Assolutamente da recuperare: uno dei migliori erotici italiani degli ultimi... decenni. Un anziano e raffinato scrittore viene irretito in un gioco di seduzione dalla procace cameriera, donna rozza ma spontanea. La dialettica erotica tra i due diventa infine una vera storia d'amore, per quanto sui generis. Bravissimi sia Herlizka, al solito, che la Ponzo.
Film intrigante, scritto benissimo e di raffinata caratura intellettual-intimista. Buono anche il plot strutturato al di fuori degli schemi, dove l'approccio erotico molto esplicito trova spazio con eleganza e sapiente messa a fuoco della valenza sessual-amorosa. Ciò che infatti è una iniziale provocazione sessuale si trasformerà poi in qualcosa di sentimentalmente completo e a tratti quasi commovente. Soprattutto per l'icosistenza derivante dalla distanza generazional-culturale dei due protagonisti. Molto elegante, da non perdere.
Colpevolmente trascurato dalla critica, è tra i migliori prodotti del genere, lontano dalle ridicole situazioni di Tinto Brass o dalle complesse sovrastrutture dei film orientali. Herlitzka è bravissimo nel suo personaggio riflessivo ma diretto, anche burbero. Gli si contrappone la Ponzo, procace e grezza ma sempre genuina. La storia viene magistralmente narrata dal fuori campo di Herlitzka e procede con garbo e credibilità, senza indulgere in patetiche scene da romanzo rosa. Fotografia così così, belle le musiche. Fantastichini, ahimè, è di puro contorno.
Buon esempio di cinema erotico, ottimamente scritto (da Piscicelli in collaborazione con la moglie: Carla Apuzzo) diretto e recitato. Lavoro intenso, a tratti commovente per come avvicina due realtà diverse e quasi opposte (in termini generazionali e culturali). In maniera iconoclasta, l'allievo è l'uomo anziano. Siamo dalle parti del cinema autoriale senza compromessi: difatti non mancano temi osée quali pioggia dorata, voyeurismo, nudi integrali, masturbazione e feticismo del piede. Il tutto, accompagnato da una colonna sonora musicale che oscilla tra Chopin e Debussy, tra Satie e Brahms.
Strepitoso film, ottima sceneggiatura, attori intriganti, fotografia sontuosa, colonna sonora giusta. Incantevole esempio di erotismo declinato all'ennesima potenza. Non è possibile trovare un sola sbavatura in tutta la pellicola. La trama è semplice ma efficace, Roberto Herlitzka è perfetto e nella sua senilità, si intravede uno spiraglio di speranza, l'attimo fuggente. Suo malgrado viene travolto dalla giovinezza di una cameriera, che gli donerà i momenti più belli della sua vita borghese. Imperdibile!
MEMORABILE: La "lectio brevis" che il prof fa alla cameriera partendo da un brano musicale di Carlo Gesualdo, svelandone le tristi gesta del principe cornuto.
Il corpo dell'anima è stato, almeno per il sottoscritto, una piacevole sorpresa. Il sentimento che sboccia tra i due protagonisti, così diversi socialmente, culturalmente e anagraficamente, è qualcosa di misterioso (come misterioso è in sè ciò che ci fa amare una persona rispetto a un'altra). La bravura di Herlitzka e la prorompente Ponzo fanno il resto. Un film sia erotico che intellettualmente profondo. Da assaporare con lentezza.
Questa pellicola è la dimostrazione che anche un film esplicitamente erotico può essere di qualità. Con un clima all'apparenza distaccato, una pertinente narrazione fuori campo e diversi riferimenti culturali, si delineano le ambivalenze di una sceneggiatura efficace nel modo in cui si cala nel quotidiano. Dal contrasto principale tra la colta vecchiaia e l'ingenua giovinezza, se ne sviluppano altri riguardanti la casta tenerezza e i gusti erotici estremi. Sensualissima Raffaella Ponzo, ultima compagna di Gigi Sabani. Musica dei grandi classici.
L'idea di base era buona, ma il film fallisce sia sul piano tecnico, per una regia statica e una voce narrante accademica, che per la recitazione della protagonista. Il tempio di Coppedè (il villino delle fate) viene dissacrato nella sua essenza architettonica da scene di cattivo gusto, da dialoghi terra terra e da una protagonista che tutto è tranne che un'attrice. Certo è un belvedere, ma per questo ci sono pellicole come Sodomia, che non aspirano a passare per erotici d'autore. Non riuscito, nonostante le contaminazioni artistiche.
MEMORABILE: "Una volta con Barbara ho visto una cassetta porno: quelli non lo chiamano piscia, ma pioggia dorata".
Finalmente un film erotico degno di nota. Nella sua semplice trama non ci racconta niente di così innovativo, ma l'interpretazione di Herlitzka e soprattutto la scelta della Ponzo si sono rivelate azzeccate. Il ruolo ingenuo e fanciullesco fatto proprio dalla protagonista femminile (che sembra effettivamente non recitare) regalano quel tocco di sensualità che è difficilissimo ritrovare in altre pellicole del genere. Nota di merito anche per la regia di Piscicelli.
Sublimazione dell'erotismo allo stato puro, alla faccia delle elucubrazioni mentali deviate di Tinto Brass. Il corpo della protagonista nella sua freschezza e genuinità conquista dapprima le fantasie erotiche del protagonista per poi trasformare il tutto in una tenera e delicata storia d'amore. A volte i giudizi positivi su di un film costringono a vederlo e in questo caso ringrazio e sono d'accordo: effettivamente si tratta di un'opera sottovalutata da recuperare.
MEMORABILE: Estasi di Santa Teresa "quel momento dell'abbandono estatico in cui l'anima fa il vuoto dentro di sè consentendo a Dio di permearla fin nel profondo".
Fin dal suo lontano esordio, il cinema di Piscicelli si è sempre distinto per svolgere temi arditi; e il suo erotismo che, seppur più con parole scabrose che immagini, emetta qui fetori porno, non distoglie l'attenzione dal discorso introspettivo, incentrato sulla solitudine nella vecchiaia e l'approssimarsi della malattia, preludio della morte. L'eleganza formale e la consolidata abilità del regista realizzano l'impossibile, ponendo in magico equilibrio la coppia sui generis formata da Herlitzka, dimessa presenza e malinconico io narrante, e la Ponzo, lercia cameriera dall'orribile dizione.
MEMORABILE: Il finale, intenso e malinconico in cui la Ponzo, prima lercia e vogare, pare trasfigurarsi magicamente.
Uno dei migliori film erotici degli ultimi anni, diretto con buona raffinatezza da Salvatore Piscicelli. La storia è essenziale: un anziano intellettuale, l'ottimo Herlitzka, incontra una giovane domestica molto disinibita. Il corpo e l'anima sembrano convivere, per un momento. Non mancano scene di sesso esplicite ma non c'è una deriva hard alla Brass. Curiosamente la Ponzo tornerà in Fallo!. Soundtrack classica che passa da Gesualdo a Satie.
Stratificato, suggestivo, sincero, emozionante. Il film di Piscicelli merita aggettivazioni che ne giustifichino il dovuto recupero. Principia con ambizioni buñueliane (il regista è esplicitamente citato) proseguendo poi per strade "perdute" rispetto al cinismo estatico del genio spagnolo, ma senza aver timore di sporcarsi e corrompersi cinematograficamente. Se fotografia e composizione dei "quadri" son meno curate che in altri suoi film, l'espediente letterario è tenuto magistralmente (topica l'inflessione di Herlitzka) e il rapporto Luana/Ernesto tocca vertici "mistici".
MEMORABILE: La prima volta in cui Luana si mostra nuda davanti a Ernesto, lasciandolo di "stucco"; La cena a Ischia riletta "proustianamente" da Ernesto.
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MusicheColumbo • 27/10/10 10:53 Pulizia ai piani - 1098 interventi
Musiche scelte dal regista con brani classici: Carlo Gesualdo, Faurè, Ravel, Mozart, Brahms, Chopin, Bizet, Satie, Debussy.