Don Chisciotte - Film (1992)

Don Chisciotte
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Titolo originale: Don Quijote de Orson Welles
Anno: 1992
Genere: avventura (colore)
Note: Ispirato al romanzo di Cervantes, il film ha avuto tormentata realizzazione ed è rimasto incompleto. Addirittura il protagonista iniziale era diverso (Mischa Auer). Questa versione è stata curata da Jesus Franco.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/10/07 DAL BENEMERITO B. LEGNANI
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B. Legnani 20/10/07 01:41 - 5534 commenti

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Potentissime le immagine della prima parte del film, con due attori dalle facce straordinarie (Francisco Reiguera e Akim Tamiroff), inquadrati in modo affascinante: dal basso, da dietro mentre vagano con gli equini... Reiguera diventa istantaneamente il VERO Chisciotte. Film complicato, che quasi ripugna valutare in pallini, con contaminazioni forti fra i personaggi e il mondo contemporaneo (Welles trasforma in scooter quello che per Cervantes era un cocchio): molte parti moderne paiono sproporzionate rispetto a quanto era forse necessario...
MEMORABILE: Il finale, ci crediate o no, è identico a Riprendiamoci Fort Alamo!, di Jerry Paris, con Peter Ustinov.

Schramm 27/06/15 16:55 - 3495 commenti

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Cervantes può risorgere di commozione: a far da Sancho a Don Welles accorre Jess Franco, che vince contro l’Impossibile e fa da ideale ponte per la trasmigrazione dell’anima di Orson, montando 14 anni di girato scaturito da un sofferto travaglio di 40 anni. Il resto Mancha: un labirinto borgesiano dove realtà e fantasia, meta-cinema e sogno, contemporaneità e arcaismo, biografia e letteratura, Mito e verità sono tutti Tesei e tutti Minotauri, dove la modernità è più allucinata dello stesso protagonista, dove Ejzenstein, Beksinski e Doré fanno lambada. Diciamolo senza rossori: Capolavoro.

Cotola 5/08/16 10:42 - 9052 commenti

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La mano del genio wellesiano si vede subito dallo splendore di certe inquadrature. Se ne capisce la grandezza e la grandiosità, anche se è un film di difficile valutazione viste le note traversie produttive ma soprattutto poiché gli manca l'imprimatur diretto del genio americano. Può far discutere la parte "moderna" che però, pur con qualche lungaggine e che comunque è funzionale al credo wellesiano, contiene momenti di puro genio ed emozione. Pur con qualche riserva, è pur sempre un'opera ricostruita da altri, un gran film.
MEMORABILE: Sancho Panza che scopre l'esistenza della tv e vede che parla di Don Chisciotte.

Xabaras 2/06/17 08:42 - 210 commenti

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Personaggio anacronistico per antonomasia (già quello di Cervantes voleva esserlo, preso com'era all'alba del moderno Seicento tra bislacche avventure e garante di ideali sorpassati o da tutti ridicolizzati) sembra però tra le braccia di Welles risorgere (grazie anche a un abile gioco metacinematografico) a nuova pulsante vita. Il Don Chisciotte perso questa volta nella nostra asettica contemporaneità rifulge qui davvero e ancor di più come autentico e nostalgico alfiere di valori (quali l'amor cortese) ignorati dai più o solennemente dimenticati.
MEMORABILE: Don Chisciotte che fa il bagno in una tinozza con dietro la luminescente pubblicità di una birra.

Von Leppe 18/07/22 17:10 - 1262 commenti

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Ricostruzione postuma del girato di Orson Welles e per questo difficile da giudicare; anche se le immagini sono belle e Francisco Reiguera e Akim Tamiroff ottimi nei loro rispettivi ruoli di Don Chisciotte e Sancio Panza che, malgrado vestano con abiti seicenteschi, devono vedersela con i tempi moderni. Il film sembra essere un omaggio alla Spagna e al suo folclore, seppur tra le varie location spagnole lo spettatore attento possa riconoscerne alcune italiane famose, come le Cascate del Monte Gelato e Bracciano.

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  • Curiosità Schramm • 24/02/15 13:26
    Scrivano - 7694 interventi
    * Uno dei motivi che hanno portato alla procrastinazione del termine delle riprese per 20 anni e all'incompiutezza dell'opera risiede nell'intenzione di un finale col botto atomico, in cui una bomba H devastava tutto, lasciando in vita i soli protagonisti. Welles voleva a tutti i costi questo finale, ma le traversie economiche e non gli hanno ogni volta impedito di realizzarlo.

    * Jess Franco ha montato il film con estrema difficoltà perché Welles aveva stipato il girato in una serie di micro-rullini disordinati a occhio esterno, ma codificati secondo un inventato ordine che solo lui poteva capire, e che rifletteva le idee di cut che aveva già in testa.

    (Fonte: extras del dvd)
  • Curiosità Raremirko • 14/10/18 23:46
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    * Al montaggio del film, prima di Franco, si avvicendarono, anche se non con risultati definitivi, pure Costa-Gavras e Robert Wise.

    * Il film preferito di Welles era Sciuscià di De Sica.

    Fonte: extra del dvd
  • Discussione Raremirko • 14/10/18 23:47
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Schramm, suppongo che abbiam visto la stessa edizione di dvd; hai sentito quel pezzo vocale negli extra dove Welles dice di aver pranzato con Hitler, prima che questi diventasse famoso?

    Che roba eh?
  • Discussione Schramm • 15/10/18 21:17
    Scrivano - 7694 interventi
    a dire il vero non lo ricordo, è passato troppo tempo...
  • Discussione Raremirko • 17/10/18 22:34
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Encomiabile il lavoro di montaggio di Franco, fatto bene e peraltro senza nessuna indicazione, per due ore che non stancano, fedeli al libro, per giunta ambientate ai nostri giorni; rimane solo la curiosità di vedere quale sarebbe stata la firma finale del regista (qui più autonomo che mai, visto che sborsò tutti i soldi di tasca sua), ma non si può più...

    Attori che più indicati non si potrebbe, qualche bella riflessione sulla modernità ed il film, assieme ad altri progetti di diverso grado di incompletezza, fa parte dei capolavori incompiuti del cineasta (assieme a The other side of the wind, per esempio).

    Certo che il finale atomico tanto agognato, sarebbe stato proprio fenomenale...