Ricconi - Corto (1928)

Con Oliver e Hardy, ma non è uno Stanlio&Ollio, perché uno è avvocato, l'altro è maggiordomo di Finlayson, protagonista, nelle vesti di un petroliere non proprio geniale (ce n'erano pure all'epoca, se ne deduce...), che non ricorda d'essersi sposato la sera prima. Finlayson serra un occhio e sbarra l'altro e la moglie gli ricambia il colpo. Stanlio si veste da donna e fa nascere qui (forse) la gag dell'ospite che non consegna il cappello alla servitù, ripresa almeno una volta pure da Ciccio&Franco (Continuavano a chiamarli Er Più Er meno).

Il petroliere dimentica di essersi sposato la notte prima e ora è inseguito dal fratello di lei: se la prima parte della comica presenta questo pasticcio, senza particolari occasioni di riso se non nelle didascalie umoristiche, la seconda parte si basa soltanto sulla fuga del protagonista insieme a Ollio e Stanlio vestito da donna in un luna park. Gag piuttosto ripetitiva e basata solo sulla forzatura e l'allungamento dell'idea, già acclamata pochi mesi prima in Donne e guai. Insomma, non si ride, ma i nostri due eroi hanno un look esemplare.

Commedia degli equivoci in forma di comica muta con Laurel & Hardy nei panni rispettivamente dell’avvocato e del maggiordomo di un ricco petroliere sposato a sua insaputa e bersaglio del tentativo di vendetta del fratello della sposa. La prima parte dedicata alla presentazione dei personaggi non è particolarmente riuscita mentre la seconda dedicata alla fuga del terzetto (il petroliere è interpretato da Finlayson) con Stanlio vestito da donna, è più movimentata anche se alla lunga ripetitiva. Non memorabile.