Il film è tutto sulle spalle di Spencer Tracy, che non fa una piega e sfodera una grande interpretazione. Sarà un continuo soliloquio, dove il vecchio pescatore si farà coraggio, si darà forza e si rivolgerà persino al grande pesce che ha abboccato alla sua lenza e che cercherà di domare durante un’estenuante battaglia (il pesce è lungo come la barca e lui lo tira a braccia). Quasi una favola, anche se piuttosto dura, dove la natura mette alla prova il vecchio, spingendolo al limite delle sue possibilità. Da vedere.
MEMORABILE: L'amicizia col bambino; L'attacco degli squali.
Ormai un classico nel suo genere. Tratto dall'omonimo romanzo di Hemingway, un film in cui la fa da padrone assoluto il vecchio marinaio meravigliosamente interpretato dal grande Spencer Tracy, che a mio avviso avrebbe meritato l'Oscar. Nessun attore saprà, in seguito, riuscire a rendere alla perfezione il ruolo dell'anziano, ma mai domo, Vecchio. Intensa regia di Sturges, memorabile colonna sonora.
MEMORABILE: I lunghi giorni in barca, ovviamente, con l'attacco finale degli squali.
Un film fatto con due sole cose: la voce narrante (Gino Cervi) e Spencer Tracy (doppiato da Gazzolo padre); eppure non gli manca nulla per entrare nell'Olimpo del cinema e, in termini di comunicazione umana, descrive molto più di ciò che si vede. Lo spazio dato alla narrazione fa capire da subito la matrice letteraria che lo ha generato. Fantastico il rapporto tra il vecchio e il bambino: il primo con gli occhi di un fanciullo, il secondo già adulto abbastanza da avere cura dell'amico; una sorta di coetaneità che li rende anime empatiche.
Un classico della letteratura che è diventato (come non spesso accade) un classico del cinema grazie all'accoppiata tra l'ottimo regista John Sturges e il grandissimo Spencer Tracy. Nessun altro poteva interpretare con grande credibilità la storia del vecchio pescatore e Tracy dà un'immensa prova di recitazione ancora più incisiva se si pensa che l'attore è quasi sempre solo in scena.
Un immenso Spencer Tracy per una buona riduzione cinematografica del classico di Hemingway. Basta anche solo l'interpretazione del protagonista per rendere il film memorabile (da citare la scena con lui in mare aperto), ma anche la regià è molto ispirata.
Dal romanzo che diede il Nobel a Hemingway, un film che riesce a restituire abbastanza "bene" le emozioni della pagina scritta. Il lento scorrere del tempo, il rapporto-scontro uomo e natura, il senso della vita. Su tutto domina una prova maiuscola di Spencer Tracy. Bello e intenso.
Dal romanzo di Hemingway, che più riassume il carattere dello scrittore e la sua filosofia di vita, un film che riesce a mantenerne, oltre che l'atmosfera, anche tutta la forza e la caparbietà umana nell'accettare, anzi nel cercare, le sfide più difficili, per dare un senso alla vita, per vincere temporaneamente una morte che si prospetta quotidianamente, sotto diversi aspetti. Tracy dà il giusto volto e le giuste mani al vecchio che, pur conoscendo la vita e la vacuità delle cose, vuole affermare la sua forza fisica e mentale sulla natura.
MEMORABILE: Ciò che rimane della bellezza del grande pesce.
Trasposizione di un celebre romanzo che, materializzando in dialogo interiore sentimenti ed emozioni solo descritte, riesce a restituirne almeno in parte il carattere di parabola del rapporto fra l'uomo e la natura, ovvero l'uomo e i suoi limiti. Il merito non è tanto della messa in scena, corretta ma un poco artificiosa, quanto di Tracy: il suo personaggio, pur corrispondendo poco fisicamente e caratterialmente a quello del romanzo, conquista grazie all'umanità pacata e non priva di ironia tipica di tanti altri da lui interpretati. Grande prova che eleva un film altrimenti modesto.
Vecchio pescatore affronterà un pescespada. Tratto dal celeberrimo romanzo imperniato sulla lotta tra l’uomo e la natura. Tracy incarna bene i panni resistenti e provati dell’uomo di mare e la voce narrante serve a descrivere il rapporto di forza e il senso di sconfitta dei contendenti. Evidenti le differenze tra le scene d’ambiente e quelle girate in studio; comunque i colori marini primeggiano e il valore educativo rimane.
MEMORABILE: La vela come la bandiera della sconfitta; L’incontro a braccio di ferro; L’infiocinata; La lisca gigante a riva.
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