Diario di uno scandalo - Film (2006)

Diario di uno scandalo
Media utenti
Titolo originale: Notes on a scandal
Anno: 2006
Genere: drammatico (colore)
Lo trovi su

Location LE LOCATIONLE LOCATION

TITOLO INSERITO IL GIORNO 17/07/07 DAL BENEMERITO CAESARS
Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Caesars 17/07/07 08:57 - 3794 commenti

I gusti di Caesars

Barbara è un'insegnante di una certa età che vive sola. Quando nella sua scuola arriva la nuova professoressa Sheba la vita della prima riceve un sussulto. Può forse avere un'amica (se non qualcosa di più) e per ottenere ciò che vuole non esiterà davanti a nulla. Buon film intepretato splendidamente da Cate Blanchett ma soprattutto da Judi Dench, che riesce a donare al suo personaggio (pur privo di grandi manifestazioni esteriori) una profondità inusuale. Mi ha in qualche modo ricordato un po' un capolavoro di William Wyler: Il collezionista.
MEMORABILE: La splendida colonna sonora di Philip Glass.

Galbo 19/07/07 17:21 - 12399 commenti

I gusti di Galbo

Film sulla carta non particolarmente degno di nota che è stato tuttavia splendidamente realizzato e che trova i suoi punti di forza nella descrizione dell'ambiente scolastico e del mondo immediatamente post-adolescenziale (i ritratti umani sono riuscitissimi) e nell'interpretazione delle due protagoniste. Tra la Dench e la Blanchett vi è infatti una vera gara di bravura vinta per poco dalla prima che tratteggia il ritratto di un'ossessione paranoica con molta efficacia.

Capannelle 12/12/07 16:40 - 4412 commenti

I gusti di Capannelle

Film ben fatto anche se certe parti potevano essere sviluppate più compiutamente. Storia particolare, non fa sfoggio di facili sentimentalismi e si mantiene su umori tipicamente british. Notevole la presenza scenica di Judi Dench nella parte della maestra anziana, solo apparentemente forte e rigorosa, che non esita a stravolgere la vita della collega convinta di averne il diritto. Buona anche la Blanchett nel suo personaggio spontaneo e insicuro. Fotografia particolare, tendente al cupo, pare preannunciare l'amarezza finale.

Supercruel 3/10/08 15:48 - 498 commenti

I gusti di Supercruel

Nonostante in taluni passaggi pecchi di pressapochismo e superficialità (un maggior respiro e minutaggio avrebbero giovato), questo bel dramma è coinvolgente ed emozionante. Brave Cate Blanchett e Judi Dench, in particolar modo quest'ultima in grado di rendere il suo personaggio ottimamente sfumato e profondo. Apprezzabile anche lo stile molto anglosassone della pellicola, dura e amara ma piacevolvemente "sotto le righe" (a parte qualche obbligato passaggio "urlato"). Consigliato.

Cotola 4/10/08 21:32 - 9052 commenti

I gusti di Cotola

Ispirandosi ad un romanzo di successo, il film ha il merito, grazie al regista, di mantenere una grande sobrietà nonostante il tema principale della pellicola potesse dare adito a ben altro. La sceneggiatura non brilla per originalità ma raggiunge comunque la sufficienza. Molto brave le due interpreti principali.

Stefania 8/05/09 14:37 - 1599 commenti

I gusti di Stefania

Quante frustrazioni nascondono il sarcasmo e la freddezza dell'attempata zitella Barbara, ma anche, meno prevedibilmente, il sorridente menage coniugale della giovane Sheba... Anche una famiglia poco convenzionale può essere una galera e quando Sheba ne evade incontra l'ostracismo sociale e una nuova trappola: il divorante amore di Barbara. Alcuni snodi frettolosi (ad esempio la riconciliazione di Sheba col marito), ma resta l'efficace ritratto di un ambiente tanto sottilmente oppressivo quanto apparentemente illuminato e tollerante.

Daniela 8/04/10 18:01 - 12670 commenti

I gusti di Daniela

Lei è luminosa di bellezza e giovinezza, in apparenza felicemente sposata ad un uomo più maturo e comprensivo, ma cova sotto la superficie levigata voglie e segreti inconfessabili, l'altra è una lesbica repressa, inacidita dalla solitudine, che si illude di poter conquistare l'amicizia della collega con il ricatto. Due menzogne non fanno una mezza verità, e l'epilogo sarà amaro. Film che si regge tutto sulle interpretazioni eccellenti delle protagoniste, con Dench bravissima a rendere l'umanità dolente di un personaggio a rischio di macchietta.

Giacomovie 24/05/10 11:03 - 1398 commenti

I gusti di Giacomovie

Ammetto la mia predilezione per film che sanno affrontare con equilibrio temi scabrosi o di forte impatto. Questo va ancora oltre, aggiungendo all’equilibrio la qualità, con una regia di mestiere, una sceneggiatura precisa (tranne il finale) e due attrici da oscar. Il diario diventa protagonista ricorrendo all’esternazione dei pensieri, ed è così stretto il legame tra diario e trama che lo si potrebbe pure intitolare “Scandalo di un diario”. Tra le protagoniste c’è l’incontro fra due opposte distorsioni della realtà, dannose ad entrambe. ***!

Pinhead80 18/02/11 01:02 - 4765 commenti

I gusti di Pinhead80

Già insegnare non è sicuramente uno dei mestieri più semplici del mondo; figuriamoci se, per complicarsi un po' la vita, ci si aggiunge una passionale relazione con uno studente e l'amicizia con una persona possessiva e invadente (l'immensa Dench). Cattivo al punto giusto, il film va a toccare un tematica spinosa che già di per sè è ricca di interrogativi e vi aggiunge una buona dose di perfidia, che aumenta in maniera esponenziale, i sensi di colpa e la frustazione. Ammirevole.

Redeyes 17/03/11 22:01 - 2449 commenti

I gusti di Redeyes

Pellicola che corre sul filo del banale, ma senza cadere. Non scivola per la bravura delle protagoniste, assolutamente eccellente la Dench e bravissima la Blanchett. Si riesce a percepire tutta la solitudine e la tristezza delle due donne. L'ambientazione è ottimamente resa. Perchè cammina sul baratro del banale allora? Perchè vi sarebbe potuto esser il rischio di scivolare nel patetico, nel qualunquisimo, nel moralismo, ed invece non lo si fa. Alcuni dialoghi sono eccezionalmente scritti. Promosso a pieni voti.

Richard Eyre HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina King LearSpazio vuotoLocandina Iris - Un amore veroSpazio vuotoLocandina Stage beautySpazio vuotoLocandina L'ombra del sospetto

Rebis 16/08/11 16:04 - 2339 commenti

I gusti di Rebis

Con fare sobrio e misurato, Eyre indora il cianuro; l'assillo minimale di Philip Glass armonizza i boati alla nitroglicerina: cinema dinamitardo che in soli novanta minuti manda all'aria istituzioni scolastiche e familiari, affinità elettive e perbenismo, sguinzaglia pulsioni pedofile e frustrazioni omosessuali. L'amore è abuso di potere, il sentimento un ordito di ricatti: Barbara, Leviatano orrendo e consapevole, cospira l'ingenuità di Sheba, che reprime solo aberrazioni. Una galleria di mostri che fa sentire sporchi dentro. Grandiose, spregevoli Judi Dench e Cate Blanchett.

Pigro 21/09/11 14:54 - 9671 commenti

I gusti di Pigro

Di per sé il film sarebbe buono, ma a farlo volare alla grande è la galattica interpretazione di Judi Dench, che dipinge l’ambiguità di una donna tra dolore della solitudine e machiavellica brama di possesso, nella quale trascina subdolamente la giovane prof, anch’essa ambigua e a suo modo machiavellica (anche Blanchett degna di nota), innamorata di uno studente. Il resto è una macchina perfetta, senza sbavature, che ci trascina seduttiva nel gorgo delle fobie sociali dei nostri tempi attraverso due donne incapaci di relazioni normali.

Didda23 6/02/12 12:52 - 2426 commenti

I gusti di Didda23

Le due protagoniste danno vita ad una battaglia di bravura recitativa che vale da sola il prezzo del biglietto, perché il resto è solo prettamente funzionale e non particolarmente degno di nota: in effetti la regia non regala movimenti memorabili e la sceneggiatura non brilla per genialità. Le nevrosi e le problematiche inerenti la socialità sono rese con profonda analisi. Buono.

Giùan 26/10/12 13:33 - 4562 commenti

I gusti di Giùan

Gran recita a soggetto, un soggetto solido e fin troppo ben congegnato. Il film del teatrale Eyre ha tutti i pregi della pièce ottimamente confezionata, messa in scena con ritmo impeccabile, non esente da un certo estro (tecnico). Cate Blanchett è di una sensualità che non ti aspetteresti in tanta poca carne, mentre la Dench è una lesbo Hannibal da manuale. Resta il fatto che di cinema (e di spazio per l'imprevisto) c'è n'è poco, mentre paradossalmente si solletica quella pruriginosità che teoricamente si vorrebbe biasimare. Troppe forzature ma godibile.
MEMORABILE: I cinici commenti di Barbara/Dench durante il pranzo; L'ipocrisia della Blanchett sull'agonia del gatto; Il finale "horror".

Delpiero89 2/10/13 23:57 - 263 commenti

I gusti di Delpiero89

Film insolito, tenebroso e costantemente teso grazie anche a un ottimo uso di una colonna sonora ossessiva. Da subito la bellezza di Cate Blanchett e l'innocenza e la rigidità di Judi Dench nascondono qualcosa di segreto, di ambiguo e lo spettatore non sa da chi aspettarsi i primi cedimenti. E' tutto un gioco di relazioni, di sentimenti e di ossessioni. Nessuno è innocente, nessuno è giudicato colpevole. Grandi interpretazioni delle due protagoniste (nominate agli Oscar).

Saintgifts 18/10/13 00:18 - 4098 commenti

I gusti di Saintgifts

Come la carne prevale sulla ragione e sulle buone regole della convivenza civile. Tanto più se le persone in questione sono di alto livello culturale (o dovrebbero esserlo, visto che sono docenti e responsabili verso minori). Da una parte c'è anche una solitudine che in parte "giustifica" tanta mascherata perfidia, dall'altra una ingiustificata ingenuità. Le protagoniste, di indubbio talento, sono però troppo teatrali, ma si capisce che sia sceneggiatura che regia spingono in tal senso e non hanno posto giusti limiti. Buono con riserva.

Buiomega71 15/02/14 00:28 - 2912 commenti

I gusti di Buiomega71

Eyre dipinge, con bravura sopraffina, un coacervo di pulsioni nefaste, solitudine, ricatto, ambiguità, omosessualità repressa dal cuore nero e arido (immensa virago e maschera di orrore la Dench), passione sessuale che sfiora la pedofilia (di grande sensualità e bravura la Blanchett) immergendo il tutto in follie femminee che ricordano il miglior Altman (il finale sulla panchina al parco). Cinema teatrale, di pancia, istintivo e realistico, che tocca nervi scoperti di misera quotidianità e giocherella col thriller (il prefinale isterico). Algidamente femmineo.
MEMORABILE: Il capello di Sheba che cade sulle ginocchia di Barbara; Barbara spia Sheba mentre amoreggia col ragazzino; La furiosa scoperta finale del diario; Le stelline.

Fedeerra 28/03/21 07:04 - 770 commenti

I gusti di Fedeerra

"Diario di uno scandalo" è un'opera capace di catalizzare deflussi e incubi del microcosmo borghese, analizzando, soprattutto attraverso i volti delle sue attrici, repressioni e livori femminei accovacciati dietro maschere di bieco perbenismo. Cate Blanchett, eterea e sulfurea, sfodera un vero e proprio virtuosismo drammaturgico e attorale. Perfette le musiche di Philip Glass.

Cerveza 22/08/23 09:16 - 371 commenti

I gusti di Cerveza

No, non ci siamo proprio, e la colpa è tutta di un casting completamente sbalestrato che trascina tutta baracca fuori centro. Cate Blanchett è di una tale lussuosa avvenenza che non è proprio credibile come donnetta insicura che si aggrappa al primo essere vivente che le fa due moine. Così come Simpson è davvero troppo acerbo (a tratti ridicolo) come irresistibile seduttore enfant prodige. Ma non finisce qui; il 57enne Bill Nighy è calato nei panni un marito decrepito con un piede nella fossa, mentre la 72enne Judi Dench in preda al fuoco lesbico come una ventenne. Demenziale.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICHE:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Discussione Buiomega71 • 15/02/14 10:45
    Consigliere - 26006 interventi
    Puro cinema teatrale, ma di pancia, avvolgente come una ragnatela, realistico, fitto di miserie e squallori quotidiani, di ossessioni morbose represse (Julie Dench è una virago aldrichiana da pelle d'oca, maschera grottesca di un orrore egoistico, fatto di terribile solitudine e incapace di amare, se non con il più subdolo dei ricatti), di amori impossibili e scandalosi (Kate Blanchett non e mai stata così sensuale e viscerale, e le scene d'amore con il vispo (e bastardello) ragazzino-suo alunno-sono di un realismo sconcertante-da antologia quando le manda gli sms hardosi, tipo "Ho voglia di kiavarti a bestia!", proprio con la k, come normalmente si usa tra adolescenti, durante il pranzo natalizio in famiglia)

    Eyre dirige con una regia di ferro, senza sbavature e inutili orpelli, arriva al sodo e colpisce nel segno, banchetta con il thriller (la scoperta finale del diario, che sfocia in isterismi e furia, la vittima precedente, quella attuale e quella che verrà, costruito proprio come un thriller), regala perfidie e psicologie femminee devastate che ricordano il miglior Altman (e il finale, su quella panchina nel parco londinese, carezzata dalla brezza invernale, non può non far venire alla mente Quel Freddo Giorno Nel Parco)

    Solitudine che sconquassa le viscere e fà vacillare le menti (bellissimo, a questo proposito, il monologo interiore della Dench, in cui descrive che anche un piccolo gesto di contatto umano di un bigliettaio su un bus, può infiammare la carne, mai accarezzata e mai toccata), dove mi e venuto in mente anche il Robin Wiliams di One Hour Photo, che ha molte similitudini (in contesti differenti) con la figura meschina, sola e squallida della Dench

    Non si contano le scene da antologia (il capello della Blanchett che cade sulle ginocchia della Dench, e quest'ultima lo prende tra le dita con amore, un gesto feticistico al contempo delicato e inquietante, la Dench che scopre-e spia depalmianamente- la Blanchett amoreggiare con il giovanissimo studente, il grottesco ballo familiare dopo pranzo a casa della Blanchett, i monologhi interiori della Dench-di infima cattiveria quando descrive la famiglia della Blanchett, con marito "vecchio, decadente e pagliaccio", figlia adolescente problematica e ribelle "principessa sul pisello", figlio down "buffone di corte"-, la tesissima sequenza della morte del gatto, dove la Dench vuole a tutti i costi che la Blanchett le stia vicino in quel momento, mentre stà andando con tutta la famiglia alla recita del figlio, gli incontri amorosi della Blanchett con il suo sbarbato alunno, la ira funesta della madre del ragazzino che si precipita a casa della Blanchett, il confronto con il marito, la Blanchett che si trucca e indossa le calze a rete (quasi da sdoppiamento polanskiano), le "stelline" rivelatrici, la scoperta del diario della Dench e conseguente litigio isterico, la Blanchett che urla il suo dolore davanti ai giornalisti, il finale sulla panchina al parco)

    Avvolgente la fotografia di Chris Menges, e ossessivo lo score di Philip Glass

    Puro cinema femmineo, algido e travolgente, fitto di ottimi dialoghi e prove attoriali da standing ovation. Perfidia e gelosia, ricatto e insoddisfazione (pare che la Blanchett faccia girare la testa a tutti-alunni e prof compresi-), follia e cieco egoismo.

    Eyre sfrutta tutta la sua abilità teatrale, sfornando un opera intensa e dolorosa (che magari pecca di poca originalità) ma che arriva dritta alle viscere, lasciando un gusto amaro e tracce di realismo quotidiano

    Perfido, ma con gran stile e accuratezza quasi chirurgica di sentimenti deviati.
    Ultima modifica: 15/02/14 14:12 da Buiomega71
  • Discussione Didda23 • 15/02/14 14:41
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Bravo Buio! Sono contento ti sia piaciuto. Sapevo che poteva essere nelle tue corde, soprattutto per le tematiche. Me lo ricordo soprattutto per la bravura delle protagoniste e per quelle sfumature e per quei piccoli gesti che rendono il film molto buono.
  • Discussione Buiomega71 • 15/02/14 14:44
    Consigliere - 26006 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Bravo Buio! Sono contento ti sia piaciuto. Sapevo che poteva essere nelle tue corde, soprattutto per le tematiche. Me lo ricordo soprattutto per la bravura delle protagoniste e per quelle sfumature e per quei piccoli gesti che rendono il film molto buono.

    Infatti, Didda. Ho apprezato molto soprattutto i particolari: il capello della Blanchett che cade sulle ginocchia della Dench, e lei lo prende tra le dita molto feticisticamente, le stelline rivelatrici nel finale, gli sms, i trilli del cellullare, i pensieri della Dench, la Blanchett che si sdoppia (quasi polanskianamente) truccandosi e mettendosi le calze a rete, la Dench che tenta di accarezzare le gambe nude della Blanchett mentre dorme, il pre finale isterico e urlato, il finale altmaniano sulla panchina nel parco.

    Sì, ottimo film (se non fosse per una certa scarsa originalità)

    Eppoi adoro le ossessioni e le follie femminee in tutte le loro forme...
    Ultima modifica: 15/02/14 15:19 da Buiomega71