Nella terra dei cannibali - Film (2003)

Bruno Mattei strikes back! Approfittando del nuovo boom da dvd del cinema di genere gira in tutta furia due film destinati a tale mercato. Ma questo è il titolo di punta, infatti la resa filmica è migliore del successivo Mondo Cannibale; la storia non è altro che un clone di Predator con i cannibali al posto dell'alieno, per il resto tutto è uguale al film di McTiernam. Ma Mattei fa di più: ruba da quel film anche molte microsequenze (specie quella della giungla e degli elicotteri) e le appiccica di peso al suo film! Al di là dei furti è un filmaccio divertente.

Se si è cultori dei mitici "cannibal movies" in voga sul finire degli anni '70, questo film (l'altro, modicamente peggiore, è Mondo Cannibale) destinato al mercato home video saprà soddisfare le attese per via di un clima ancorato agli anni d'oro della cinematografia italiana. Al di là dei contenuti (prelevati, con forza, da Predator), gli attori non sono poi malaccio, il gore è insistito (gli effetti sono così così, però colpiscono) ed il ritmo è incalzante. Una delle cose migliori dirette da Mattei nell'ultima fase...

Sottospecie di Predator con i cannibali al posto del mostro. Molte scene sono palesemente ispirate a quel film e da quanto mi dicono altre ne sono state addirittura prelevate di peso! Girato in digitale e back-to-back col mediocre Mondo Cannibale, il film tenta un ritorno ai fasti dei cannibal-movies italiani, riuscendoci solo parzialmente. Ok l'effetto nostalgia e un plauso al coraggio per questa operazione, ma i risultati assomigliano tanto a un film amatoriale fatto da un videomaker alle prime armi. Imbarazzante.

Bruno Mattei questa volta ha fatto centro: è riuscito a realizzare, con i pochi spiccioli racimolati alla produzione, un dignitoso cannibal-movie. Anche se le scene splatter sono poche (in confronto al predecessore Mondo Cannibale, migliore di questo) sono ben congegnate. La colonna sonora è fantastica, anche se non utilizzata a dovere. Interpreti ripresi dal film precedente ed altri nuovi dalla recitazione davvero penosa. Del doppiaggio meglio non parlarne. Bruno inizia la sua risalita filmica.

Lusingato dalla critica di nicchia Bruno Mattei ripensa il proprio cinema e sembra che quest'operazione lo rinvigorisca. Aduso al low budget, tira fuori un film a suo modo riuscito, girato in alcune scene davvero bene (e col solito contributo comico-involontario in altre). Certo, siamo sempre in ambito trash, ma l'alchimia quasi western (il protagonista che dorme col cappellaccio calzato sugli occhi nell'elicottero, il cameratismo, le musiche epiche) fra sceneggiatura ed effetti gore funziona. Troppo prolisso, con punte di cattivo gusto ma divertente.

Pietoso tentativo di fare cassa riportando in vita un genere già defunto come il cannibal movie. Trama-plagio da Predator, attori che peggio non si può (su tutti la spunta però l'energumeno con la faccia da scemo): il film non è neanche involontariamente comico, è solo brutto. Dopo tanta esperienza accumulata in anni di cinema Mattei poteva anche sforzarsi di fare qualcosa di meglio.

A quasi vent'anni di distanza dai tempi d'oro, Mattei torna a sorpresa a cimentarsi col genere cannibalico. Poteva andare decisamente peggio, invece tutto sommato il film mostra incalzante azione e musica azzeccata. Stavolta nella giungla non troviamo più incauti reporter e avventurieri da mezza tacca, ma soldati addestrati ed equipaggiati. Per i cannibali cambia ben poco, il pasto è in ogni caso assicurato! Tra gli attori bravo e cinico Morales, gli altri sono piuttosto mediocri.

Orribile, ridicolo e imbarazzante, plagia Predator spesso scena per scena e dialogo per dialogo (ad sentirsi imbarazzati per il reista e gli attori). Fastidiosa la sequenza del maialino selvatico squartato vivo (ucciso per davvero sul set del film) e recitazione assente, con picchi di antipatia da parte degli attori incredibili (la più odiosa è la soldatessa latinoamericana). Alcune discrete scene splatter non bastano a salvare il film. Con tutto il rispetto per Mattei: spazzatura.

Film composto da parti scartate da Mondo cannibale, sempre di Bruno Mattei. Terribile. Stesso filone, soliti cliché tra cannibali, Filippine e animali uccisi realmente, ripresi in dettaglio. Almeno ci si diverte a sentire le incredibili espressioni da bamboccio di Claudio Morales, i dialoghi sconclusionati, i comportamenti insensati, le urla gratuite, scene rubate a Predator ("Girati: non ti muovere: hai un ragno”) e un finale che non finisce.