Guinea pig 4: Mermaid in the manhole - Film (1988)

Guinea pig 4: Mermaid in the manhole
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Titolo originale: Za ginipiggu 4: Manhoru no naka no ningyo
Anno: 1988
Genere: horror (colore)
Note: Proseguimento di Guinea Pig (1985) / Guinea Pig 2: Flowers of Flesh and Blood (1985) /Guinea Pig 3: He Never Dies (1986). Seguito da Guinea Pig 5: Android of Notre Dame (1988) / Guinea Pig 6: Devil Woman Doctor (1990) / Making of Guinea Pig (1986)

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/10/07 DAL BENEMERITO UNDYING
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Undying 18/10/07 17:21 - 3807 commenti

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Per il capitolo più lungo della serie (quasi 55 minuti) torna alla regia Hideshi Hino, già firmatario dell'episodio più impressionante (Guinea Pig 2: Flowers of Flesh and Blood). Questa volta l'impianto appare, di prima battuta, surreale, incentrato com'è sul ritrovamento, da parte di un pittore, di una Sirena gravemente ammalata. Dopo averla portata nel suo appartamento, l'uomo (che è appena stato lasciato dalla moglie) si abbandona a ritrarne le conseguenze della malattia sino ad arrivare a farla a pezzi. Finale disturbante, che altera la storia.
MEMORABILE: La scena dei vermi che fuoriescono dalle pustole sanguinanti della "Sirena".

Deepred89 20/10/07 15:34 - 3706 commenti

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Il migliore della serie. Curiosa la trama, che affronta tematiche cronenberghiane e si chiude con un inaspettato (ma piuttosto assurdo) finale da thriller. Gli effetti speciali sono molti, ben fatti e a tratti davvero eccessivi: per chi ama il genere uno spasso assoluto. Ridicolo il protagonista (in alcuni punti ha delle espressioni incredibili), così così gli altri attori. Purtroppo la regia rimane piuttosto scarsa (ma molto meglio che negli episodi precedenti) ma gli appassionati non se lo lascino sfuggire.

Schramm 23/11/07 16:17 - 3495 commenti

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Indiscutibilmente il migliore della serie, con risonanze cronenberghiane (la tela come vita della nuova carne): Incubo, Follia, Poesia in pieno menage a trois. Chi è posseduto dal fuoco sacro della pittura lo adorerà. Chissà che ne avrebbero detto Bacon o Pollock.

Redeyes 24/04/08 15:51 - 2449 commenti

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Cromatica trasposizione da tela a pellicola con richiami cronenberghiani. Fotografia esaltante e intrigante a supporto di una trama che a tratti piace, a tratti cade nel non-sense come ad esempio nei 6 minuti di bacarozzi fuggenti da pustole: il concetto lo capivamo anche in minor tempo! Recitazione (non sono però esperto del mondo asiatico) con espressioni improponibili che tagliano le gambe: la vicina è insostenibile! Se ne apprezza il parallelo tra tumore ambientale e piaghe putrescenti dei nostri sogni! Finale sottotono.

Herrkinski 21/09/08 22:42 - 8109 commenti

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Folle capitolo della saga "Guinea Pig". In puro stile asiatico, aspettatevi splatter a profusione, con la sirena che si decompone sempre più per i 55 minuti del film: liquidi colorati, sangue, pustole e vermi assortiti, in un trionfo del disgusto visivo quasi artistico. Certo è difficile giudicare un film con una trama così esile, ambientato quasi interamente tra una fogna e una stanza, ma entrando nell'ottica folle della serie, è sicuramente un must per gli appassionati. Stucchevole.

Funesto 24/10/09 21:39 - 525 commenti

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Il migliore episodio della serie. Dalle bassezze dei primi 2 episodi si arriva a questo quarto che fonde con grande stile il gore estremo (ma va) dato da ottimi SFX e il romanticismo, in un modo lontano dall'essere banale o pretestuoso. Attori così così (in parte la Somei), ma discrete l'estetica (anche se rimane un film di livello televisivo) e le scelte registiche, come i bubboni ripieni di vernice. Per stomaci forti, ma è e rimane un delizioso, poetico film sull'affetto che va oltre la decomposizione fisica. Da vedere, gli dò 3 palle e 1/2.
MEMORABILE: La scena in cui il pittore vibra delle rasoiate sul corpo della sirena per spillare meglio la vernice dalle pustole sulle spalle.

Mco 24/06/10 00:12 - 2327 commenti

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Assoluto capolavoro del cattivo gusto e dell'amore in tutti i suoi aspetti: per la donna-compagna di vita e musa nonché per l'arte in ogni sua forma. Machiavellicamente il pittore raggiunge lo scopo del chef d'oeuvre dipingendo coi liquidi della sirena ispiratrice di cotanta maestà. Poesia allo stato puro tra vermi, pus, sangue e altre amenità che sublimano a leggendarie forme d'espressione visiva e mentale. Indescrivibile e al tempo stesso impossibile da non vedere.

Puppigallo 19/04/11 17:16 - 5273 commenti

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Se lo scopo era far provare ribrezzo, missione compiuta. Ma se invece era quello di raccontare una storia con un minimo di originalità, il colpo è andato piuttosto a vuoto, nonostante si cerchi di giustificare tutto alla fine, lasciando però un dubbio (la scaglia), che sa di gratuito, visto che la spiegazione della polizia era sufficiente a dare un perchè a questa vicenda, tra il repellente e la solita ricerca della verità (schizofrenia, o qualcosa di inspiegabile?). In più, a parte fiumi di sangue, pus e vermi, non succede altro; e alla lunga ci si abitua anche a queste schifezze.
MEMORABILE: Il neonato cadavere che galleggia in mezzo alla sporcizia; L'idea migliore (il pittore che cerca l'ispirazione andando nelle fogne).

Marcolino1 3/12/16 18:37 - 553 commenti

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Questo pittore d'agonie avatiano, in un delirio di sangue bergonzelliano (da cui il concetto che l'arte e la bellezza nascono dal dolore e dalla sofferenza addirittura ritraendo feti estirpati alla Massaccesi) va oltre, lanciando un messaggio ecologista universale. La natura viene ingoiata da una fogna velenosa, non-luogo metafisico dell'Aldilà fulciano, diventata orrenda come il ritratto del dio chiamato Dorian per l'umano scempio e pure la bella sirena nel dipinto seguirà il destino annunciato analogamente nel celebre romanzo di Wilde.

Fedeerra 14/11/20 05:06 - 770 commenti

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Un manga proiettato su pellicola. "Mermaid in the manhole" mantiene tutto lo stile del suo regista, il mangaka Hideshi Hino, che realizza il capitolo più “narrativo” di tutto il progetto Guinea Pig. Il senso di isolamento e di depressione del protagonista sono descritti con assoluta veridicità, il martirio fisico della sirena invece è eccessivo e grandguignolesco, ma è inscenato con talmente tanta creatività che è impossibile rimanerne indifferenti. Gustoso.

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Teddy 23/08/22 23:35 - 825 commenti

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L’arte non è un rimedio. Fomenta, turba, risveglia, trascina in un universo di estrema esasperazione, apre le porte di spazi dove piacere e dolore si uniscono e confondono. Ma non è un antidoto. È bensì una malattia, una necrosi, una pozione che decreta la fine di ogni cosa. Piccolo gioiello underground dal ritmo soave e dall’estetica volgarmente splendente. Indimenticabile Mari Somei.
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  • Curiosità Funesto • 24/10/09 22:00
    Fotocopista - 1415 interventi
    Questa è la trama, non sempre comprensibile dalle versioni circolanti di tale film perchè spesso in lingua giapponese.

    Un giorno, un pittore depresso dalla morte prematura della moglie scende nelle fogne per trovare una tetra ispirazione per il suo prossimo dipinto. Lì incontra una sirena che aveva già conosciuto quando era un ragazzino, la quale ha una brutta malattia a causa della pessima igiene del posto; un tempo, lì, al posto della fogna, scorreva un bel fiume dove la sirena viveva beatamente. Tale malattia porta il suo corpo a secernere vernice che si aggruma in disgustose pustole che pian piano si propagano per tutto il suo corpo. Il pittore si porta a casa la sirena per dipingerla su tela per l'ultima volta prima che essa muoia e la mette in una vasca. E la sirena inizia inevitabilmente a decomporsi e a sanguinare. Il pittore, con l'ausilio di un rasoietto a serramanico, incide i bubboni della povera donna per ricavare della vernice con cui dipingere e inizia la pittura, ritraendo la sirena con tutte le sue pustole. Ma pian piano, la sirena inizia a far uscire da ogni orefizio vermi di ogni dimensione, che le lacerano la carne dilaniandone anche le interiora.
    Il pittore cerca in ogni modo di pulire il sangue che schizza, con scarso successo.
    Continua quindi a pitturare fino a quando la sirena, ormai ridotta ad uno straccio sanguinante, esala l'ultimo respiro. Il pittore non si dà pace perchè avrebbe voluto finire il dipinto prima che la sirena fosse morta in modo tale da donarglielo. Impazzendo, impugna una minuscola mannaia e inizia a farla a pezzi, fino a quando una sua vicina di casa, vedendo del sangue colare nel suo appartamente, chiama la polizia. Gli agenti arrestano il pittore accusandolo d'omicidio e prelevano tutto il suo materiale per farci delle ulteriori analisi.