Thriller televisivo dalla trama che ricorda Sepolto vivo. Le interpretazioni dei tre attori principali sono ottime e il finale abbastanza cattivello funziona. Da notare l'inquadratura finale prima dei titoli di coda. Non disprezzabile, così come le musiche.
Mediocre filmetto, che regge soprattutto grazie al protagonista, cornuto e ammazzato (almeno così sembra), che avrà una seconda opportunità, dopo aver finalmente capito la situazione, ma solo poco prima di stramazzare. La confezione è proprio povera e gli attori sono appena passabili, ma almeno, l'inaspettato ritorno darà un po' di ossigeno alla pellicola, permettendo allo spettatore di resistere, senza troppi sbuffi, fino alla fine. Nota di merito per l'imbalsamatore, che spiega ciò che accadrà al cadavere, facendo svenire il giovane aiutante. Non male anche la scena delle pareti scorrevoli.
MEMORABILE: Lui rantola e la sua sua donna: "Ma perchè non muori!?"; L'uscita tombale, con cane testimone.
A tutt'oggi, forse, ancora il miglior film di Darabont, che da un plot semplicistico tira fuori un film tesissimo e feroce. Il finale, con pareti semoventi tunnel, stanze trappola e porte scorrevoli che danno su altre stanze chiuse, anticipano Cube. Memorabile la "resurezione" di Matheson, in pieno stile "living dead". La Leigh è sexyssima e carognosa al punto giusto, il finale claustrofobico e piuttosto cattivello. Ottima la fotografia. Un piccolo gioiellino assolutamente da recuperare.
MEMORABILE: La resurezzione di Matheson davanti al suo rottweiler e il suo ritorno a casa, accompagnato da tuoni e fulmini.
Prodotto televisivo di serie B sulla vendetta di un uomo che è stato sepolto vivo. Il film è diviso in tre parti: sepoltura, risurrezione (se così si può definire) e vendetta. Inutile dire che il momento migliore è quello della vendetta, perché l'ingegnoso protagonista costruisce nella casa stanze per intrappolare gradualmente i due adulteri. L'attrice protagonista è abbastanza brava e anche il resto del cast se la cava. Il finale è convincente, anche se nella realtà una cosa del genere è impensabile.
Tra i primi lavori di un regista interessante, questo thriller anni '90 ha il pregio di riuscire a non annoiare, nonostante una trama non certo innovativa. Gli interpreti fanno gran parte del lavoro, grazie specialmente alla coppia Jason-Leigh/Matheson, azzeccati protagonisti di questo revenge-movie. Violenza piuttosto contenuta ma buona tensione; non manca qualche bella idea e registicamente non c'è nulla da eccepire. In definitiva un lavoro piuttosto buono, non troppo originale ma comunque più che potabile, rispetto a prodotti similari.
Validissima opera che mi ha ricordato almeno in parte Due maschi per Alexa, nonostante si tratti di un film per la tv ha molta più tensione e qualità di certi thriller e filmetti dell'orrore vari usciti per il cinema in quegli anni. Buona la prova del cast, finale un po' telefonato ma film da recuperare.
MEMORABILE: La resurrezione; Il labirinto di legno; L'urlo.
Buon thriller televisivo che, perdonate un paio di incongruenze e una seconda parte all'insegna dell'inverosimile, intrattiene a dovere e mantiene le promesse fatte. La trama riprende a grandi linee il Sepolto vivo di Corman e una vendetta labirintica che ricorda l'ultimo episodio di Racconti dalla tomba di Francis. Trattandosi di un film TV, certe limitazioni sono quasi d'obbligo, ma è decisamente sopra la media di altri prodotti da piccolo schermo. Bella e brava la Leigh in uno di quei ruoli che ci piace odiare. Consigliato.
Un buon thriller televisivo, dalla trama accattivante, che ricorda vagamente Poe, aiutata dalla regia di Darabont che con alcune soluzioni sceniche e una certa amosfera la riscatta dalla media di quelle dedicate al piccolo schermo. Ritmo in crescendo, una buona tensione e anche un cast discreto, dove la Leigh tratteggia alla perfezione il suo personaggio, ben spalleggiata dal viscido Atherton e dal convincente Matheson. Da vedere.
Istigata dall'amante, una moglie accoppa un brav'uomo con il veleno estratto da un pesce tropicale ma si tratta di morte apparente e lui riprende i sensi dopo ore poco dentro una bara... Pur essendo un film tv produttivamente modesto, non sfigurerebbe troppo nell'ambito di una ideale galleria delle vendette dei "revenants" grazie a una seconda parte ingegnosa all'insegna del bricolage casalingo mediante il quale l'ex sepolto vivo riesce a saldare i conti. Discrete anche le prove del cast, compreso Hoyt Axton nel ruolo oiuttosto inedito di sceriffo paterno e comprensivo.
Anche se il plot è piuttosto semplice e per nulla originale, Darabont riesce a metter su un thriller per il piccolo schermo che non risente troppo di questa destinazione, se non in alcune parti necessariamente frettolose (la "ristrutturazione" degli interni della villa) che però lasciano intatto il senso di attesa per l'elaborata vendetta che mette a nudo cattiverie, egoismi e colpi bassi. Un buon rilievo psicologico caratterizza i quattro protagonisti della storia grazie anche alla disinvoltura e l'appropriatezza del cast. Poco claustrofobico dato l'argomento, ma per niente male.
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