Tra i meno benvoluti polizieschi cosiddetti poveristi o poveristici nonostante porti la firma di Bianchi (autore dei pessimi Provincia violenta e I Guappi non si toccano) riesce a piacere. Il cast è quasi identico ai Guappi non si toccano, con il baffuto Palladino in un ruolo ambiguo. Effetti speciali fatti in casa, recitazione non proprio eccezionale (Harrison sembra una statua) eppure non dispiace... sempre che siate degli appassionati del genere.
MEMORABILE: L'uomo impiccato con le palle in bocca.
Un film che non ha niente da invidiare ai migliori poliziotteschi... Non ci si ferma un istante, la violenza la si palpa nell'aria e c'è pure l'aggiunta dell'intrigo internazionale ad amplificare il tutto. La frase detta da Morgan a Borri andrebbe imparata a memoria... ci si roderebbe meno il fegato a vedere i telegiornali. Splendido anche il modo in cui Borri minaccia di disonorare il boss della camorra. Ottimo film.
MEMORABILE: La pisciata e l'agonia di Pesenti, oltre alla tecnica di rapimento.
Poliziottesco di bassa lega con una trama tendenzialmente farneticante che inserisce intrighi internazionali con funzionari dello Stato corrotti. Una squadra di ex poliziotti deve sgominare l'arcano. Realizzata con mezzi di fortuna, la pellicola mostra un'infinita serie di pestaggi inframezzati da qualche accenno di inseguimento automobilistico. Finale senza vincitori né vinti e con un presunto ambasciatore americano di cui non si conosce l'utilità.
Mi aspettavo una fetecchia e invece il film ha un bel ritmo, scene emozionanti, una trama avvincente. La pellicola di Bianchi rappresenta uno di quei casi in cui l'estrema povertà diventa cifra stilistica che conferisce al tutto crudezza e la giusta dose di disturbante squallore. I momenti puramente trash arrivano con un paio di incongrui siparietti comico-folkloristici. Il mio preferito è quando uno degli uomini della speciale, per indurre un tizio a confessare, gli piscia in faccia (!) e lui reagisce con un'epica sequela di incredibili improperi.
Bel one man movie di Mario Bianchi, che se la suona e se la canta, complice la scarsezza di mezzi. Rimane un dignitoso canto del cigno del genere, che si distingue fra il trash di quegli anni, dal ritmo serrato e dalla storia che mantiene una sua coerenza. Un gradino sopra il resto le musiche e la prova di Palladino, che un po' ricorda il maestoso Pierpaolo Capponi del Boss di Di Leo. Per caritá, non sto gridando al capolavoro, ma è un piccolo gioiellino che andrebbe (ri)scoperto, non solo dagli appassionati del genere.
MEMORABILE: "Ti ammazzo anche se solo ti azzardi a soffiarti il naso un po' più forte" (Maisto mentre tiene la pistola appoggiata sulla faccia del boss Mancuso).
Cinque ex-poliziotti vengono reclutati per una missione speciale che ha a che fare addirittura col plutonio, ma che finisce in "pizza connection" tutta sugo e sangue. Sorvoliamo sulla trama scontatissima, sulla mancanza di sviluppi articolati, sulle scazzottate senza direttorio alcuno e ne uscirà un filmetto da intrattenimento che si lascia presto dimenticare.
Film piuttosto "scassato" e girato evidentemente in economia, con attori che professionalmente c'azzeccano poco, anche se sembrano impegnarsi nei loro ruoli. Una vicenda pasticciata e piena di insensatezze, alcuni momenti truci e altri trash che compongono alla perfezione quel quadretto di cinema di genere della fine degli anni 70: pochi soldi, pochissime idee ma ancora un po' di passione per il mestiere. Probabilmente meriterebbe un pallino, ma ne voglio aggiungere irrazionalmente un secondo. Il cinema brutto è sempre bello da vedere!
MEMORABILE: Uno della "squadra speciale" a un certo punto praticamente ammette che la pensa esattamente come i nemici che il gruppo deve affrontare!!!
Rozzissimo poliziottesco con una vicenda che rasenta il trash in più punti e con molta violenza gratuita che spesso, per come è motivata, suscita ilarità. In ogni caso il ritmo non manca e la storia scorre via veloce, quindi la "veridicità" delle scene proposte possono essere trascurabili in virtù, invece, di un sano intrattenimento per "uomini duri". La squallida ambientazione e la meravigliosa atmosfera degli anni Settanta sono qui un valore aggiunto. Molto buone le musiche elettroniche.
Alla messa in scena spoglia e all'estrema penuria di mezzi, lo spartano Bianchi rimedia con una regia veloce e aggressiva, spostando il poliziesco dai suoi parametri classici al noir camorristico e allo spionaggio internazionale, siglandolo poi con scomode verità da cinema politico-civile. L'imbambolatissimo Harrison ha il primo nome sui titoli, ma scompare subito dinanzi al rabbioso Maisto e al tristo e scrutante Palladino, facce simbolo del nero partenopeo che si fronteggiano in un memorando finale nichilista. Il maestro d'armi Gilberto Galimberti orchestra lotte e scazzottate interminabili.
MEMORABILE: I finti hippies; La pisciata in faccia e le successive esclamazioni della vittima; Il personaggio di Palladino e i suoi omicidi; La minaccia al boss.
Nonostante i numerosi difetti, tra cui una sceneggiatura estremamente confusa con parti di trama buttate lì e che non si sa che fine facciano, si può parlare di un film tutto sommato gradevole. La mancanza di budget è evidente nella mancanza di nomi di reale spessore nel cast e nelle varie scene d'azione, eppure è proprio il mestiere del regista a trionfare, riuscendo a confezionare un film che in fin dei conti intrattiene. Alcune scene tra l'altro non sono neanche male. Se si vuole vedere un grande film si stia alla larga, ma se si vuole apprezzare un film artigianale, benvenuti!
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HomevideoGeppo • 29/04/10 15:49 Call center Davinotti - 4285 interventi
Ecco a voi la rara fascetta VHSSSV STAR VIDEO di "Napoli... i 5 della squadra speciale" direttamente dalla Geppo collection.