Martha - Film (1973)

Martha

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/06/07 DAL BENEMERITO HOMESICK
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Homesick 12/06/07 18:59 - 5737 commenti

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Freddo e spietato, è uno dei migliori Fassbinder in assoluto. Un climax di claustrofobia e angoscia che sfocia in un epilogo tutt’altro che consolatorio; al centro dell’attenzione è nuovamente la violenza del rapporto di coppia, qui resa ancor più cruda e soffocante dall’istituzione matrimoniale. La Carstensen, pallida e magrissima, è una perfetta moglie ingenua e completamente succube di un marito egoista e sadico (Bohm).
MEMORABILE: La terribile insolazione della Carstensen, costretta dal marito a prendere il sole senza protezione per abbronzarsi al più presto.

Gugly 6/01/08 22:33 - 1187 commenti

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Un colpo al cuore. Una simil Milva pallida e diafana che invece di andare a cantare Kurt Weill si piega al sadismo del fu tenero maritino della principessa Sissi. Brividi e pena per questo melodramma dove Fassbinder non dona vie d'uscita dall'orrore quotidiano, in compenso semina bellezza in ogni inquadratura, anche la più dura.

Redeyes 2/02/08 19:40 - 2449 commenti

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Pesante. Un mattone che fa dell'angoscia, dell' annichilimento, dell'isolamento il suo leit motiv. A tratti insostenibile, raggiunge dunque il suo scopo di creare malessere. Un background palpabile ma a tratti fittizio come si stagliasse su di un muro e nulla più. Cinico come il miglior Ferreri, senza via di uscita. Un dipinto a scure tinte del matrimonio. Io l'ho trovato assurdamente misogino. Da vedere solo se preparati.

Cotola 28/11/09 18:18 - 9043 commenti

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La violenza dei rapporti coniugali è il tema (caro al regista) di questa notevole pellicola di Fassbinder che diventa sempre più crudele e disperata col passare dei minuti. Le interpretazioni dei due protagonisti sono eccezionali e i loro personaggi non si dimenticano. Ottima la fotografia e sublime anche la regia i cui movimenti di macchina sono di rara bellezza e funzionali, come poche volte accade al cinema, al narrato: seguono i personaggi e le loro azioni ma soprattutto i loro stati d'animo splendidamente impressi sui volti.

Giùan 17/08/11 15:34 - 4559 commenti

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Gioiello amatissimo di crudele cinismo: film che s'ammanta di atmosfere thrilling per meglio celare la sua ultima natura di profondo melò, genere d'elezione di Fassbinder. Ciò che al Nostro interessa non è tanto l'assunto Matrimonio-Prigione, quanto la descrizione del rapporto uomo-donna come vampiresco; un binomio in cui all'Autorità maschile (straniato e perfettamente astratto Boehm), fa da contraltare la vittima sacrificale femminile (in)consciamente complice (l'inerte Carstensen, incapace di una emancipazione reale). Grandi interni claustrofobici.
MEMORABILE: L'avvolgente carrello del primo incontro tra Martha ed Helmuth; il finale statico e agghiacciante con l'ascensore che si chiude.... a sipario.

Stefania 19/08/11 23:22 - 1599 commenti

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"E' solo la tua immaginazione, Martha, il tuo desiderio...": Fassbinder sceglie il modo meno banale per raccontare la banalità del male (d'amore), limita le pretese di realismo, attinge a un'estetica vagamente kitsch, mescola i lessici del melò, del mistery (la casa-prigione teatro di un delitto), della tragedia classica, instilla gocce di velenoso umorismo, dona al sadico Helmut connotati onirici, quasi fosse la proiezione del Super Io punitivo della protagonista. E tutto senza togliere autenticità al dramma di questa pallida geisha, l'(auto?) martirizzata Martha. Splendido e feroce.
MEMORABILE: "L'uomo non può fare niente per cambiare ciò che Dio decide". Il Valium e Miss Dior sulla toilette, immancabili accessori della nevrotica di classe!

Deepred89 19/09/11 01:22 - 3706 commenti

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Riuscito melodramma dai toni amari e claustrofobici che trova il suo massimo punto di forza in una serie di ottimi (e a tratti proto-depalmiani) movimenti di macchina, virtuosistici senza risultare stucchevoli. Se la crudeltà dei contenuti sortisce il suo effetto (specialmente nel finale, un po' telefonato ma di impatto), c'è da dire che la disposizione non progressiva dei vari colpi bassi finisce spesso per inficiare sul coinvolgimento. Rimangono così il cinismo delle singole sequenze, l'ottima confezione e l'azzeccato cast. E non è poco.
MEMORABILE: L'insolazione.

Mickes2 25/03/12 19:53 - 1670 commenti

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Sontuoso melodramma a tinte gelide e luciferine. Fassbinder si addentra nelle dinamiche psicologiche e comportamentali del matrimonio. Parte come un rapporto ambiguo e contraddittorio, per poi divenire una prigione esistenziale opprimente e claustrofobica, sempre più cinica e dolente, resa tale da un marito che vuole annullare la personalità della consorte rendendola schiava di ogni sua decisione, stato d’animo, voglia impellente. Straordinario esempio di progressivo annichilimento psicologico. Carstensen ci mette anima e corpo. Inquietante Bohm.
MEMORABILE: Il durissimo finale.

Schramm 12/05/15 14:42 - 3495 commenti

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Un colpo di fulmine a ridosso di un lutto (e sotto l’egida del più vertiginoso carrello circolare a memoria di nitrato argenteo), una proposta nuziale fatta in un parco-giochi delle torture tra un conato e l’altro: tu chiamali se vuoi presagi. Breve è del resto il passo tra Martha e martire, Fassbinder ne colma la distanza dispiegando tra le pieghe-piaghe matrimoniali la massima raffinatezza sadiana, senza distinguo tra omicidio e sacro vincolo matrimoniale, dominio e sottomissione, estremo rigore da tragedia greca e (auto)ironia brechtiana. Poche storie: la vera luna di fiele sta qui.

Fedeerra 9/11/17 06:29 - 770 commenti

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Martha è un horror travestito da melodramma. Case e strade che sembrano il palcoscenico di un teatro fantasma, volti appariscenti ma severi ed elementi kitsch di classe (come lo sfarzoso arredamento della villa/prigione) rendono quest'opera esaltata e al tempo stesso spaventosa. Un film narrativamente perfetto, plumbeo, claustrofobico e con un'atmosfera da "vero incubo casalingo". Margit Carstensen, veicolata da paure e sentimenti contrastanti, è veramente magnifica.

Rainer Werner Fassbinder HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Un anno con 13 luneSpazio vuotoLocandina Le lacrime amare di Petra von KantSpazio vuotoLocandina Attenzione alla puttana santaSpazio vuotoLocandina Il fabbricante di gattini

Teddy 15/08/22 19:17 - 825 commenti

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Freddo e angoscioso percorso a ostacoli fondato sul matematico rovesciamento dell’iconografia matrimoniale, ma anche saggio spettrale sulla figura femminile nella Germania degli anni 70. “Martha” è un melodramma che diventa thriller, un horror che diventa dossier, un teatro di anticaglie e di specchi, tagliente e luminoso come una lama di metallo. Precisa e straziante l’interpretazione di Margit Carstensen.

Paulaster 8/03/24 18:16 - 4417 commenti

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Donna viene soggiogata dal marito. Soggetto complesso in quanto non si parla solo di violenze domestiche ma di annichilimento psicologico in guanti di velluto. La Carstensen diviene un pupazzo con grossi limiti di autostima e Bohm non si fa pregare. Clima austero nel mettere in scena i sentimenti e barocco negli ambienti. Fassbinder gira con padronanza e sfrutta la presenza degli attori. Alcune scene sono forti a livello emotivo, anche perché non c’è pausa e la conclusione è pure drammaticamente beffarda. Ottima l'ultima scena.
MEMORABILE: Abbrustolita al sole e poi violentata; Sull’ottovolante; Le risa per la pettinatura; Il libro sulla statica delle dighe; Il gatto morto.
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  • Discussione Gestarsh99 • 22/08/11 00:31
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Gugly ebbe a dire:
    ...Bohm nel mio immaginario era solo il devoto marito di Sissi...

    Pensare che quasi tutti lo ricordano invece come uno dei più efferati serial-killer cinematografici di sempre, grazie alla sua interpretazione demoniaca e maniacale ne L'occhio che uccide, del maestro Powell.

    L'unica figura a poter rivaleggiare ad armi pari col coevo Perkins di Psycho.
  • Discussione Cotola • 22/08/11 00:34
    Consigliere avanzato - 3844 interventi
    Gest e Buio per me il fatto che circolino solo
    con i sub è una notizia ottima. Ormai quando possibile i film li vedo così. Comunque noto
    che sulla rai sono circolati, quindi magari si
    trovano sull'animale. Proverò a prenderli e vi
    faccio sapere.
  • Discussione Gugly • 22/08/11 00:37
    Portaborse - 4710 interventi
    Gestarsch88 ebbe a dire:
    Gugly ebbe a dire:
    ...Bohm nel mio immaginario era solo il devoto marito di Sissi...

    Pensare che quasi tutti lo ricordano invece come uno dei più efferati serial-killer cinematografici di sempre, grazie alla sua interpretazione demoniaca e maniacale ne L'occhio che uccide, del maestro Powell.

    L'unica figura a poter rivaleggiare ad armi pari col coevo Perkins di Psycho.


    Quel film mi manca, sono una romantica....
  • Discussione Gestarsh99 • 22/08/11 00:38
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    Gest e Buio per me il fatto che circolino solo
    con i sub è una notizia ottima. Ormai quando possibile i film li vedo così. Comunque noto
    che sulla rai sono circolati, quindi magari si
    trovano sull'animale. Proverò a prenderli e vi
    faccio sapere.


    Non dimenticarti però del film di Lommel, fai tutto un carico ;)
  • Discussione Cotola • 22/08/11 00:42
    Consigliere avanzato - 3844 interventi
    Il Lommel regista non mi fa impazzire, per essere eufemistici. Tuttavia leggendo il tuo
    commento al film segnalato, ho capito che non
    ha niente da spartire con gli altri. Quindi mi
    precipito a recuperarlo.
  • Discussione Buiomega71 • 22/08/11 00:48
    Consigliere - 25998 interventi
    Pur non avendolo visto(e Gestar me nè dara ragione, spero...), credo che lo "psyco thriller" lommeliano abbia poco o nulla da spartire con Mirror et alia.
  • Discussione Stefania • 22/08/11 01:08
    Addetto riparazione hardware - 603 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    Dimenticavo una "cosa" per Stefania: Nessuna festa per la morte del cane di satana non è tra
    i migliori di Fassbinder. Tuttavia pur bizzarro
    e un pò "intellettualoide" si lascia guardare.

    Ah, grazie per la dritta! Allora ripiegherò sulle Lacrime amare, come suggerito da Rebis:)
  • Discussione Gestarsh99 • 22/08/11 01:09
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Pur non avendolo visto(e Gestar me nè dara ragione, spero...), credo che lo "psyco thriller" lommeliano abbia poco o nulla da spartire con Mirror et alia.


    Si, l'ho scritto anche nel commento, si tratta di un cupo dramma poliziesco dall'impronta fassbinderiana (Lommel era uno dei tanti discepoli di Rainer Werner).
  • Discussione Pigro • 22/08/11 09:32
    Consigliere - 1661 interventi
    Stefania ebbe a dire:
    Ah, grazie per la dritta! Allora ripiegherò sulle Lacrime amare, come suggerito da Rebis:)

    Fassbinder è bello tutto nella ridondanza mélo e stucchevole (e spesso imperfetta) del suo cinema: ci sono grandi film e ci sono film mediocri che però hanno un loro senso e riescono a lasciarti ugualmente sgomento di fronte al senso di disperazione che sanno trasmettere. I miei preferiti sono Un anno con 13 lune, la follia "politica" della Terza generazione (da cui ho preso l'attuale avatar) e il trionfo camp di Querelle (che però, come giustamente dice Rebis, è davvero una cosa a parte). Ho amato molto anche Veronika Voss e Il matrimonio di Maria Braun, che sono due modi complementari di raccontare l'evoluzione sociale della Germania post-bellica attraverso due agghiaccianti ritratti di donna. E poi sicuramente Le lacrime amare di Petra von Kant, che è il trionfo di uno dei temi più tipici di Fassbinder, cioè il rapporto fra amore e potere (che ha il suo corrispettivo gay nell'implacabile Il diritto del più forte), e il suo primo lungometraggio Il fabbricante di gattini, una folgorante opera prima.
  • Discussione Giùan • 22/08/11 12:43
    Controllo di gestione - 241 interventi
    Decisamente d'accordo con Pigro. Stefania, direi che Fassbinder è uno di quegli autori la cui opera omnia va considerata in una prospettiva totale,senza omissioni. Anche gli eventuali inciampi o anelli deboli infatti rimandano comunque alla complessità di un Autore che approcciava il cinema con un furore raro (basti vedere la sterminata filmografia balzachiana sfornata in pochi anni).Ricorderei anche nel mucchio:Selvaggina di passo,L'amore è più freddo della morte e il grandissimo La paura mangia l'anima

    Per Gestarsch: son curioso anch'io di recuperare il film di Lommel citato in molte monografie Fassbinderiane (credo di ricordar anche nel Castoro di Davide Ferrario) ma poco visto.
    Nego assolutissimamente Gestarsch....miiii so milanese al ciento per ciento.
    Scherzi a parte,per i paradossi e le casualità che tanto piacciono a noi cinefili, quella zona di Milan che citavo nella discussione del Padre di Giovanna porta lo stesso nome del paese in cui,modestamente direbbe Totò,nacqui