Bird - Film (1988)

Bird
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Anno: 1988
Genere: drammatico (colore)
Note: Nel film si ascolta il vero Charlie Parker, i cui assoli furono estrapolati dalle registrazioni originali, sovraincidendo la sezione ritmica. Polemiche dei puristi, ma Oscar per il suono.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/09/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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Il Gobbo 5/09/07 08:45 - 3015 commenti

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La struggente parabola di Charlie "Bird" Parker, uno dei più grandi innovatori della storia del jazz - e quindi della musica del XX° secolo. Droga, alcool, problemi mentali, un'enciclopedia della dissipazione nonostante la quale (o grazie alla quale? Eterno dilemma) abbiamo avuto in dono della musica straordinaria. Forest Whitaker interpreta con impressionante aderenza e intensità, Clint dirige asciutto e con accuratissima ricostruzione storica; qualche prolissità. Oltre 50 anni dopo, "Bird lives"

Supervigno 5/09/07 09:45 - 229 commenti

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Scioccante e dolorosa ricostruzione della lenta ed inesorabile autodistruzione di un genio della musica jazz. Prima innovatore incompreso, poi idolo delle folle, alla fine un relitto umano che muore portando con sè la falsa convinzione che la sua musica fosse stata ormai superata dal Rock and Roll. Toccante l'interpretazione di Whitaker e di Diane Venora, che interpreta una moglie forse troppo perfetta per essere vera. Bellissima - ovviamente - la colonna sonora, con le registrazioni del "vero" Charlie Parker.

Galbo 13/07/08 07:01 - 12380 commenti

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Storia del grande musicista Charlie Parker e vero e proprio atto d'amore per il jazz realizzato da Clint Eastwood. La musica è infatti protagonista assoluta dell'opera totalmente legata alle sofferenze umane del protagonista, personaggio molto controverso e coinvolto in una vicenda umana meno felice di quella artistica. Lo interpreta con grande classe Forest Whitaker in un film dai toni cupi e drammatici in cui si innesta bellissima e leggera una grande colonna sonora. Da vedere.

Cotola 2/08/08 19:48 - 9009 commenti

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Meraviglioso ritratto del più grande sassofonista di tutti i tempi, Charlie Parker, di cui Eastwood ripercorre la vita in maniera temporale non lineare e lo fa con grande amore, ma anche con encomiabile sobrietà evitando così di sciovolare in facili ed inutili lirismi ed in fastidiosi patetismi. Grande la prova attoriale di Whitaker e, ovviamente, splendida la colonna sonora che riprende la musica di "Bird". Pretestuose le tantissime polemiche che a suo tempo accompagnarono il film. Da non perdere sia che si ami il jazz sia che si ami il cinema.

Matalo! 10/12/08 13:25 - 1378 commenti

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Uno, dico, uno dei rarissimi film sulla vita di un jazzista che non sia né retorico né melodrammatico né superficiale ma un autentico grande film sull'impossibilità del riscatto in una società che tiene sotto pressione. Immerso in una eterna notte (il bebop è musica del profondo) scegliendo un attore sulla carta sbagliato (e invece...) il bianco conservatore Eastwood legge la figura di Parker come paradigma della dell'eversione esistenziale e musicale di un rappresentante dell'afroamericanità. Spike Lee si indignò; meglio se stava zitto.

Ercardo85 14/12/08 23:36 - 81 commenti

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Lasciamo perdere le vergognose dichiarazioni del razzista Spike Lee al riguardo, questo è probabilmente il miglior film biografico mai realizzato, sicuramente il migliore sulla vita di un jazzista. Con il suo tipico stile asciutto e classico, Eastwood filma i demoni interiori di un artista "maledetto" senza compiacimenti estetizzanti né giudizi morali; il ritratto che ne viene fuori è quello di un uomo, vincente solo nella musica, perdente nella vita, destinato a soccombere in un mondo troppo duro per un'anima come la sua.
MEMORABILE: "Uomo, nero... Età: sui 65 anni" - "Ne aveva 34".

Capannelle 9/02/09 16:32 - 4399 commenti

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Scusa Clint ma nonostante tutto l'impegno e rigore che ci hai messo questo film non mi ha preso. Nessun purismo musicale (non potrei e i puristi mi fanno anche ridere) o isterismo alla Spike Lee. Semplicemente arrivo alla fine annoiato per una storia che non decolla, uno stile troppo asciutto, le eterne ambientazioni notturne (che liberazione la tournée in macchina...), gli incastri temporali che non aiutano. Di sicuro era proprio quello che volevi. Ok, sarà per le prossime, bellissime, volte.

Lupoprezzo 7/03/11 21:02 - 635 commenti

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Biopic di spessore che presenta una solida struttura a flashback attraverso la quale il regista ci accompagna alla scoperta della vita di Charlie Parker, il mitico musicista jazz morto giovane a causa di troppi eccessi. Estremamente lungo, ma ben equilibrato e interpretato (sorprendente la prova di Forest Whitaker). La regia di Eastwood è più sobria del solito: abbandona dove possibile i patetismi per concentrarsi sulle note, la notte, i locali e naturalmente i sassofoni. Bello (e il jazz non è nelle mie corde).

Tarabas 30/03/12 15:55 - 1878 commenti

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Cronaca sincopata di una fine. Bird è un genio triste, porta a spasso con rassegnazione un corpaccione goffo ("Impara a camminare come un jazzista"gli dice la futura moglie) e un bel carico di demòni. Senza scontati omaggi alla poetica del maledettismo, Eastwood gira una pietra miliare del genere biopic, quasi tutto in notturna, con la passione dell'intenditore (Clint è un buon pianista) e musica leggendaria. Whitaker giganteggia, ma tutto il cast è ottimo. Resta la sensazione che quella sera del 1955 qualcosa di importante sia andato perduto.
MEMORABILE: "Non suonare quella merda alle mie spalle mentre canto, negro".

Nando 18/03/12 23:42 - 3810 commenti

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La breve vita del grande sassofonista Parker narrata con grande amore e uno stile asciutto e rigoroso da Eastwood. Grande spazio alla musica ed alle ambientazioni nei club; parallelamente scorre la vita sregolata del grande musicista. Un affresco che spazia temporalmente in maniera egregia senza far perdere il filo narrativo. Whitaker validissimo.

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Taglietti 15/08/14 20:41 - 51 commenti

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Quando uno li sa fare i film, ed è il caso di Eastwood, viene fuori un grande film come questo. Grandi la ricostruzione d’ambiente, la recitazione e la ricerca biografica con l’ausilio della vedova. Attraverso il racconto dell’autodistruzione di un genio musicale, il racconto di un pezzo di storia americana, di un'epoca nella quale le tensioni razziali, l’autocoscienza e la ricerca di autodeterminazione dei neri andavano di pari passo con l’evoluzione e la sperimentazione di un linguaggio musicale radicalmente nuovo. Bello, onesto e distaccato.

Rigoletto 15/03/15 16:10 - 1785 commenti

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Il film è raccontato da Clint Eastwood con cura e impegno, ma alla fine non ti conquista e in più il regista sceglie una veste kolossal nella durata complessiva. Risultato: per un'ora e mezza il picco di attenzione era alto, alla fine boccheggiavo come un pesce fuor d'acqua. Anche la fotografia è un elemento che qualche problema, alla lunga, lo crea: va bene l'ambientazione notturna, ma una fotografia così scura diventa pesante. Whitaker sugli scudi (ma non c'erano dubbi): è un attore bravissimo che ha raccolto meno di quanto abbia seminato.

Saintgifts 14/12/16 13:02 - 4098 commenti

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Eastwood sceglie la chiave giusta per raccontare la vita di Charlie Parker, grande sassofonista morto a soli 34 anni. Non tanto per la prematura scomparsa dell'artista, ma per il modo in cui ha condotto la sua vita. Film dolente, illuminato solo dalla musica di Bird, con atmosfere per lo più cupe e piovose, con un Whitaker bravo ma che forse avrebbe dovuto sorridere un po' di più, come gli viene da fare negli ultimi istanti della sua vita. La buona sceneggiatura aiuta la regia di Eastwood, che si rivela più illuminata che in altre occasioni.

Alex1988 5/09/18 19:03 - 728 commenti

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All'uscita del film, Clint Eastwood fu fortemente criticato per non aver usato le registrazioni originali di Charlie Parker, giustificandosi con il fatto che i sistemi sonori, negli anni, si sono perfezionati. A parte ciò, come gran parte dei film di Eastwood regista, colpisce per l'ottima fattura e per la direzione degli attori (Whitaker su tutti che si meritò il premio al Festival di Cannes).

Minitina80 30/12/18 09:54 - 2980 commenti

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Un’opera mastodontica a cui Eastwood nega qualsiasi forma di estasi o spettacolarizzazione. Per due ore e mezza di fila, con estrema sobrietà, tira dritto senza mai osare veramente, motivo per cui si si poteva rendere la visione meno pesante compattando il tutto nei canonici novanta minuti, senza perdere nulla per strada. È immerso costantemente in set poco illuminati, sintomo di una scelta voluta, ma dal risultato discutibile. Inappuntabile, invece, l’interpretazione di Whitaker, capace di esprimere il tormento e la dannazione di Parker.

Noodles 21/01/20 00:04 - 2204 commenti

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Immerso in una perenne fotografia scura e metaforica, Forest Whitaker ci regala una grandissima interpretazione. Il suo Charlie Parker è un eroe maledetto, che ha già perso in partenza. Clint Eastwood racconta la sua vita in maniera asciutta, concentrandosi più sul lato umano, mostrando una grande sensibilità e un evidente interesse per la figura del jazzista americano, lasciandosi però a volte prendere un po' la mano e allungando la pellicola più del dovuto. Forse troppo lungo, ma bellissimo.

Enzus79 2/03/21 17:13 - 2874 commenti

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Biopic del leggendario sassofonista Charlie Parker, figura complessa e autodistruttiva. Film che pur avendo una durata monstre (due ore e mezza) non annoia: analizza in modo dettagliato la vita del musicista, e questo intrattiene in modo sufficiente. Forest Whitaker (premiato a Cannes) è bravissimo, ma Diane Venora non gli è da meno. Ottima la colonna sonora.

Paulaster 28/08/21 10:02 - 4391 commenti

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Tributo alla vita di Charlie Parker e omaggio ai musicisti di ogni tempo. La scelta di non usare l'ordine cronologico permette di distribuire i pezzi suonati in equilibrio, anche se la mancanza di una storia filante si ripercuote nel racconto della vita privata e nella sua iniziale formazione. Bene le ambientazioni notturne e le esecuzioni che restituiscono anche il periodo di divisione razziale. Whitaker non enfatizza il gesto tecnico anche se Eastwood poteva concedergli maggiori primi piani. Durata francamente eccessiva.
MEMORABILE: Al matrimonio ebreo; Il musicista albino; Il braccio pieno di buchi.

Kinodrop 1/03/22 18:52 - 2922 commenti

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La parabola musicale ma anche autodistruttiva di una pietra miliare del jazz che, forse per evitare eccessivi patetismi, il regista confina in una temporalizzazione alternata e iterativa, su uno sfondo scuro certo evocativo ma alla lunga monotono. Non giova l'inutile estrema lunghezza della pellicola che sembra confinata in un eterno loop di slanci e ricadute, in una cappa di eterna tristezza; naturalmente c'è la musica che tira su l'interesse sempre pericolante e c'è Whitaker che si immedesima bene nelle contorsioni del personaggio. Un biopic piuttosto spento e freddo, peccato.

Herrkinski 23/09/23 14:50 - 8072 commenti

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Forse la prima regia di Eastwood ad assomigliare stilisticamente a quello che farà più avanti, negli anni 2000, è un biopic dalla struttura temporale libera che traccia un ritratto del sassofonista jazz Charlie "Bird" Parker; come altri musicisti del genere, l'uomo fu vittima delle proprie dipendenze e il suo genio all'epoca spesso sottovalutato. Ne esce un lavoro notturno, a tratti trasognato come il suo protagonista (un eccellente Whitaker), in altri cupo e deprimente, con un'ottima ricostruzione d'epoca; le quasi tre ore non erano però necessarie e qualche momento di fiacca c'è.

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  • Curiosità Matalo! • 10/12/08 13:29
    Call center Davinotti - 614 interventi
    Volevo segnalare che nella colonna sonora non si sente solo il sax di Parker ma i frammenti live originali, con ritmica originale, vengono montati al sax di Charles McPerson e a ritmiche nuove di zecca (Barry Harris al piano). Il lavoro molto complesso di cui possiamo sentire le registrazioni madre su un vecchio lp della rivista musica jazz vinsero un meritatissimo Oscar, alla faccia dei puristi (come si fa ad essere puristi con Parker che fagocitava qualunque musica?). La scena finale con Parker che si incazza con l'ex collega che era diventato un marchettaro del rhythm'n'blues, per quanto funzionale al senso della storia, è poco verosimile in quanto appunto Parker non aveva di questi pregiudizi.
  • Discussione Zender • 10/12/08 18:51
    Capo scrivano - 47728 interventi
    Matalo ha scritto, nella sez. Curiosità del film:
    Volevo segnalare che nella colonna sonora non si sente solo il sax di Parker ma i frammenti live originali, con ritmica originale, vengono montati al sax di Charles McPerson e a ritmiche nuove di zecca (Barry Harris al piano). Il lavoro molto complesso di cui possiamo sentire le registrazioni madre su un vecchio lp della rivista musica jazz vinsero un meritatissimo Oscar, alla faccia dei puristi (come si fa ad essere puristi con Parker che fagocitava qualunque musica?). La scena finale con Parker che si incazza con l'ex collega che era diventato un marchettaro del rhythm'n'blues, per quanto funzionale al senso della storia, è poco verosimile in quanto appunto Parker non aveva di questi pregiudizi.
    Ti ho spostato il post perché assolutamente degno delle curiosità, Matalo! (per quanto poco ci possa capire).
  • Discussione Raremirko • 26/06/19 22:26
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Fenomenale biografia dell'artista musicale, con un Whitaker mastodontico (e fa una particina anche Tony Todd, il nostro Candyman!).

    Cupo, drammatico, non noioso anche se supera i 150 minuti di durata, ben rappresenta l'esistenza tormentata di un artista evidentemente dotato.

    Eastwood sempre incredibilmente bravo.