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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Terzo film per la coppia Brian De Palma/Robert De Niro dopo l’altrettanto deludente e sconclusionato CIAO AMERICA! e lo sperimentale OGGI SPOSI. De Palma comincia già a mostrare l'ammirazione per Hitchcock che ne contraddistinguerà la carriera (qui il riferimento palese è alla FINESTRA SUL CORTILE, successivamente ripreso nel più riuscito OMICIDIO A LUCI ROSSE) e anche l'amore per i virtuosismi tecnici...Leggi tutto spesso fini a se stessi: basta vedere l’abuso inconsueto (e ormai sorpassato) del fast motion, che tanto ricorda le vecchie comiche del muto. La ricerca dell'inquadratura originale, dello stratagemma filmico, sono per De Palma una vera ossessione: si parte subito con la lunga soggettiva da un obiettivo (tecnica più volte riproposta durante il film anche attraverso il filtro dell'occhio quadrato della telecamera) al quale un fotografo si avvicina per modificarne l'apertura, giocare con lo zoom... Insomma, come spesso gli accade De Palma trascura la sceneggiatura per concentrarsi sulla trovata ad effetto col risultato di rovinare un soggetto interessante: la storia delle traversie sociali di un reduce del Vietnam dapprima convinto di poter girare un filmino porno riprendendo in atteggiamenti sconci i dirimpettai, poi attore in una pellicola underground dedicata ai diritti dei neri d'America, infine padre di famiglia e autore di un insano gesto ai danni del proprio palazzo, poteva funzionare. Invece De Palma si dilunga a seguire dialoghi sterili, a raccontare passo passo le noiosissime battaglie razziali via cavo trasformando HI, MOM in un prolisso manifesto dell'America di fine Anni Sessanta, calderone di culture contrastanti in perenne conflitto con se stessa. Affastellato, confuso, manierato.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Caesars 5/04/07 08:51 - 3778 commenti

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Sicuramente "Hi, mom" è molto ancorato ai tempi in cui fu girato ed il tempo passato pesa inesorabilmente su di esso; un prodotto "underground" ben diverso da quanto De Palma ci regalerà in futuro, anche se già si diverte a provare soluzioni stilistiche particolari. Il risultato è comunque abbastanza divertente, anche se qualche lungaggine di troppo si sente (la parte dedicata ai diritti dei neri americani è eccessivamente dilatata). Un De Palma alle prime armi che già fa intravvedere le sue qualità.

Homesick 13/10/07 11:23 - 5737 commenti

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Dopo Ciao America, De Palma continua a battere la strada della sperimentazione. Inizia citando esplicitamente il suo maestro Hitchcock (La finestra sul cortile) e prosegue con voyeurismo, goliardia, sesso e indagini sociologiche (il razzismo). Stavolta De Niro è protagonista assoluto e punta sulla comicità; quando indossa gli abiti del poliziotto violento sembra anticipare il monologo di Travis in Taxi driver.

G.Godardi 31/07/08 20:12 - 950 commenti

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Forse non tutti lo sanno, ma prima di essere un emulo di Hitchcock, De Palma, ad inizio carriera, fu anche un fervente ammiratore di Godard (complice anche la collaborazione con Hirsch), come dimostra questo film, seguito ideale di Greetings. Non è riuscitissimo, è pieno di ambizioni non risolte e cambi di tono, ma è estremamente interessante per scoprire l'abilità del regista nel girare scene apparentemente slegate tra loro, veri propri film a parte (come la lunga sequenza in bianco e nero del teatro nero). De Niro fa le prove per Taxi Driver.

Pigro 31/01/09 09:46 - 9635 commenti

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Reduce dal Vietnam vuole realizzare un film-verità, fra sesso, vita quotidiana, rivendicazioni dei neri e terrorismo. Curioso film tragicomico che vagabondeggia tra suggestioni hitchcockiane e echi da nouvelle vague, ma ben consapevole della realtà sociale americana nella quale entra a piè pari - con impavido sarcasmo e chiassosa autoironia - usando la metafora della visione fai-da-te (anticipando, per così dire, You Tube): cioè la ripresa filmica come modalità per comprendere la realtà ma anche per falsificarla. De Niro felicemente scanzonato.

Orson 1/07/09 18:11 - 120 commenti

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Felicissimo film indipendente per De Palma, carico di ruspante e grezza energia filmica che si arresta solo nel tedioso inframmezzo del documentario sui neri. Ma per il resto è un De Palma inventivo, audace, leggero ed ironico. Tutta la prima parte (quella del tentativo di realizzare un film erotico-voyeuristico) è trascinante nella sua sequela di gag, invenzioni visive e ritmo sgangherato. L'amico Scorsese rubacchierà molto da questo film riciclando il personaggio di Jon Rubin, reduce disadattato ed anarchico, nel Travis Bickle di Taxi Driver.
MEMORABILE: L'irruento incipit in macchina a mano e soggettiva, dove solo alla fine della sequenza si scopre il volto di De Niro: poi stacco sui titoli di testa.

Galbo 30/06/10 14:17 - 12380 commenti

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Sostanzialmente un film poco riuscito questo terzo di De Palma, realizzato in collaborazione (come i due precedenti) con De Niro. Troppo ambizioso nel suo volere mettere tanta carne al fuoco e nello stesso tempo non supportato da un'adeguata sceneggiatura. Rimangono alcuni elementi interessanti dall'approccio narrativo decisamente sperimentale.

Buiomega71 12/03/12 11:18 - 2901 commenti

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De Palma in uno dei suoi primi sperimentalismi. Commedia infarcita di turpiloquio, i classici splitscreen, un De Niro scatenato voyeuristico (tema depalmiano per antonomasia) che spia tra gli appartamenti in puro Omicidio a luci rosse style e finto poliziotto incazzoso che sbraita e se la piglia con i bidoni dello sporco. Scenette demenziali e nonsense (la coppia che mima il volo dell' aeroplano), a volte troppo "sperimentale". Datato parecchio, ma pervaso da una vena corrosiva piuttosto ardita per l'epoca. 70 minuti per godersi i primi vagiti depalmiani.
MEMORABILE: Il produttore delle foto vede il palazzo fotografato da De Niro e sbotta: "E secondo te uno dopo aver visto 'sta roba corre in bagno a farsi una sega?"

Lucius 29/05/16 15:30 - 3015 commenti

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Se si cercasse di apprezzarne la tecnica si rimarrebbe comunque delusi per il montaggio confusionario, l'inesistente scorrevolezza e la messa in scena che presenta situazioni poco credibili. Un passo falso nella carriera di De Palma, nel quale si apprezza al massimo il talento di De Niro. Si annovera tra le pellicole spremi meningi. Un film sconclusionato come le avventure del protagonista, non privo di momenti kitsch. Il finale poi...

Minitina80 30/03/16 18:36 - 2980 commenti

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Ammirevole e superlativo nelle intenzioni, audace nell’impostazione ma altalenante nella messa in scena. Il registro narrativo utilizzato è senza dubbio particolare e meritevole di attenzione, De Niro è sempre convincente, eppure in alcuni frangenti appare scollegato tra le parti e appesantito da qualche virtuosismo di troppo fine a se stesso. Probabilmente lo scorrere del tempo non gioca a suo favore e appare invecchiato, anche se una visione è consigliata a tutti.

Thedude94 14/08/19 17:48 - 1089 commenti

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De Palma realizza una specie di spin-off su un personaggio apparso in Ciao America! e sempre interpretato dal giovane De Niro, affaccendato nelle sue vicende di spione e documentarista. La regia è innovativa e il giovane De Palma ci delizia mescolando momenti nei quali inserisce nel film il documentario in cui recita il protagonista, con le sue manie e fobie di spionaggio. Un film comunque ancora molto acerbo per quanto riguarda la trama abbastanza lineare, senza molti colpi di scena. Da vedere in ogni caso perché è buono.

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Myvincent 2/07/23 20:43 - 3726 commenti

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La realtà spiata diventa oggetto di studio e di riflessioni sui tempi e i cambiamenti della società, in cui al solito emergono scottanti problematiche come il razzismo, il teppismo, le guerre. De Palma conduce quest’accozzaglia di “fotografie” affidando a un giovane e scanzonato De Niro il ruolo di protagonista alla ricerca di una sua dimensione. Belle le immagini e buone le trovate stilistiche alquanto arruffate, spontanee, quasi sperimentali.

Alex75 16/11/23 19:15 - 878 commenti

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De Palma concilia, con esiti non sempre costanti, la sperimentazione del cinema underground (evidente negli inserti pseudodocumentaristici e trovate grafiche pop e vagamente fumettistiche) con una struttura narrativa piuttosto lineare, realizzando una satira piuttosto caustica sulla società dello spettacolo, sui media e sulla borghesia liberal. De Niro è già maturo e incisivo in ogni scena: il suo John Rubin, dietro un'aria scanzonata, mostra in nuce tutte le nevrosi che mostrerà in altri personaggi.
MEMORABILE: Il corteggiamento di Judy calcolato al minuto; L' "esperienza negra"; John spara al televisore; Le interviste finali.
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