Note: Il titolo Sympathy for the devil contrassegna la versione della produzione, che presenta minime differenze di montaggio e nel sonoro rispetto al director's cut.
I Rolling Stones in studio registrano Sympathy for the devil; delle Pantere Nere in un cimitero d'auto leggono brani della letteratura militante; in un bosco viene intervistata una donna che si chiama Eva Democrazia; una voce off legge un romanzo erotico con protagonisti i leaders politici dell'epoca... Un Godard d'annata, costruito con la consueta struttura a sketch, il piano-sequenza (specialità della casa) portato al parossismo, una bizzarra giustapposizione di motivi. Decisamente fuori dagli schemi e super-chicca per i fans delle Pietre Rotolanti.
E' evidente che Godard di rock sa poco o nulla e il suo modo di approcciarsi alla band inglese (invero originale) ricorda quello dell'entomologo alle prese con qualche insetto. E comunque questo film sfiora appena l'elemento musica, giacchè questi 1+1+1 dovrebbero portare a una sola meta: la rivoluzione socialista. Che è lì, a portata di mano, come pensa e spera il regista francese. E i giovani, con la loro musica incendiaria, sono solo un tassello del grande progetto. Il verdetto della storia è stato però un po' diverso...
Quasi proibitivo adorarlo se non si amano alla follia i Rolling Stones e se non si vede il film come percorso interiore. Secondo me Godard usa un'infinità di simboli e suoni quasi a voler mascherare ciò che aveva già fatto suo: comunismo e capitalismo sono due facce di una stessa medaglia e tutti gli excursus che fanno compiere portano, come nel Monopoli, al punto di partenza. Quanto a certi neri sembrano esser sempre superiori di numero e di intenzioni per finire poi con lo sfaldarsi da soli.
MEMORABILE: I due brodi d'oca dei neri qui citati: la donna bianca e la voglia di rapinare per la tecnologia; La voce fuori campo col romanzo di delirio politico...
Un vero e proprio capolavoro: un discorso intelligente, profondo e divertente sulla musica e sul razzismo, ma anche su molto altro. Geniale l'idea di raccontare uno dei brani piu noti e maledetti degli Stones senza mai farlo ascoltare fino in fondo, quasi una presa di posizione preventiva contro l'invasione della musica nel cinema. Come Godard non c'è nessuno, e questo film ne è la definitiva conferma.
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rifarsi occhi e orecchie al cinema.
Cinema Massimo Torino:
Venerdì 26 marzo ore 18,30
Sabato 27 marzo ore 20,30
DiscussioneFauno • 3/02/11 13:23 Contratto a progetto - 2742 interventi
Questo film va moltissimo oltre i Rolling Stones,e per considerarlo davvero la chicca che è,bisognerebbe scrivere a mano la traduzione simultanea e leggerserla come un romanzo...certo che è interessantissimo vedere un brano come Sympathy for the devil dall'embrione all'edizione definitiva,ma il film ha un'intelaiatura quasi invisibile e molto facile da scompaginare...il mio è solo un invito a nozze,in quanto per me i risultati son stati ottimi.FAUNO.
DiscussioneFauno • 22/01/15 14:32 Contratto a progetto - 2742 interventi
Confermo quanto detto sopra...Godard è un genio, ma volevo sottolineare la presenza in studio del grande tastierista Nicky Hopkins, la cui collaborazione con gli Stones è stata fondamentale in quegli anni. E in seguito collaborerà anche coi leggendari Quicksilver Messenger Service. Un grande! FAUNO