Titanic - Film (1953)

Discreto disaster movie che porta sullo schermo la celebre disgrazia capitata al transatlantico nel suo viaggio inaugurale condendola con le solite vicissitudini personali dei vari protagonisti. Tipica produzione hollywoodiana che affianca buone recitazioni a momenti decisamente evitabili (mentre si inabissano con la nave coloro che non hanno trovato posto sulle scialuppe di salvataggio, intonano l'inno "Nearer My God to Thee").

Buon melodramma familiare ambientato sul Titanic, il celebre transatlantico colato a picco durante il suo viaggio inaugurale. Oscar 1953 per la migliore sceneggiatura e in effetti, nonostante qualche tempo morto, il film si lascia vedere (grazie soprattutto alle belle interpretazioni di Webb, della Stanwick, di Wagner e di Basehart), mentre la regia di Negulesco risulta troppo statica. Ma sulla tragedia del Titanic sono meglio il film del 1958 o quello di Cameron.

Uno dei primi esemplari cinematografici ispirati ad una tragedia drammaticamente ancorata alla storia (ed alla superbia di alcuni esseri umani). Negulesco si avvale di ottime scenografie, buoni dialoghi e valide interpretazioni, ma soprassiede sull'aspetto "classista", inevitabilmente legato alla vicenda. Oggi datato, vale comunque la pena d'essere visto per farne un raffronto con il più "mastodontico" remake di Cameron e capire come (e perché) gli effetti speciali debbano essere posti in subordine alla sceneggiatura.

Mi ha commosso più del Titanic di Cameron, ma sono di parte. Ho sempre adorato i drammoni familiari. Le interpretazioni sono ottime, i dialoghi affatto scontati, anzi, la regia è molto evanescente ma è giusto così: soggetto e sceneggiatura devono farla da padroni. Gli effetti speciali sono così così, ma non è ciò che ricerco in un film. Catartico, lo consiglio.. Bello.

Vado un po' controcorrente ma assegno a questo film ***1/2; l'uso del bianco e nero che conferisce quella patina vintage per una tragedia avvenuta nel 1912 rende ancora più struggevoli le immagini. Sul Titanic di Cameron avevamo a che fare con una storia d'amore, qui con una familiare ma, in fondo, quanto mondo passa fra la prua e la poppa di una nave... Nota di merito per Webb e la Stanwyck, perfetti. Di Caprio e la Winslet (comunque bravissimi) avrebbero senza dubbio qualcosa da imparare.

Il primo film ispirato al dramma del Titanic è ancora una volta una storia cinematografica di sicuro effetto drammatico e di grande presa sullo spettatore. Il film piace sempre perché simbolico della vita coi suoi sviluppi, gli intrecci, le resistenze, i suoi dolori. Una nave dove si vivono vicende umane come in un microcosmo, qui rappresentato da una galleria di personaggi ben disegnata. Bravissimo Clifton Webb nel ruolo di cinico eroe.

Non è valido come quello del 1958 ed è ben lontana dal possedere il grande impatto scenografico della ricostruzione fatta da Cameron, però anche questo Titanic se la cava discretamente, nonostante la regia piuttosto scolastica di Negulesco, più a suo agio nell'intrecciare faccende sentimentali che nel dirigere catastrofi. Non potendo riservare sorprese per quanto riguarda la sorte della nave, la trama si consenta su un gruppo di personaggi, portando lo spettatore a domandarsi chi di loro riuscirà a sopravvivere, e sono soprattutto le buone prove attoriali a giustificare la visione.