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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/08/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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Il Gobbo 7/08/07 08:39 - 3015 commenti

I gusti di Il Gobbo

Quando la tenuta dove ha servito per trent'anni viene acquistata da un americano, il maggiordomo Stevens fa un bilancio della sua esistenza... Ivory + ambientazione "d'epoca", cocktail solitamente micidiale. E invece questo è un grande film, penetrante nella sua critica, inappuntabile formalmente (e questo ce lo si aspettava), e soprattutto nobilitato dalla enorme prova di Anthony Hopkins, davvero mostruoso in un'interpretazione tutta understatement e riserbo: alcuni momenti vanno visti per poterci credere. E va visto anche il film.

Galbo 25/02/08 05:48 - 12380 commenti

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Questa pellicola, tratta dal romanzo di un autore giapponese trapiantato in Inghilterra (Kazuo Ishiguro), è probabilmente (insieme a Camera con vista) il miglior film di James Ivory, autore che ha spesso sacrificato i contenuti all'eleganza formale, ma che in quest'opera realizza un piccolo capolavoro di caratterizzazione psicoloica dei personaggi, con particolare riferimento alla figura del protagonista. Anthony Hopkins è grandissimo nel ruolo del protagonista, che compie un bilancio amaro della propria vita. Molto brava anche la Thompson.

Lovejoy 23/02/08 00:59 - 1823 commenti

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Ispirato ad un famoso romanzo, un elegante e raffinato melodramma in costume con al centro della storia un maggiordomo inglese ligio al proprio dovere e che trascura tutto il resto. Ivory dirige con passione una storia coinvolgente, mai banale o noiosa. Belli i costumi e le sfarzose scenografie. Cast d'attori impeccabile. Anthony Hopkins avrebbe meritato ampiamente l'Oscar: la sua prova non si dimentica tanto facilmente. Degli altri notevoli Reeve e Grant.

Pigro 1/01/09 12:20 - 9635 commenti

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Maggiordomo inglese svolge impeccabilmente i suoi compiti, nonostante ciò che avviene attorno a lui: la politica filonazista del padrone, la morte del padre, l'amore di una governante. La storia è bellissima, capace come poche di raccontare gli slittamenti minimi della persona all'interno di grandi sconvolgimenti, senza dimenticare il portato simbolico del crollo di una civiltà (anglocentrica) e dell'avvento di un'altra (quella americana). Bravissima Thompson, sublime Hopkins; eccellente la regia discreta e quasi invisibile di Ivory.

Cotola 3/03/09 23:09 - 9009 commenti

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Perfetto da un punto di vista formale (come quasi sempre le pellicole di Ivory) è anche più coinvolgente della media dei film di questo regista. Ottime la costruzione dei personaggi e, come sempre, la direzione d'attori. Se vi piace questo tipo di film non dovreste lasciarvelo scappare.

Daniela 3/03/09 13:03 - 12621 commenti

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Da un bellissimo romanzo, il miglior film di Ivory e la migliore interpretazione di Hopkins. Il decor formale, che spesso ingessa le opere del regista, diventa chiave interpretativa per una esistenza votata al rispetto delle convenzioni e alla fedeltà verso il padrone (Fox, che già lo fu per Losey). Darlington Hall, microcosmo su cui si è affacciata la storia, cambia infine proprietario. Riuscirà a cambiare Mister Stevens, ora che si vergogna del passato? Forse, ma quel che resta del giorno è soprattutto il rimpianto per le occasioni perdute.
MEMORABILE: La morte del padre; La schermaglia con la governante che vuol vedere il libro che sta leggendo Mister Stevens.

Tarabas 3/03/09 14:44 - 1878 commenti

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Come una sorta di Lancillotto delle argenterie, il protagonista serve per tutta la vita il suo Re, senza farsi domande e senza pensare mai alla propria vita. Ne sarà valsa la pena? Riflessione sul valore della dedizione in sè e sul sacrificio di sè, delle proprie passioni, del proprio futuro, condotta con stile impeccabile e affidata a un Hopkins gelido e a una Thomas di brace (ma ben nascosta sotto la cenere). Gara di bravura: pari. Il punto di vista dell'autore è tutto affidato a pochi segni, cenni, mezzi sguardi. Proprio come per i protagonisti. Da vedere.

Caesars 7/05/09 14:23 - 3777 commenti

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Bel film che si avvale delle ottime interpretazioni di Anthony Hopkins e di Emma Thompson (ma anche del resto del cast). Impeccabile, ma non c'era da dubitarne, dal punto di vista formale, questa pellicola di Ivory lo è anche dal punto di vista contenutistico. La vita del maggiordomo Hopkins si trascina per lunghissimi anni dietro ad una dedizione maniacale verso il suo padrone. Riuscirà a trovare spazio anche per i sentimenti? Consigliatissimo a chi non si fa spaventare dalla mancanza di "botti" ed "effetti speciali".

Stefania 10/03/10 05:02 - 1599 commenti

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E' difficile, sopravvivere a se stessi. E Stevens è un sopravvissuto, come lo è Darlington Hall, simbolo della vecchia, aristocratica Inghilterra. Entrambi, adesso, sono fragili gusci, involucri vuoti di senso. La raggelata eleganza dello stile di Ivory individua il gelo di una vita dedicata al dovere che, verso la fine, si apre timidamente, con incredulità, quasi, all'emozione e al desiderio. Una vita vissuta a metà, e se lo domanda Stevens, se "quel che resta del giorno" gli basterà, per viverla per intero.

Jofielias 26/11/11 09:35 - 170 commenti

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L'unico film d'amore in cui la parola "amore" non viene mai pronunciata. La storia di un uomo prigioniero del suo ruolo e delle convenzioni, irrimediabilmente intrappolato nella vita che ha deciso di vivere al servizio del suo padrone. Superba sceneggiatura (di Ruth Prawer Jhabvala), superba messa in scena, superba intepretazione, forse la migliore di Anthony Hopkins. Uno dei momenti più fulgidi nella carriera di James Ivory. Quando il cinema riesce a esprimere i sentimenti come - e per certi versi meglio - della letteratura.
MEMORABILE: La divertente scena in cui Anthony Hopkins dovrebbe impartire - senza riuscirvi - una lezione di educazione sessuale al giovane Hugh Grant.

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Trivex 4/06/12 13:56 - 1740 commenti

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Affascinante affresco sulla vita ed il lavoro, svolto come una devozione che consuma l'esistenza in quanto materiale e quindi direttamente esigibile e volontariamente totale. Un quadro di ghiaccio perenne, anche di fronte alle vampate di calore dell'amore e del dolore, sempre respinte per non ostacolare la manutenzione della cornice (la casa) dell'oggetto di culto. Ivory riesce a dare alla storia un interesse ipnotico, mantenendo la speranza di una presa di coscienza per ripristinare la vita normale, dell'imperturbabile maggiordomo.
MEMORABILE: La storia della tigre sotto il tavolo e il parallelo comportamento alla morte del padre; La cantante tedesca e il suo sorrisetto da orrenda nazista.

Lythops 5/09/14 13:34 - 1019 commenti

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È un film, ma anche un documentario sulla chiusura nelle proprie "certezze" a discapito dei sentimenti, del seguire assolutamente e con devozione i protocolli imposti salvo poi scoprire che la vita, in quanto tale, ti porta al di là del programmato e dal cerimoniale più o meno rigido che, con grande masochismo, ci si è autoimposti. Un film d'amore che ritrae in modo cronachistico un sentimento che, per fortuna, è del tutto indipendente dai nostri schemi. Magistrale.

Lou 7/09/15 19:39 - 1119 commenti

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La storia del maggiordomo Mr. Stevens, un perfetto Anthony Hopkins, al servizio nella splendida dimora di un lord inglese attivo sulla scena politica internazionale degli Anni Trenta. Il film è incentrato sull'assoluta fedeltà di Mr. Stevens al suo lavoro, al punto da annullare se stesso. La sceneggiatura procede lenta e particolareggiata con ambientazioni molto curate. La personalità dell'uomo è ritratta in tutte le sue continue manifestazioni di repressione, al punto che il film stesso sembra quasi sacrificarsi al suo protagonista.

Rocchiola 29/11/18 11:02 - 953 commenti

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Probabilmente il capolavoro di Ivory, che firma il suo film più politico e amaro. Magistrale racconto di un individuo cha ha immolato la sua vita nel nome del dovere sacrificando anche i sentimenti più profondi. Il fallimento di un singolo individuo è metaforicamente quello di un'intera nazione di fronte alla storia. E’ il racconto di un’esistenza negata, ma anche il malinconico resoconto della fine di un’epoca. Inarrivabile e perfetta la coppia Hopkins-Thompson. Grandiosi come sempre la ricostruzione ambientale e l’impianto scenografico.
MEMORABILE: Il malinconico incontro tra i due protagonisti ormai anziani e amareggiati; La caduta dell’anziano padre di Stevens; La caccia alla volpe.

B. Legnani 1/05/19 00:36 - 5523 commenti

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Finito di vedere il film, ci si sente in diritto-dovere di rivedere alcuni momenti in cui la prodigiosa interpretazione di Anthony Hopkins, qui con uno sguardo, lì col movimento di un labbro, dice più di cento parole. Diventa quasi incredibile che, accanto ad una interpretazione semplicemente mostruosa, gli altri non spariscano, anzi: grandissima la Thompson, ammirevole Fox, perfetto il giovane Chaplin. Più sotto, invece, Grant e Reeve. Ci sarebbero un paio di momenti infelici, nella trama filmica, ma quelli superbi li compensano. Ambienti e regìa di altissima classe.
MEMORABILE: Stevens guarda la Kenton uscire in bicicletta; Stevens, a portata di bacio, nasconde il libro; La Kenton, partita in autobus, piange disperatamente.

Zio bacco 15/04/20 00:03 - 240 commenti

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La miglior prova di Hopkins, letteralmente perfetta. Il film supera il libro grazie a una sceneggiatura maiuscola, ma sono superbe le interpretazioni del cast e la regia, che non sbaglia un colpo. Darlington Hall è la magniloquente ambientazione, lussuosa e decadente, della vita di uomo che non sa e non vuole uscire dal suo ruolo e si immola al servizio del padrone di turno. Amari i risvolti affettivi dei personaggi, dai lutti agli amori mai confessati e ai matrimoni falliti. L'epilogo è il solo possibile. Favoloso.

Minitina80 19/04/20 22:59 - 2980 commenti

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Un’opera trasversale capace di affrontare diversi temi con la sicurezza di chi sa quali tasti toccare e come. Dietro la raffinatezza e l’eleganza stilistica con cui Ivory ci mostra l’aristocrazia inglese si cela l’inconsistenza e la vacuità dell’essere, riassunte a metafora in un fedele e devoto maggiordomo. Un dramma esistenziale di chi tesse le fila della propria vita quando vede il crepuscolo avvicinarsi. Le sfaccettature sono molteplici e impreziosite dalle ottime interpretazioni degli attori e dalla qualità sopraffina della regia.

Paulaster 12/01/21 10:16 - 4389 commenti

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Maggiordomo e governante si ritrovano anni dopo aver lavorato insieme. Raffigurazione formale degli Anni Trenta in cui le importanti connotazioni politiche vengono toccate marginalmente rispetto alla storia dei protagonisti (dopotutto si parla già di leggi razziali). Hopkins, in una grande interpretazione, è più maschera che uomo di classe e tende a dimostrarsi più ottuso che diligente. La Thompson ha il compito di umanizzare i vari rapporti emotivi e rimane penalizzata dalla giovane età rispetto allo stesso Hopkins. Ottime le ricostruzioni ambientali.
MEMORABILE: Reeve che accusa di parlare a dei dilettanti della politica; La Thompson comunica il suo progetto di matrimonio; Le due cameriere ebree licenziate.

Katullo 31/05/21 18:27 - 327 commenti

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Raffinato affresco storico che, ad opera di prolungati flashback, disegna i prodromi della Seconda guerra mondiale. Hopkins, scolpito nella parte, è un capo maggiordomo perfezionista e fedele servitore del lord sbagliato, all'interno di una grande dimora inglese. Il suo viaggio-incontro che introduce lentamente al finale ripercorre una vita votata al dovere estremo, ma anche al sacrificio della repressione dei sentimenti e degli ideali. Cast ordinato, regia sapiente, la Thompson reca il giusto scompiglio nel rispetto di una tensione soffocata dall'eleganza. La misura si fa arte.
MEMORABILE: La stiratura dei giornali; Le misurazioni a tavola; Le domande di Spencer; Le risposte a Spencer; La prima regola.

Ultimo 25/07/21 10:26 - 1653 commenti

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Bellissimo film firmato James Ivory, merito di un Anthony Hopkins straordinario nelle vesti del maggiordomo di Darlington hall. La vicenda viene raccontata a flashback andando a ripercorrere gli anni fiorenti della magione: i ricordi saranno anche l'occasione per Hopkins di stendere un bilancio della propria vita. Il film ha qualche momento di pausa nella parte centrale, ma l'assoluta bravura del protagonista vale da sola il prezzo del biglietto. Pellicola consigliata a tutti, utile a riflettere sull'importanza delle occasioni che la vita offre. Notevolissimo.
MEMORABILE: Il comportamento di Hopkins nei confronti del padre malato.

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Gordon 8/07/21 12:54 - 260 commenti

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Tratto da un romanzo, questo ottimo film ripercorre con alternanza di narrazioni e analessi la vita di un solertissimo ma frustrato maggiordomo di stampo britannico doc, interpretato da un glacialmente perfetto Anthony Hopkins. La pellicola, oltre a offrire alcuni spunti divertenti (preziosa la presenza di un giovane Hugh Grant), riesce anche a far riflettere lo spettatore sempre da un punto di vista defilato sugli avvenimenti, mantenendo alta l'attenzione. Leggermente debole, forse, il finale.
MEMORABILE: La "calorosa" reazione sentimentale del maggiordomo alla proposta della governante; Il quiz proposto dal sincero democratico a Hopkins.

Myvincent 16/10/22 10:29 - 3726 commenti

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Prigioniero del suo ruolo, un maggiordomo dimentica ostinatamente di essere anche un uomo, coltivando un’interiorità a cui nessuno può accedere, neanche lui stesso. Ivory mette a servizio il suo stile di impeccabile perfezione stilistica per promuovere una storia di esemplare devozione (al lavoro, all’amore: chi può dirlo?), fuori dall’ordinario. Notevolissimo  tutto il cast, in cui brilla sicuramente Anthony Hopkins in un ruolo indimenticabile. Sullo sfondo lo sfacelo di un’Europa divorata dal cancro del Terzo Reich.

Enzus79 14/11/22 23:14 - 2873 commenti

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Tratto dall'omonimo romanzo. Un maggiordomo inglese ripercorre il suo rapporto di incondizionato rispetto verso il suo ex padrone, amico dei nazisti. Film in costume di elevata e ottima fattura. Malinconico ma mai noioso. Momenti di rara intensità emotiva grazie anche a un'interpretazione eccezionale di Anthony Hopkins (candidato all'Oscar). Regia quasi perfetta di Ivory.

Giùan 17/12/23 09:49 - 4537 commenti

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Per un decennio circa Ivory è stato il nume tutelare di un certo cinema (forum) d'essai, elegante e letterario, capace di raggiungere comunque un largo pubblico. Qui si tocca il vertice di quella "formula", grazie a una (in)naturale convergenza dei suoi singoli elementi altrove un po' stridenti: la regia discreta, la ricostruzione magniloquente, il pathos raccolto ma esplosivo, l'incanto miracoloso determinato da due inaggettivabili protagonisti (un Hopkins e una Thompson che si vorrebbe bruscamente spingere nelle braccia l'uno dell'altra).
MEMORABILE: La baruffa tra Stevens e Miss Kenton a proposito del libro; Il padre di Peter Vaughan.
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  • Homevideo Rocchiola • 29/11/18 11:20
    Call center Davinotti - 1238 interventi
    Il BD Sony è realizzato partendo da un eccellente master in 4K. L'immagine presentata nel corretto formato panoramico 2.40 è praticamente perfetta. L'audio italiano in DTS 5.1 è di buon livello,un po' bassino, ma pulito e chiaro.
  • Discussione B. Legnani • 1/05/19 00:40
    Pianificazione e progetti - 14947 interventi
    Visto con colpevole ritardo. Ho dovuto, finito il film, tornare indietro e rivedere alcuni momenti della strabiliante sottorecitazione di Hopkins. Sarebbero stati da guardare in ginocchio.