Trinità e Sartana figli di... - Film (1972)

Oltre al titolo, l'apparizione nella prima scena dell'ex-Brutos Dino Cassio fa intuire dove si andrà a parare. Per la verità non è del tutto ignobile questo western comico che sfrutta biecamente due nomi popolarissimi: le gag scatologiche sono pressoché assenti, e piuttosto ci sono lunghe, canoniche scazzottate nelle quali più del pessimo Baird (il nero de I quattro dell'Apocalisse) brilla l'ottimo acrobata Dell'Acqua. Notevole il dispiegamento, anche per una posa sola, di caratteristi storici del bis italiano.

Raro caso di western tirrenico, perché il Trinità del titolo viene da Trinidad e sogna le rive domestiche, che sanno tanto di Lazio... Sotto-Hill&Spencer assai mediocre, inferiore al Carambola di Baldi, narrativamente sconnesso, con Dell’Acqua che almeno fa acrobazie, mentre Baird è un pesce lesso. La storia avanza a stento e si rifugia in caratterizzazioni (Marano, per esempio) che non riescono a colmare la mancanza di umorismo con l’eccentricità. Qua e là qualche rara trovata , come il privé del Saloon. La Giordano (mi sta crescendo l’ammirazione per lei) a un certo punto sparisce dal film. Mancini presente e parlante.

Dopo il glorioso Trinità con Bud e Terence le case di produzione sfruttano il nome variando addirittura il personaggio. Qui infatti Trinità è un ladruncolo malinconico di colore e non ha nulla a che fare con quello precedente. Sartana invece è biondo e fa le acrobazie. A rivederlo oggi sembra quasi un cartone animato... Alcuni momenti sono anche divertenti, ma ci sono fasi in cui il film crolla totalmente. Insomma, ha i suoi alti e bassi. Presenti volti noti come Dino Cassio, Nello Pazzafini ed Enzo Andronico. Un western spaghetti allegro.