Con quale amore, con quanto amore - Film (1969)

Con quale amore, con quanto amore
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Anno: 1969
Genere: erotico (colore)
Note: Aka "Con quale amore con quanto amore"

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/07/07 DAL BENEMERITO UOMOOCCHIO
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Uomoocchio 18/07/07 21:45 - 44 commenti

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Interessante questo quasi erotico-quasi drammatico di Festa Campanile. Il regista alle prese con la storia del solito triangolo nell'alta borghesia riesce bene a sfuggire la trappola della banalità (nonostante qualche traccia di retorica affiori nei dialoghi qua e là). Un film atipico per il suo tenersi fuori da delle coordinate di genere troppo precise, le notazioni di costume d'epoca (le canzoni alla festa, gli abiti, le macchine ecc.) e uno scavo psicologico non superficiale. Funzionale il cast.

Homesick 21/07/07 16:21 - 5737 commenti

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Storia risaputa e ripetitiva di coppie che si fanno e si disfano, tradimenti e pentimenti, avvolta in un clima di ozio e festosità tipicamente seventies, così come l’arredamento e le musiche. La bellezza sofisticata e irresistibile della Blanc surclassa quella di una Spaak piuttosto smorta; bravi Castel e Rich.

Il Gobbo 7/09/07 09:28 - 3015 commenti

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Rondò erotico-psicologico di Campanile, sotto-genere di gran voga all'epoca (siamo in zona Metti, una sera a cena). Sì, è vero, non manca qualche tocco implausibile, qualche compiacimento, qualche scivolata nella letterarietà dei dialoghi, ma chissenefrega, verso i film di questo periodo (e soprattutto verso il loro look complessivo, dal design all'oggettistica ai vestiti: ah, il loft di Lou Castel...) nutriamo un inscalfibile pregiudizio favorevole. Buon cast (e ottimi doppiatori), tranne un Giuffrè fuori contesto, ottima e abbondante la Blanc.

Fauno 4/08/10 11:00 - 2208 commenti

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Quasi paradisiaco per la scorrevolezza e la disinvoltura, specialmente del protagonista. Riconquistare la moglie dopo averla quasi spinta ad abbandonarti è una mission impossible, ma se si riconoscono gli errori e se si sa che ne vale la pena è giusto tentare. La Blanc fa da sostanzioso contorno come amica disinibita e abituata a storie piccanti. Bardinet, sei grandioso: hai saputo soffrire senza fare l'ipocrita, hai parlato poco, a modo e sapendo cogliere il momento giusto per tutto. Complimenti.

Il Dandi 29/09/10 14:57 - 1917 commenti

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E fu così che l'architetto (qui ne abbiamo ben due, a contendersi la stessa donna) divenne il protagonista ideale delle pellicole italiane di genere: sospeso tra la fantasia artistica del disegnatore e la concretezza manageriale del costruttore, il propotipo dell'architetto cinematografico è uno che ha assimilato le urgenze più libertarie (e libertine!) della cultura giovanile ed è pronto a farsene portatore nell'esclusivo contesto altoborghese in cui agisce. E poi, a quale altro personaggio si potrebbe attribuire un arredamento così?
MEMORABILE: Castel che mostra alla Spaak le sue macchine fotografiche.

Daidae 11/06/12 00:16 - 3169 commenti

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Passabile. Dopo un inizio assurdo e noioso ecco un interessante, anche se troppo sdolcinato, melodramma. La Spaak, oltre a essere molto graziosa, è anche la migliore a recitare; passabile il francese, spento Lou Castel versione dolce e innamorata. Un'occhiata la merita.

Lucius 22/01/13 13:00 - 3015 commenti

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Sublimato nella sua essenza da una soundtrack intimista e coinvolgente, il film di Festa Campanile è un altro gioiellino d'epoca, tutt'altro che trascurabile. Una donna divisa a metà tra due uomini, alle prese con sentimenti contrastanti, dovrà vedersela con l'essenza dell'Amore e della vista stessa. La liberta sessuale e quella del cuore in pieno contrasto. Che fare? Un finale notevole chiude il cerchio di un'opera decorosa e nostalgica.

B. Legnani 30/11/14 11:28 - 5523 commenti

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Viene subito alla mente Metti, una sera a cena, ma questo film ha un finale più prevedibile e un arzigogolo meno contorto. Anche questo è recitato bene, con un cast internazionale (solo tre gli italiani: la Blanc, la Traversi e Aldo Giuffrè, che si vede poco) di buon livello, che salva non poche frasi, concettose ma banali. Interessante il movimento della mdp che, nei dialoghi a due, non stacca mai, ma si sposta dall'uno all'altro. Il che dopo un po', però, viene a noia. Come il film.
MEMORABILE: La protagonista che afferma di convivere con una persona che adora, ma che... non ama.

Nando 10/09/17 16:10 - 3810 commenti

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Commedia con influssi erotici per una vicenda che Festa Campanile tratteggia con mestiere nonostante la trama sia abbastanza poco originale e culmini con un finale ragionato e di discreta fattura. Interessante il cast, con una Blanc che surclassa la Spaak, a parer mio troppo dimessa, appropriati Castel e Rich e poco sfruttato Giuffrè. Azzeccato il commento musicale.

Faggi 5/08/18 20:07 - 1549 commenti

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Bella musica, belle canzoni, guardaroba prezioso, ambienti e arredi chic (e da artisti), cast stimolante (che tutto sommato funziona), languide atmosfere fine anni '60, oggettistica pop-art: l'esploratore è intrigato non poco... Peccato che l'esplorazione si riduca a curiosità per l'apparato, che oggi è il vero protagonista, poiché l'intreccio, i dialoghi e la psiche dei personaggi non riescono a magnetizzare inesorabilmente. La regia, comunque, non è disarticolata e alcuni segmenti hanno il giusto clima introflesso. Un'occhiata la merita.

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Reeves 19/12/20 19:01 - 2174 commenti

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Erotico con ambizioni in stile Metti, una sera a cena, con luoghi comuni distribuiti con rara intensità e insistenza. Il risultato è che allo spettatore rischiano di risultare antipatici tutti i personaggi per i dialoghi assurdi che recitano e per gli sguardi intensi che ci regalano, mentre la responsabilità è tutta di Pasquale Festa Campanile, che ha alternato cose egregie a cadute tremende. La Spaak è particolarmente irritante, Castel è qui amorfo, la noia dilaga..
MEMORABILE: L'arredamento della casa di Castel.
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  • Musiche Il Dandi • 5/10/10 22:24
    Segretario - 1488 interventi
    Riz Ortolani ricicla molti temi già noti del suo repertorio, tra cui More da Mondo cane e Why da Così dolce così perversa.

    Nel film si ascolta anche la splendida Mi sono innamorato di te di Luigi Tenco, nella versione interpretata dalla sua amica Ornella Vanoni, uscita proprio quell'anno:
    http://www.youtube.com/watch?v=fzFAiMFWm24
    Ultima modifica: 5/10/10 22:26 da Il Dandi
  • Musiche Lucius • 10/12/12 11:35
    Scrivano - 9063 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, due 45 giri originali:





    Ultima modifica: 17/04/15 07:07 da Zender
  • Discussione Icaroblu • 17/04/14 00:00
    Disoccupato - 104 interventi
    SCHEDA DOPPIAGGIO


    LOU CASTEL. LUIGI LA MONICA
    CATHERINE SPAAK. MARIA PIA DI MEO
    CLAUDE RICH. PINO LOCCHI
    ERIKA BLANC. FIORELLA BETTI
    MARISA TRAVERSI.ROSETTA CALAVETTA
    ALDO GIUFFERE'. Si autodoppia
    MICHEL BARDINET. ORESTE LIONELLO