Un americano ritorna a Napoli, dove quarant'anni prima era stato da soldato, e si era pure innamorato di una ragazza del luogo. Sorprendentemente, nessuno si è dimenticato... Delusione. Scola spreca due attoroni come Lemmon e Mastroianni (peraltro mal assortiti), con un copione fiacco, senza guizzi, e le cui zone morte sono riempite con abbondanti pennellate di colore locale, che in un film ambientato a Napoli non si negano a nessuno. Ovviamente non è tutto da buttare via, però si rimane un po' così...
Buon film diretto da un Ettore Scola che ne fa il pretesto per raccontare (e un po' idealizzare) l'incontro/scontro tra due culture e due mentalità diverse (quella americana e quella napoletana) che finiscono per collimare in nome del sentimento d'amicizia. Il film, la cui sceneggiatura appare ben scitta da Scola insieme a Scarpelli, è giocato più che sulla comicità di rapido impatto, sul filo della sottile ironia, della bonomia e del sentimento nostalgico del passato problematico ma più spensierato. Bravi i due protagonisti.
Voglio sperare che questo film non sia confuso con un incontro stilistico Napoli-America, un volemose bene detto alla Scola, un amarcord alla Fellini. "Maccheroni" è bello perché è un film leggero leggero, condito di stereotipi eppure pieno di buoni propositi. Nonstante alcune lungaggini il finale è perfetto per recitazione, location: emozione che si taglia con il coltello.
Il fatto che Maccheroni lo abbia diretto Scola lo sembrerebbe far appartenere al filone cinematografico con pretese sociologiche; in realtà è un lacrimevole Anni '80 girato in una Napoli allora ritornata di moda, dopo il boom di Troisi. Mastroianni è troppo gigione per fare il napoletano e a Lemmon debbono avergli tirato una botta in testa per non ricordare nulla del suo passato (insomma, la parte affibbiatagli non è propriamente credibile). Eppure il film funziona: un buon ritmo narrativo placa gli evidenti limiti di una sceneggiatura ruffiana.
Scola dirige bene due attori del calibro di Lemmon e Mastroianni in una storia semplice ma dalla sceneggiatura zoppicante. È proprio la sceneggiatura a penalizzare il film (Mastroianni napoletano e Lemmon smemorato sembrano un po' fuori luogo, così come insulse sono alcune scene con la Nicolodi). La rappresentazione di Napoli è molto caricaturiale e stereotipata (forse per dare maggiore enfasi al contrasto tra il mondo di Lemmon e quello di Mastroianni). Nonostante tutto il film si lascia guardare con piacere.
Un'occasione sprecata, verrebbe da dire, guardando il cast e il nome del regista. Ma questi maccheroni ci vengono serviti dallo chef campano senza un minimo di condimento. L'alchimia narrativa non si compie mai, i due attori sono incompatibili, i tentativi di rendere viva la storia annegano in un mare di cliché barbosi: si tenta anche il dramma, ma sembra buttato un po' lì, giusto per chiudere. Jack Lemmon un po' spaesato e non proprio a suo agio (terribile la sequenza con la Nicolodi). In definitiva un film leggerissimo che si scorda subito.
La riscoperta dei valori dell'amicizia non ha tempo, in ogni suo aspetto. E' questo il messaggio di Ettore Scola in una commedia dolceamara affidata a un veterano del genere come Mastroianni e catapultando nella realtà napoletana per un ruolo insolito il bravissimo Jack Lemmon. Finito nel dimenticatoio e diradati i passaggi televisivi dalla fine degli anni novanta, il film è stato riscoperto grazie alla pubblicazione in dvd.
MEMORABILE: Mentre passeggiano nella Galleria Umberto I, i protagonisti mangiano un enorme babà alla panna.
Una commedia non male, che purtroppo ha un finale che lascia un po' l'amaro in bocca. La coppia Lemmmon/Mastroianni, seppur simpatica, non convince appieno. Le belle immagini di Napoli non mancano ma non danno niente di più alla storia. Da ricordare anche l'interpretazione della Danieli.
Commedia di stampo partenopeo in cui lacrime e ricordi viaggiano sullo stesso binario. La storia appare bizzarra e convenzionale allo stesso tempo, con un Mastroianni alquanto imbolsito e un Lemmon poco brillante. Sicuramente migliore il cast indigeno. Un film lievemente raccogliticcio, benché diretto e realizzato con discreto mestiere.
Delicata commedia sul senso e il valore dell'amicizia. Ambientata in una Napoli con i soliti problemi di sempre, la narrazione scorre liscia con trovate e situazioni che non cadono mai nel banale. C'è addirittura spazio per un'interpretazione del concetto epicureo di morte. Il finale è toccante senza essere retorico. Bravi gli attori. Buona la colonna sonora di Armando Trovaioli.
MEMORABILE: Antonio che dice al figlio "...darei miliardi per poterti dare quei cinque milioni...".
Piacevole commedia ambientata a Napoli che può contare sull'accoppiata di gran lusso Lemmon-Mastroianni. Il gioco è tutto rivolto alle differenze di vita e di costume tra gli americani e i napoletani. Ne esce un film apprezzabile, leggero e genuino. I difetti sarebbero anche importanti ma passano in secondo piano di fronte a un film così semplice e gradevole.
Storia di un'amicizia sviluppatasi in tarda età. Scola realizza un abile e preciso affresco di Napoli e di un incontro tra due culture e due mentalità diverse con uno sguardo sincero e tenero. Lemmon e Mastroianni, coppia occasionale, sono in perfetta sintonia. Un film da vedere, riuscito anche per l'apporto importante dei cosiddetti comprimari.
MEMORABILE: Il primo incontro tra Antonio e Robert.
Buona commedia di Scola, che ha la sua forza soprattutto nell'inedita coppia Lemmon/Mastroianni (dove a brillare è in particolare il primo) e nell'ambientazione partenopea, divertente nel suo folclore e importante come scenografia e contorno caratteristico. La trama è molto semplice, ma scorre piacevole con il sottofondo di un'indovinata colonna sonora e vari momenti che muovono al sorriso. Un pochino di amarezza in più avrebbe giovato, ma è sicuramente un film da vedere almeno una volta.
Jack Lemmon e Marcello Mastronianni: la coppia mette in luce una così straordinaria alchimia da risultare una esplosiva: un grande attore europeo con un grande attore americano. Entrambi i loro ruoli sono fantastici e non ci si aspetta di meno. Finale un po' a sorpresa, non deludente ma che lascia con l'amaro in bocca. Buon mix di comico e drammatico per Scola.
Durante la campagna d'Italia, un soldato americano ebbe una breve relazione con una ragazza del luogo. Tanti anni dopo, diventato un manager di successo dal cuore inaridito, torna a Napoli per affari e viene riconosciuto dal fratello della donna... E' sempre un piacere vedere duettare grandi attori come questi ma la storia dell'amicizia che si stabilisce tra due uomini tanto diversi non coinvolge come avrebbe potuto per le troppe approssimazioni e gli stereotipi a livello di sceneggiatura, a cui non pone rimedio una regia priva di guizzi e gravata da un bozzettismo di maniera.
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– Io di solito non bevo... solo un po' quando sono in crisi.
– Ed è spesso in crisi?
– Solo quando ho voglia di bere.
Daria Nicolodi, da Maccheroni (1985)
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (Lunedìfilm , 11 gennaio 1988) di Maccheroni:
CuriositàZender • 13/01/22 17:43 Capo scrivano - 47731 interventi
Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film: