Acid House - Film (1998)

Acid House
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Titolo originale: The Acid House
Anno: 1998
Genere: drammatico (colore)
Note: Secondo film, dopo Traispotting, tratto da un'opera di Irvine Welsh, per la precisione da tre racconti facenti parte della raccolta "The Acid House"

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/09/07 DAL BENEMERITO LERCIO
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Lercio 10/09/07 11:24 - 232 commenti

I gusti di Lercio

Primo film per Paul McGuigan, che gira con perizia e un'ottima fotografia tre discese agli inferi nella periferia scozzese. L'ambiente che lo scrittore Welsh descrive alla perfezione è qui ritratto, con l'attenzione che il regista dedica ai particolari, in maniera perfetta, catapultandoci in quella determinata realtà. Toni estremamente tragici si fondono con lo humor nero dando il via ad una giostra di cinismo senza precedenti. Offuscato dal successo di Trainspotting, è stato sottovalutato.
MEMORABILE: Coco Bryce è unno con le palle!

Enricottta 24/03/10 17:52 - 506 commenti

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Non tutte le ciambelle riescono col "buco" (nelle molteplici interpretazioni che il termine evoca). Film, girato con la "complicità" di Irvine Welsh (quindi nessun attenuante generica) ad episodi (tre) che non mi sono piaciuti molto. Il cast è azzeccato nell'insieme, la ricerca, non proprio affannosa, bisogna dirlo, di personaggi "lerciosi" (citazione d'obbligo) ha dato suoi frutti. Dicono, beati loro, che i dialoghi originali sono ben tradotti: mi permetto di dubitarlo, comunque un film mediocre resta. Il fratello scemo di Trainspotting!

Pinhead80 1/08/15 10:07 - 4715 commenti

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Il tentativo evidente era quello di replicare il grande successo di Trainspotting cercando di scavare nuovamente nell'universo pasticcaro e sporco di Irvine Welsh. I tre episodi che costituiscono il film però non riescono ad avere la stessa presa sul pubblico e quindi a far rivivere le emozioni e lo stesso senso di disagio. Peccato; chi ama i lavori dello scrittore ne rimarrà sicuramente deluso. Anche le musiche non hanno mordente. Evitabile.

Didda23 23/09/15 09:30 - 2424 commenti

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Dopo il successo di Trainspotting, Welsh decide di mettersi in gioco in prima persona scrivendo una sceneggiatura tratta da una propria raccolta di racconti con risultati sorprendenti. La stranezza e la stravaganza delle tre storie raccontate raggiungono picchi notevolissimi (soprattutto la terza), in bilico fra le genialita assurda e il trash più becero. Un'opera libera dal politicamente corretto, con dialoghi che spaziano dal volgare di grana grossa alla riflessione più intima. Corretta la regia McGuigan, che mostra un'apprezzabile inventiva.
MEMORABILE: L'incredibile performance attoriale di Ewen Bremner; Le soggettive della mosca; La colonna sonora rigorosamente Brit.

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