Episodio pilota di una serie mai realizzata.
In un fumettistico 2000 i deliquenti, invece di marcire in cella, vengono ibernati (vabbè...) e Michael Knight, ritiratosi, passa le sue giornate a pescare (!). Un losco traffico di armi che coinvolge polizia e criminali riporta in auge la fondazione di Devon Miles il quale riesce a convincere Michael a tornare. Il caso sarà risolto. Pazzesca l'idea di montare lo smantellato Kitt su un catorcio anni '50. Non male il nuovo bolide rosso però... che nostalgia.
Mediocre ripresa di una storica serie televisiva di culto. Ma i tempi sono cambiati, i protagonisti invecchiati e le storie superate da tempo. La nuova K.I.T.T. è davvero notevole, ma la vecchia vince in fascino. Una delle ultime apparizioni del grande Edward "Devon" Mulhare, scomparso nel 1997. Si può tranquillamente evitare.
Riesumati i due protagonisti della serie, più il capo, per questo ritorno della macchina senziente, che per quasi tutto il film dovrà accontentarsi di un vecchio macinino del protagonista (il suo cervello elettronico è stato trapiantato lì per mancanza di fondi). Si tratta di una produzione decisamente limitata, ma comunque dignitosa, con qualche simpatica battuta, un pizzico di azione e l'inserimento di una poliziotta che ha un cip di K.I.T.T (sembra uno scioglilingua) nel cervello. Naturalmente, c'è anche il cattivone, con amici insospettabili. Vedibile e velocemente dimenticabile.
MEMORABILE: K.I.T.T. rivede il suo compare dopo tanto tempo e commenta: "Sei uno straccio. Devi esserti tuffato nella tazza del gabinetto dopo essertene andato".
Nell'anno 2000 Michael Knight viene richiamato in servizio e Kitt riattivato ma, causa ristrettezze economiche, installato su un ferrovecchio (tralaltro simile a quello del tenente Colombo!). Supercar era figlio degli anni 80, epoca spensierata in cui tutto era ancora possibile; questo è girato nel 1991 ma sembra passata una vita, tanto il mondo è cambiato. Sgradevole anche la scelta dei doppiatori (la voce di Hasselhoff data ad un altro personaggio!). Insomma, si lascia vedere ma non aggiunge nulla alla vecchia serie.
È il seguito di Supercar, ma senza auto nera, anche se Kitt, Devon e Micheal Knight ci sono tutti e tre. Rivisto oggi, "Supercar: indagine ad altra velocità" appare un prodotto non solo malfatto, ma anche poco avvincente, nonostante sia ambientato nel 2000. Ciò che dispiace di più è che della vecchia Kitt non rimanga altro che il computer, perché un Micheal Knight alla guida di un auto rossa non ha senso. Da questa oscenità si salvano solo il buono Edward Mulhare ed il cattivo Mitch Pileggi.
Alan J. Levi HA DIRETTO ANCHE...
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Povero K.I.T.T. K.I.T.T. si lamenta dell'auto (ultravecchia) nella quale è stato inserito: "E' incredibile che questa carretta cammini; ma c'è un mulo nascosto sotto?".
Povero Scott C'è anche una comparsata di James Doohan (l'ingegnere Scott di Star Trek). Nel film interpreta se stesso. In quel momento sta prelevando al bancomat, ma gli sparano un dardo pieno di droga. Il protagonista (Hasselhoff) lo soccorre e lui inizia a delirare: "Vi prego, teletrasferitemi! Aiutami Spock!". Oltretutto, viene riconosciuto anche da Hasselhoff come l'interprete di Scott.