Meraviglioso road-movie dall'idea non del tutto originale ma pregno di sana ed emotiva spinta. Girato in modo buono, considerando l'allora esordiente regista e continuamente lanciato a duecento all'ora visti i ritmi serrati con cui si svolge la vicenda di viaggio, ambientata in un epoca di massima spinta generazionale, in perpetua fuga dalla chiamata alle armi in Vietnam. Godibile dai titoli di testa a quelli di coda, pienissimo di divertenti personaggi, con un Costner al massimo della carriera e perché no: con un po' di sentimentalismo commovente.
Film bello e divertente ma che allo stesso tempo fa riflettere. Ottimamente girato (davvero fantastica la sequenza del paracadute) e con una bella fotografia. Attori in forma, su tutti Kevin Costner e Judd Nelson, anonima (almeno per me) la colonna sonora.
Film dall'assunto non particolarmente originale (ultimi "giorni da leone" per un gruppo di amici prima della partenza per il vietnam) ma ben fatto e coinvolgente, esordio alla regia di K Reynolds. Il film riesce a cogliere efficacemente lo spirito anarchico e ribelle ma anche in parte patriottico della gioventu' amricana degli anni '70 ed è girato con un'occhio alla riflessione ed uno allo spettacolo, con una fotografia suggestiva e una bella colonna sonora.
Davvero un bel film, in cui troviamo tutti gli elementi classici del road movie anni 70-80. Reynolds debutta con l'amico Costner ed un gruppo di ottimi attori e dà vita a una commedia delicata che sa essere anche commovente. Parabola sull'amicizia e sulla fine della spensieratezza. Memorabili il ballo e l'immagine finale.
MEMORABILE: Giocando alla guerra con fuochi d'artificio dentro un cimitero, due degli amici cadono a ridosso della lapide di un soldato. Fine dell'innocenza.
Sicuramente uno di quei film per cui ti chiedi: "Com'è che non lo danno mai in tv?". Bello perché mostra attraverso un viaggio la strada che porta dall'incoscienza, dalla sicurezza di esser invincibili verso la fine di tutto questo, verso il Vietnam e verso un mondo da adulti o presunti tali. La regia è piacevole e il cast efficace. Mi sentirei di consigliarlo!
Kevin Costner osserva da lontano lo spegnersi delle luci della festa di matrimonio da lui stesso organizzata. È il finale un po' melanconico di un film molto ben fatto, che entusiasma ma segna anche la fine di un'età nella vita dei protagonisti (e di ognuno) chiamata "gioventù", connotata con la spensieratezza, per entrare nella cosidetta vita "adulta". Kevin Reynolds, al suo esordio, fa tutto lui: soggetto, sceneggiatura e regia, e lo fa bene. Non c'è un attimo di stanca e le trovate non si contano. I giovani attori sono bravi e ispirati.
MEMORABILE: L'organizzare dal niente la bellissima festa di matrimonio, che ravviva una cittadina all'apparenza morta.
Commedia drammatica, assai apprezzabile nei suoi risvolti amari ma che non ho granchè apprezzato nei suoi insistiti quadretti umoristici (a partire dal lunghissimo episodio del lancio in paracadute), a volte quasi para-demenziali e che cozzano alquanto con gli intenti morali e realistici del racconto. Non mi ha convinto granchè neanche l'interpretazione di Nelson in inedite vesti da nerd rompiballe. Bello il finale, apprezzabili le musiche.
Per il sottoscritto è più di un film; un vero e proprio mito, un inno all'amicizia, divertente e al tempo stesso dolorosissimo. Film manifesto degli anni 80, con sequenze di culto assoluto e battute memorabili. Un'ultima avventura on the road, prima di diseppelire Dom, un esilarante tuffo col paracadute del logorroico Judd Nelson, flashback di amori finiti e nostalgici e al cimitero, di notte, sotto i fuochi d'artificio, l'incubo del Vietnam. Lacrime agli occhi, emozioni indescrivibili, puro cinema nostalgico. Immenso capolavoro immortale.
MEMORABILE: La festa è finita, le luci del paesino si spengono poco a poco, sulla collina la figura di Costner al tramonto. Se non è gran cinema questo...
L'originalità del film non sta nel plot (un gruppo di amici on de road nel deserto per l'ultima botta di vita prima del Vietnam e/o il matrimonio), né in certi dialoghi su quant'è bella giovinezza etc. ma in certe riprese raso-asfalto attraversate da animaletti curiosi, nell'inquadrature sgembe di un'auto azzurra come il cielo, nel volo ondivago di un aereoplanino dipinto guidato da un hippy fumato e fuori di zucca. Felicità espressiva che il regista non ha più saputo replicare, con Costner giovane e bello come mai più lo sarà. Tempus fugit...
MEMORABILE: La battaglia di razzi nel cimitero - Le lezioni di paracadutismo - La scritta fatta con panni e farina
La forza del film è che riesce a trasmettere la dualita delle avventure di questi quattro giovani (più il quinto in coma perenne...): l'adesso divertito, incoscente e anarchico dei vent'anni vissuti ORA e l'epica che questi ricordi avranno tra 20, 30 ANNI nella memoria di chi li ha vissuti. Che sia una sbronza, una bravata o anche un dispiacere, è tutto visto attraverso l'immediatezza e il divertimento del presente e la (futura) nostalgia per il passato. Completano il tutto un Taxas selvaggio e una colonna sonora bellissima, variegata.
MEMORABILE: Dom, un'inquietante entita seppellita nel deserto di cui si saprà tutto solo al momento opportuno.
Vero cult degli anni '80, Fandango è prima di tutto un ottimo film, ben recitato e molto intrigante. L'addio alla gioventù e la chiamata per il Vietnam non sono forse temi originalissimi, ma il film ha il pregio di evolversi in un coinvolgente road movie, che sa coniugare la spensieratezza dei giovani protagonisti con la coscienza delle incombenze prossime a venire. Ottima la recitazione (con un Costner sugli scudi), eccellenti le riprese e la fotografia, con i lunari panorami texani a tratti spettrali. Convincenti pure le musiche. Da vedere.
Ultima goliardata per un gruppo di amici prima del Vietnam. Plot non originale e basato su pochi macromomenti, riesce a trasmettere ideali d'amicizia e d'amore (con conseguenti fughe) con spirito da culto generazionale. L'ambiente desertico e brani che hanno segnato un'epoca aiutano a dare il senso del viaggio dentro se stessi. Qualche momento demenziale (l'aereo per strada) e un filo di retorica nei dialoghi toglie l'attenzione al dramma del periodo.
MEMORABILE: I fuochi d'artificio nel cimitero a ricordare i bombardamenti; L'aereo in verticale; L'ultimo ballo, il fandango del titolo.
Road movie centrato sul passaggio alla vita adulta dei protagonisti, si fa notare per l’alternanza di toni goliardici e di momenti malinconici (con il Vietnam che incombe sullo sfondo) e per i paesaggi che ben si intonano con la voglia di libertà dei cinque ragazzi. Sul piano della recitazione giova il dualismo tra Judd Nelson e Kevin Costner (qui in una delle sue poche interpretazioni davvero di spessore).
MEMORABILE: Dom.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
-Quentin Tarantino ha detto sul film quanto segue: "Kevin Reynolds is going to be the Stanley Kubrik of this decade. Fandango is one of the best directorial debuts in the history of cinema. I saw Fandango five times at the movie theater and it only playd for a fucking week, all right?"
-Nel libro di Wensley Clarkson TARANTINO - THE MAN, THE MYTHS AND HIS MOVIES edito nel 2007 viene citato come uno dei film e delle fonti di ispirazione che più di ogni altro hanno influenzato la carriera registica di Quentin Tarantino.
Reynolds per sembre con Fandango, Belva di Guerra e Codice Omicidio 187 (sottovalutatissimo e da rivalutare)
DiscussioneAlex75 • 7/11/17 16:34 Call center Davinotti - 709 interventi
Ok, sono buoni prodotti, ma l'accostamento a Kubrick mi sembra piuttosto iperbolico.
DiscussioneFauno • 7/11/17 22:21 Contratto a progetto - 2742 interventi
Ma io non lo so!!! Prima Refn, adesso Reynolds...D'accordo la libertà di parola, ma non voglio neanche dire lo stile di Kubrick, quanto la capacità di creare un capolavoro dietro l'altro...
Fandango sono io il primo a dire che è un capolavoro, ma penso proprio che sia quasi impossibile fare una caterva di successi di livello mondiale come Kubrick e finire in un fantastico crescendo come lui. Quindi son più chiacchiere che altro certi accostamenti, mi dispiace dirlo.