Il musical, forse ancor più del western, si può considerare il genere "americano" per eccellenza; questa pellicola ne è sicuramente un buon esempio. Diretto da Rob Marshall, allievo di Bob Fosse che ne diresse la versione teatrale, racconta di due ballerine accusate di omicidio; una volta fuori di galera faranno coppia in uno spettacolo di grande successo. Bravi gli attori che dimostrano ottime doti di danzatori e che si esibiscono in numeri canori non doppiati. Chi ama il genere uscirà soddisfatto dalla visione.
Brillante. Eccitante. Decisamente divertente, anche se con fondo amaro. Colonna sonora sontuosa. Zellwegger e Zeta Jones sorprendentemente brave anche a ballare e cantare, Gere ironico e autoironico al punto giusto, comprimari perfetti (una su tutti, Queen Latifah, un'irresistibile Mama Morton). Sicuramente attuale la storia della starlette che arriva al successo in virtù delle proprie vicende giudiziarie. Da godersi minuto per minuto.
MEMORABILE: A pari merito: la sensualità criminale del "Cell Block Tango", la satira leggera e pungente della danza di marionette di "We Both Reached For The Gun"
Con Chicago, Rob Marshall si inserisce nel grande filone del musical hollywoodiano di impostazione classica recuperando un'opera di origine teatrale e realizzandone la migliore trasposizione cinematografica possibile. La trama è (come spesso accade per film del genere) un semplice pretesto per una lunga serie di numeri cantati e ballati (su bellissime musiche) con grande professionalità da tre interpreti di grande spessore e totalmente impegnati nei propri ruoli.
Coloratissimo musical, votato all'eccesso in un certo senso. Tra sfarzose scenografie e balletti ogni minuto (che fanno rimpiangere i veri musical anni '50), non c'e troppo divertimento, nonostante il terzetto d'attori principali si impegni a dovere. Non vedibile.
Ottimo film musicale (ispirato se non sbaglio ad un lavoro del grande Bob Fosse) pieno di brio, di ritmo e di belle canzoni e numeri danzanti che è la cosa più importante per un'operazione del genere. La storia magari è un po' risaputa ma il divertimento è assicurato (se vi piace il genere), la confezione è scintillante ed il tutto è impreziosito dalle belle interpretazioni degli attori che, a quanto pare, cantano e ballano davvero.
Rob Marshall gira il film che Bob Fosse non fece in tempo a dirigere: l'influenza del maestro è palese (l'iniziale All that jazz...) e l'insieme è raffinato e sontuoso. Sempre convincenti, talvolta eccellenti, i numeri musicali. Bravina la Zellweger, perfetta per la parte la Zeta-Jones che pare anche la più versata nel canto e nel ballo, Gere gigioneggia, ma è assolutamente impagabile Reilly nella parte del marito ingenuo.
Più classico dello scatenato Moulin Rouge, ma come quello in grado di dimostrare la validità di un genere cinematografico spesso dato per definitivamente tramontato. Storia brillante e sempre attuale, cast in gran spolvero, a parte la protagonista al solito eccedente in smorfiette, con Zeta Jones inaspettatamente dotata, Gere autoironico, delizioso Reilly marito credulone, grintosa Latifah. Buona le coreografie (ottime in un paio di casi), mentre forse la parte meno convincente è proprio quella musicale, con temi non sempre memorabili.
MEMORABILE: Il numero di gran lungo più bello è "Cell Block Tango", molto sensuale
Chicago, anni '20, tra numeri jazz e sparatorie. L'omicidio non è deprecabile ma traino di successo e gossip. Musical ben costruito, sia a livello narrativo che musicale, con un cast di superstar che reggono benissimo il doppio ruolo di cantanti/attori. La trama appassiona e diverte il pubblico che consacra questa commedia musicale come una delle migliori degli ultimi tempi (da ricordare che il progetto nacque dalla mani di Bob Fosse, noto coreografo di Brodway, che morì prima della realizzazione). Davvero bello! Zellweger, Geere e ZataJones strepitosi!
MEMORABILE: "Se Gesù fosse venuto da me con 5000$, bè le cose sarebbero andate diversamente per lui"
Periodicamente dato per morto e sepolto, il genere musical riemerge carsicamente e a stupire come nel caso del fulgido Chicago (i cui premi sono strameritati). Nato negli anni '70 sul palcoscenico, il film mantiene una coerente impostazione teatrale e i numeri di danza ideati dall'ingegnoso Bob Fosse. Ma è con lo score di Kander ed Ebb che Chicago vola alto, con musiche fuori del tempo che esaltano ancor di più un cast in stato di grazia. In Chicago si respira aria di grande professionismo.
MEMORABILE: Naturalmente la sequenza di "Cell Block Tango".
Commistione tra show e realtà perfettamente orchestrata da Marshall, che trova nella coppia Zeta Jones-Zellweger una buona espressività, anche se tecnicamente si poteva fare di meglio. Ottimo Richard Gere, probabilmente il migliore (a sorpresa) del musical. Azzeccatissimo il ritratto di una Chicago anni '20 molto incentrato sull'eccesso dovuto al clamore in genere (processi-show, stampa all'assalto del gossip, la società prona alla notizia senza alcun fondamento). Divertente, anche se prolisso nel finale.
Ottimamente costruito come musical ma decisamente anacronistico. Marshall dirige magistalmente un trio di attori dove forse la prestazione più debole è proprio di Gere. Zeta-Jones più brava che bella (e questa la dice lunga), Zellweger troppo caricaturale. Ripeto, tecnicamente impeccabile, ma fuori dal tempo e, contemporaneamente, con un sapore troppo ruffiano fatto più per accattivarsi critica e pubblico piuttosto che per essere funzionale alla sceneggiatura. 6 Oscar credo siano esagerati, per un film che poteva sì spopolare ma negli anni 50-60...
MEMORABILE: Il marito della Liu trovato a letto con altre due donne: "Ma io sono solo"... e poi "Cara, credi più a quello che vedi e non a quello che ti dico?"
Anche se per approssimazione, concordo con chi ha accostato questo musical all'ottimo Cabaret di Bob Fosse. Lì degli intriganti e originali momenti musicali facevano da corposo contorno a una vicenda ben strutturata. Qui una storia con troppa enfasi retorica e qualche puntatina nel ridicolo fa da contorno a una serie di numeri musicali movimentati ma non sempre esaltanti. Comunque scorrevole ed evasivo. Eccessivo l'oscar come miglior film.
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