Scarno, statico e spietato. Affronta il razzismo radicato nella piccola borghesia, microcosmo vuoto, corrotto, ottuso e riproducente perigliosi meccanismi di potere: tutti temi assai dibattuti nella filmografia del cineasta tedesco. I lunghi silenzi, i piani sequenza e i dialoghi banali fanno risaltare il talento degli attori, tra i quali spicca un magistrale e mimico Fassbinder nei panni dell'immigrato greco accerchiato, insultato, illuso e infine picchiato.
MEMORABILE: La scena del ristorante, in cui l'immigrato, non capendo il tedesco, subisce inconsapevole ferocissimi scherni.
Il titolo dispregiativo in tedesco indica gli immigrati. E proprio il rapporto tra la borghesia tedesca e i suoi fantasmi (a cominciare dall’immigrazione) è al centro di questo film. Arrivato al cinema dal teatro, Fassbinder (qui al secondo film) porta con sé non solo dialoghi serrati e la subordinazione dell’azione al testo e alla fissità, ma soprattutto le ragioni che stanno alla base di questa scelta: mostrare attraverso le parole nude e crude, in inquadrature fisse o piani sequenza, le meschinerie di una società al tramonto. Duro ma bello.
Invecchiato film di Fassbinder il cui tema centrale è quello del razzismo. Lo stile
risente di una staticità teatrale e di una certa verbosità. In se nulla di male, ma se
altrove grazie a questi elementi, il regista tedesco ha sfornato grandi opere (grazie
anche ad uno stile magniloquente), qui sono invece difetti che appesantiscono la pellicola. Poco emozionante e, forse, anche poco profondo.
Da una pièce teatrale concepita dallo stesso regista, Fassbinder ne gira una versione per il grande schermo. Dinamiche sociali e interpersonali, analisi e riflessioni su immigrazione e razzismo da più prospettive sono i punti principali su cui poggia la pellicola. Formalmente rigidissimo (forse troppo), dato che il più delle volte la fissità del suo sguardo e l’apatia latente che domina il film (e i suoi personaggi) è si indovinata, ma rischia anche di appiattire la tensione emotiva facendoci vivere tutto con troppo distacco. Un po’ invecchiato...
MEMORABILE: La scena nel ristorante, mentre l'immigrato greco viene liberamente insultato e deriso dai due ragazzi a sua insaputa perché non conosce la lingua.
Sottile speculazione sul confronto con l'Alterità dove l'Altro è chiunque: non solo l'inviso immigrato (il fabbricante di gattini) ma anche il proprio uomo o la propria donna, gli amici del quartiere e qualsiasi oggetto del desidero. Sesso, denaro e potere (meschinamente declinati) sono le ossessioni di quasi tutti i personaggi. L'amore è impossibile e se prende fa male. Regia impeccabile e solo apparentemente teatrale con mdp fissa raggelante. Film perfetto.
Influenzato da Godard, Fassbinder crea un’opera destrutturata, a metà tra il teatro e il cinema, in cui un gruppetto di giovani vive, parla, descrive la propria misera esistenza fatta di menzogne e compromessi. Il “fascismo ideologico” che è in loro si esprime massimamente quando arriva un elemento umano perturbatore, da eliminare con accuratezza e senza scrupoli. Sferzante critica alla sua Germania di allora, con una messa in scena, tanto originale quanto volutamente insopportabile.
Rainer Werner Fassbinder HA RECITATO ANCHE IN...
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«Katzelmacher, che vuol dire pressapoco "fascitore di mestoli di rame", termine dispregiativo con cui in Gemania e Austria si designavno gli italiani e per estenzione gli immigrati» (Gualtiero De Santi, Cineforum, 319/1992 - cit. nel booklet del dvd RaroVideo)
«i nostri connazionali emigrati in Germania, chiamati katzelmacher con il doppio significato di “riproduttore di gattini” e di “fabbrica-cucchiai”» (Da “Focus Storia”, ottobre 2009)
Chiarissima, in merito, la voce http://de.wikipedia.org/wiki/Katzelmacher e in particolare questo passo:
«Da darüber hinaus mit Katzel auch kleine Kätzchen gemeint sind (in diesem Sinne ist dann der Kater der Katzelmacher) und Cazzo im Vulgär-Italienisch für Penis steht, wurde das Wort alsbald auch zum abschätzigen Gemeinplatz für Fremde, die „wie ein streunender Straßenkater“ umherziehen, heimische Frauen verführen, ihnen Kinder zeugen und dann verschwinden.»
HomevideoXtron • 2/12/18 10:02 Servizio caffè - 2147 interventi
Il dvd RHV
Audio italiano e tedesco
Sottotitoli in italiano
Formato video 4/3 b/n
Durata 1h25m35s
Extra: booklet di 8 pagine, trailer, conversazione con Antonio Latella