Sicko - Documentario (2007)

Sicko
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Titolo originale: Sicko
Anno: 2007
Genere: documentario (colore)
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/08/07 DAL BENEMERITO PUPPIGALLO
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Puppigallo 25/08/07 09:28 - 5275 commenti

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Benvenuti nel documentario degli orrori sul servizio sanitario USA e sulle compagnie assicurative della morte. Moore, come al solito, non usa certo il guanto di velluto (e fa bene). Se ne vedono veramente di tutti i colori: nessuno verrà risparmiato dagli assurdi rifiuti delle compagnie assicurative: donne, uomini, anziani, bambini. Si passa dal sorridere per alcune situazioni paradossali, al vero e proprio disgusto per certi (e non sono pochi) individui senza scrupoli, che firmano la morte dei malati. In mezzo, sgambetta il pupazzo Bush.
MEMORABILE: L'investigatore di una Compagnia pagato per trovare un errore, o un'omissione nella richiesta di rimborso dei malati. Basta un cavillo e addio soldi.

Rebis 29/08/07 14:22 - 2337 commenti

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L'importanza di "Sicko" non sta tanto nella scontata forza d'urto posta a generare un risveglio della coscienza americana. Moore, alacremente, lavora di statistiche, numeri, dichiarazioni: fa appello a un'ironia sempre un po' ruffiana. Fin qui tutto resta spettacolo e informazione, sul confine ambiguo del sensazionalismo. Vola in alto invece, travalicando il fine ovvio del documentario, nel raffronto tra nazioni storicamente altre: qui cerca di fornire uno strumento di lettura inedito e, di fronte a culture divergenti e varie, ridefinisce l'importanza dei valori umani.

MAOraNza 3/09/07 15:40 - 244 commenti

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Michael Moore prosegue indefesso la sua battaglia contro il "sistema" americano e sforna un altro documentarione che per i suoi connazionali è un pugno nello stomaco. Per noi, che viviamo al riparo della nostra cosiddetta "malasanità", è un monito importante e dovrà fungere da promemoria per il futuro. Smagrito dopo le ultime apparizioni, quasi patito, Moore questa volta è più attore e meno narratore, anche se il giocattolo pare continui a funzionare. Sicuramente, un "film" che fa riflettere.
MEMORABILE: La scena in cui un falegname racconta che, dopo l'amputazione di due dita, gli sono stati chiesti rispettivamente 12000 e 64000 $ per riattaccarle.

Renato 12/09/07 00:21 - 1648 commenti

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Interessante. Benché non manchino i soliti colpi bassi -tratto distintivo dell'opera del regista del Michigan- il film vale la visione. Oltre a fare informazione, riesce anche a porre qualche domanda non banale sugli USA e sul loro modo di concepire il ruolo dello stato... Certo resta l'amaro in bocca nel constatare come un prodotto del genere, se trasmesso da La7 in seconda serata, verrebbe probabilmente ignorato da (quasi) tutti. Qua e là ripetitivo, possiede i pregi ed i difetti dei film a tesi.

Magnetti 3/12/07 17:02 - 1103 commenti

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Se criticate il sistema sanitario del nostro paese guardate questo film-documentario... Un sistema assurdo quello degli Stati Uniti, senza alcuna forma di assistenza gratuita e tutto in mano alle assicurazioni. Bene ha fatto M. Moore a girare questo ennesimo documentario di denuncia lasciando da parte, questa volta, le spiritossaggini tipiche delle sue precedenti opere e concentrandosi su cifre e interviste. Molto validi gli approfondimenti sugli stati esteri.
MEMORABILE: All'inizio appare brevemente la classifica mondiale della qualità dei servizi sanitari nazionali: Italia al secondo posto (e poi tutti si lamentano)!

Belfagor 13/08/10 11:28 - 2690 commenti

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Avrà tutti i difetti tipici della produzione di Moore, ma la realtà degli eventi che narra mantiene tutto il proprio orrore: la gestione della sanità made in USA, al di là di Grey's Anatomy e compagnia bella, è tale da far impallidire qualsiasi disegno socialdarwinistico. I sistemi sanitari pubblici non saranno quei paradisi in terra descritti dal film, ma costituiscono una garanzia fondamentale per uno stato. Ritratto desolante di una potenza come gli Stati Uniti, paese carico di assurdità e contraddizioni.
MEMORABILE: La scelta fra le due dita amputate in base al prezzo.

Enzus79 22/05/10 18:11 - 2896 commenti

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Con questo documentario sul sistema sanitario americano Michael Moore si dimostra un eccellente documentarista. Sa combinare benissimo l'ironia con la crudezza dei fatti senza mai cadere nel patetico. Possibile che una potenza come gli USA sia ridotta così? Solo il viaggio a Cuba è da Oscar.

Cotola 31/05/11 23:37 - 9043 commenti

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La conferma che quando Moore si limita a "documentare" graffia, interessa non poco e colpisce (ecco perchè Bowling è il meglio della sua opera). La parte d'inchiesta non può, infatti, non spingere all'indignazione ed alla riflessione. Peccato che ogni tanto il buon Michael si lascia andare ad un certo sensazionalismo che non gli fa certo onore e che, a mio avviso, smorza la potenza della sua denuncia. In ogni caso non male e certe "cose" lasciano il segno.

Gestarsh99 21/08/11 21:19 - 1395 commenti

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Altro chiacchieratissimo tassello nella documentariografia del panzone giramondo più ficcanaso d'America. Un reportage/reality attraverso le maglie strettissime del tanto pubblicizzato "miglior sistema sanitario del mondo", frugando senza remore in una realtà fatta di lobby farmaceutiche e istituti assicurativi coalizzati per spremere sempre più danaro al contribuente e prestargli le minor cure possibili. Storie di estremo dolore ed episodi indegni di un paese civile messi a confronto con le ragioni umanitarie della sanità pubblica estera. Furberia mooriana apprezzabile.
MEMORABILE: Il sarcastico elogio simil-propagandistico alla nazione cubana...

Redeyes 7/08/12 16:58 - 2449 commenti

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Sicuramente non ha avuto la stessa portata del suo predecessore, ma è innegabile la qualità di questo documentario sul sistema sanitario americano. Del film ha ben poco, voglio dire che l'arte della macchina da presa lascia completamente il campo ad una cura del dettaglio da mostrare. Disarmante nel suo evidenziare quello che già dovremmo sapere. Al solito, ma è un suo marchio, è tendenzioso ed eccessivamente semplicistico su certe riflessioni. Desolante paese.

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Piero68 13/11/12 09:06 - 2957 commenti

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Mezzo passo falso del grande documentarista. Perchè se con Roger & me, Bowling e Fahrenheit aveva portato a conoscenza del mondo tante scomode realtà USA (politiche, sociali, lavorative ecc.) sconosciute ai più e in primis agli americani stessi, con Sicko scopre l'acqua calda. Perchè sono ormai decenni che il problema è conosciuto e trattato in tanti altri lavori documentaristici o di fantasia (John Q. ad esempio). Ma oltre a perdere in freschezza, questa volta Moore specula troppo sul sensazionalismo del dolore. E' reale, ma troppo ruffiano!

Paulaster 28/11/18 10:08 - 4419 commenti

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Analisi del sistema sanitario USA dalla parte di chi è assicurato. Bersaglio facile dato che è sempre chi ha i soldi che campa, ma stavolta vengono svelate le manovre per evitare di curare i paganti. Moore è meno efficace nei raffronti cogli altri paesi e gigioneggia solo sulla barca per Cuba. Merito comunque nel criticare la politica da ogni schieramento (da Nixon alla Clinton), nel commuovere coi reduci dell'11 Settembre e nell'indignare coi poveri che non possono avere assistenza.
MEMORABILE: L'inalatore a 5 centesimi al posto di 120 dollari; Il popolo demoralizzato obbedisce allo Stato; I pazienti buttati in mezzo alla strada.

Bubobubo 14/03/19 18:34 - 1847 commenti

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Da questo documentario, pur godibile, ha inizio il declino del regista e soprattutto del personaggio Moore, intrappolato nel cliché dell'educato dissidente. Il tasto su cui si batte, attualissimo per i tempi e ancora oggi, è quello del disastrato sistema sanitario americano, forgiato a immagine e somiglianza del suo promotore Nixon: l'indagine, non priva di momenti interessanti (nel dramma come nella satira), si fa comunque notare per alcuni momenti di assoluta (e grossolana) ingenuità, come nella trasferta cubana.

Il ferrini 22/03/19 00:12 - 2358 commenti

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Implacabile documentario sul sistema sanitario americano, gestito da compagnie assicurative senza scrupoli e aziende farmaceutiche che inventano letteralmente patologie che poi dichiarano di voler curare. Fra i passaggi più sconcertanti un filmato del'70 in cui Nixon approva una legge devastante per la sanità pubblica, un signore costretto a scegliere il dito più economico da farsi ricucire ma soprattutto l'incredibile viaggio a Cuba dove pazienti rifiutati dagli ospedali USA vengono curati gratuitamente in strutture all'avanguardia. Da vedere.

Anthonyvm 26/10/21 15:23 - 5689 commenti

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Le opere di Moore hanno spesso il (triste) merito di invecchiare troppo lentamente: il suo grido di accusa contro il sistema sanitario americano fa affiorare lacune etiche di cui ancora oggi si discute animatamente, specie agli occhi di un pubblico non-statunitense, solito dare per scontata la copertura universale in termini di solidarietà umanitaria. Sebbene il documentarista ricorra, soprattutto nella seconda tranche, a paradossi più simili a luoghi comuni da barzelletta che non a serie constatazioni (l'elogio dell'assistenza medica cubana), il messaggio resta chiaro e importante.
MEMORABILE: Le fughe matrimoniali in Canada; I medici europei ridono in faccia a Moore quando cerca di informarsi sui costi delle cure; Traversata per Guantanamo.
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  • Discussione Gestarsh99 • 22/08/11 01:02
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    A volte ci si lamenta (giustamente) delle mancanze e degli orrori del servizio sanitario pubblico italiano, senza però avere bene a mente che la cosiddetta "miglior Sanità al mondo", quella a stelle e strisce, è in poca sostanza solo una discutibilissima organizzazione privata a scopo di lucro che tutela e assiste al 100% solamente gli individui più abbienti e danarosi.

    Ascoltare interviste fatte a familiari di persone morte di cancro perchè la propria assicurazione aveva negato loro i soldi per le cure ed i farmaci, adducendo peraltro scuse inconsistenti, beh, mi ha fatto davvero una tristezza infinita...
    Moore è sempre un astuto furbacchione ma devo ammettere che alcune storie di dolore cui ha dato voce mi hanno commosso tantissimo: neonate con la febbre a 40° sballottate da un ospedale all'altro fino alla loro morte; donne con fratture multiple scaricate fuori dalla clinica perchè non potevano più pagarsi la retta giornaliera; marito e moglie che finiscono sul lastrico per riuscire a far fronte alle loro esorbitanti spese sanitarie e chirurgiche; alcuni eroici soccorritori volontari dell'11 Settembre, afflitti pertanto da gravi malattie polmonari, abbandonati al loro destino senza nessun privilegio acquisito dalla loro grande impresa...

    Sono cose che non ti aspetteresti mai dalla più grande potenza industriale al mondo.
    Eppure è la cruda realtà dei fatti.
  • Discussione Didda23 • 22/08/11 01:27
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Lo spezzone che mi ha fatto più effetto è quello girato a Cuba.
    L'America è piena zeppa di contraddizioni e Moore è molto bravo a farle uscire allo scoperto.Sicko e Bowling for Columbine sono due documentari molto toccanti e fanno assolutamente riflettere.Capitalism: a love story è già più deboluccio.Secondo me la questione Fahrenheit 9/11 è molto più complessa.
  • Discussione Gestarsh99 • 22/08/11 11:35
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    ...Capitalism: a love story è già più deboluccio...

    Si, son d'accordo, per me è il film meno riuscito di Moore. Si salta di palo in frasca su argomenti assai disparati con troppa leggerezza e confusione, finendo per non riuscire a dimostrare nulla di veramente solido. Sembra realizzato con scarti documentaristici avanzati dalle sue opere precedenti (alcuni argomenti sono gli stessi che aveva già trattato in passato...)