Evitabile (ed evitanda) sciocchezzuola, che ottiene a stento una risicata sufficienza per un'oretta, ma che sbraca catastroficamente nel finale. Troppo debole lo spunto, che vede un presentatore televisivo (Montesano) che vorrebbe essere sempre coccolato dalla signorile Auger, dalla piccante Podestà e dall'aguzza Tushingam. Chiàmalo scemo...
Come al solito Montesano non recita alla perfezione, ma il cast femminile fa meritare al film la visione. Per il resto non c'è molto da vedere, a parte qualche interessante caratterista (Emanuelli, Scagnetti). C'è anche un giovane Fabrizio Bracconeri.
Leggero leggero, è un film che si regge tutto (o quasi) sulle spalle di Enrico Montesano. Bravo cabarettista ma attore cinematografico non eccelso, il comico romano si destreggia come può, alle prese con una sceneggiatura non impeccabile, in un film che diverte nella primissima parte, ma che non regge alla distante, rivelandosi esile ed inconsistente.
Disavventure di un presentatore televisivo, ospitato in casa, dopo l'abbandono della moglie, da tre donne: Vera, Simona e Betty. Curiosa commedia diretta dallo specialista della comicità "sofisticata", ovvero Giorgio Capitani. Montesano è bravuccio, come suo solito scatenato in dialoghi incontenibili e gag spontanee, ma il meglio arriva dal reparto femminile, composto da una matura (ma ancora graziosissima) Rossana Podestà, da Rita Tushingham (irriconoscibile rispetto al precedente Fischia il Sesso) e da Claudine Auger. Tolto questo, però, resta davvero poc'altro: ovvero tanta improvvisazione.
Il ritmo, complessivamente discreto, è spesso minato dall’eccessiva ripetitività e prevedibilità delle situazioni: queste ultime – forse anche per la mano di Vianello nella sceneggiatura – assai prossime a quelle delle sit-com degli anni a venire. Lo spigliato Montesano conferma il suo solito personaggio confusionario e iellato, rimbalzando tra le braccia delle altrettanto disinvolte Podestà, Auger e Tushingham. Un ciclonico e arrapato Celi è l’immancabile commendatore in vacanza, vigilato dalla gelosissima consorte Trotter. Trigamo.
Uno dei sogni maschili è quello di avere un harem e Montesano in questo film ci riesce, ma per poco... una trama semplice e leggera, il film si basa tutto su Montesano che tiene in piedi tutta la baracca: le 3 interpreti femminili si limitano a fare da spalla di volta in volta al protagonista, che da vero mattatore infila una gag dietro l'altra. Oltre ad un Adolfo Celi che fa una quasi-comparsata c'è poco altro da segnalare. Filmetto godibile ma nulla di più.
Commediola esile esile, dal ritmo troppo blando per poter divertire davvero. Si risolleva grazie alle doti di mattatore di Montesano (scatenato come suo solito) e ad un trio di attrici di buon livello (Podestà-Auger-Tushingham). Ogni tanto si sorride, più spesso ci si annoia fino ad un finale simpatico ma che poco aggiunge. Adolfo Celi fa una partecipazione lampo, per giunta anche doppiato (e non capisco perché).
Alla prima visione non convince molto; bisogna vederlo diverse volte per capire il tipo di comicità che Capitani ci offre in questa scatenata commedia. Un regista che sperimentava molto e spesso, nei suoi film, mescolando la commedia all'italiana con quella francese. Montesano interpreta un marito isterico e abbandonato dalla moglie (assai diverso rispetto al suo tipico personaggio). C'è anche Adolfo Celi nel ruolo di un imbranato donnaiolo. Divertente!
MEMORABILE: Enrico Montesano travestito da geisha che cerca di sedurre Adolfo Celi.
Scarso e per giunta invecchiato anche maluccio, dimostrando di accusare il peso degli anni oltre il dovuto. Si affloscia quasi subito per la mancanza di un copione degno di nota, incapace di fornire a Montesano anche soltanto le occasioni giuste per dare sfoggio del suo repertorio. Troppo debole, quindi, per guadagnarsi la sufficienza; la smania di voler arrivare alla fine è soltanto la conferma, anche perché non si ride mai. La presenza di Adolfo Celi è praticamente ininfluente e non smuove nulla. Evitabile a piè pari.
Giorgio Capitani HA DIRETTO ANCHE...
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