La ragazza in vetrina - Film (1961)

La ragazza in vetrina
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/08/07 DAL BENEMERITO DEEPRED89
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Deepred89 2/08/07 20:21 - 3706 commenti

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Commedia drammatica di alto livello, caratterizzata da un'inizio decisamente insolito e da un'ottima atmosfera in bilico tra malinconia e sottile ironia. Molto buona la regia, che possiede leggerezza e originalità. Eccezionale Lino Ventura e bravo Bernard Fresson. Qualche somiglianza con Il sorpasso. Da riscoprire.

Homesick 11/08/09 08:50 - 5737 commenti

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Il neorealismo di Emmer si sposta all’estero, osservando lavoro e piaceri di un gruppo di italiani emigrati in Olanda: nel primo caso, le dure e pericolose condizioni nelle miniere; nel secondo, le avventure sessuali (ma anche sentimentali) con le prostitute esposte nella strada delle vetrine. Piuttosto disinvolto nei dialoghi, denota una buona cura nel documentare il comportamento dei personaggi nei loro impacci, tenerezze, gelosie, malinconie. Nel cast spiccano il vitellone meneghino Ventura e la statuaria Vlady.

Pigro 20/10/11 15:22 - 9666 commenti

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Le parti migliori del film sono quelle di descrizione ambientale: la lunghissima e dura introduzione nei cunicoli della miniera di carbone e le descrizioni di costume sul weekend gaudente di Amsterdam. Ma la storia in sé (il rapporto fra due minatori e due prostitute) è piuttosto scialba nonché parecchio forzata. La necessità di raccontare queste strane liasons finisce per far abortire gli sviluppi potenzialmente più interessanti: incontro fra culture, psicologie d’amore, annotazioni sociali ci sono, ma appena accennate e poco incisive.

Paulaster 18/05/21 09:38 - 4417 commenti

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Due minatori italiani passano il weekend ad Amsterdam. La prima parte è incentrata sulle dure condizioni di lavoro, come si fosse in un girone dantesco ma pieno di spirito di corpo. Quando ci si sposta in città i toni passano da una malinconica allegria alla nostalgia. Evitato l'effetto dell'italiano in gita, come se la cosa riguardasse una situazione più universale. Ventura è perfetto per la parte dell'amico integrato e le donne protagoniste hanno grande presenza. Qualche incastro non è molto filante, anche se permette una conclusione amorevole (con retrogusto amaro).
MEMORABILE: Bloccati sottoterra; Ventura buttato fuori dai bar; Nel locale gay.

Daniela 4/02/22 12:18 - 12662 commenti

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Al suo primo giorno di lavoro in una miniera di carbone olandese, un giovane immigrato resta coinvolto in un incidente da cui si salva a stento. Deciso  a tornare in Italia, si fa convincere  da un compagno a passare con lui una domenica ad Amsterdam in compagna di due  prostitute... Molto bello il lungo prologo realistico che culmina con la sequenza del crollo che intrappola i minatori, mentre la seconda parte, più sentimentale e malinconica, presenta qualche incertezza ma nel complesso si tratta di un'opera valida, ottimamente interpretata da Ventura e Fresson, da recuperare.
MEMORABILE: La valigia, smarrita più volte; Il dormitorio; La sequenza dentro la miniera; Le ragazze in vetrina; Ventura nel bar gay; Il fugace bacio nel finale. 

Cerveza 20/06/23 09:49 - 366 commenti

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La vita da talpe nelle miniere dei Paesi Bassi, dove neri e bianchi hanno lo stesso colore; carne da macello che può vedere la luce solo nei weekend, ma a quello del sole preferisce il bagliore rosso esposto a offrire un altro tipo di carne nelle vetrine di Amsterdam. Efficace spaccato di esistenze sfruttate che s'incrociano e sognano il sollievo di una carezza. Vite bestiali che si aggrappano ad ogni barlume di tenerezza per continuare a sperare di riumanizzarsi. Bravi tutti, soprattutto Noël e Ventura. Convincente Frasson come italiano, forse eccesivamente glaciale la Vlady.
MEMORABILE: Vincenzo commenta Else: “Bell’òcio, bèla coscia, bèla bestia ciò”; La risalita con il punto di luce che s'ingrandisce e diventa rinascita.

Reeves 16/11/23 00:11 - 2214 commenti

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Luciano Emmer, prima di abbandonare a lungo il cinema, cerca con questa coproduzione di raccontare gli italiani all'estero, tra duro lavoro e costumi decisamente diversi da quelli che possono trovare in patria. Come sempre Lino Ventura sa essere magnetico, mentre forse Marina Vlady è poco adatta per la parte che le viene proposta. Evidenti problemi di censura rendono un po' faticosa la trama.

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