Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Bizzarra avventura brassiana nella Swinging London. Un po' come BLOW-UP (di cui ricorrono i manifesti in più punti del film) si avvia come un giallo in piena regola per poi disperdersi e sfaldarsi tra le strade e i locali della capitale inglese, concludendo in modo incredibile con una storica, prolungata testimonianza filmata durante il "14 Hour Technicolor Dream", l'evento culminante di tutto il movimento underground del tempo. La prima vittima è un uomo che ricattava il padre di Jane (Aulin), da poco defunto a sua volta in un incidente. Bernard (Trintignant), che aveva visto la splendida ragazza ballare, la segue all'interno...Leggi tutto della discoteca fino a raggiungerla nella stanza dove davanti a lei giace il corpo senza vita di colui che Jane dice essere il ricattatore del padre (in possesso di foto compromettenti). La ragazza, sconvolta, giura di non essere lei l'assassina e Bernard le crede, affiancandola di conseguenza nella ricerca di chi potrebbe essere il vero responsabile del delitto.

C'è di mezzo anche il fratello di lei, Jerome (Kohler), mentre l'immancabile coppia di gangster prende a inseguire i due arrivando a sequestrare Jane e prendere a pugni Bernard. Una storia che fa acqua da tutte le parti utilizzata come semplice pretesto per mettere in scena un film avanguardistico, in cui la quantità di invenzioni che Brass propone attraverso una regia tutta tesa a stupire distrae continuamente dall'intreccio. Conta molto di più il rapporto tra lui e lei (una Ewa Aulin appena diciassettenne, come conferma lei stessa nel film), Venere inquadrata con dovizia di primi piani che ne esaltano la bellezza. Trintignant ne diventa quasi la spalla, benché sia il centro dell'azione, ma davvero fondamentale sono solo la regia e il montaggio furioso con cui Brass continuamente spezzetta, interrompe, riprende, cuce tra loro le scene usando persino la fast motion incurante dell'effetto grottesco e imbarazzante che può provocare in molti (si veda Trintgnant che in tenuta da Tarzan si lancia con una liana verso la Aulin nuda dietro una tenda).

Split-screen, fermi immagine, improvvise fasi in bianco e nero, sovrapposizioni, titoli di testa e coda con i nomi che scorrono goiganteschi, stacchi pre-argentiani con rampe di scale riprese dal basso... tutto ciò che può colpire e sollazzare lo spettatore Brass ce lo infila, provando nel contempo a non perdere troppo d'occhio la storia nel seguire le peregrinazioni per la città dei due protagonisti. Curato anche il lavoro scenografico per gli interni (realizzati con la consulenza di Guido Crepax, e si vede!), testimonianza di una pellicola che solo apparentemente sembra costruita improvvisando. Meglio quindi lasciarsi conquistare dal caleidoscopico mondo della Londra di fine Sessanta che ci accompagna negli ultimi dieci minuti all'apoteosi del Technicolor Dream all'Alexandra Palace (era la notte tra il 29 e il 30 aprile 1967), colossale celebrazione della cultura underground che vide tra gli altri salire sul palco (alle tre di mattina) i Pink Floyd di Syd Barrett. Anche in questo caso si nota ampiamente il desiderio di documentare l'evento piuttosto che di utilizzarlo in funzione della storia, come se il film scegliesse volontariamente di rappresentare un tributo alla Londra di allora sulla scia di Antonioni (citato pure apertamente per nome in un dialogo) sfruttando parzialmente il linguaggio della Nouvelle Vague francese. Un Brass ambizioso ma sufficientemente sbarazzino da non apparire troppo impegnato, un divertissement da gustare nei suoi particolari, nelle inquadrature, nel montaggio concitato. Nulla di ardito, incece, sotto il profilo erotico (giusto qualche nudo della Aulin), nonostante il divieto ai 18.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/06/07 DAL BENEMERITO DUSSO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 15/09/22
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Dusso 22/06/07 14:17 - 1566 commenti

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Mediocre ma con picchi tremendi, si vede l'intenzione di omaggiare o copiare Blow up e per questo sarebbe da andarci giù ancora piu duri. Gli ultimi 10 minuti finali sono una cosa tremenda e orribile. Spero che avessero finito i soldi, perchè se l'idea era quella di finire un film così al cinema avrei preteso il rimborso del biglietto. La regia di Brass è piuttosto fastidiosa e indovina pochissime cose e alcune scelte (ogni tanto il film diventa in bianco e nero o quasi) sono solamente fastidiose e incomprensibili.

Lercio 2/09/07 23:31 - 232 commenti

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L'intreccio è solo una scusa per mettere in scena un'ottima fotografia che ammicca alla pop art. Inquadrature studiate che si lasciano apprezzare fin nei minimi particolari. Finale che cala di tono con un idea-escamotage (?) che fa riflettere. Film comunque affascinante che si aggira nell'ambito del noir. Lo stile di Brass che lo renderà famoso negli erotici già si vede nell'eleganza di alcune soluzioni registiche.

Cotola 6/02/08 18:34 - 9012 commenti

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Film brassiano di prima maniera, privo di parti erotiche e pieno di sperimentalismi e ammiccamenti al cinema Anni Sessanta. Non certo memorabile ma nemmeno brutto, il film paga soprattutto una sceneggiatura poco coinvolgente e piuttosto spenta e a tratti farraginosa da un punto di vista narrativo. Insomma, un lavoro gradevole condito però da qualche sbadiglio di troppo.

Ciavazzaro 3/09/09 11:08 - 4768 commenti

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Curioso e fumettistico. Deliziosamente pop, con una Aulin deliziosa, Trintignant non troppo convincente e un ancor più curioso cast (c'e pure il compianto doppiatore Enzo Consoli). La trama non è proprio lineare, ma in questo caso sono le immagini che parlano. Se lo si guarda senza pretese può divertire.

Fauno 23/01/10 13:09 - 2208 commenti

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Merita un bel voto, ma per apprezzarlo bisogna vederlo più volte, in quanto con le visioni e i voli pindarici di Bernard e Jane si perde molto il gusto del giallo ed è pure difficile stare dietro alla trama. Eccellente il motivo conduttore di Love Girl. Interessanti i riferimenti ad Antonioni perfino con la locandina di Blow Up e che dire di "Goin'home" degli Stones alla fine... Ma, ripeto, si apprezza più per l'impaginazione e la struttura del film. La trama è pure poco credibile...

Lucius 5/04/10 16:46 - 3015 commenti

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Il film meriterebbe tre pallini, se non fosse "ispirato" al capolavoro di Antonioni; si rifà spudoratamente a Blow-up, soprattutto nelle sequenze girate all'interno dello studio fotografico, dove lo stesso Antonioni viene addirittura citato. Vale la pena di visionarlo soprattutto per la splendida coppia di attori protagonisti. Della serie quando la regia di Brass era ancora una buona regia.

Homesick 5/12/10 17:44 - 5737 commenti

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Fugace incursione di Brass nel giallo pop sotto l’egida dell’Antonioni di Blow-up, citato a parole e nei fatti. La consulenza artistica di Guido Crepax impone un taglio fumettistico ad una sceneggiatura vischiosa e sbilenca, stipata a fatica dietro la fotografia allocroica, il montaggio serrato e caleidoscopico, scenografie sature di stravaganze, subculture e suoni – le musiche di Trovajoli, impetuose come un fiume in piena - della Swinging London ed eccentrici movimenti di macchina. La coppia Trintignat-Aulin tornerà di lì a poco nel parimenti psichedelico La morte ha fatto l’uovo.

Stefania 16/02/11 00:24 - 1599 commenti

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Brass trasferisce un giallo italiano a Londra, città simbolo della controcultura sixties, e costruisce un film che è la rappresentazione di una rappresentazione, rappresenta Londra come già era stata rappresentata in Blow-up. E' un film-graffito, un curioso oggetto pop-art con inserti fumettistici e momenti Nouvelle Vague, un "pastiche" che per un po' incuriosisce. Ma, da un certo punto in poi, l'impalcatura immaginifica non sostiene più l'assenza di trama, e l'intera operazione acquista un sapore di "gratuito". Finale da noir francese. Non entusiasmante.

Luchi78 9/03/11 00:49 - 1521 commenti

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Un Brass così sperimentatore andrebbe premiato solo per l'intenzione. Addirittura i richiami ad uno stile fumettistico e poi i cambi di tonalità di colore e ancora un montaggio non lineare molto in stile anni sessanta. Peccato che dopo metà film si avverta la pesantezza di una sceneggiatura un po' monotona e alla quale non si è data troppa importanza.

Beffardo57 9/10/13 20:43 - 262 commenti

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Giro turistico di Tinto Brass, non ancora sommo sacerdote del lato B, nella swinging London, un anno dopo Blow-up (ampiamente citato); consulenza di Guido Crepax e grande sfoggio di riferimenti alla grafica del fumetto, taglio ostentatamente "sperimentale" nelle inquadrature e nel montaggio. La meteora Ewa Aulin è molto graziosa, Trintignant interpreta la sua solita parte, questa volta con un tocco di ulteriore perplessità. Nel complesso un film assai datato e ultrapalloso: consigliabile solo per eruditi cultori di antichità brassiane.

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Myvincent 14/11/13 18:15 - 3727 commenti

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Moravia all'epoca elogiò il film sostenendo che il significante risaltava sul significato e in effetti qui ci troviamo di fronte a un'opera tanto straordinaria sul piano formale quanto povera su quello del contenuto, che è del tutto pretestuoso. La trama di questo pseudo-thriller svanisce assorbita da tanta ricchezza di immagini, trovate, luci, colori smaglianti e un uso originale della macchina da presa. Ottimo esempio di pop-movie solo da vedere...

Ryo 27/12/13 03:14 - 2169 commenti

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Ottimo e originale nello stile. Tinto Brass condisce questo giallo londinese con elementi che richiamano la pop-art, con numerosi omaggi all'arte del fumetto per mezzo di inquadrature "a vignette" e in qualche scena delle vere e proprie onomatopee filmate a carrellata. A dire il vero il soggetto si rivelerà scontato, ma la godibilità sta più che altro nel timbro registico.

Maik271 16/02/14 17:24 - 436 commenti

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Prima di abbracciare il genere che lo ha reso famoso Tinto Brass si dedica a questo interessante noir italo-francese girato a Londra, nel quale spicca per originalità l'alternanza nell'uso del bianco e nero e del colore e lo stampo fumettistico di tutta la sceneggiatura, oltreché il piglio particolarmente comico di alcune parti della pellicola. Divertenti le sequenze movimentate. Molte le citazioni, da Michelangelo Antonioni a Mao Tse Tung. Azzeccata la coppia di protagonisti, molto bella Ewa Aulin. Interessante.

Schramm 18/11/14 01:16 - 3490 commenti

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Fluxus, pop-art, Antonioni, neodada, nouvelle vague: Tinto si diverte a giocherellare con modi toni stili mode vezzi, pucciando un genere (il noir) nella tazza delle avanguardie. Sono le ultime battute di un cinema scardinato, sabotato, già più piacione ed espositivo e assai meno eversivo prorompente e altero, che già amoreggia gaio con struttura e linearità e accondiscende a preziosismi e prurigini che di lì a poco più di un decennio gli faranno abbracciare un cinema più uniforme. Il problema, anche grosso, è che allora poteva sembrare o essere molto avanti, oggi la puzza di retroguardia è tanta.
MEMORABILE: L'interrogatorio

Didda23 1/12/14 11:04 - 2426 commenti

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La vicenda e conseguentemente la narrazione passano in secondo piano, poiché il vero motivo di interesse della pellicola è lo straordinario e sorprendente lavoro sull'immagine di Brass. Fra ammiccamenti alla pop art e godibili accenni alla nouvelle vague, il regista maneggia il mezzo con disinvoltura (e divertimento) giocando pure con la fotografia che passa senza imbarazzo dal colore al bianco e nero. Trintignant fa il Trintignant e la Aulin ammalia lo spettatore con la propria bellezza. Curiosi gli elementi che fanno presagire la deriva erotica dell'autore.

Faggi 18/02/16 10:54 - 1549 commenti

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Brass sarà più a suo agio nei bordelli... Naufraga nella leziosià questo suo quasi patinato tentativo di pop-thriller fumettistico. Quello che c'è di buono (fotografia, inquadrature, colori, facce, ambienti, certe sequenze) si perde nell'insieme inconcludente e vuoto, noiosamente intellettualistico e citazionista. Se il maestro ha voluto giocare a carte scoperte (esponendo la superficie fine a se stessa) ha perso la partita. Tutto fumo e niente arrosto.

Kakokino85 3/05/20 16:15 - 2 commenti

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In quel di Londra un francese cerca di scagionare una ragazza accusata di omicidio. Giallo pop sulla falsariga di Antonioni. Trionfo di sprazzi fumettistici e intermezzi onomatopeici, di divagazioni psichedeliche e deliri intellettualistici. A volte incanta, più spesso però si ha l'impressione che Brass si sia goffamente intortato in una storia gialla abbastanza risaputa e pretestuosa.

Il Dandi 26/10/20 14:19 - 1917 commenti

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Vortice pop-art di Tinto Brass che infila nel frullatore Crepax, Antonioni, Truffaut, Godard, Warhol, Lichtenstein e il Batman di Adam West. Se dovesse essere giudicato da un punto di vista freddamente tecnico sarebbe un capolavoro; a guastare non è tanto l'ombra ingombrante degli illustri predecessori, in un citazionismo programmatico più che esplicito e tanto forsennato da sfociare nel montaggio subliminale, quanto la mancanza di una trama capace di giustificare (sia pure nell'ambito del voluto fumettistico) lo spessore dell'operazione. Comunque un'esperienza lussuosa per gli occhi.
MEMORABILE: La citazione di Blow-up nello studio fotografico.

Bubobubo 3/01/21 14:59 - 1847 commenti

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Irriverente, coloratissimo, citazionista: il primo Brass londinese (che firmerà anche i successivi, meno riusciti, Nerosubianco e Dropout) non fa mistero di appellarsi alla libertà anarchica sessantottina inerpicandosi sul crinale del vedo-non vedo (dunque capisco-non capisco) che fece la fortuna dell'Antonioni di Blow-up. Chi cercasse un giallo-noir convenzionale rimarrà deluso, anche per la lentezza in definitiva inconcludente delle vicende (ma ottimi, anche come gestione della tensione, i 10' conclusivi). Oggi invecchiato, come molte altre testimonianze della sua epoca.
MEMORABILE: Il finale.
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  • Discussione Ciavazzaro • 14/10/09 16:04
    Scrivano - 5591 interventi
    Scheda di doppiaggio:

    Giancarlo Maestri: Jean Louis Trinignant
    Il poliziotto all'obitorio è doppiato da Giuseppe Fortis
  • Homevideo Ruber • 3/12/13 02:21
    Formatore stagisti - 9242 interventi
    Il dvd della Medusa ha una durata di 1h39m39s.

    Formato: 1.85:1
    Audio: Italiano 5.1 e 1.0
    Sottotitoli: Italiano
    Extra: Intervista a Tinto Braas di 16m58s, trailer, schede cast.

    Screen a 42m 03s

    Ultima modifica: 3/12/13 08:17 da Zender
  • Musiche Lucius • 15/12/18 00:03
    Scrivano - 9063 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, il 45 giri originale:

    Ultima modifica: 15/12/18 07:47 da Zender
  • Curiosità Zender • 14/04/21 17:38
    Capo scrivano - 47729 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

    [img size=300]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images56/colcuore300.jpg[/img]
  • Curiosità Zender • 15/09/22 09:24
    Capo scrivano - 47729 interventi
    Nell'ultimissima parte del film Brass porta i suoi protagonisti a cercare la matrigna di Jane (Aulin) a una gigantesca festa pubblica sotto un capannone, che viene ripresa per ben 10 minuti. Quel capannone è l'Alexandra Palace di Londra ma, quel che più conta, la festa è il leggendario "14 Hour Technicolour Dream", che si svolse nella notte tra il 29 e il 30 aprile 1967, autentico culmine (come scrive anche il Marcel nel suo papiro) della cultura underground londinese psichedelica di quegli anni. Un gigantesco concerto a cui parteciparono oltre trenta band, che suonavano ai due lati del capannone. Verso le tre del mattino, reduci da una trasferta ad Amsterdam in giornata, arrivarono anche i Pink Floyd di Syd Barrett (strafatto di Lsd, secondo la testimonianza di Peter Jenner), al tempo amatissime icone del movimento. L'evento fu ripreso da tre troupe della BBC (non il concerto dei Floyd, a quanto pare, del quale alcune parti si ritrovano nel video di "Tonite Let's All Make Love in London") e qualche filmato è arrivato fino a noi. Nel film si scorgono un primo poster dell'evento in una scena precedente...

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images62/techn1.jpg[/img]

    ...e parte del secondo (il più noto) durante i 10 minuti filmati sul posto durante la festa:

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images62/techn2.jpg[/img]

    Che il luogo e il momento siano davvero quelli lo si arguisce osservando le tante foto e i più rari filmati del tempo che mostrano bene l'enorme capannone:

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images62/techn3.jpg[/img]
    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images62/techn3b.jpg[/img]
  • Curiosità Lucius • 21/04/23 08:32
    Scrivano - 9063 interventi
    Nel film al min1:07 ben visibile la fotobusta di Blow-up (1966) di Antonioni:

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images64/blow.jpg[/img]