Giovane coppia si indebita fino al collo pur di avere una villetta bifamiliare in un comprensorio esclusivo. Purtroppo i rapporti col vicinato (extracomunitari) vanno male. Imminente è infatti la "guerra" tra le due fazioni. Interessante esordio di Zampaglione, un pastiche tra commedia, grottesco, pulp e horror, è un film sulle paure e pregiudizi odierni su chi è "diverso" da noi e sulla bramosia di vivere una vita agiata. Imperfetto e diseguale, caratterizzato da una fotografia con colori squillanti di gusto pop, parte bene ma poi incespica. Troppa roba.
MEMORABILE: Il delirante sogno multicolore del protagonista.
Il tentativo del leader dei Tiromancino di realizzare un noir italiano non è completamente riuscito. Il regista non riesce a dare al film un tono uniforme tra la commedia, il film grottesco ed il giallo umoristico e la sceneggiatura presenta così qualità altalenanti. Tra le cose riuscite, la prova di molti degli attori impegnati a partire dai protagonisti Luca Lionello e Claudia Gerini, bravi nella parte della coppia rampante che aspira a migliorare la propria condizione sociale.
Pensavo peggio per questa commedia nera girata da Zampaglione. I riferimenti al cinema di De La Iglesia ci sono, ma il regista spagnolo è inarrivabile; oltretutto il leader dei Tiromancino non è (ancora?) definibile un regista. Il film ha un buon soggetto ma risulta incostante, dove i momenti interessanti non sono altro che delle sequenze ben riuscite ma nulla più. Una Gerini fuori parte e sprecata non giova certo al tutto. Un film che si lascia vedere ma delude molto nel finale buonista.
Davvero niente male l'esordio alla regia di Zampaglione (già autore di alcuni videoclip per i suoi Tiromancino). Supportata da un cast ispirato (Luca Lionello ed Emilio De Marchi sono veramente calati nella parte, ma molto bene anche Claudia Gerini, Cinzia Leone e Max Giusti), "Nero Bifamiliare" è una commedia nera decisamente piacevole, ben strutturata e a tratti persino divertente. Qualche incertezza nel finale, ma tutto sommato un debutto più che dignitoso. Tante idee, forse troppe.
Ottimo l'inizio, non male la fine, parte centrale noiosetta e un tantino esagerata, non vedevo l'ora si arrivasse alla fine. È una sorta di Vicini di casa aggiornato all'humus italico del 2007, con ovvio martellamento di web, sms/gsm & co. La Gerini fa la Gerini, ma è anni luce meglio in Non ti muovere o Iris Blond. Bravi gli altri attori, soprattutto Ernesto Imbalsamatore Mahieux ma anche Luca Lionello... In generale tutti sono in parte, il problema è la trama, che dopo un po' stufa. Un'occhiata gliela si può dare, ma non è niente di eccezionale.
Curioso film, questo Nero Bifamiliare: nobilitato da una notevole colonna sonora (opera dell'interessante gruppo musicale dei Tiromancino) e dalla presenza di una bravissima (e sensualissima) Claudia Gerini. La storia oscilla tra dramma e commedia, sempre in bilico e senza mai approdare all'uno o all'altro genere. Però è ben diretta, con una regia attenta e particolarmente curata, come lo sono i dialoghi. Ottima idea quella di scritturare l'indimenticabile Gianfranco Barra, ex maestro di Pierino nelle commedie anni '80. Simpatico.
Sembra quasi che il buon Zampaglione abbia gettato nel pentolone una moltitudine di piccole situazioni senza, tuttavia, esaurirne alcuna. I personaggi sono macchiettistici e poco approfonditi, basti pensare all'eccellente Mahieux relegato ad un ruolo di banalissimo portiere pettegolo, ed i protagonisti non brillano. Bellissima la Gerini, insulso Lionello. Detto ciò il film si guarda con piacere ma, giunti ai titoli di coda, si ha la consapevolezza di aver visto l'ennesimo banale filmetto. Meglio lo Zampaglione cantante!
Davvero poca cosa questa commedia diretta dal leader dei Tiromancino. La fotografia calda e i toni vagamente grotteschi vorrebbero guardare a certo pulp spagnolo, ma la narrazione scombinata va a parare nel facile buonismo e in futili considerazioni sulla vita (di coppia e non) dopo una serie di scaramucce tra vicini di casa degne di Paperino e Anacleto. Si rivedono volentieri Barra e Mahieux, già imbalsamatore e infallibile giocatore di scopa.
Zampaglione tenta di incastonare il proprio linguaggio tra i ricordi di un cinema passato, incline ad una fotografia ricca, sempre alla ricerca del kitsch fra le mura di un racconto grottesco e delirante. Si vorrebbero riscoprire i sapori di un cinema italiano compreso troppo tardi con buona volontà, ma il risultato finale è un insieme di situazioni disparate, un canovaccio ritrito e pretenzioso con annessa morale anti-discriminazione, quest'ultima finale affrettato che lascia lo spettatore amareggiato, se contiamo il buon punto di partenza.
Si fanno apprezzare i personaggi di Zampaglione, se non altro per una certa corrispondenza con la realtà, ma il risultato finale è buonista e scontato. La storia è affrontata con la frivolezza che ci si aspetta da una commedia del genere, ma rimane piatta e senza particolari spunti comici o drammatici. Da sottolineare la partecipazione del grande Remo Remotti (alias il Colonnello).
Assicuratore truffaldino e consorte vanno ad abitare in un quartiere di lussuose villette, ma i vicini di casa - slavi e casinari - renderanno loro la vita difficile. Variante modesta sul tema delle guerre condominiali, che ha dato vita a commedie più riuscite. All'inizio, l'accuratezza della confezione e qualche sapida figuretta di contorno (la madre tabagista, l'amico mobiliere, il portiere viscidone) fanno ben sperare, poi tutto si annacqua nella banalità e nel trito moralismo di un finale davvero inconcludente.
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Nella sua opera prima Zampaglione descrive l'odio ossessivo di un uomo per i suoi vicini slavi, assorbendo tipici schemi e situazioni della commedia italiana, venata da un gusto grottesco che però non evita la zuccherosa morale buonista. Un film carino, con Lionello bravo nel suo personaggio eccessivo a cui riesce a dare una buona personalità, e con alcuni momenti (soprattutto quelli caricaturali) simpatici. Certo, inutile attendersi l'originalità, ed è un peccato che qua e là ci siano défaillance, ma il risultato è comunque soddisfacente.
La Gerini, particolarmente ispirata, e Cinzia Leone i pilastri di una pellicola venata di grottesco che rimanda alla memoria sprazzi della grande commedia italiana, ormai estinta. La regia di Zampaglione non trascura musiche vibranti e momenti di humor in un contesto noir. Due villini, due coppie di vicini inconciliabili. Un'opera graffiante
dedicata a chi vive una realtà che non si può permettere. Potevi immaginartelo?
Non fastidioso, a tratti pure piacevole, tutto sommato "filante", ecco: carino! Pare un film italiano degli anni '90: senza nerbo e sostanza, cinema mediocre piuttosto che medio. Zampaglione regista pare crederci ma commette un errore di misura: i 3 minuti di una canzone non sono i 90' di una pellicola. Spenti Gerini e Lionello, la Leone e Mathieux i migliori, ottima fotografia.
Zampaglione alla sua opera prima cerca di miscelare più elementi in una commedia nera, modernizzata con le tare dell'italiano medio di oggi e tendente al grottesco, ma l'operazione non riesce tanto. Le interpretazioni non sono male, è invece l'insieme che arranca in diversi frangenti e non riesce a dare smalto ai personaggi, confinandoli in situazioni prevedibili o troppo da macchietta.
Zampaglione, frontman dei Tiromancino, esordisce alla regia con questa discreta commedia nera, in cui assistiamo alle vicende di una coppia in guerra con i loro irrequieti vicini di casa. Film diverso, per una volta, dal solito, con una convincente prova attoriale (ottimi l'ossessivo Lionello, il rude De Marchi e la Gerini, ma anche il resto del cast fa il suo dovere), una regia solida e il concetto dell'italiano medio espresso in maniera caustica e veritiera. Nota di demerito il finale, un po' troppo buonista. Non male, ma Zampaglione farà di meglio nel 2009.
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Zampaglione mette in scena una commedia nera che tratta alcuni aspetti negativi dell'italiano medio: la voglia di apparire, per la quale ci si indebita alla grande pur di avere la villa e l'arredamento all'ultima moda; il razzismo-paura nei confronti degli stranieri. Tutto sommato il film scorre abbastanza bene e gli attori sono discreti, su tutti la Leone nella parte della mamma isterica.
Partendo dalle vicende di una coppia che cerca di vivere al di sopra dei propri mezzi, in buona parte incoscientemente, è una commedia che mischia elementi noir ad altri leggeri, con passaggi da serio ad allegro/ironico in parte spiazzanti, comunque intriganti, mentre certi passaggi sono più scontati. Si avvale della buona prova del cast, in particolare di Barra, Gerini e Lionello e di una sceneggiatura tutto sommato valida.
Curioso debutto di Zampaglione, che realizza un film non esattamente incasellabile in un genere, che colpisce per le recitazioni bizzarre, non troppo sopra le righe, ma marcate, marcate in una cifra voluta, tesa a rafforzare la situazione un po' schizofrenica vissuta dal protagonista. Citazioni a valanga (pure un movimento circolare ed inebriante alla DePalma, francamente solo fine a sé stesso...). L'opera è però curiosa, Lionello centrato, Gerini piacevole come sempre e caratteri di contorno abbastanza gustosi.
Un assicuratore senza scrupoli cerca di compiacere in ogni modo la sua compagna, ma la vita gli presenterà ben presto un conto da saldare molto alto. Prima di darsi all'horror Zampaglione esordisce alla regia con una discreta commedia nera infarcita di personaggi singolari che riassumono con i loro comportamenti le nevrosi xenofobe dell'italiano diffidente. Nel cast si segnalano la sempre sexy Gerini e Mahieux nei panni di un viscido custode. Interessante.
Commedia con venature noir che mette in luce come certi sospetti possano poi creare falsi mostri, salvo poi ricredersi appena in tempo. Zampaglione esordisce con una pellicola nel complesso piacevole spaziando tra vari generi ma alla fine rimanendo ancorato al genere commedia. In parte Lionello, sensuale la Gerini (all'epoca musa del regista) e cameo per Giannini figlio. Bel finale.
Sorprendente opera prima di Zampaglione che disegna una commedia grottesca originale e godibile grazie all'apporto di un'ottima prova di Luca Lionello e della sensualità e della bellezza di Claudia Gerini al top. Oltre ai due azzeccatissimi protagonisti risulta preziosa la collaborazione di tutti gli altri attori (splendido Maieux). Colonna sonora eccellente (manco a dirlo dei Tiromancino) e sceneggiatura ottimamente scritta, diretta con perizia. Un bell'esempio di cinema italiano di qualità.
Attorno a una coppia di moglie e marito c'è uno strano vicinato, sul quale serpeggiano strane voci. Commedia nera di mediocre fattura. Purtroppo ci sono molti alti e bassi che rendono la storia meno interessante di quel che potrebbe risultare. Primo lungometraggio di Zampaglione, poteva essere decisamente meglio. Colonna sonora dei Tiromancino poco apprezzabile.
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Disponibile nel cataloco Moviemax, che lo propone nel corretto formato video (2.35:1 anamorfico) e con audio in DTS 5.1.
A fronte dell'eccelente qualità del riversamento resta il nulla sul vano extra (mentre sugli store on-line di internet si favoleggiano contenuti speciali tipo backstage, dietro le quinte ed interviste)...
Undying ebbe a dire: Disponibile nel cataloco Moviemax, che lo propone nel corretto formato video (2.35:1 anamorfico) e con audio in DTS 5.1.
A fronte dell'eccelente qualità del riversamento resta il nulla sul vano extra (mentre sugli store on-line di internet si favoleggiano contenuti speciali tipo backstage, dietro le quinte ed interviste)...
Gli extra sono degli spettacolari trailer di film (vecchi) al cinema (Alpha Dog, per intenderci). :D
Una domanda che riguarda un pò tutti i film...
Ma come si fa a sapere qual è il corretto formato audio di un film, visto che ce ne sono diversi? Si vede su qualche sito in particolare?
Scusate ho parlato di formato audio...volevo intendere formato video...Grazie ....
HomevideoZender • 1/04/08 11:24 Capo scrivano - 47726 interventi
Eh, magari esistesse un sito preciso. imdb (sotto la voce specifiche tecniche) quando può lo specifica, ma chissà quanto affidabile, per i film passati...
Per corretto si intende, di norma, quello panoramico con rapporto video 2.35:1 ovvero il formato classico da sala cinematografica.
Su un TV 16:9 l'immagine appare con due lievi bende nere (sopra e sotto).
Ovvio che il formato originale del film dipende da come è stato girato e dalla destinazione finale dello stesso (sino ad anni relativamente recenti i prodotti destinati alla TV sono stati concepiti in 4:3).