Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/05/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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Il Gobbo 20/05/07 17:44 - 3015 commenti

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Marito e moglie, inglesi, freddi, distaccati, sono a Napoli per un'eredità: il selvaggio, contraddittorio, cattolico Sud prima acuisce la loro crisi, poi li riavvicina. Capolavoro di Rossellini scritto col grande Vitaliano Brancati, un film modernissimo, e infatti stroncato dai pallosi sacerdoti dell'Impegno e del neorealismo a pugnetti chiusi, e adorato invece dagli alfieri della Nouvelle Vague. Esemplare per asciuttezza e concentrazione stilistica, getta le basi per il miglior cinema (non solo italiano) degli anni' 60. Da non perdere.

Galbo 27/10/08 20:20 - 12372 commenti

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Bellissima opera di Rossellini all'epoca ignorata dal pubblico e stroncata da parte della critica è attualmente considerata (a ragione) una delle pellicole ispiratrici del neorealismo per il suo rigore formale e per non lasciare spazio a fronzoli e orpelli. Il progressivo disgregarsi della coppia (splendidamente interpretata dalla Bergman e da George Sanders) è osservata dal regista con l'occhio dell'entomologo in una visione critica lucida e realista. Da vedere.

Enricottta 25/09/09 18:32 - 506 commenti

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Suggestivo, attualissimo esercizio stilistico del grande Rossellini. La Bergman è una vera turista, alcune scene (una fra tante quella dell'antro della Sibilla cumana) dimostrano la forza dei topoi, l'immaginifica cinepresa entra nei corpi degli attori, li unisce alla storia. La scelta del cast, anche se in parte "obbligato", è indovinato. L'impressione che scaturisce dal film è che fosse troppo avanti rispetto ai tempi.

Cotola 29/11/10 09:52 - 8998 commenti

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Eccezionale film di Rossellini con il quale il grande regista romano inaugura un nuovo modo di fare cinema che era molto all’avanguardia rispetto a quei tempi e che, proprio per questo, non venne apprezzato né dal pubblico né dalla critica. Ancora oggi mantiene intatta la sua forza espressiva e visiva (specie in certe scene) e stupisce allo stesso tempo per semplicità e bellezza.

Saintgifts 29/06/11 12:10 - 4098 commenti

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La visione di questo film mi ha portato subito alla mente il cinema di Ingmar Bergman. Non sono in grado di formulare nessun tipo di parallelo tra i due registi perciò mi fermo qui, ma è stato inevitabile il pensiero al regista nordico. Il neorealismo di Rossellini diventa documentario perché visto attraverso gli occhi "turistici" dei protagonisti, freddi e di un formalismo eccessivo, quasi fastidioso. La crisi coniugale è descritta benissimo e i sentimenti espressi sono veri e reali. Ne viene fuori un sud e una Napoli memorabile, "miracolosa".

Rambo90 29/06/12 23:33 - 7659 commenti

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Rossellini usa la storia della crisi di una coppia inglese come pretesto per mettere in scena Napoli, una Napoli mai così carica di cultura e di classicità. Il film infatti è come un documentario visto dagli occhi dei due protagonisti, affidati all'intensità di Ingrid Bergman e George Sanders, entrambi perfetti nei ruoli. Nei litigi di questa coppia, è la città a fare da terzo incomodo, ed è questa la straordinaria modernità del film del maestro. Da vedere almeno una volta.

Neapolis 13/02/13 21:10 - 183 commenti

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Rossellini, prendendo a pretesto la storia di un rapporto in crisi di una coppia inglese in visita a Napoli per una questione di eredità, mette in scena una Napoli d'annata, meravigliosamente bella e attraente culturalmente ma anche una Napoli sanguigna che con le sue abitudini, i suoni e i rumori vive e respira, trasmettendo allo sguardo interessato della Bergam di nuovo la speranza. De Crescenzo disse in Così parlò Bellavista che Napoli era ancora l'ultima speranza che restava alla razza umana: bene, aveva visto questo film. Capolavoro.

Myvincent 19/04/13 19:07 - 3721 commenti

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Una coppia inglese in viaggio in Italia (o meglio a Napoli e dintorni), per vendere una stupenda villa, vive e risolve una crisi coniugale che la corrode ormai da tempo. Al solito nel viaggio ognuno dei due percorre per vie diverse un itinerario dentro se stesso, esprimendosi come più gli è congeniale: arte e divertimenti. Escono in maniera catartica aspetti scottanti che serviranno a riflettere sulla vita e la morte. Interessante il contrasto tra il mondo esteriore partenopeo e quello interiore di una turista straniera.

Delpiero89 3/06/13 14:14 - 263 commenti

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Grande classe. Rossellini compie un vero capolavoro cinematografico con questo film, commistione tra genere drammatico e documentario. Perfettamente interpretato dalla Bergman e Sanders (nota di merito anche per gli attori secondari, come le caratteristiche guide del Museo o dell'Antro della Sibilla). Sullo sfondo una Napoli magnifica e ricca di grande fascino, tradizione e cultura, raccontata con grande amore. Film molto breve, che scorre molto bene nonostante gli anni. Gioiellino da vedere e far vedere.
MEMORABILE: Il museo nazionale con il bellissimo Ercole Farnese; La solfatara di Pozzuoli; Pompei; Il cimitero delle Fontanelle; La processione finale;

Quietcrash 21/09/13 23:40 - 83 commenti

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Una coppia inglese in crisi va a Napoli per affari. Rossellini scava nell'animo umano dei personaggi, rendendo vividi i loro sentimenti e la loro solitudine dinanzi alla realtà della fine del rapporto. Solo un miracolo può salvare la loro relazione. Un film piacevole, interpretato molto bene dalla Bergman e da Sanders, lineare e asciutto (probabilmente per mancanza di una vera e propria sceneggiatura). Ultimamente è stato rivalutato, a mio parere in maniera eccessiva.
MEMORABILE: Sig. Joyce: "In questo paese la noia e il rumore si accordano perfettamente".

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Deepred89 27/04/14 21:49 - 3701 commenti

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Visto nell'edizione americana in film sembra ancor più una parodia dei futuri borghesiannoiati-movies, coi due inglesotti "lavati, stirati e rincoglioniti" in un ambiente (la Napoli anni 50) a loro totalmente estraneo, tra le tentazioni adulterine di lui e le visite turistiche con magone di lei. Sotto quest'ottica pure il risibile finale appare riuscito e va detto che il film - lontanissimo dal capolavoro secondo chi scrive - intriga e incuriosisce, con una sobria, intensa regia fortunatamente priva della spocchia dei futuri film del filone.

Faggi 13/01/16 20:42 - 1548 commenti

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La cosa migliore è l'ambientazione, tra Napoli, Capri, Pompei e la campagna campana (quasi da documentario). La Bergman è algida ma un po' ingessata. Sanders preciso e in parte. I lambiccamenti di cervello all'inglese mi son sembrati stucchevoli e il finale ipocrita. Ottima fotografia. Non è uno dei capolavori del maestro ma è comunque da vedere.

Rebis 15/06/17 15:26 - 2331 commenti

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Ingessata coppia inglese si addentra nel ventre di Napoli: ritrova se stessa e (forse) anche l'amore. Alienazione borghese, idiosincrasie e diffidenze si sciolgono nell'ancestrale panismo partenopeo, la forma si sforma per rivelare l'autentico. Rossellini osserva come un antropologo, traduce il paesaggio in un perturbante veicolo di significati. Ma dietro la regia, sotto lo schema teorico, non c'è complessità, solo un allunato cliché eterosessuale senza psicologia, incapace di sostenere un finale tanto esorbitante da apparire, più che audace, francamente gratuito.

Daniela 31/07/17 22:53 - 12606 commenti

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Coniugi inglesi si recano a Napoli per una questione di eredità: mentre lui si annoia nei bar, lei visita musei e altre attrazioni turistiche... Scene da un matrimonio nel film più "bergmaniano" del regista (Ingrid e Ingmar), in cui i luoghi e chi li abita assumono un ruolo chiave: se la "passionalità" popolare mette ancora più in risalto la freddezza della coppia alto-borghese, il carattere mitico/ancestrale dei primi induce entrambi a rivedere valori e priorità. Film in anticipo sui tempi, al tempo stesso viaggio interiore e splendido omaggio ad una città provata dalla guerra.

Urraghe 21/02/20 00:47 - 78 commenti

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Una coppia di annoiati inglesi benestanti in viaggio nella Napoli del dopoguerra. Un film pervaso dallo splendore artistico di un'Italia (in particolare Napoli) ferita dalla guerra e di una povertà endemica. Pellicola dotata di una grande forza espressiva ma sottovalutata, al tempo. È antesignana del neorealismo italiano con una Bergman straordinaria. Film moderno nelle forme (Rossellini non si discute) e indispensabile per chiunque ami il cinema.
MEMORABILE: La visita al museo archeologico e al cimitero delle fontanelle di Napoli.

Paulaster 27/02/20 10:10 - 4373 commenti

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Coppia inglese in crisi passerà dei giorni a Napoli. In uno stile asciutto viene rappresentata la caduta verso la reciproca estraneità tra marito e moglie, tra punzecchiature e silenzi. Notevole scavo negli umori dei protagonisti. La Bergman esprime meglio le sfaccettature del malessere: altera, inquieta e fragile. Sanders ha il ruolo più semplice e può limitarsi a fare il farfallone. Rossellini si serve delle bellezze partenopee per accompagnare la vicenda e talvolta diviene documentaristico.
MEMORABILE: La guida al museo; La Bergman che pensa di intravedere il marito tra i passanti; I corpi riemersi dagli scavi di Pompei.

Donarfio 12/04/20 00:25 - 38 commenti

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Duplice focus per quest'opera: rendere omaggio alla bellezza senza tempo di Napoli mediante il viaggio culturale della Bergman e ragionare ad ampio raggio sui legami di coppie (principalmente agiate) basati su fragili fondamenta. Il viaggio in Italia è l'occasione per fare chiarezza dopo anni di trascinamenti coniugali e affrontare la realtà; è il precursore dell'esistenzialismo all'italiana ma qui Rossellini inserisce qualche momento "morto" di troppo e, col finale, stravolge troppo bruscamente lo svolgimento della vicenda fino a lì coerente.
MEMORABILE: La coppia che cammina verso l'auto per lasciare Pompei attraverso uno spazio aperto straordinario.

Zampanò 20/06/20 22:42 - 381 commenti

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Fa parte della trilogia della solitudine ma è la tappa meno ispirata. Quasi Rossellini volesse rendere Napoli, Pompei e i Campi Flegrei i veri protagonisti, retrocedendo a cotè le pastoie sentimentali dei due ospiti stranieri. Di tenebroso fascino le incursioni della Bergman tra solfatare, Fontanelle e Sibille cumane; meno convincente, in un crescendo quasi telefonato, la crisi col cinico marito. Colpo di classe però il crollo di lei agli scavi di fronte ai due poveri corpi "ingessati": una coppia vittima, come i due inglesi, delle lune del Vesuvio.
MEMORABILE: Katherine si aggira stupita tra le sale del Museo Archeologico tra il Fauno ebbro e il Toro Farnese.

Silvia75 17/09/21 18:38 - 154 commenti

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1953: Una coppia di agiati coniugi londinesi giunge vicino Napoli per vendere la villa ereditata da uno zio. Tra di loro non vi è più dialogo e sono sul punto di divorziare, ma il contatto con il sacro, la sensualità dell'antica Magna Grecia, la compassione verso i morti, due possibili tradimenti, il ricordo romantico di un poeta, trasformeranno entrambi. Bravissima Ingrid Bergman. Bella regia che alterna intensi primi piani dell'attrice a totali rubati nelle strade di Napoli. Bravi il compassato George Sanders e Anna Proclemer.

Pigro 14/03/24 14:39 - 9623 commenti

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Viaggio a Napoli come risposta a Vacanze romane. Al vitalismo effervescente della Capitale per un amore in sboccio si contrappongono i presagi luttuosi di città e dintorni partenopei, che fanno da sfondo e da sollecitazione alla crisi di una coppia stanca. Pur se suggestivo invito a visitare Napoli all’indomani di una guerra continuamente rievocata (con felici tocchi documentaristici), il film è soprattutto il diario di un tormentato capolinea sentimentale dai toni sotterraneamente esistenzialisti, che il colpo di coda finale rinnega malamente.

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  • Homevideo Gestarsh99 • 13/12/11 13:54
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Disponibile in edizione Blu-Ray Disc dal 21/02/2012 per Cecchi Gori Home Video:



    DATI TECNICI

    * Lingue Italiano
    * Schermo Anamorfico 1080p High Definition
    * Audio Dolby Digital 2.0 True Hd
  • Discussione Lodger • 22/03/15 11:09
    Pulizia ai piani - 1563 interventi
    da "Nuova Stampa Sera" del 6/7 Giugno 1953 (pag.4) [link]

    «Viaggio in Italia» (con i coniugi Rossellini)

    Viaggio in Italia è il titolo del nuovo film di Roberto Rossellini, scritto e dialogato (occorre dirlo?) dallo stesso regista con la collaborazione di Vitaliano Brancati; e interpretato, s'intende, da Ingrid Bergman, fiancheggiata da George Sanders, Anna Proclemer, Maria Mauban, Paul Muller, Lesile Daniels e Natalia Ray. Eccone, in compendio, la vicenda. Il signor Omero Joyce, un inglese che abitava da trentanni a Torre del Greco, fra Napoli e Pompei, dividendo la sua vita tra l'amore per la natura del Sud e l'interesse per gli scavi archeologici, muore, lasciando erede della sua villa o della sua proprietà il nipote Alexander, un uomo d'affari di Londra, ricco, attivissimo, pieno di disprezzo per la vita contemplativa dei latini, che egli taccia di fannullaggine e di corruzione. Il testamento dello zio lo mette nella necessità di interrompere il suo lavoro per scendere in Italia. Con la moglie Caterina si mette In viaggio, col proposito di fermarsi a Torre del Greco solo il tempo necessario per vendere quanto ha ereditato. I pochi giorni di vacanza serviranno a lui di riposo, mentre la moglie visiterà alcuni monumenti che ha segnati sul suo taccuino. I rapporti fra 1 due coniugi, sposati da dieci anni, sono quanto mai freddi e convenzionali. Ma giunti a Torre del Greco, tra il clima, il mare, la musica e l'originale famiglia del giardiniere, qualcosa fra i due si scalda, tanto che Caterina si lascia andare a confidare al marito che, prima di sposarsi, ha amato un giovane poeta il quale, venuto a combattere in Italia, era poi morto in Inghilterra per le ferite conseguite durante la guerra. Del suo soggiorno nel Sud d'Italia il giovane ha lasciato dei versi che ora Caterina ripete con molta ammirazione e sentimento. Il marito che comincia ad essere sordamente geloso, reagisco secondo il suo carattere con ironia e parole sprezzanti. Cominciano così fra loro quel periodi di leggere schermaglie, di inquietudini, di dispetti, di urti, che generalmente precedono uno scoppio di passione, o, tanto meno, lo sbocciare di un sentimento amoroso sincero e profondo. Ella continua nel suoi pellegrinaggi artistici in memoria del poeta morto e ciò fa andare sulle furie Alexander: le loro dispute diventano sempre più accese... Per un breve tempo si separano, Lui va a Capri a trovare alcuni amici inglesi, ansioso di scoprire nell'isola famosa, la tanto strombettata corruzione del luogo; se potrà osservare qualcosa del genere, tornerà a dire a Caterina che il suo famoso poeta, cosi mistico e sentimentale, della terra italiana non ha capito nulla. Ma a Capri non scopre nulla di ambiguo, ne di corrotto, la sera passa fra gli sbadigli ed egli si affretta a tornare dalla moglie, non senza aver tentato a Napoli di scoprire qualcosa almeno li, ma inutile: la ragazza che accetta con lui una passeggiata in automobile è addirittura un angelo di purezza... Insomma tutta la sua Interpretazione del Sud è sbagliata. Sempre più se ne accorge. Quando poi va a Pompei con Caterina per assistere a una di quelle strane operazioni per cui da un vuoto rimasto in mezzo alla cenere dell'antica eruzione si trae la forma esatta del corpo che vi si è consumalo dentro, e vede venir fuori due corpi di sposi abbracciati nelle sofferenze dell'ultimo istante, un turbamento lo invade. I due coniugi cominciano a parlarsi con intimità. Le dispute sul merito del poeta continuano, ma in tono minore. Caterina è ormai persuasa che il giovane eroe ha visto l'Italia come un museo e non ha capito nulla della sua vita ardente; quasi quasi è più comprensivo Alexander che si sveglia, a quanto pare, alla gelosia tanto da prender a pugni un innocuo ciclista che ha avuto il torto di guardare Caterina con sensuale ammirazione. Cosi, tra una vampata di vitalità e l'altra, tra le feste religiose e le profane, la riservatezza e l'orgoglio anglosassone sembrano disperdersi, mentre la fiamma della passione si accende e i due sposi sono costretti a confessare uno all'altra l'amore che li ha finalmente riuniti. E la villa di Torre del Greco non sarà venduta.

    I.p.
    Ultima modifica: 23/03/15 14:46 da Lodger
  • Discussione Zender • 22/03/15 20:03
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Sì, meglio metteree il link all'articolo, Lodger, invece che copiarlo.
  • Discussione Lodger • 23/03/15 14:25
    Pulizia ai piani - 1563 interventi
    aggiunto. cmq non è il frutto di un mero copia/incolla, ho impiegato mezz'ora per editare il testo e correggere tutti gli errori dell'OCR.
    Ultima modifica: 23/03/15 14:25 da Lodger
  • Discussione Zender • 23/03/15 14:43
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Intendo dire, dalla prossima volta metti SOLO il link, non il resto. Scrivi "I coniugi Rossellini parlano di Viaggio in Italia" e metti il link.
  • Discussione Lodger • 23/03/15 14:46
    Pulizia ai piani - 1563 interventi
    ma dal sito dell'archivio "la stampa" e un po' scomodo da leggere, non è meglio avere l'articolo in formato testo?
  • Discussione Zender • 23/03/15 15:02
    Capo scrivano - 47698 interventi
    No, di norma non raccogliamo articoli di quotidiani o riviste, qui. Se li si vuole segnalare una volta ogni tanto va bene, ma in questo caso appunto basta il link.