Interno berlinese - Film (1985)

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/06/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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Il Gobbo 9/06/07 17:13 - 3015 commenti

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A Berlino, nel 1938, una bella giapponese fa perdere la testa (e le mutande) a una valchiria in rotta col marito che, scoperta la tresca, ci si butta a capofitto... Scompiscevole tentativo della Cavani di erotico con pretese, che traspone un romanzo di Tanizaki in un clima alla pre-Salon Kitty. Tanta fuffa solo per dare una patina d'intellettualità decadente a qualche accoppiamento (modesti quelli etero, notevolissimo quello omo delle due signore). Stranianti apparizioni di Berger, Steiner e Leroy. Classico trash involontario

Undying 1/11/08 14:54 - 3807 commenti

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Ispirato dal romanzo La Croce Buddista di Tanizaki (lo stesso autore a cui Brass ha attinto per La Chiave), Interno Berlinese narra di un intreccio "tringolare" a sfondo erotico-drammatico, similmente al più celebre (e riuscito) Il Portiere di Notte. Purtroppo la Cavani opta per un tipo di sensualità agghiacciante e priva di sentimenti che induce la coppia protagonista verso una letale deprivazione di affetti e voglia di vivere. E' comunque molto ben girato e recitato. Ottimi gli interpreti, tra i quali ricordiamo Gudrun Landgrebe, già apparsa ne La Donna in Fiamme (1983) di Robert van Ackeren.

Stefania 1/03/11 20:27 - 1599 commenti

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Un origami di carta velina: più o meno questa è la consistenza della psicologia di Louise, di suo marito Heinz e della giapponesina Mitsouko. Non si intravedono, in controluce, né curiosità, né disperazione, né passione: i loro vizi privati sembrano esistere solo per fungere da schematico contrappunto alle loro pubbliche virtù. Erotismo torbido e freddo, artificiosa e di maniera anche la trasposizione della storia nella Berlino anni trenta. Deludentissimo.

Luchi78 25/07/11 14:59 - 1521 commenti

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Tormentata storia di passione nella Berlino anni '30: la Cavani riesce perfettamente a calare nell'atmosfera ante-guerra un menage a trois difficilmente pensabile per l'epoca, ma il risultato finale è più che credibile. Ci si poteva aspettare un erotismo più spinto vista la particolarità della situazione e dei personaggi così "forti", ma la Cavani preferisce fermarsi a un "non vedo" che comunque le costa la censura.

Lucius 7/05/12 13:20 - 3015 commenti

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Apparentemente patinata è invece, come negli intenti della regista, una pellicola caratterizzata da un forte vigore estetico. Narra della scoperta da parte di una donna ordinaria della propria bisessualità nei cui libidinosi meandri si inoltrerà grazie all'incontro con una ragazza giapponese dalla quale rimarrà ossessionata. Le partiture di Donaggio sono magnifiche; sullo sfondo la Germania nazista e giochi sessuali sempre più pericolosi e "aperti", che porteranno la storia verso un ineluttabile, drammatico finale. Molto credibile.

Addison 18/07/12 17:22 - 90 commenti

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Meglio la prima parte, in cui nasce e si sviluppa il rapporto tra le due donne, della seconda, dove gli avvenimenti prendono una piega eccessiva e improbabile. Inoltre mentre l'oggetto del desiderio sarebbe la giapponese Takaki, la macchina da presa è palesemente innamorata della Landgrebe, che è in effetti bellissima e appunto splendidamente fotografata. Eppure il film, che è un po' il canto del cigno di certi temi con cui la Cavani si era cimentata e affermata, si lascia vedere (magari senza emozionare) e la produzione è curata e non povera.
MEMORABILE: La "trappola" tesa a Massimo Girotti, gerarca nazista gay, a casa della Landgrebe.

Cotola 20/07/12 20:05 - 8998 commenti

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La Cavani continua a perseguire (qui per l'ultima volta) la sua idea di cinema erotico (a mio avviso decisamente goffo) con inutili iniezioni intellettualoidi. Il risultato è ancora una volta deludente: se la storia si lascia comunque seguire nonostante qualche lungaggine, diverse sono le incongruenze che la rendono poco credibile specie nella parte finaleche si conclude con un epilogo abbastanza prevedibile. Confezione patinata e curata ma senza particolari valori. Con un suo perchè ma mediocre.

Saintgifts 26/12/12 16:11 - 4098 commenti

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Un porno camuffato abilmente (con l'aiuto di buoni attori e le melodrammatiche musiche di Donaggio) da storia di inevitabile sesso-sentimental-possessione dei corpi e delle menti. Dà una mano anche il periodo in cui è ambientato, con la caccia agli e alle omosessuali, per creare un popolo sano che al massimo può pensare a fare buoni affari nelle nazioni sottomesse. Forzatissimo proprio per portare avanti a tutti i costi relazioni inverosimili solo per un paio di begli occhi orientali. Unico merito, la storia riguarda Germania e Giappone.
MEMORABILE: Gli stupidi applausi durante la radiocronaca dell'annessione dell'Austria alla Germania, con il Führer che visita la tomba di famiglia.

Ira72 10/01/17 22:34 - 1305 commenti

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Insomma... dal titolo, dalle ambientazioni e dalla ricercatezza di costumi e scenografia mi aspettavo molto di più. Un po' più di sostanza, per capirci. In realtà la storia è banalmente sviluppata, non avvincente e il finale frettolosamente grottesco. È tutto incentrato su chi fornichi con chi, quando e dove, mentre il cornuto di turno è stato reso inerme da sempre più ingenti dosi di sonnifero. Peraltro assunte consenzientemente. Una sceneggiatura rattoppata travestita da film d'essai. Mediocre.

Faggi 10/09/17 13:11 - 1548 commenti

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Gelido, manierato, inconsistente; in certi passaggi fastidioso, in altri irritante (per motivi di forma, non di morale); rigido, forzato, fumoso; dilapidatore di risorse (cast, scenografie, costumi, fotografia) e dispensatore di noia. Involontariamente ridicoli certi dialoghi, senza ispirazione i passaggi chiave e i momenti topici. Temperatura poetica che segna lo zero. Lo si finisce di guardare per inerzia; e per capire sino a che punto di vacuità può spingersi certo cinema (cosiddetto) d'autore.

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Daniela 27/12/21 19:52 - 12606 commenti

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Berlino fine anni Trenta: una leggiadra giapponesina seduce prima una signora alto-borghese e poi il marito di questa, un funzionario governativo... Cavani fa subire alla Croce buddista di Tanizaki un trattamento opposto a quello terra-terra operato da Brass con La chiave ma altrettanto fallimentare, raccontando questo ménage a trois sottilmente sadiano con la pesantezza insostenibile del cinema d'autore più patinato e spocchioso. Sprecata la confezione di lusso (fotografia di Spinotti, musiche di Donaggio), poche emozioni, qualche momento di umorismo involontario, tanta noia.

Paulaster 19/10/22 10:02 - 4375 commenti

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Figlia dell'ambasciatore giapponese stuzzica morbosamente coppia di coniugi tedeschi. Si torna al secondo anteguerra per parlare di amori proibiti e miscuglio di culture. La resa è scarsa in quanto sembra di assistere a uno sceneggiato tv, anche se sono buone ambientazioni e musiche. Il clima dovrebbe essere torbido, ma la Landgrebe mostra qui una sensualità pari allo zero e la Takaki non brilla per empatia. Anche la relazione col marito assume connotati solo schematici. La Cavani ambisce allo stile di Kar-wai e rimane invece distaccata.
MEMORABILE: Il tatuaggio sul corpo; La finta emorragia; Il sonnifero per dormire insieme.
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  • Curiosità Buiomega71 • 10/08/14 11:07
    Consigliere - 25892 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (7 giugno 1988, da ricerche di Zender) di Interno berlinese: