Warlock 2 - The Armageddon - Film (1993)

Un film decisamente in bilico tra horror ed ironia ma con esplosioni gore e splatter di tutto rispetto, rare nei film di ultima generazione. Memorabile la sequenza dello "prostituta" scalpata dallo "stregone" mentre la ragazza fa l'autostop. Nel cast la bella Joanna Pacula (Misteria), Julian Sands nei panni di Warlock (come nel primo capitolo) e Zach Galligan, attore feticcio della serie Gremlins, di nuovo diretto da Anthony Hickox (come lo è stato in Waxwork 2) che firma qui una delle sue regie più riuscite dopo quella di Hellraiser 3.

Tra le cose migliori del mestierante Hickox. In questo pseudo-sequel di Warlock (1989) ritroviamo l'ottimo Julian Sands nei panni dello stregone, qui davvero in piena forma, più un discreto cast che annovera anche l'idolo dei teenagers Zach Galligan. La trama è abbastanza kitsch, ma in linea con i deliri mistici/apocalittici del prototipo. Aumentano stavolta gli SPFX, con un occhio di riguardo allo splatter, che fa virare il film dal fantahorror del primo episodio all'horror puro. Molte le sequenze degne di nota; meglio del primo capitolo.

Me lo ricordo proiettato a Milano, ad un festival intitolato all'ottimo fumetto Dylan Dog (dal quale un mio amico scappo fuori, quando lo stregone lievitò in bagno, urlando la sua furia fino a far esplodere le orecchie della mortale che lo aveva partorito!). La prima parte è davvero forte, splatter e gore alla grande, per compensare un plot banalotto anche se di classica fattura. Poi la vicenda, mediocre, prende il sopravvento sul resto e la visione sovviene meno avvincente. Complessivamente un buon film d'iniziazione, se si evita di fuggire al primo shock!

Mix fra fantasy e horror, che non brilla per essere avvincente, ma se siete amanti dello splatter estremo questa pellicola è capace di regalarvi diverse gioie. Il cast non è granché, i volti degli attori sono pressoché anonimi e la recitazione si riduce allo stretto indispensabile. Gli effetti speciali digitali sono scadenti, al contrario dei trucchi scenici analogici che sono ben curati e cruenti.

È piuttosto raro che in un film non eccelso vi siano tante sequenze da ricordare; questo nel caso specifico dimostra come Hickox tra druidi, diavoli e magia abbia comunque lavorato bene. Sands ormai calato nel personaggio si conferma azzeccato nel ruolo, ma se guardiamo a tutto il cast sono parecchi i volti conosciuti (da Armstrong a Hallahan, passando per Kahan che è un mito vivente). Un fanta-horror che col tempo meriterebbe una riabilitazione.

Rispetto al primo, Hickox opta per una contaminazione fantasy più marcata (dal sottotesto religioso si passa ai più favolistici riti druidici), talvolta esagerando un po' (il training psicocinetico del protagonista), ma non dimentica il comparto horror. Anzi, il gore e la creatività dei delitti aumentano considerevolmente, con assaggi di body horror e un modus operandi kruegeriano che anticipa quello di Wishmaster. Il montaggio necessiterebbe qualche limatura (la parentesi simil-vudù è superflua), ma nell'insieme ci si diverte parecchio. Buono.

Apperò: ringalluzzito dal successo del suo Pinhead forgiato boogeyman per le masse, Hickox timbra con lo stesso stampino “pane, orrore e fantasia” anche il rigido Sands (che qui, capelli al vento e sangue verdognolo, recita discretamente), filmando ispiratissimo un perfetto manuale del bodycount soprannaturale e puntando sull’audace varietà di effetti speciali per i quali si deve ringraziare sentitamente Bob Keen. Bene anzi benissimo, visto che anche gli ammennicoli vari (i druidi, le pietruzze colorate, i Capuleti e i Montecchi) sembrano lussi da Via Montenapoleone. Supercultone!