Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/05/07 DAL BENEMERITO B. LEGNANI
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B. Legnani 23/05/07 00:34 - 5523 commenti

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L’amore è protagonista del celebre, intarsiato racconto. Qui il tutto è svolto in maniera veramente poetica. Le scene, pur se spinte per l’epoca, avevano una genuinità ed un’ingenuità che le tenevano lontanissime dall’osceno. Le recitazioni sono quelle che sono: d’altra parte anche molti attori sono quello che sono e il regista è un poeta, non un uomo di cinema. Grande la fotografia di Ruzzolini, che non inciampa mai.

Deepred89 6/06/07 14:57 - 3704 commenti

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L'ultimo capitolo della 'trilogia della vita' di Pasolini. Un film curioso e affascinante che nonostante alcune scene parecchio spinte non scade mai nella volgarità. Ottimi i soliti Citti e Davoli, brava la Pellegrini, piuttosto mediocri ma sicuramente spontanei gli altri attori. Nulla di eccezionale la regia (troppi piani fissi e pochi movimenti di macchina) e discutibile il doppiaggio. Non mancano un paio di scene piuttosto crude che sembrano anticipare il successivo Salò.

Cotola 29/12/07 19:36 - 9009 commenti

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Ultimo capitolo, ben riuscito, della trilogia della vita, in cui Pasolini porta sullo schermo alcuni racconti della celebre opera letteraria, in cui il vitalismo del regista trova pane per i suoi denti. La regia è molto raffinata anche se, vista la matrice letteraria, mi sarei aspettato un maggiore splendore visivo e scenografico. Sotto questo punto di vista è un'occasione mancata. Tuttavia l'opera risulta, narrativamente parlando, molto scorrevole, estremamente godibile e divertente.

Pigro 25/06/08 09:45 - 9635 commenti

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Ultimo episodio della Trilogia della vita, dedicata all’esaltazione vitalistica della fantasia e del sesso. Questa volta Pasolini riprende il novelliere della mitica Sheherazade e realizza il suo film più libero e positivo, lasciandosi andare al gioco degli incastri di sogni e realtà, fra uomini animali e demoni e all’incanto di volti e corpi di lucente bellezza. Struggente la storia di Aziz e della sua leggerezza d’amore, potente quella del principe nascosto sotto un’isola per sfuggire al suo assassino designato.

Saintgifts 25/01/10 23:42 - 4098 commenti

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Ci vuole un po' ad accettare (e a capire) i modi del regista (parlo per la media generale degli spettatori, naturalmente i conoscitori ed estimatori dello stile del poeta: da subito entrano in sintonia con il non comune uso della MdP e delle movenze espressive degli interpreti (professionisti e non), ma non è difficile e il passaggio avviene dolcemente in virtù della genuinità e "semplicità" dello stile che alla fine affascina e supera certe lentezze e irrealtà, del resto si parla di favole o meglio di sogni, anche perché uno solo non basta.

Giacomovie 24/08/09 18:29 - 1397 commenti

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Dopo il bel Decameron e il medio I racconti di Canterbury, la trilogia pasoliniana si chiude in modo appropriato. Il surrealismo favolistico e teatrale rallenta il pieno gradimento di un'opera in cui sono lo sfarzo costumistico e la bellezza degli ambienti orientaleggianti a risaltare. All'accuratezza della forma non sempre fa riscontro la giusta sostanza del contenuto, ma nell'insieme l'obiettivo di sviluppare l'esotismo erotico (o, se si preferisce, l'erotismo esotico) è raggiunto.

Undying 3/09/09 03:35 - 3807 commenti

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Capitolo conclusivo della celebre trilogia (della vita) pasoliniana, Il fiore delle mille e una notte - ispirato da celebri novelle orientali - è proposto ricorrendo all'inevitabile trait d'union tra episodi, in tal caso la schiava Zumurrud. Opera complessa e forse più intrigante, nonché significativa, del trittico, il film fa del corpo (femminile e maschile) uno dei massimi centri di attrazione arrivando quasi a definire (narrando oralmente) la condizione umana in funzione unicamente materica, dove carne e sangue sublimano a pura essenza vitale. Girato tra Yemen, Nepal, Etiopia e Italia.

Enzus79 19/05/11 17:16 - 2873 commenti

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Capitolo finale della trilogia della vita e penultimo film del grande Pier Paolo Pasolini. Sicuramente il capitolo più poetico dei tre, più coinvolgente ma anche, forse, il più lineare. Il racconto con Ninetto Davoli è proprio stupendo. Ottima la fotografia.

Luchi78 23/06/11 17:06 - 1521 commenti

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Capitolo conclusivo della Trilogia della Vita, si distingue per una maggiore complessità narrativa che non aiuta nella scorrevolezza della visione del film. Alcuni racconti spiccano (come quello in cui è protagonista Ninetto Davoli), altri non destano particolare interesse. La rappresentazione del sesso è qui più elaborata, legata al gioco e alla fantasia, meno rude di come appariva nel Decameron. Per la visione del film (come per i restanti della trilogia) è comunque necessaria una critica approfondita del pensiero pasoliniano.

Galbo 27/06/11 05:54 - 12380 commenti

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Uno degli ultimi film del regista, è tratto da una raccolta di novelle arabe. Qualità altalenante (bello l'episodio con Davoli, meno rilevanti gli altri anche per prestazioni non impeccabili degli attori), è comunque un film godibile, segnato da un'ottima caratterizzazione ambientale dovuta alle affascinanti locations scelte dal regista (il film fu girato tra l'altro anche nello Yemen).

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Nando 27/08/11 16:47 - 3810 commenti

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Il penultimo film di Pasolini si attiene alle novelle arabe con un abile gioco d'incastro in cui il sesso e l'amore si liberano soavi nell'aria delle splendide location yemenite. Giocosa e ragionata la pellicola mostra tutto l'estro poetico del regista e la storia struggente di Aziz ne è un importante segno.

Myvincent 20/12/15 10:47 - 3726 commenti

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Una serie di racconti, inanellati l'uno nell'altro, tratti dal "cantico" per eccellenza della cultura orientale, ricco di miti, leggende e simbologie senza tempo, costituisce materiale di ispirazione e riflessione per l'ultimo fra i nostri più eccelsi poeti. Ritroviamo l'amore, l'odio, la vendetta, in un ciclo continuo vita-morte rappresentato col lirismo tipico a cui ci ha abituati Pasolini. Un frutto maturo della sua produzione da assaporare con calma.
MEMORABILE: L'erotismo mai volgare che aleggia dappertutto.

Pinhead80 28/07/16 11:31 - 4719 commenti

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Qui si conclude la "trilogia della vita" pasoliniana, con un film esotico che si rifà alle storie delle Mille e una notte. Ancora una volta l'attenzione è posta a quella meraviglia che è l'amore in tutte le sue sfaccettature, anche se appare evidente come ci sia molta autobiografica sofferenza in alcuni racconti (su tutti Aziz e Aziza), dove si ragiona più sull'abbandono e sul dover in qualche modo sopravvivere alla perdita e lasciar andare l'amor che si credeva immarcescibile.
MEMORABILE: Il doppiaggio con accento leccese.

Magi94 27/05/18 18:50 - 944 commenti

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Curioso, certamente un po' difficile da seguire ma d'altra parte molto fedele alla struttura de Le mille e una notte, fatta di racconti nei racconti e di avvenimenti magici a cui non si richiede di dare una spiegazione precisa. Inizia molto bene, poi diventa troppo intricato a partire dalla storia con Davoli, si riprende con il racconto del demone ma ritorna incomprensibile con quello successivo. Molto bello invece il finale. Il sesso è descritto in un modo meraviglioso, come atto giocoso e liberatorio, senza alcun sessismo.

Renato 24/06/20 11:21 - 1648 commenti

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Potenzialmente tra i migliori lavori del regista, dopo una splendida prima parte (tutto il racconto dell'amore contrastato tra Nureddin e la bella Zumurrud), il film si incarta un poco nella seconda metà, seguendo la logica delle scatole cinesi che è propria della raccolta di racconti da cui è tratto. Ma questa narrazione rapsodica, fatta di passi avanti e indietro, nuoce al coinvolgimento emotivo. Resta un film bello, visivamente incantevole e con un bel commento musicale, curato al solito da Ennio Morricone. Come quasi sempre nei film di Pasolini, il finale è brusco.

Daniela 24/05/22 23:50 - 12621 commenti

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L'occhio vuole la sua parte e sotto questo aspetto il florilegio di alcuni racconti della celebre raccolta orientale è indubbiamente affascinante per ambientazioni, arredi e costumi. Tuttavia non si tratta di un film muto e l'orecchio soffre nell'ascoltare la dizione di attori e doppiatori che nella maggioranza dei casi risultano dilettanteschi. La scelta di Pasolini di avvalersi di non professionisti, adottata in questa e altre sue opere, dovrebbe in teoria garantire una maggiore naturalezza, invece sortisce un effetto straniante che ne penalizza la piena fruizione.

Bullseye2 12/06/22 01:11 - 393 commenti

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Positivamente estremo nella sua sincerità priva di malizia (e tristemente improponibile oggi): l'erotismo esotico è lontano anni luce dai tanti epigoni cinematografici che furoreggiavano nelle sale dell'epoca ed è la vera antitesi alla corruzione borghese, occidentale e capitalista di un bisogno e piacere naturale. Anche qui l'oscenità è del tutto assente e l'ambientazione araba arricchisce di colori e umori la breve vitalità del penultimo Pasolini. L'ultimo istante di felicità prima di sprofondare nelle tenebre nel successivo, tragico, epilogo di vita di Pasolini.

Keyser3 12/12/23 23:04 - 444 commenti

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A livello visivo è senza dubbio il capitolo migliore della trilogia: la cura dei dettagli, le ambientazioni, fra le altre, in Yemen e Nepal, il fascino inconfondibile delle notti d'oriente. Ma a livello narrativo soffre, inevitabilmente, di una certa farraginosità, che è propria di un'opera complessissima quale quella da cui è tratto; manca la verace vena popolare dei primi due capitoli e lo sbadiglio, a volte, è dietro l'angolo. Inoltre anche la scelta di non doppiare gli attori principali, questa volta, non paga e spesso l'effetto è straniante.
MEMORABILE: La deflorazione di Budùr.

Paulaster 12/02/24 18:11 - 4389 commenti

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Una schiava ha diritto di scegliere chi sarà il suo padrone. Serie di racconti arabi in cui Pasolini punta a parlare di libertà sessuale e lotta ai pregiudizi. Ambientazioni di alto livello e scelta di location grazie alle quali la cultura orientale dimostra tutto il suo fascino. Purtroppo il doppiaggio popolare (soprattutto il romanesco) stona con l’adattamento. Qualche storiella è meglio di altre (Citti e l’inizio), con l'insistenza nel mostrare i vari genitali (inascoltabile quando si parla di “rizzamenti”). Regia così così, come gli effetti speciali.
MEMORABILE: La freccia a forma di pene; La castrazione; La torre in acqua; Melograna sbucciata.
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  • Curiosità Zender • 1/02/09 11:50
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Dalla prestigiosa mostra itinerante "I flani di Legnani" curata per l'appunto dal caro Buono con il contributo al restauro di Zender, ecco a voi il flano del Fiore delle mille e una notte... E se qualcuno avesse dubbi sul divieto se ai 14 o ai 18 legga pure.