Anche se il passaggio dalla commedia nera al drammatico e al grottesco può creare non poco sconcerto, è una pellicola di grandi pregi, dalle interpretazioni all'ambientazione, dai colpi di scena condotti con classe alla "professionalità", talora scanzonata, dei protagonisti. Bravissima pure la Huston. Grande regìa (è il penultimo film di Huston).
Per uno dei suoi ultimi film, l'irlandese Huston parla della mafia italo-americana, con i suo riti, le abitudini criminali e sopratutto con il proprio codice d'onore. Rispetto al Padrino di Coppola, qui manca quell'alone di tragedia quasi shakespeariano a favore di un racconto più dinamico e con una buona dose di grottesco ed ironia. Si tratta di un film dalla buona sceneggiatura e nel complesso molto godibile, con interpretazioni di alta classe: grandi Nicholson e la Huston.
Commedia semiseria, ma molto godibile e condotta con stile dal regista. Jack Nicholson prende subito la scena ed esprime un grande "sense of humour". La fatale Kathleen Turner e anche Anjelica Huston tengono bene il ritmo e le situazioni che le contrappongono. Una trama semplice, ma gustosa, che si avvale di musiche ben scelte e intende fare una sottile parodia, ma con garbo, dei tanti film in stile Padrino che andavano per la maggiore in quegli anni.
Black-mafia-comedy di un certo piglio, diretta dal vecchio Huston con, si può immaginare, uno dei suoi ghigni beffardi disegnati all'angolo della bocca. Interpreti di grande levatura (eccellente la prestazione della figlia d'arte), e misurati (anche il Gran Gigione, che sa quando è il caso di controllarsi). Cinema senza pretese epocali, ma di robusto, qualitativo entertainment: come ai bei vecchi tempi di Hollywood.
Penultimo film diretto dal grande Huston, si avvale di una storia ben curata sotto ogni dettaglio, con un ritmo travolgente (sopratutto nella parte finale) e di attori di grande richiamo. Eccellenti Nicholson e la Turner, veramente affiatati; straordinaria la Huston; impeccabile come sempre Loggia. Splendida colonna sonora.
Splendida ed atipica commedia nera, che segue le vicende di una famiglia mafiosa, all'interno della quale si crea una situazione molto difficile. Il film deve moltissimo alla splendida regia di Houston (scandita dalle bellissime musiche di Rossini) che dirige con mano felice e sicura, ed alla perfetta sceneggiatura che avvince lo spettatore, dando vita ad un notevole crescendo di tensione. Meraviglioso il cast, con Nicholson in grande forma e la Houston mai più così brava. Da non perdere assolutamente.
Bel film di satira sulla mafia, ove comandano le donne apparentemente più defilate e sottomesse: mentre la Turner risulterà troppo indipendente, la (bravissima) Anjelica Huston saprà riconquistare il suo uomo, un Nicholson mai visto così rozzo e rintronato. In sottofondo musiche d'opera melodrammatiche che accentuano il grottesco della narrazione. Consigliato per sorridere sulla mafia (ma non troppo).
Jack Nicholson, Kathleen Turner e Anjelica Huston sono gli interpreti di questa mafia-comedy, diretta da compianto John Huston. Jack è perfetto nel ruolo del killer "di cosa nostra" Charlie Partanna, gli fa eco le Turner con la sua ironica killer Irene, ma è Anjelica la burattinaia che muove, astutamente, i fili delle loro vite, nel ruolo di Maerose, ex-amante di Charlie, che li mette l'uno contro l'altra per suo conto. Un consiglio: se volete ridere davvero, vedete il film in originale.
MEMORABILE: Il padrino con la faccia scimmiesca e la voce rauca.
Splendido esempio di cinema che ci regala il compianto John Huston. Una trama avvincente che non perde colpi e termina con un crescendo di suspence. Meravigliosa la figlia Anjelica, un connubio di charme ed espressività. Bravo come sempre anche Jack Nicholson, molto azzeccato nella sua parte.
Buon film. Ottima la regia, lodevole sia la qualità, sia l'impegno del cast. Eccellente Nicholson, seducente e letale la Turner, ottimo anche il cast secondario. Ironico, ben costruito, ben curato anche dal punto di vista tecnico. Sicuramente un buon esempio di cinema.
Humour nero in questo film ben realizzato in cui troviamo un validissimo cast; sovente sembra di assistere ad una commedia americana in cui però la violenza e la cattiveria spesso fanno capolino. Una famiglia mafiosa si trova davanti ad un problema che rischia di diventare insormontabile a causa dell'amore.
L'ultimo film di Huston porta sullo schermo le vicende di una famiglia mafiosa, dando ampio spazio ad un registro grottesco ben dosato ed amalgamato con la componente puramente drammatica. Bravi i due attori principali, impegnati in una sorta di Killer vs. killers. Come in molte altre occasioni simili, il doppiaggio non permette allo spettatore di cogliere tutte le sfumature.
Gustosa commedia nera diretta da un maestro com Huston che fa sfoggio in piú passaggi della sua grandissima classe, affinata e perfezionata da una vastissima esperienza ed interpretata alla grande da tre attori (Nicholson, Turner e Houston figlia) che rappresentano visivamente la grande professionalitá e la serietá di un certo modo di intendere il cinema ad Hollywood. Tra omicidi e colpi di scena la storia, ricca di equivoci ed incastri, si svolge con un buon ritmo ed é allietata da alcuni momenti molto divertenti. Sensazione d'altri tempi.
Commedia nera con un soggetto interessante e una sceneggiatura ben sviluppata. Quel che non convince fino in fondo è il cast. Facce sbagliate in ruoli sbagliati. Ma quello che colpisce di più, e sarebbe la prima volta, è la poca convinzione di Nicholson (tra l'altro pessimamente doppiato) che si perde in un'esagerata gestualità con gli unici risultati che da una parte carica troppo il personaggio, dall'altra sottrae impegno all'espressività facciale. Ottime invece le interpretazioni femminili. Houston meglio della Turner. Piacevole.
Colpo di fulmine per un killer mafioso, disgrazia (?) vuole che anche la bella sconosciuta faccia il lo stesso mestiere... Quasi ottantenne, Huston confeziona una commedia nera di gran classe ed offre nello stesso tempo alla figlia Anjelica uno dei ruoli migliori della sua carriera. Se Turner risulta un pò legnosa, è difficile resistere al fascino ribaldo del ciglio luciferino di Nicholson, circondato da ottimi comprimari. Sceneggiatura ricca di colpi di scena, ritmo sostenuto e gran finale fanno del film uno dei nuovi classici del genere malavitoso "un bacio e una pistola".
MEMORABILE: Il discorso della figlia "peccatrice pentita" al padre
Ci pensa il tirapugni sotto l’albero di Natale a indicarci, già dai primi fotogrammi, la via intrapresa: ottima black comedy, vive sulla sapiente regia e sulla corposa serie di piccoli twist che la sceneggiatura elargisce con insospettabile regolarità. Grande Nicholson, in bilico tra lo spaesato citrullo e lo scaltro stratega, ottime le due donne, ma i miei premi vanno allo strepitoso William Hickey e alla gran faccia cinematografica di John Randolph.
Forse non da impostare sotto un profilo da commedia, anche se questo era l'unico modo per rendere credibili i comportamenti di Charlie e dei boss mafiosi. Soffocanti le interpretazioni di Nicholson e della Turner. Si salva la Huston, perfetta nel suo ruolo di donna vittima delle mentalità maschiliste ma un gradino più in alto dei mafiosi, bravi a ordire complotti e ammazzamenti per accumulare denaro ma indifesi contro le capacità femminili di portare avanti una vendetta sottile. Meglio la seconda parte.
Pellicola che si dimostra atona fin dall'inizio con la lenta e soporifera sequenza del matrimonio. Si parla di famiglie mafiose e quindi ci si aspettano sparatorie, fughe, minacce, problemi con gli affiliati, killer che uccidono traditori... insomma, tutto ciò a cui ci hanno abituato i (grandi) film gangster. E invece no: tutta la trama gira intorno a una donna, di cui si innamora Charley, il mafioso, il quale fa di tutto per proteggerla da chi la vuole far fuori. Un film sentimentale quindi, che si dimostra spento anche nelle scene di azione.
MEMORABILE: Nei titoli di testa, il tirapugni regalato per Natale a Charley bambino.
C'è sempre stato un legame tra la mafia siciliana e quella americana e il cinema ne ha preso spunto per diversi film spesso riusciti. Questo però non ha colpito nel segno. È evidente il buon lavoro alla regia, la ricerca dell’eleganza e la cura nel guidare gli attori, ma alla fine resta solo questo da segnalare. Si è scelto di sviluppare il lato "onorevole" della mafia per una parodia che però non ha peso umoristico. Si protrae in mezzo a troppi dialoghi, ben recitati ma che appesantiscono. La Huston ha vinto l’Oscar ma le preferisco la Turner.
Il grande vecchio John Huston firma uno dei migliori film di mafia di tutti i tempi. Una commedia nera sulla banalità del male condotta come un balletto sulle note di Puccini e Rossini. Grande cast in cui spiccano una perfida Huston (premiata con l’Oscar) e un mefistofelico Hickey (l’anziano patriarca). Un po’ meno brillante risulta invece la coppia protagonista, con la Turner non del tutto credibile come spietata killer e un Nicholson bolso e stordito che par avere le labbra siliconate. Ironico e spietato non scade mai in farsa.
MEMORABILE: Il regolamento di conti finale tra moglie e marito; La confessione di Maerose al padre; Il rapimento del banchiere.
Affiliato a famiglia mafiosa si innamora di una killer. Improntato sulle varie interpretazioni date all'onore e su come farlo rispettare, spazia dalla commedia nera al serioso. Sceneggiatura ben amalgamata con personaggi delineati: Nicholson passa da boss a sprovveduto (da sottolineare la gestualità all'italiana), la Turner è sottotono ma riesce a esser diabolica, brava la Huston. Il ritmo cresce man mano con un finale che promette diverse possibilità di chiusura.
MEMORABILE: Il bambolotto nel rapimento; La Huston che finge di esser stata violentata; La Turner che rivuole i soldi della truffa.
Film piuttosto inutile, che scimmiotta Il padrino per tutta la sua durata, citandolo in molte maniere ma mai avvicinandone la grandezza. Si crea un'aurea epica attorno alla famiglia protagonista del film, ma in realtà è più un film sentimentale a sfondo thriller. Anche il cast appare fuori dal film, a parte la bravissima Anjelica Huston. Qualche sequenza è buona ma è tutto già visto. Si arriva alla fine chiedendosi se si può salvare o è un film mediocre. Il finale leva ogni dubbio.
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In un piccolo ruolo appare il caratterista Stanley Tucci, che si farà notare nella serie tv "Miami vice" e, sempre con la Turner, in "Undercover Blues - Coppia d'azione".
Kay Lenz venne inizialmente scritturata per il ruolo di Irene. Per lo stesso ruolo vennero considerate anche Jodie Foster (che però non si mostrò interessata) e Sharon Stone, mentre Kim Basinger, che teneva molto a questo ruolo, venne rifiutata dal regista.
Mia Farrow e Liza Minnelli furono considerate invece per il ruolo di Maerose.
In effetti il film merita 3 pallini, quando è possibile modificare il mio voto..
DiscussioneZender • 31/08/10 08:49 Capo scrivano - 47782 interventi
Ok, modificato Capannelle.
MusicheColumbo • 19/03/11 15:10 Pulizia ai piani - 1098 interventi
Le musiche di Alex North saccheggiano sfacciatamente, tra l'altro, alcune delle pagine della Manon Lescaut e del Gianni Schicchi di Puccini.
CuriositàZender • 1/08/14 10:20 Capo scrivano - 47782 interventi
Dalla collezione "I flanetti di Legnani" (con contributo di Zender al restauro), il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della prima tv di L'onore dei Prizzi (22 gennaio 1988, come da ricerche di Zender):
CuriositàFauno • 11/09/18 00:10 Contratto a progetto - 2743 interventi
Dalla collezione cartacea Fauno, il flano del film:
HomevideoRocchiola • 26/10/18 09:43 Call center Davinotti - 1254 interventi
Film che in home-video merita un’adeguata riedizione. L’ormai datato e più volte riedito DVD della Dall’Angelo è un pessimo letterbox con l’immagine rimpicciolita ed incorniciata al centro dello schermo. Quindi per vederlo nel corretto formato panoramico 1.85 bisogna agire sullo zoom con conseguente perdita di definizione. Anche il reparto sonoro è deboluccio con l’audio originale mono rielaborato in dolby digital 5.1 che risulta basso e poco incisivo. In ogni caso si tratta di un master vecchiotto che ormai dovrebbe essere sostituito da una versione adeguatamente restaurata.
Negli Usa è uscito un bluray della Kino Lorber recensito come pessimo sotto il profilo video e comunque senza audio italiano. C’è anche un bluray spagnolo di dubbia legalità e anch’esso privo dell’audio italiano. Non ci resta che aspettare o meglio sperare una riedizione all'altezza del valore di questo titolo.