L'ottimo capostipite del genere catastrofico. Un film perfetto in ogni componente, forse un pochino debole per quanto riguarda gli effetti speciali ma sorretto da grandi interpretazioni e momenti di ottima tensione. Un classico senza tempo, da custodire.
Il capostipite del filone catastrofico. Dal romanzo omonimo di Arthur Hailey, un ottimo
film, ben diretto dal veterano Seaton al suo ultimo film. Miscela sapientemente il dramma
con la commedia (con il personaggio della simpatica vecchietta). Grande utilizzo delle
star presenti. Su tutti risaltano la simpatica Helen Hayes, vincitrice dell'Oscar come
Miglior Attrice Non Protagonista, Van Heflin, Maureen Stapleton e George Kennedy per la
prima volta nel ruolo di Joe Patroni. Un classico.
MEMORABILE: Tutte quelle con al centro la simpatica vecchietta interpretata da Helen Hayes; L'esplosione; Il convulso finale.
Primo film della celeberrima serie che celebrò il genere catastrofico, insieme a film come L'inferno di cristallo, Airport è la celebrazione della professionalità hollywoodiana. Tratto con perizia da un best seller lettarario, il film mette in campo una squadra di grandi professionisti: la sceneggiatura che interseca bene alcune storie che finiscono per appassionare lo spettatore; il cast di ottimi professionisti come Martin e Lancaster e i tecnici che realizzano (con i mezzi dell'epoca!) uno spettacolo di ottimo livello.
Disastro aereo causato da un terrorista. Eccellente film catastrofico, altamente spettacolare e tecnicamente ineccepibile a cominciare da un'ottima sceneggiatura che sa dare il giusto peso a ogni momento della trama, ma anche a ogni personaggio. Il film va a colpire l'atavica paura del volo, declinata nella moderna versione della paura dell'aereo a cui si aggiunge quella per gli attentati. Belle le ambientazioni, sia in aeroporto (memorabile la tempesta di neve che spazza la pista instillando un drammatico presagio) sia in aereo. Da vedere.
Uno dei capostipiti dei film di intrattenimento che ebbe un grandissimo successo tanto da dare vita a numerosi epigoni. Cast pieno di stelle, sceneggiatura abbastanza solida e soprattutto sobria (specie se confrontata con le pellicole del genere realizzate in futuro) confezione impeccabile. Puro intrattenimento condito da una buona tensione e da sicuro "divertimento".
Lento ma terribilmente affascinante per gli amanti del catastrofico. Uno dei cast più folti e nutriti della storia del cinema mondiale mette in scena le peripezie, le storie, le disavventure della vita di un aeroporto, il tutto condito con la suspense dovuta all'attentato suicida sul Boeing 707. Più che catastrofico, questo primo film della serie è una carellata fra i personaggi che si potevano trovare in un aeroporto negli anni '70.
Primo di una lunga serie di film (3 sequel ufficiali e 3 apocrifi) e sicuramente uno dei migliori del genere catastrofico. Gli effetti speciali dell'epoca sono sbalorditivi per la loro efficacia e la storia non perde un colpo. Il cast aiuta molto e mette in campo alcuni dei migliori attori di sempre: Martin, Lancaster, Kennedy (che tornerà in tutti i seguiti ufficiali), Heflin e nel reparto femminile Seberg, Bisset e Hayes (premiata con l'oscar). Un classico.
MEMORABILE: "Secondo le istruzioni era impossibile", Kennedy: "Il bello dei Boeing è che sanno fare tutto tranne leggere le istruzioni!"
Prima di entrare nel vivo ci sorbiamo un lungo ma simpatico prologo sul modo di vivere l'aeroporto in un'epoca in cui i viaggi cominciavano da poco ad essere a portata dei più (almeno in America). Seconda parte del film più incentrata sull'incidente aereo; ottima la tensione, ben curata la messa in scena e ottimi gli effetti speciali.
Unica pecca di questo ottimo prodotto è aver dato la stura a un filone, cosidetto catastrofico, che nulla ha a che vedere con questo, che catastrofico non è. Ma non è colpa sua, così è Hollywood. Non è catastrofico perché non è solo incentrato sul momento di tensione in aereo, creato dall'uomo instabile per suoi problemi economici. Assieme a questa si sollevano questioni casalinghe, politiche e morali, sviluppate poi nel film con la storia di diversi interessanti personaggi (non ultimo l'intento di valorizzare efficienza e prodotti made in Usa).
MEMORABILE: Il prete che, dopo il segno della Croce, allunga una sberla al petulante passeggero.
Fate un volo transoceanico? È il film per voi! Scherzo, ma Seaton è stato bravo a creare una miscela ben equilibrata, giocata sì sulla tensione ma senza scordarsi di occhieggiare allo spettatore. Nei vari preamboli capiamo quali demoni agitano i protagonisti della storia e persino il cattivo di turno appare nulla più di un povero disgraziato che, in un momento di disperazione, arriva a gridare "Muoia Sansone con tutti i Filistei". Efficacissima Helen Hayes, vecchietta terribile nella storia ed efficace smorzatore emotivo nella struttura.
MEMORABILE: La prova di Maureen Stapleton, seppur di contorno, rivela tutta la bravura dell'attrice.
Da considerare "catastrofico" solo fino a un certo punto. In realtà la storia, per quasi tutta la prima parte, si concentra sui personaggi e le loro storie. Nella seconda il film inizia a farsi più coinvolgente. Rivisto oggi, si fa apprezzare per l'uso ancora artigianale degli effetti speciali che adesso farebbero ridere. Buono il cast.
Eccellente film che probabilmente ha dato il via al genere catastrofico. Difficile trovare dei nei all'intera produzione: tutto scorre alla grande dall'inizio alla fine, con un Lancaster sugli scudi ben coadiuvato dagli altri attori e da effetti speciali che ancora oggi reggono il tempo. Se dopo quasi 50 anni risulta ancora così fresco e piacevole un motivo ci sarà.
Un film che ha fatto epoca, nell'ambito del catastrofico; merita di essere visto e ricordato da tutti gli amanti del genere anche se, a essere sinceri, bisogna ammettere che non è invecchiato benissimo. La prima parte è centrata sulla presentazione dei vari protagonisti mentre la seconda è più adrenalinica e si focalizza sui problemi all'interno dell'aereo. Il film paga un'eccessiva durata che ne compromette in parte la qualità finale (oltretutto la prima parte è molto più lunga rispetto alla seconda). Comunque da vedere.
Su un aereo di linea durante la tratta Chicago-Roma, un passeggero porta con sé una valigia piena di esplosivo: è un uomo disperato, pieno di debiti, e vuol provocare un incidente per far riscuotere alla moglie il premio dell'assicurazione... La scrittura solida che non perde di vista la verosimiglianza, la regia sobria, la buona tenuta ansiogena, il cast importante ma non talmente fitto di divi da non lasciare spazio all'approfondimento dei caratteri dei personaggi: sono tutti elementi che ne fanno un piccolo classico del genere ed il migliore tra gli avio-catastrofici.
Gradevole catastrofico di enorme successo, in realtà molto più basato sulle relazioni tra i numerosi personaggi che non sugli effetti speciali tipici di questo sottogenere, tanto che l'aereo decolla dopo oltre un'ora dall'inizio della pellicola. Un filmone solido, ben diretto e con un cast di prim'ordine, ancora oggi pienamente godibile. Se però si è già visto L'aereo più pazzo del mondo è davvero impossibile non ridacchiare qua e là, ripensando automaticamente ai numerosi riferimenti presenti nella sua parodia.
A farci caso nella storia originale degli "Airport" il vero disastro non sarà mai dovuto ad eventi naturali, o a semplici avarie. Come a voler ribadire la sicurezza aerea. Anche nell'esordio, quindi, troviamo la causa dolosa, la più sofferta tra quelle che seguiranno. Trattasi in ogni modo di un apripista ineguagliato, con un preambolo fictionario nel quale spicca una iconica Seberg. La tempesta di neve aggiungerà quella dose di jella giusta a rendere Martin, Lancaster e Kennedy eroi complementari, mentre l'intero decennio aeroportuale scorrerà nel segno degli scongiuri. Best act.
MEMORABILE: Lo split screen; La Hayes clandestina.
Visto oggi definirlo catastrofico appare quasi ridicolo. Dopo un'abbondante parte iniziale ricca di melodramma sentimentale, si assiste a uno pseudo dirottamento da parte di un anziano disperato che si fa esplodere nel bagno. Indubbiamente poteva esser fatto meglio. Lancaster poco incisivo, Martin piacevole, Bisset splendore; nel complesso un grande cast, che certo nel 1970 poteva funzionare.
Un uomo disperato cerca di riscattare la propria esistenza miserabile cercando di farsi esplodere in aereo al fine di far incassare alla moglie il premio dell'assicurazione sulla vita. Grande classico del genere thriller/catastrofico che vede come assoluti protagonisti Burt Lancaster nei panni del tecnico coordinatore dell'aereoporto e Dean Martin in quelli del pilota fedifrago. Il ritmo è lento e compassato ma la tensione viene comunque mantenuta alta grazie ad una scrittura intelligente. Le scene girate sull'aereo coinvolgono maggiormente rispetto a quelle in aereoporto.
Le attività, le persone, gli imprevisti che insistono in un idealizzato ambiente aeroportuale, come lo si poteva immaginare negli anni '70. La prima parte non è altro che una lunga carrellata sui casi sentimentali e professionali di chi è impegnato nella gestione dell'aeroscalo in un momento di crisi meteorologica a cui segue (ma è un po' troppo tardi) il vero punto di interesse: la suspense che si crea in conseguenza dell'espolosione di una bomba nel Boeing 707. Cast più che importante per questo apripista dei disaster movie con retrogusto da commedia dai buoni sentimenti.
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