  • Discussione Daniela • 2/10/21 08:24
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Michdasv ebbe a dire:
    Il film si basa sul romanzo omonimo scritto nel 1912 dal francese Louis Pergaud...
    Grazie per questo bel raffronto. Mi ha messo voglia di rivedere il film francese di cui ho un ricordo piacevole ma molto lontano nel tempo.

  • Discussione Caesars • 2/10/21 18:19
    Scrivano - 16811 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Michdasv ebbe a dire:
    Il film si basa sul romanzo omonimo scritto nel 1912 dal francese Louis Pergaud...
    Grazie per questo bel raffronto. Mi ha messo voglia di rivedere il film francese di cui ho un ricordo piacevole ma molto lontano nel tempo.

    Mi unisco alle "sensazioni di Daniela". Anche le mie, molteplici, visioni sono un ricordo piacevole, ma assai lontano.

  • Discussione Raremirko • 2/10/21 20:19
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    C'è anche un discreto remake di John Roberts, il regista di Paulie.