L'insostenibile leggerezza dell'essere - Film (1988)

L'insostenibile leggerezza dell'essere
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Titolo originale: The Unbearable Lightness of Being
Anno: 1988
Genere: drammatico (colore)

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/06/07 DAL BENEMERITO LELE EMO
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Lele Emo 16/06/07 14:47 - 184 commenti

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Opera di grande livello, purtroppo sottovalutata e schivata dal grande pubblico. Sorprendentemente aderente al romanzo di Kundera, si dipana con sopraffina e dolcissima struggenza. E' pregno del giusto esistenzialismo caratteristico dell'opera dotando un meraviglioso Lewis della giusta incomprensione verso "l'intangibile capitale" che l'esistenza gli aveva regalato e che il carattere lo ha portato a sperperare. Superiore, intellettuale e sopraffino, sembra girato da Kundera stesso. Con calma, ma da vedere.

Il Gobbo 14/09/07 10:31 - 3015 commenti

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Mah. Certo l'impresa era titanica, e il settecentesco divagare kunderiano con le sue incursioni saggistiche in un romanzo con tutti gli ingranaggi in vista poco si presta a trasposizioni cinematografiche. È che il film appare freddo, senz'anima, formalista senza pienezza stilistica. Non aiuta l'ancestrale antipatia verso Day-Lewis (ognuno ha le sue fissazioni). Gran donne. Se non altro, scrivendo del film, è venuta voglia di rileggere il molto amato libro.

Luckyboy65 25/09/10 02:25 - 143 commenti

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Non avendo letto il libro ho la libertà di giudicare il film in quanto tale e non in quanto trasposizione letteraria: è abbastanza brutto, lento, mal diretto e soprattutto mal recitato (cosa incredibile pensando a quanto bravi siano gli attori). Le tematiche esistenziali sono trattate in maniera superficiale e per nulla coinvolgente, non riuscendo mai a provare empatia per i drammi dei protagonisti. Solo la scena dell'invasione è realizzata con sufficiente pathos. Brutta (e anacronistica, "Hey Jude" è del 1969) anche la colonna sonora.

Rebis 13/03/11 13:11 - 2337 commenti

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Solo l'idea di adattare per il grande schermo il romanzo di Kundera faceva accapponare la pelle: difficile pensare ad una prosa più anticinematografica. Kaufman alza il tiro e ne ricava un film dall'impostazione classica, fedele al racconto e lungo quasi 180 minuti. Molti dialoghi rimangono sulla carta e la densità filosofica e metanarrativa svapora, ma i personaggi sono vividi e centrati, la cerebralità complessiva è colta e l'atmosfera socio politica persuasiva. Forse la scelta meno probabile era anche l'unica possibile. Splendide Lena Olin e Juliette Binoche. Rivalutabile.

Luchi78 20/09/11 15:17 - 1521 commenti

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Visto senza leggere l'opera letteraria, mi è sembrato un film importante sotto molti punti di vista: l'effimerità dei gesti della propria vita commisurati con i grandi eventi della storia di un paese travagliato come fu la Cecoslovacchia; una Praga insolita, non ancora quella turistica ma quella tetra ed inospitale, quasi un carcere per i propri abitanti; i drammi del sentimento che la coppia Day Lewis-Binoche interpretano alla perfezione. Sicuramente da rivalutare.

Cotola 14/07/13 16:18 - 9043 commenti

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Considerata l’opera di partenza, si potrebbe giustamente temere il peggio: e invece il film è sostanzialmente riuscito. Anzi forse sarebbe meglio dire parzialmente, perché tutta la parte “filosofica” dell’opera di Kundera si perde. Eppure la pellicola si mantiene più che dignitosa, rispetta gli altri aspetti del libro ed ha il merito di non perdersi in scene gratuite ed inutilmente pruriginose. Notevolmente belle la Olin e la Binoche (con una personale preferenza per la prima, ma solo in questo film). Forse un po' troppo lungo, ma buono.

Vitgar 6/02/15 19:51 - 586 commenti

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Eccessivamente lungo e molto algido rispetto al libro da cui è tratto. In assoluto è comunque un film di buon livello e di buona qualità narrativa ma, avendo in mente il testo scritto, lascia un po' frastornati. Regia valida, attori di buon livello, fotografia suggestiva, ma se devo dire la verità preferisco il libro.

Lou 17/03/16 22:43 - 1121 commenti

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Ottima trasposizione sullo schermo del grande successo di Kundera, in cui si perdono inevitabilmente molti riferimenti ai contenuti più filosofici e politici privilegiando quelli erotici ed esistenziali. Ben tratteggiato comunque il dramma della primavera di Praga che fa da sfondo alle vicende di Tomáš, Tereza, Sabina e Franz. Molto bravi gli attori a trasmettere quel senso di smarrimento, di abbandono e di malinconica intimità che, pur nelle loro diversità, li accomuna e li rende personaggi di spessore.

Ryo 12/10/16 12:08 - 2169 commenti

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Primavera di Praga vissuta dagli occhi di tre personaggi, che costituiscono un bizzarro triangolo amoroso. La storia, che ha dei momenti che spaziano dal grottesco al surreale passando per il dramma sentimentale, ha una forza narrativa eccellente. Nonostante sia molto lungo (quasi tre ore), il ritmo è serrato o in altri momenti diluito in maniera molto poetica. Ottimi i protagonisti, abbelliti da una fotografia deliziosa e un clima presente in tutto il film che ricorda a tratti le opere sentimentali di Truffaut.
MEMORABILE: Gli scatti a vicenda fra Sabina e Tereza; Tomas che strappa l'invito a ritrattare le proprie idee politiche.

Paulaster 17/10/17 09:51 - 4417 commenti

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Chirurgo, moglie e amante formano un intreccio a cavallo della Primavera di Praga del 1968. Inizio in cui la libertà e la gioia di vivere regolano il quotidiano, fino a sbattere contro la repressione fisica e ideologica russa. Apprezzabili le parti più intimiste, mentre sui fatti militari si tende a generalizzare. Day-Lewis bene nella prima parte e la Olin meglio della Binoche. Durata eccessiva, perde vitalità fino a spegnersi lentamente nel finale.
MEMORABILE: Gli scatti reciproci tra la Binoche e la Olin; Gli scatti durante la repressione russa.

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Pinhead80 8/05/18 13:32 - 4758 commenti

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Rispetto all'opera letteraria da cui il film è tratto abbiamo un notevole alleggerimento della parte filosofica, che lo rende così meno pesante. Le avventure amorose del protagonista prendono il sopravvento rispetto a quella che è la storia nella sua totalità. Il passare da un letto all'altro è la sintesi dell'incapacità di vedere qualcosa di altro oltre se stessi. La dipendenza da un rapporto malato non può che portare a conseguenze nefaste in grado di corrodere l'anima. La felicità è solo un sogno a cui ci è negato anelare.
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  • Discussione Lucius • 15/07/11 19:33
    Scrivano - 9051 interventi
    Mauro anche questo film mi dicono girato a Praga.Non posso aprire la mia email da qui, in caso qualcuno ha immagini di location, le postasse in da cercare, dopodomani vado a caccia.
    Ciao a tutti.
  • Discussione Zender • 15/07/11 19:48
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Purtroppo non ce l'ho...