Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/08/07 DAL BENEMERITO DEEPRED89
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Deepred89 2/08/07 20:00 - 3704 commenti

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Commedia grottesca incredibilmente amara e crudele. Ferreri utilizza una storia curiosa e originale per dipingere un quadro assolutamente pessimista della società italiana, dove l'amore è sempre sovrastato dall'avidità, il matrimonio non è altro che un contratto commerciale e la chiesa è unicamente una macchina per estorcere soldi. Straordinari i due protagonisti e indimenticabili i loro personaggi. Di rara cattiveria (anche se condito con una pungente ironia) il finale. Azzeccata la colonna sonora. Decisamente consigliato.

Redeyes 15/01/08 10:00 - 2443 commenti

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Come c'è "Il grido" di Munch per, immediatamente, proiettare il nostro pensiero alla disperazione, dovrebbe esserci "La donna scimmia" per il cinismo e l'assenza di speranza nel fututo. Film dove tutto è marcio, l'amore è marcio, la religione è marcia, la medicina è marcia, la vita lo è. Chi si salva, allora? L'unico sentimento puro, non bruciato dall'interesse, o dal profitto: l'amore, ma quello della donna scimmia! Un film che fa male. Che lascia un laido velo di tristezza. Che fa riflettere e che riflette quel che siamo! Geniale!

Capannelle 16/03/08 21:17 - 4398 commenti

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Una pellicola insolitamente cruda per l’epoca e che ha il merito di non scadere nel patetico. Bravo quindi a Ferreri e grandi Tognazzi e Girardot. La vicenda narrata è devastante nella sua semplicità e contrappone l’animo candido di chi nella società non è mai vissuta (perché si vergognava) ai protagonisti della società normale. Il tutto riassunto nella frase che lei rivolge a chi crede essere il salvatore “Ma per te sono una donna o un fenomeno?” Finale ancora più cinico e diverso dalla edizione francese che prevede l’happy ending: meglio così.

Pigro 26/07/08 10:06 - 9635 commenti

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Cinico personaggio sposa donna completamente piena di peli per guadagnarci esponendola come fenomeno da baraccone. Film grottesco che lo spietato Ferreri realizza con freddezza glaciale, affondando il coltello nell’ipocrisia degli uomini e delle istituzioni. Unico tocco di pathos (che però suona ancor più lancinante) l’amore vero che la donna scimmia prova per il suo sfruttatore. Notevoli Ugo Tognazzi e Annie Girardot, quest’ultima anche coraggiosa per aver accettato di imbruttirsi (eppure ha una sua bellezza!). Geniale.

Stefania 17/01/10 22:59 - 1599 commenti

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Film di rara potenza e di raro spessore, intelligentissima provocazione. Riflessione impietosa sulla labilità del confine tra "normalità" e "mostruosità", sul fatto che sia l'una a generare, ghettizzare e sfruttare l'altra. Surreale, estremo, ma assolutamente vero e toccante.

Daniela 17/03/10 17:12 - 12622 commenti

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Fra le opere più geniali di uno dei pochi autori del cinema italiano per il quale non è eccessiva la definizione di maestro, La donna scimmia non è solo una riflessione, grottesca ed amarissima, sul matrimonio come rapporto di sopraffazione, ma anche un commovente ritratto di donna: imbruttita dal trucco, Annie Girardot è tanto dolce da sembrare bella, soprattutto al confronto di Tognazzi, mai così moralmente laido e ributtante. L'epilogo, ferocemente sarcastico, venne inizialmente tagliato sul grande schermo, ma ora può essere apprezzato nella sua integrità.

Nando 4/06/10 16:42 - 3810 commenti

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Un'amara parabola cinica e cinematograficamente sgradevole, che contrappone uno spietato e cialtrone uomo d'affari a una poveretta minata da un evidente difetto fisico. Una narrazione lucida che pone in contrasto i rapporti uomo-donna nel contesto della vita comune.

Matalo! 2/05/11 19:24 - 1378 commenti

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Due protagonisti eccezionali, la capacità di mantenere il tono grottesco in tensione anche nei momenti di normalità. Anzi, in Ferreri spesso normalità e grottesco viaggiano sullo stesso binario, cifra del regista nei momenti migliori. Un po' breve, secondo me; rivederlo mi ha detto che forse dieci minuti in più non avrebbero guastato. Ma la ferocia dell'apologo resta intatta. A tratti spunta pietà verso il mostro Tognazzi, subito ritratta nella scena che segue questi attimi. Memorabile.
MEMORABILE: Il balletto nude look in cui la Girardot emana una sensualità enorme anche perché pelosa ma dalle belle forme; Le diapo con Ferreri missionario.

Giùan 16/01/12 17:29 - 4539 commenti

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Dopo gli esordi iberici e Ape Regina, Ferreri introduce nel suo feroce grottesco tragico un elemento esplicitamente "mostruoso", girando una variazione deliziosamente velenosa sul tema della Bella e la Bestia. C'è un fondo di patetismo romantico ne La donna scimmia che mi ha reso sempre particolarmente caro questo capolavoro del solare burbero Marco. Gran merito della sortita empatica del film è da attribuire alle clamorose prove di un Tognazzi dalla viscida umanità e della Girardot, capace di nasconder sotto il pelo, il dolce vizio della femminilità.
MEMORABILE: La prima notte e le insistenze della Girardot a veder consumato il matrimonio; Il Professore interessato subdolamente alla Verginità di Maria.

Enzus79 27/02/12 19:43 - 2873 commenti

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Film grottesco e di un cinismo di alto livello, che ricorda a tratti il grande Luis Bunuel. Metafora, se si vuole, della donna sottomessa per la sua diversità. Una coppia di attori superlativi al cospetto di uno dei migliori registi della storia del cinema italiano.

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Roger 6/10/12 19:40 - 143 commenti

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Amaro sguardo sui rapporti umani visti come reciproco sfruttamento e sopraffazione. E tremenda steccata alla Chiesa e all'istituzione del matrimonio. La carità delle suore (quella si davvero pelosa...) non è molto diversa dall'esplicito cinismo di Tognazzi. In fondo il loro nascondere il "mostruoso" al mondo non è che l'altra faccia speculare della sua esibizione da baraccone. Perfetto Tognazzi nella parte del cinico spregevole, mostro del quotidiano provvisto di una sua mostruosa umanità.

Fabbiu 26/10/12 12:26 - 2136 commenti

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Ferreri ha anticipato persino l'Elephant man di Lynch, nella rappresentazione tanto crudele e cinica quanto drammatica, credibile (e appunto, lontano da patetismi vari) in tema "fenomeni"; qui c'è (anche) l'ipocrisia del matrimonio. Il film non ha pretese rivoluzionarie e infatti mi piace per il suo italianissimo stile d'autore di un tempo: una sceneggiatura salda, attori ben consapevoli e sicuri dei ruoli (Tognazzi, è incredibilmente veritiero nel suo dar volto a un uomo mediocre).

Mickes2 8/04/13 15:30 - 1670 commenti

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Dramma esistenziale di grande spessore incentrato sulla donna e sul “diverso” in relazione alla società; e acutissima analisi sul legame matrimoniale qua visto come rapporto ambiguo e unilaterale, come sudditanza psicologica che sfocia nella sopraffazione comportamentale snaturando o confondendo i sentimenti altalenanti di un Tognazzi emblema di un’umanità superficiale e mostruosa dove a dominare è il mero guadagno attuabile con ogni mezzo possibile. Il registro grottesco sublima gli assunti e la Girardot colpisce per intensità espressiva.

Cotola 30/07/15 10:55 - 9009 commenti

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Si resta basiti dalla crudeltà e dalla ferocia di questa pellicola, caratteristiche cui il regista ci aveva già abituato altrove ma che qui si spandono ancor di più a piene a mani. E quando sembra che il film abbia incanalato almeno per un breve tratto i binari dell'umana pietà e compassione, ti serve un finale spietato che resta nella memoria. Standing ovation per un Tognazzi fenomenale e per una Girardot che pur bellissima (si veda la scena dello spogliarello con il vestito trasparente) accetta di imbruttirsi. Ha avuto tanti problemi con la censura e se ne capisce il perché. Geniale.
MEMORABILE: Ferreri esploratore. Lo spogliarello parigino della Girardot. Lo spietatissimo finale.

B. Legnani 12/08/15 00:01 - 5523 commenti

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Bel film di Ferreri, che ci ricorda come noi uomini possiamo tavolta cadere nella tentazione di essere “buoni”, ma poi siamo sempre capaci di tornare ad essere i cattivi che siamo. Tognazzi superlativo, in un film in cui deve toccare un sacco di registri, facendolo sempre magistralmente. Achille Majeroni (indimenticabile attore omosessuale ne I Vitelloni) è l’impresario.

Rambo90 7/11/16 15:43 - 7676 commenti

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Gran bel film di Ferreri, in bilico tra grottesco e realistica drammaticità, diretto benissimo, con una buona fotografia in bianco e nero e un montaggio perfetto. Tognazzi, con la sua superba interpretazione, traghetta il film regalando amarezza e sorrisi al tempo stesso, ben supportato da una Girardot in parte e in alcuni momenti davvero tenera. Adeguate le musiche circensi, finale (quello italiano originale) riuscitissimo. Da non perdere.

Didda23 2/04/17 12:43 - 2426 commenti

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In un clima surreale e grottesco si assiste alle vicende di un laido personaggio senza scrupoli (Tognazzi) e di una povera ragazza ingenua affetta da ipertricosi (Giradot). L'opera possiede certamente belle idee e messaggi "forti" per l'epoca, basti pensare alla feroce critica al matrimonio come istituzione senza amore. Peccato che l'interesse non sia sempre vivo, soprattutto nelle scene di spettacolo (su tutte quella di Parigi). Il finale spietato e cinico è azzeccato ed eleva un film che se prende delle pause che spezzano il climax.
MEMORABILE: L'incontro nel convento di suore; L'incontro con l'impresario parigino; Il finale.

Marcolino1 8/08/17 15:44 - 553 commenti

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Il monstrum qui si allontana dall'idea di attrazione-repulsione di Freaks e di Elephant man, con l'accezione latina di fenomeno divino (la venerazione della donna scimmia) in una Napoli mistico-religiosa e cattolico-teocratica materialistico-speculativa. Si polemizza abilmente sul "cattivo" selvaggio e sull'eros esibito stanco risvegliato da spettacoli teratologici e si legge la metafora estremizzata dello sfruttamento della donna, doppiamente discriminata dalla tara ereditaria. Nello script bieco cinismo e nera ironia sono fusi perfettamente.
MEMORABILE: I camei autoironici del regista; Lo striptease della Girardot, con riscatto anticolonialista: il regista tornerà sul tema in Come sono buoni i bianchi.

Modo 12/09/17 12:29 - 948 commenti

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Un film crudo e volutamente sgradevole che mette in contrapposizione una bruttezza estetica e una morale cercando di farle passare per normalità a dispetto delle regole sociali. I due protagonisti sono incredibilmenti naturali nell'esporre le ragioni del loro modo di essere. Incredibilmente sfrontato anche verso la chiesa e il matrimonio (si capiscono così le critiche mosse al regista e il finale - modificato - in Francia).

Rocchiola 5/10/18 11:42 - 953 commenti

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Sicuramente il Ferreri più aderente ai canoni della commedia all’italiana, grazie soprattutto alla presenza di un Tognazzi cinico opportunista. Black comedy al vetriolo sullo sfruttamento della diversità e sull’immoralità che sta dietro alle convenzioni sociali. All’epoca scatenò le ire della censura, che modificò il finale per l’edizione francese. Bravissima anche la Girardot, sorta di ragazza selvaggia ricoperta di peluria. Peccato che il regista non abbia continuato su questo registro preferendo opere più enigmatiche.
MEMORABILE: Gli approcci erotici della Girardot nei confronti di un Tognazzi inizialmente restio; La visita dalla studioso di zoologia; Lo spettacolo a Parigi.

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Paulaster 5/12/18 09:45 - 4389 commenti

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Impresario senza scrupoli approfitta di una donna pelosa. Registro più da commedia nella prima parte, in cui le furberie per i soldi scusano comunque un atteggiamento maschile abominevole. Calo nella fase parigina, sebbene con la gravidanza si inizi a toccare il lato umano più bigotto. Finale amaro e senza speranza. Tognazzi sublime nel variare i diversi registri mentre la Girardot cresce man mano. Uno dei migliori Ferreri sul tema del "diverso". Coraggiosissimo.
MEMORABILE: L'uscita dalla chiesa; Lo spogliarello; Tognazzi che imita il domatore; Il pianto in ospedale.

Buiomega71 8/08/20 01:00 - 2901 commenti

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Troppo grottesco stroppia, e il caustico Ferreri se ne esce con una pellicola noiosa, petulante, stiracchiata e banale nella sua scrittura. Dalle poco incisive (e anonime) ambientazioni partenopee a un Tognazzi logorroico e quasi insopportabile, alle tristi baracconate da avanspettacolo stile Mondo di notte. La Girardot è sensuale e bella per suscitare onesta compassione (non bastano due peli e una barbetta à la Ferreri), e anche se qualche tocco ferreriano va a segno (il fantoccio del gorilla nel numero parigino poi ripreso in Ciao maschio) quello che resta è una cocente delusione.
MEMORABILE: Maria, che durante le nozze canta "La novia"; I numeri scimmieschi sull'albero di casa; Il dottore francese che la chiama "mostro"; Lo scimpanzè.

Jandileida 7/11/20 23:11 - 1560 commenti

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Film che nel suo inarrivabile e cosmico cinismo riesce nella duplice impresa di non precipitare in un grottesco programmatico, didascalico e fin troppo facilmente leggibile ma al tempo stesso di non perdersi in un autoriferito ermetismo. Ferreri infatti si intrufola nel sentiero che porta al disfacimento morale della società saltando dal ramo della commedia a quello del tragico, ci lascia dondolare sulle liane della laida ferocia assieme ad un sublime Tognazzi per poi farci atterrare sulla morbida innocenza degli occhi tristi di una Girardot d'eccezione. Duro, reale, grande cinema.

Magi94 29/08/22 20:40 - 944 commenti

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Ferreri, assai ispirato, riesce a fondere il genere a lui più congeniale - il grottesco - con un racconto sobrio e veritierio della vita da avanspettacolo. La coppia Tognazzi - Girardot barbuta funziona alla perfezione, con il primo che si "limita" a riproporre se stesso in versione farabutta con grande stile, mentre Girardot si cimenta con verve nella creazione di una "freak" che allo stesso tempo ha anche tutte le caratteristiche di una timida e ingenua ragazza napoletana delle classi basse. Unico difetto il passaggio frettoloso verso lo splendido e tragico finale.
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  • Discussione Capannelle • 16/06/11 22:51
    Scrivano - 3486 interventi
    Rivedendolo apprezzo la prova di Tognazzi notoriamente a suo agio nei personaggi cinici. Ma sono ben inquadrati anche tutti i personaggi minori, tipo l'impresario o la vecchina prima dell'aborto.
  • Discussione Roger • 6/10/12 12:00
    Fotocopista - 2919 interventi
    Ma Marco ferreri non compare nelli vesti del padre missinario nelle diapositive?
    http://www.youtube.com/watch?v=1sU5jBmlhpM
    min 0:02:50
    a me pare proprio lui
  • Discussione Pigro • 6/10/12 12:26
    Consigliere - 1659 interventi
    Assolutamente sì! Molto divertente...
  • Curiosità Zender • 30/10/16 17:23
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

  • Homevideo Rocchiola • 5/10/18 11:48
    Call center Davinotti - 1238 interventi
    Il DVD della Cecchi Gori è tuttora reperibile sui 10 €. Presentato nel corretto formato panoramico il video pur con qualche piccola imperfezione qua e là, appare nitido e discretamente definito grazie anche ad un bianco-nero ben contrastato e luminoso. L'audio mono fa il suo dovere risultando abbastanza potente. Per ora non c'è di meglio e bisogna accontentarsi di questa edizione in SD, comunque più che dignitosa !!!
    Ultima modifica: 5/10/18 15:21 da Zender
  • Discussione Buiomega71 • 8/08/20 10:05
    Consigliere - 25934 interventi
    Rassegna estiva: Italian Graffiti d'agosto 

    Da ragazzino, visto un pomeriggio d'estate sulla Rai, mi impressionò talmente che la camera verde dei miei ricordi lo immortalava come una specie do iggetto di culto. Rivisto  oggi è una cocente delusione, e forse il peggior Ferreri.

    Il troppo grottesco ferreriano stroppia, il cinismo e la cattiveria  sono troppo studiati a tavolino per affondare davvero, e non si prova nemmeno un briciolo di compassione per la scimmiesca Girardot, troppo bella e sensuale per essere un freak (non basta appiccicarle su due peli e metterle una barbetta a là Ferreri), per non parlare dell'insopportabile personaggio di Tognazzi, più fastidiosamente logorroico che nemmeno avido e crudele.

    Invecchiato malissimo, dove il proverbiale sarcasmo ferreriano diventa maniera e si stempera nella noia, tra poco suggestive ambientazioni partenopee fuori contesto e baracconate da avanspettacolo che nemmeo i proto mondo alla Mondo di notte.

    Qualche zampata del miglior Ferreri che verrà c'è (la Girardot che, durante le nozze canta "La novia", il fantoccio di gorilla nello spettacolo da cabaret parigino, poi ripreso, in dimensioni più kinkonghesche, in Ciao maschio, la "donna scimmia" che fa gli spettacoli scimmieschi sull'albero di casa sotto gli ordini del Tognazzi domatore, con lei che mostra il culo e morde gli spettatori), ma è poca roba, in quello che, personalmente, trovo uno dei suoi film più deboli e invecchiati malissimo.

    E non mi basta neppure vedere Ferreri che troneggia, ironicamente cinico. nelle diapositive di ambientazione  africana che sembrano anticipare Come sono buoni i bianchi (con le derive proto cannibalesche della testa mozzata), in un sarcasmo bunueliano (tipico del regista) che, però, questa volta, lascia parecchio indifferenti.

    La Girardot sul letto d'ospedale che esala gli ultimi respiri non dona nessuna empatia e, se proprio, al di là della sopravvalutata acidità ferreriana (in questo caso specifico), colpiscono di più certe scelte coraggiose visto l'epoca (la suora che dice a Tognazzi che ci sono parecchi vecchiacci che vorrebbero adottare ragazzine quattordicenni, il sederone nudo e sculettante della ballerina di colore, i seni della Girardot che fanno capolino nell'invisibile costumino nello show parigino, il professore che millanta accoppiamenti zoofili tra uomini e scimmie), ma rimane un fumettone che fa del grottesco eccesso e portabandiera, fino a scadere nella pagliacciata.

    Terribili le musichette di Teo Usuelli e personaggi secondari poco incisivi e macchiettistici.

    Straordinaria comunque la Girardot e , nel bene e nel male, Ferreri lascia sempre il suo inconfondibile marchio.

    Il mio Ferreri preferito, però, non abita certo quì, lascio la donna scimmia per il futuro, che è comunque donna.


    Ultima modifica: 8/08/20 11:12 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 8/08/20 10:40
    Consigliere - 25934 interventi
    Buono il dvd edito dalla Cecchi Gori/Surf video

    Formato: 1.33:1

    Audio: italiano

    Sottottitoli: italiano

    Come extra schede biografiche di Marco Ferreri e Ugo Tognazzi e gallerie fotografiche del film.

    Durata effettiva: 1h, 29m e 27s

    Immagine al minuto 00.47.02. Le pantomime matrimoniali di Antonio (Ugo Tognazzi ) e Maria "la donna scimmia" (Annie Girardot), con lei che vuole dormire assieme al suo restio novello sposo.

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images53/PDVD-137.jpg[/img]
    Ultima modifica: 8/08/20 11:35 da Zender
  • Discussione Daniela • 8/08/20 11:17
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    A mio parere, La donna scimmia è una commedia grottesca straordinaria, uno dei capolavori di Ferreri, comunque il film che preferisco della sua filmografia, anche se non ho visto alcune pellicole dell'ultima parte della sua carriera.
  • Discussione Buiomega71 • 8/08/20 11:54
    Consigliere - 25934 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    A mio parere, La donna scimmia è una commedia grottesca straordinaria, uno dei capolavori di Ferreri, comunque il film che preferisco della sua filmografia, anche se non ho visto alcune pellicole dell'ultima parte della sua carriera.

    Giusto che sia così, anche se, personalmente, trovo eccessivi i pallinaggi dati al film, che, amando il Ferreri post anni 60, trovo terribilmente sopravvalutato (e anche invecchiato male).

    Ma con Ferreri ho sempre avuto un rapporto conflittuale, tanto amo Storie di ordinaria follia, Il seme dell'uomo e Il futuro è donna, tanto mi hanno dato somme delusioni  La grande abbuffata, Dillinger è morto e, in coda, appunto, La donna scimmia.
    Ultima modifica: 8/08/20 12:02 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 6/08/21 14:12
    Consigliere - 25934 interventi
    In blu ray per l'inglese Cult Films (con audio italiano), disponibile dal 06/09/2021

    https://www.amazon.it/Ape-Woman-Blu-ray-Ugo-Tognazzi/dp/B0974Z3NF5/ref=sr_1_245?dchild=1&qid=1628251700&refinements=p_n_date%3A510382031&rnid=510379031&s=dvd&sr=1-245