Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Segnalato da molti critici come prototipo del western “impegnato”, il film di Damiano Damiani (uno degli autori di genere meno superficiali) si distingue in effetti per una poco velata critica all'imperialismo americano, che vede nei suoi cittadini (impersonati qui da un attore dichiaratamente di sinistra come Lou Castel) automi asserviti al potere di un sistema ultracapitalista. Il contrasto è dato dalla genuina forza del popolo (i ribelli e Volonté), dotato di principi sinceri e salutare ignoranza. Ovviamente, essendo girato poco prima del ‘68, QUIEN SABE? (“Chi lo sa?”) riflette un'ideologia precisa e va letto in un'ottica palesemente progressista,...Leggi tutto ma Damiani sa anche fare del buon cinema, al di là dei "messaggi", e a tratti le sue qualità registiche sono evidenti. Purtroppo non riesce a mantenere costantemente alto lo standard delle riprese, esagerendo con gli estenuanti (e spesso insipidi) scontri a fuoco e dimenticando di imprimere il giusto ritmo. Per lunghi tratti ci si annoia e se non fosse per l'incredibile bravura di Gian Maria Volontè, che interpreta la parte del bandito ex-ribelle messicano El Chunco in maniera superlativa dotandolo di una gamma di espressioni infinita, il film varrebbe poco. Anche perché Lou Castel è quasi sempre muto (salvo nello splendido finale, vera summa dei messaggi contenuti nel film) e Klaus Kinski fa poco più di una comparsata. E’ sempre Volonté a dominare la scena, urlando sguaiatamente a ogni occasione e mescolando l’italiano con una specie di messicano maccheronico (come fanno tutti tranne Castel). La qualità di QUIEN SABE? sale col passare dei minuti, per sublimarsi nel finale. Niente di speciale le musiche di Luis Bacalov supervisionate da Morricone, così come la solare fotografia.

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Stubby 23/02/07 20:35 - 1147 commenti

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Sicuramente uno dei migliori film di Damiano Damiani e per rispetto al regista non riporto il termine spaghetti western in quanto mai è stato considerato tale da lui. Strepitoso Gian Maria Volontè che seppellisce completamente l'altro protagonista Lou Castel. Molto curiosa l'interpretazione di Klaus Kinski, in una veste totalmente diversa dal quella alla quale ci aveva abituato di solito. Capolavoro.

Caesars 7/03/07 08:58 - 3779 commenti

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Certamente uno dei migliori western all'italiana (escludendo quelli di Sergio Leone) e buon esempio di coniugazione di messaggio politico e spettacolo. Superlativa l'interpretazione di Gian Maria Volontè che oscura completamente gli altri, a partire da un Lou Castel un po' fuori parte. Il film acquista spessore man mano che procede fino ad un finale decisamente riuscito. Una pellicola discreta che merita almeno una visione.

B. Legnani 17/03/07 01:35 - 5523 commenti

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Spazioso e crescente. Non tutto gira alla perfezione, ma il risultato finale è cospicuo, una trama che conquista. Parte piano, ma poi, con la vicenda di Don Felipe (del quale, sobriamente, non vediamo la morte), prende quota e non cala più, rinunciando agli effettacci e preferendo suggerire. Finale forzato, ma perdonabile. Il migliore mi è parso Lou Castel: anch'egli improntato alla sobrietà recitativa, ma capace, con tale compostezza (pare uscito da un affresco di Piero della Francesca) di comunicare col silenzio e col minimo gesto.

Il Gobbo 14/09/07 15:54 - 3015 commenti

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Apice, con Tepepa, del tortilla-western terzomondista, grandi scenari, azione scatenata, bella musica e interpreti superlativi (dall'irresistibile Volontè con la sua mistura ispano-veneta, all'imperturbabile e perfetto Castel, e Kinski benedicente a suon di bombe), e sceneggiatura con qualche risvolto in più rispetto al solito schematismo - che peraltro perdoniamo volentieri se batte le piste messicane o del western, la parte meglio invecchiata del nostro cinema politico. Pallinaggio alto. Evitare il dvd italiano tagliatissimo.
MEMORABILE: "Non comprare pane, niño! Compra dinamite!"

Matalo! 25/09/08 18:40 - 1378 commenti

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Non l'ho ancora commentato? Supportato dalla bellissima fotografia di Toni Secchi, uno dei Damiani migliori tout court, in grado di coniugare l'azione con il discorso. Il discorso è sempre la cosa meno efficace delle due, come spesso accade in Damiani, ma è uno dei western politici migliori. Volontè in excelsis, Castel antipatico quanto deve essere. Martine Beswick stupenda. Damiani sa girare con bel piglio spettacolare, all'americana e il film si gode. Un po' assurdo a volte Kinski, il fratello mezzo scemo mezzo frate.

Enzus79 25/01/09 18:53 - 2874 commenti

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Uno dei migliori spaghetti-western che abbia mai visto. Non ci sono solo scazzottamenti, inseguimenti e battute ad effetto, ma anche una trama che entra nel sociale (le spie CIA durante la rivoluzione) e Volontè mostra cosa deve fare un attore per farsi apprezzare: recitare alla grande. Attori così si contano sulle dita di una mano. Non da meno gli altri interpreti (Kinski).

Straffuori 27/01/09 13:46 - 338 commenti

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Ottimo lavoro western di Damiani ambientato in piena rivoluzione messicana con un Gian Maria Volontè bravissimo e incisivo come sempre. Qui interpreta un bandito/rivoluzionario che cavalca e combatte per gli ideali di cambiamento sotto la spinta/inganno del nino Lou Castel. Emozionante la parte finale e davvero belle le musiche. Volontè è sempre energico e sopra le righe.
MEMORABILE: Il finale: "Compra dinamiteeee".

Homesick 22/02/09 09:55 - 5737 commenti

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La rivoluzione come ideale incorrotto e atto puro contro le lusinghe del capitalismo imperialista e approfittatore: il primo ha la faccia ghignante e lurida di un istrionico Volontè (che spiana così la strada al Cuchillo di Milian); il secondo quella ambigua e pulita di un apparentemente cheto Castel. Il western incontra la storia del Messico in un paesaggio all’uopo torrido e sconfinato dove convivono peones, proprietari di terre, preti-soldati, militari e guerriglieri. Musiche in sinergia di Bacalov e Morricone.
MEMORABILE: Il treno bloccato.

Aal 16/08/09 12:30 - 321 commenti

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Uno dei migliori western di produzione italiana degli Anni Sessanta, dominato da un istrionico Gian Maria Volonté. Degne di note anche le intepretazioni di Lou Castel e di Klaus Kinski. Damiani realizza un'opera ambiziosa ed impegnata, epica e coinvolgente. Molto evidente il messaggio politico: non ci sono dubbi su chi siano i buoni e chi i cattivi. Interessante e psicologicamente ben costruito il rapporto tra il personaggio di Volonté e quello di Castel.

Cangaceiro 5/09/09 09:40 - 982 commenti

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Film antesignano del western politico, ne racchiude già gli ingredienti principali, come la fierezza del popolo messicano e l'ideale di rivoluzione ad ogni costo. Questi messaggi sono filtrati dal rapporto umano tra Cucho ed El Nino, vero cardine della vicenda, sospeso tra attrazione e repulsione, rispetto e diffidenza, sino al finale: un'apoteosi terzomondista in barba all'arroganza americana. Volontè è spumeggiante, sempre altìccio e scapestrato, pur restando moralmente tutto d'un pezzo. Castel gelido. Originale il predicatore farneticante Kinski.
MEMORABILE: Il finale, fulmineo e imprevedibile.

Lou Castel HA RECITATO ANCHE IN...

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Bruce 13/09/10 09:38 - 1007 commenti

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Poco spaghetti-western e molta rivoluzione messicana nel bel film di Damiani. Un grandioso Volontè è il sanguigno capopopolo, fedele sino all'ultimo al suo ideale, Kinski il fratello francescano e bombarolo, Lou Castel l'enigmatico sicario americano. La musica di Bacalov e Morricone segna ogni scena con vigore e i giusti toni. Gridato, pieno di ritmo e di riprese, molto lontano dal modello compassato di Leone. Impossibile annoiarsi. Energia pura.

Galbo 28/07/11 08:07 - 12380 commenti

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Un pò limitativo ridurre questo film di Damiani a semplice "spaghetti western", a causa delle sue facilmente identificabili motivazioni socio-politiche evidenti dalla buona sceneggiatura che le mescola con la componente action ben calibrata. Altro elemento di spicco è l'ottima scelta del cast che unisce attori di diversa nazionalità impegnati in un'ottima prova recitativa. Su tutti emerge il nostro Volontè.

Furetto60 21/03/13 12:05 - 1193 commenti

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Western atipico di ambientazione messicana, mostra un budget di rispetto unendo scene classiche, assalto al treno, cavalcate e sparatorie, a evidenti riferimenti di natura sociale. La recitazione di Volontè è molto sopra le righe ed è ben compensata dalla figura compassata dell’amico “Nigno”- Castel, Kinski invece ha il solito sguardo allucinato. Bello il finale, col confronto tra la realtà messicana e la tracotanza dei ricchi vicini statunitensi con epilogo di sapore anarcoide.

Jdelarge 7/07/13 23:43 - 1000 commenti

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Bellissimo western italiano che ha la particolarità di avere in comune con i classici spaghetti western solamente le interminabili (e un po' tedianti) sparatorie iniziali. Per il resto il film funziona veramente bene e la componente politica è approfondita intelligentemente. Volontè, nella parte del Chuncho, è strepitoso dall'inizio alla fine e viene ottimamente spalleggiato da Castel, che interpreta un personaggio furbo ed egoista, con una morale decisamente spietata, ma realista. Bella la fotografia e la musica. Davvero un ottimo film.
MEMORABILE: El Chuncho: "Amigo, la mierda es siempre mierda!".

Black hole 8/08/13 23:15 - 143 commenti

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Western "non western" tra i migliori prodotti in Italia. Le mani sapienti di Damiani e Solinas confezionano un film dedicato alla rivoluzione messicana ricco di messaggi socio-politici. Un algido sicario americano e un rivoluzionario messicano si incontrano "non per caso" per arrivare al generale Elias, ovviamente con motivazioni differenti. La freddezza scandinava di Castel si contrappone alla gestualità latina di Volontè, autentico mattatore. Un'opera ancora oggi affascinante, dal finale emozionante e con un cast di grande qualità. Da vedere.
MEMORABILE: "Nella vita si può anche morire" (El Chuncho/Volonté); La grande colonna sonora di Luis Bacalov.

Vitgar 23/07/14 11:24 - 586 commenti

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Ottimo western politico in cui si narra del rivoluzionario El Chuncho (riferimenti a Pancho Villa e Emiliano Zapata) e del suo ideale di libertà per il popolo messicano. Ideale vissuto in modo "pasionario", a volte ingenuo, ma alla fine insindacabile. Volonté intenso come sempre, Lou Castel con la sua faccia d'angelo azzeccato nel ruolo di El Nino, ma in generale tutto il cast è all'altezza. Bella fotografia. Colonna sonora di Bacalov e Morricone di ottimo livello.

Daniela 14/05/15 16:54 - 12626 commenti

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Pre-sessantottino ma impregnato di umori contestatari, uno dei migliori peones-movie mai girati: la storia dell'improbabile amicizia fra il giovane americano scaltro e il bandito rivoluzionario ignorante ed arruffone avvince dal primo incontro fino all'epilogo, forse anche troppo didattico ma riscattato da una vena di poetica follia. Incontenibile Volonté, efficace Castel ma anche il resto del cast risulta all'altezza a cominciare da Kinski in un ruolo meno schizzato del solito. Bella confezione impreziosita da una memorabile colonna sonora.
MEMORABILE: El Chuncho accetta la sua sorte; Tutta la sequenza finale alla stazione

Nicola81 5/08/16 16:03 - 2840 commenti

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Salvatore Laurani e Franco Solinas firmano una sceneggiatura intelligente e ben strutturata; Damiani (ormai proiettato verso il cinema di denuncia) dirige con robusto mestiere e senso dell'azione. Il risultato è il più politico dei western nostrani, nonché uno dei più insoliti. Molto efficace e per nulla scontata la descrizione del legame che si instaura tra un astuto e glaciale Castel (alla sua migliore interpretazione) e un incontenibile Volonté (ottimo come sempre). Bella fotografia di Toni Secchi e buone musiche del duo Bacalov/Morricone.
MEMORABILE: L'assalto al treno e quelli alle caserme; Nella casa di Don Felipe; Il finale alla stazione.

Magi94 29/06/17 13:30 - 944 commenti

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Damiani crea un western di chiaro stampo terzomondista (con tempismo perfetto visto che siamo nel '66). Purtroppo non riesce a imprimere abbastanza "serietà" al film e spesso si perde in sparatorie da puro western che ai giorni nostri appaiono un po' ridicole. Il film merita comunque di essere visto anche solo per il magnifico finale, sorretto da un indimenticabile Volontè (bravissimo per tutti i 120 minuti), che assume toni epici nella sua spinta alla rivoluzione scaturita dai sentimenti prima ancora che dalla razionalità.
MEMORABILE: "E tu, non comprarti il pane con esto dinero, hombre! Compra dinamite!"

Rambo90 17/05/18 17:09 - 7679 commenti

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Western ideologico e politico, che non rinuncia però anche a una bella dose di spettacolarità, con tante sparatorie ben orchestrate. Damiani caratterizza al meglio i personaggi e le loro motivazioni, che siano esse di pura avidità o che abbiano dentro di sé un afflato rivoluzionario, affidandosi a un gigantesco Volontè (credibilissimo nel suo spagnoleggiare) e alla faccia impassibile di Castel. Belle musiche (ma in parte riciclate da Django) di Bacalov e messa in scena più ricca di altri spaghetti contemporanei. Notevole.

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Il Dandi 6/08/19 23:34 - 1917 commenti

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Dinamitardo (come vuole la memorabile battuta finale) ma anche tragicamente nichilista (come vuole il titolo) il film di Damiani è - insieme a Requiescant di Lizzani - il miglior anticipatore del filone sessantottino e terzomondista del nostro western. Volonté è un messicano tra il lercio e rapido factotum che era Wallach e quel misto di vigore e indolenza che ritroveremo in Milian; Kinski uno spiritato rivoluzionario maniaco religioso; ma più incisivo di tutti è il composto Castel, vero dominatore del gioco fino all'ineluttabile finale.
MEMORABILE: "Ma come quien sabe, lo saprai il perché!"

Joe64 15/05/20 20:28 - 17 commenti

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Bellissimo paella western, forse il miglior film di Damiani; una cura maggiore nelle scene d'azione lo avrebbe reso un capolavoro... C'è un cast di attori magnifici: su tutti primeggiano Volonté e Kinski (doppiato da Sergio Graziani, pronuncia la sua ultima battuta con la voce di Massimo Turci), una sceneggiatura di ferro, le belle musiche di Bacalov-Morricone. Tante scene da antologia, un finale da ricordare...

Puppigallo 10/04/23 13:41 - 5259 commenti

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Onesto western rivoluzionario che può contare sull' interpretazione di un Volontè perfettamente calato nella parte e di una spalla faccia d'angelo convincente, pur non azzeccandoci nulla con l'ambiente circostante fatto di polvere, povertà, disperazione, ideali e ignoranza (è questo il bello). Qualcosa poteva essere sforbiciato, ma la verve del protagonista riesce a far mantenere vivo l'interesse dello spettatore. Kinski è più equilibrato del solito. Nel suo genere riuscito.
MEMORABILE: In villa col padrone condannato; "E mio fratello perchè l'hai ammazzato?". "Perchè stava per ammazzare te". "Claro"; "Ma perchè!?". "Quien sabe!".

Keyser3 23/05/23 23:08 - 444 commenti

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Buon film di Damiani, una sintesi fra il western politico di Sollima, per il messaggio di fondo e lo spaghetti più puro di Leone (il cast è leoniano che più non si può e c'è il tocco ironico del caso). Non convince troppo Lou Castel, freddo come si addice al ruolo, ma con una faccia poco da western, mentre Volonté, che mantiene il look alla Indio, è adorabilmente fracassone e caciarone e domina la scena. Durata imponente, quasi due ore, ma il ritmo resta sempre buono, grazie alle tante scene di azione.
MEMORABILE: "Amigo! La mierda es mierda!"

Paulaster 29/06/23 18:07 - 4391 commenti

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Sicario americano si unisce a rivoluzionari messicani per uccidere un generale. Il soggetto del film sono i moti anticapitalisti associati a un classico western. Damiani ha meno idee visive rispetto a Leone ma sa orchestrare bene i conflitti a fuoco, e insinua spesso contenuti antiamericani o di valore morale. Volontè ha la parlata maccheronica ma può dar sfogo al suo estro chiassoso; Castel è ingessato come un killer in un poliziesco e Kinski ha poco spazio. Conclusione senza grande inventiva.
MEMORABILE: La mitragliatrice; L'arrivo della prostituta in città; Come caricare il fucile.

Rebis 5/07/23 12:25 - 2332 commenti

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Tra la Rivoluzione Messicana e i moti del '68, c'è il western revisionista di Damiano Damiani, girato in Spagna durante il regime franchista, con due volti emblematici dell'anticonformismo - Lou Castel e Gian Maria Volonté. Anzi, tre con Kinski. Lo sguardo sulla frontiera è antispettacolare, terzomondista si disse, ma sarebbe più corretto definirlo pauperistico. Le sparatorie, sovrabbondanti e girate senza dinamismo, sembrano innoqui giochi da bambini. Ideologico e schierato, chiude su un finale magnifico, ma ciò che lo precede è interlocutorio, frammentario, prolisso. Volonte-roso.

Noodles 23/02/24 16:42 - 2204 commenti

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Sull'appena nato filone dello spaghetti western Damiano Damiani inserisce il suo cinema di impegno politico. Il matrimonio è felice fino a un certo punto. I vari riferimenti politici, la denuncia sociale e il bel finale ne mostrano il lato buono, ma l'ottimo Damiani sembra non avere troppo la mano per il genere. Se lo prendiamo come western, infatti, il film è piuttosto noioso, privo di momenti indimenticabili e pieno di sparatorie sfiancanti. Gian Maria Volontè mostra per l'ennesima volta tutte le sue qualità, circondato da un cast discreto. Film interessante, ma con qualche limite.
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  • Homevideo Il Gobbo • 5/06/09 09:21
    Segretario - 762 interventi
    Com'è noto agli appassionati l'integralità del film di Damiani è da sempre un cruccio, e in effetti l'edizione italiana (prima General Video poi Surf/CG, nonché numero 5 della collana Fabbri a edicola) è carente di alcuni minuti. Quella effettivamente integrale è la vecchia Anchor Bay (A bullet for the general), priva di italiano come quella tedesca, Tote Amigo, doppiamente uscita per la Koch.
    Al "secondo posto" (cioè con minime mancanze, assente solo una breve sequenza di dialogo in cui compare lo stesso Damiani nei panni di un giornalista) le edizioni giapponese e francese (El Chuncho), entrambe con italiano: quella francese, edita da Wild Side, è, per vicinanza e costi, quella che consiglio.
    Ultima modifica: 5/07/10 14:33 da Il Gobbo
  • Homevideo Gnegno • 10/10/10 08:12
    Disoccupato - 9 interventi
    La vhs originale dalla mia collezione personale:

    Ultima modifica: 12/04/12 18:42 da Zender
  • Musiche Lucius • 25/04/12 19:16
    Scrivano - 9063 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, il 45 giri originale:

    Ultima modifica: 26/04/12 07:38 da Zender
  • Musiche Zender • 26/04/12 07:38
    Capo scrivano - 47729 interventi
    Sempre bellissime, Lucius. Altri 5 punti bonus cumulativi!
  • Homevideo Didda23 • 25/05/12 00:59
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Volevo segnalere che il 22 Maggio è uscito il Blu-Ray della mitica Blue Underground.
    Region free e con audio italiano.
    Dovrebbe contenere le due versioni e credo sia integrale:
    U.S.: 115 Mins. / International: 118 Mins.

    Inserisco il link per le specifiche tecniche:

    http://www.blue-underground.com/product.php?product=216
    Ultima modifica: 25/05/12 08:13 da Zender
  • Homevideo Zender • 25/05/12 08:14
    Capo scrivano - 47729 interventi
    Altro acquisto molto possibile...
  • Curiosità Zender • 11/01/13 13:33
    Capo scrivano - 47729 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

  • Discussione Raremirko • 13/05/13 23:16
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Cosa che mi ha colpito: negli extra del dvd Damiani non ritiene il suo film un western, ma bensì "un film con messicani".
  • Homevideo Pol • 28/04/17 18:28
    Servizio caffè - 185 interventi
    Preso e visto il blu-ray tedesco della koch media: durata 1.57.47, sottotitoli escludibili.
  • Homevideo Marco_81 • 9/03/24 15:55
    Disoccupato - 2 interventi
    giovedi 7 marzo è stata trasmessa su Cine34 la versione restaurata dalla cineteca nazionale, con titoli di testa in italiano, prologo in italiano, discorso del chuncho in italiano e altre piccole scene solitamente mancanti in italiano. Diciamo che come audio è finalmente integrale
    peccato per alcune scene tagliate, probabilmente per la prima serata.. magari una trasmissione in nottata potrebbe essere totalmente integrale...
    spero in un dvd/br definitivo ....