Note: E non "Il mistero di Picasso". Alla macchina da presa Claude Renoir. Il film è girato principalmente in bianco e nero in formato 1.33.1. Occasionalmente entra in gioco anche il colore (quando Picasso dipinge sotto ai nostri occhi e seguiamo l'evoluzione del quadro in "diretta") e nel finale, quando Picasso dipinge una tela molto larga e stretta, entra in gioco anche il cinemascope (oltre che al colore). Sono tutti espedienti per confrontare il linguaggio della pittura con quello del cinema, e il lavoro del pittore con quello del regista.
Documentario sperimentale che ebbe una certa fama negli anni 60 (vi è una recensione entusiasta di Bazin) che segue Picasso mentre "crea". Seguiamo l'evoluzione dei suoi dipinti, il farsi opera sotto ai nostri occhi, mediante tecniche come la stop motion per i quadri "a lavorazione lunga" oppure in diretta tramite un supporto trasparente per quelli ad esecuzione rapida. Un film che è già quasi animazione ma soprattutto è un'occasione per raffrontare due linguaggi differenti come cinema e pittura ed esplicitarne similitudini e differenze di codide.
MEMORABILE: L'esplosione del colore e del cinemascope nella parte finale del film.
Gli "iniziati" lo adoreranno, i profani come me ci metteranno un po' a lasciarsi conquistare da queste schermate bianche che si riempiono progressivamente di linee, sfumature, macchie di colore allo scopo di illustrare (per quanto la inevitabile finzione - sotto forma di contrazione dei tempi - cinematografica consente) il percorso compositivo dell'artista. Pressochè muto, e a mio parere è una scelta vincente: evita all'operazione di cadere nel didascalico. L'operatore che scambia qualche parola col regista è Claude Renoir, nipote di Jean.
MEMORABILE: Henri-Georges Clouzot si rivolge a Picasso: "Vorresti mostrare i quadri..." Risposta dall'artista: "I quadri che stanno sotto il quadro".
Picasso, a torso nudo e pantaloncini, seduto davanti ad una tela illuminata, dall'altra parte la MDP che inquadra come un bianco schermo il retro della tela e documenta il lavoro dell'artista nell'attimo stesso che lo esegue. Qualche volta in silenzio, qualche volta con la musica (Georges Auric), qualche volta con colloqui tra il regista e il pittore. C'è anche il colore, naturalmente, ma sulle tele. Si rimane stupiti ad osservare i tratti di Picasso crescere e prendere forma e quando il quadro sembra definito, ecco che diventa un'altra cosa.
MEMORABILE: Cinque minuti per far diventare un mazzo di fiori un pesce, una gallina, un viso e poi seppellire tutto sotto una mano di colore.
Sicuramente per chi non è un grande appassionato dell'arte il film-documentario richiede un po' di tempo per farsi prendere. Sinceramente mi aspettavo qualcosa di diverso, più interventi verbali (con spiegazioni) da parte degli artisti. Tutto sommato, vista la breve durata, si lascia seguire.
Anche per chi, come me, ha di Picasso una conoscenza superficiale, è un'esperienza indimenticabile, un'avventura. Le zone d'ombra definiscono i contorni degli oggetti, il buio crea la luce che rende visibili le immagini. Poi, quello stesso buio le immagini le eclissa, le inghiotte, e definisce i contorni di nuove forme. Oppure, i colori identificano gli oggetti, danno prima un senso poi un altro ad una composizione pittorica che, come la scena di un film, vira dal comico al drammatico. "Potrei andare avanti tutta la notte", sorride Picasso, mai stanco di creare, distruggere, ri-creare...
MEMORABILE: Lo straordinario dinamismo cinematografico dell'ultima tela, che muta di significato cambiando semplicemente le tinte degli inchiostri.
Sconvolgente documento che permette di scoprire (e "coprire") il work in progress di una mente geniale, che è anche quela di un uomo che "scarabocchia" a casa sua in totale libertà. Citato da Bazin come esemplare per rapporto realtà=cinema; vediamo il "farsi" di varie opere, quadri sopra quadri che Picasso elabora senza inibizione alcuna, sacrificando capolavori per giustapporre ancora più grandi risultati. Un film mistico nella sua semplicità, in cui il regista ci accompagna come se doovessimo svelare la soluzione di un giallo.
MEMORABILE: La gara contro il tempo in cui Picasso "sacrifica" fiori, un pesce, una gallina; Il virtuoso dipinto finale, inarrestabile!
Il soggetto è molto particolare (un documentario sul modus operandi di Picasso) e anche la stessa realizzazione del film, che piace e interessa, ma che alla lunga può un po' stancare. Il coraggio del regista nel lanciarsi in un'operazione del genere è da premiare. C'è da guardare ammirati la forza e la passione di un grande artista nella sua semplice follia. Promosso a pieni voti.
Si può discutere se sia "vero" cinema, ma è impossibile non rimanere estasiati vedendo Picasso creare opere a ciclo continuo sotto i nostri occhi. La magia della creazione si ripete in più occasioni, ed ogni volta si resta stupiti e deliziati dinanzi alla genialità dello spagnolo oltre che dalla sua vitalità. La scelta di una breve durata è giusta: ne aiuta la fruizione. Molto utile anche per capire come in certi casi basti un particolare, una
pennellata per cambiare completamente un'opera. Chi ama l'arte non se lo perda.
MEMORABILE: I duetti tra Clouzot e Picasso. La lotta contro il tempo e il vaso di fiori che diventa gallina, pesce. Picasso: Sotto un quadro ci sono altri quadri.
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Scusa Zender,ma come mai ci sono due schede per questo film?Un errore?Esistono due versioni!?Oppure mi sono rincoglionito?(probabile...) 0_0
DiscussioneZender • 30/03/11 08:14 Capo scrivano - 47782 interventi
No no, ha sbagliato Saintgifts che ha inserito un film già esistente. Mi raccomando: prima di inserire un film assicuratevi bene che non sia già presente. Qui non riesco a capire come tu non l'abbia trovato Saintgifts, visto che il titolo era assolutamente identico a quello che hai reinserito...
Chiedo scusa. Non ricordo di aver ricevuto il solito avviso che appare quando si digita un titolo già esistente. Ricordo però che nelle note della scheda (quella doppia che ha visto Lupoprezzo) c'era scritto "e non Il mistero di Picasso". Con tutta probabilità ho inserito il titolo italiano sbagliato e questo ha permesso la creazione della doppia scheda. Chiedo nuovamente scusa, errare humanum est, spero di non diventare diabolico.
DiscussioneZender • 31/03/11 11:01 Capo scrivano - 47782 interventi
Ma no dai, càpita a tutti. Però la cosa strana è che avevi digitato "Il mistero Picasso", correttamente, era per quello che non mi spiegavo la cosa. Vabbè, amen.
Il meccanismo che permette agli spettatori di vedere in tempo reale le pennellate di Picasso e la creazione delle sue opere, fu creato da un incisore americano.