Stranamente mi sono perso il passaggio nelle sale cinematografiche di questa pellicola che si è rivelata una piacevole sorpresa. Ben girato, buona anche la fotografia. Doppiaggio discutibile soprattutto la voce di Lupin. Poco male: l'ho visto in lingua originale. Trama banalotta: la ricerca del tesoro perduto non è propriamente originale ma si è visto di ben peggio. Merita una visione.
Inspiegabilmente distribuito direttamente in dvd questo divertente e mirabolante film. Inspiegabile per vari motivi: primo perché è un film carino con un cast di tutto rispetto, secondo perché l'Italia vi partecipa anche in qualità di coproduttore. Diretto da Jean-Paul Salomé, che aveva già diretto Belphagor, riprende il personaggio di Lupin nella sua versione classica e lo inserisce in un contesto avventuroso-farsesco-fantastico. Forse un po' troppo ipertrofico ma comunque fatto bene. Simpatico Duris e sempre bella la Green. Ma il meglio lo dà K. Scott Thomas.
MEMORABILE: La prima incursione di Lupin con il volto cambiato grazie a maschere modello Kriminal.
"Un ladro gentiluomo non deruba mai due volte la stessa persona". Fatto sta che Jean-Paul Salomé ladro lo è, ma non gentiluomo, avendo rubato, per ben due volte, tempo prezioso allo spettatore. Dopo aver confezionato un Belfagor che non spaventava, nel 2004 è riuscito a metter su un abnorme (più di due ore di durata) Arsenio Lupin che, a differenza dei racconti di Maurice LeBlanc e delle sue trasposizioni, è di una seriosità sconfortante. Una sorta di Amazing Arsène Lupin con un giovane "mariuolo" alle prese, oltre che col padre, nientepopodimeno che con la figlia del conte di Cagliostro (!)
Carina l'ambientazione, bravi gli attori ed anche la storia in fondo non è male, però diamine: come è stato montato? Un film che va di fretta, precipitoso, con un montaggio forsennato forse per comprimere una trama lunga in un minutaggio accettabile. Troppe omissioni, troppi collegamenti lasciati allo spettatore... insomma non si capisce, si fa troppa fatica a seguirlo. Lascia perplessi. *!
Difficile apprezzare in toto questa pelicola, quando si ha un altro Arsenio Lupin (quello televisivo degli anni '70) in testa. Il protagonista mi sembra fin troppo giovane per il ruolo (anche se la cosa dovrebbe essere logica, visto che questo film racconta le prime gesta del personaggio di Maurice Leblanc) e tutto sembra un po' troppo... oscuro, per un film che avrebbe guadagnato molti punti a suo favore, se fosse stato leggermente un po' più frivolo di quello che è. Nè brutto, né indimenticabile!
MEMORABILE: Kristin Scott Thomas nel ruolo della contessa Josephine Cagliostro, antagonista e amante di Lupin, Eva Green nel ruolo di Clarisse, cugina di Arsenio.
Trasposizione cinematografica delle avventure del celebre ladro gentiluomo francese. Già portato sullo schermo nella celebre produzione televisiva, questo Arsenio Lupin è realizzato con impegno ed una certa cura nella caratterizzazione ambientale e nella messa in scena. Gli attori si impegnano ma rimangono impresse maggiormente le figure femminili (la Scott Thomas in particolare) mentre il protagonista Duris sembra francamente inadeguato per un personaggio così carismatico che avrebbe meritato una prova migliore. Non memorabile.
Perché mai scomodare il ladro gentiluomo per allestire un fragoroso filmone d’avventura tra Indiana Jones e Codice Da Vinci? Altro che furti in punta di fioretto: qua si menano fendenti e ci si lancia in fantasmagorie che manco Harry Potter! Se poi ci si aggiunge un po’ di spiritismo (Arsenio con la discendente di Cagliostro, lanciati alla ricerca del magico tesoro della regina?) ed effettoni speciali chiassosi, siamo in pieno lunapark. Dove gli occhi sono bombardati senza requie, ma dove l’originalità vera, il pathos e l’arguzia mancano.
Non mi entusiasma molto questa mania di scomodare personaggi celebri, in questo caso Lupin, per realizzare film che con essi c'entrano poco assai. Detto questo, la pellicola è davvero modesta, tutta basata sull'effetto scenico e sul colpo di scena continuo con una trama molto arruffata. Romain Duris è attore del tutto anonimo e non riesce a donare carisma al suo personaggio, Kristin Scott Thomas risulta totalmente sprecata nel ruolo di una discendente di, nientemeno, Cagliostro. *!
Ladro gentiluomo, Arsenio Lupin dovrebbe guadagnarsi la simpatia del pubblico pur essendo un furfante, ma Romain Duris ha così poco carisma da azzerare rapidamente l'interesse nei suoi confronti. Non aiutano la durata elefantiaca (oltre due ore) né la tendenza del film a prendersi troppo sul serio. Un montaggio frenetico cerca di bilanciare trama inutilmente aggrovigliata, ma il risultato è un filmetto confuso e pieno di boria.
In produzioni come queste la scelta del protagonista è essenziale: sbagliarla può inficiare l'intero film. Un Lupin privo di carisma, a tratti inespressivo, al cospetto di due dee del cinema internazionale, può solo tentare la carta della seduzione, ma è l'inesperienza ad affiorare. La scelta di musiche roboanti e inadeguate non aiuta. Il trucco e la fotografia risultano inaccettabili, a differenza di costumi e scenografie. Leblanc si sarà rigirato nella tomba. Una bella confezione e poco altro in un ovattato formalismo specchio del vuoto. Change channel!
MEMORABILE: Kristin Scott Thomas, ma anche Eva Green.
Deve avere ispirato in un qualche modo lo Sherlock Holmes di Guy Ritchie per l'aver trasportato un personaggio letterario famoso (in questo caso Arsenio Lupin, ladro gentiluomo) in contesti piuttosto distanti da quelli che gli appartengono. Questo non vuol dire che non si possa fare, ma bisogna farlo molto bene, altrimenti si rischia, come qui succede, un eccessivo stravolgimento. Credo avrebbe giovato creare un personaggio nuovo, ci avrebbe guadagnato anche un Duris qui poco adatto. Centrata invece la Thomas come dark lady.
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Zender, secondo me la nota nella scheda è decisamente abnorme: inutile ripetere in nota che il film è "prodotto nel 2004" visto che sta già scritto nell'anno; inutile spiegare tecnicamente una cosa che non riguarda solo questo film ("come si suol dire oggi, ossia quei film che escono direttamente in dvd senza passare dal cinema"), altrimenti perché non mettere la spiegazione tecnica - che so... - a un film in 3D per spiegare di che si tratta? Ancor più inutile la filmografia del protagonista (!). L'unica cosa che mi sembra sensata in una nota è, se proprio si vuole usare la sigla tecnica, "Film STV (straight to video), uscito direttamente in dvd". Oppure "film uscito direttamente in dvd". E basta.