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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Dal romanzo omonimo di Vitaliano Brancati, Alberto Lattuada trae un film non particolarmente originale che propone Lando Buzzanca nel ruolo a lui più adatto: quello del siciliano focoso che per ragioni contigue (in questo caso il matrimonio con la bella Katia Moguy) si sposta dalla sua terra d'origine per venire in contatto con un mondo (qui quello milanese) a lui completamente estraneo. Dapprima cercherà di adattarvisi, poi... La parte più lunga è comunque quella ambientata a Catania, dove Giovanni (Buzzanca) conduce una vita spensierata nella quale il lavoro ricopre una funzione non certo fondamentale nell'economia della giornata, occupata invece dai discorsi sul sesso con gli amici, dai primi...Leggi tutto approcci con Ninetta (Moguy), tornata in Sicilia disinibita e piacente e dalle lunghe dormite fino a giorno inoltrato. A Milano Giovanni ci finirà spinto dalla moglie, che lo vuole avvocato mondano e di successo. Le controindicazioni di una vita monopolizzata dall’arrivismo (nel quale facilmente Giovanni cade) si faranno presto sentire. Il ritratto disegnato da Lattuada è attendibile, ben reso da un Buzzanca innegabilmente a suo agio nella parte, però manca alla sceneggiatura quella brillantezza, quel tocco di umorismo in più che le avrebbe sicuramente giovato. I rapporti con il sesso femminile sono poco approfonditi, giocati su stereotipi poco incisivi (nonostante la Moguy non reciti male, tutt'altro) e in fondo lo stesso genere di commedia (affrontata dal nostro cinema infinite volte) ha trovato in passato e troverà esponenti migliori. Il bianco e nero non rende giustizia ai solari paesaggi siciliani.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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B. Legnani 6/05/07 01:03 - 5533 commenti

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Quasi insulso, lento, poco spiritoso, superficiale. Un Lattuada venuto male. Buzzanca (avv. Percolla che qualcuno, per errore, chiama avv. Pecorella…) è bravissimo, ma non c’è interesse, non c’è brio. Bella la Christine, la Aulin (al debutto) è gelida, non si vede la Pejo ma la Ferrarelle. C'è un momento esilarante (vedi oltre) e non è male neanche il matrimonio. Ma tutto il resto è noia.
MEMORABILE: Buzzanca va sùbito a letto con un’amica della fidanzata, che incontra uscendo dalla camera: la prende a schiaffi, per punirla d'avere amiche così...

Il Gobbo 14/09/07 15:13 - 3015 commenti

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Insomma... Non siamo certo fra gli alfieri della impossibile aderenza ai testi letterari, ma qui parecchio del sapido di Brancati si perde, in una commedia garbata e professionale (con un Buzzanca impeccabile ma troppo trattenuto, forse perchè convinto di fare un'operazione alta) ma che non spicca nella media del periodo - il che è male, con cotanto padre. Probabilmente il difetto sta nel manico, non essendo questa la tazza di tè di Lattuada. Notevole però la colonna sonora di Trovajoli con la canzone-cult "Quand'ero un bebè"

Undying 25/06/09 17:56 - 3807 commenti

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Dall'omonimo testo di Vitaliano Brancati, Lattuada trae spunto per portare sullo schermo il personaggio latin-lover la cui immagine, soprattutto in seguito, verrà forzatamente associata alla figura del bravo Buzzanca (anche a livello fumettistico, ma questo è un altro discorso). La figura dell'uomo mediocre, coniugato con una donna semplice (Ninetta/Katia Moguy) e costretto - causa frenetiche contingenze lavorative - a vivere in quel di Milano è associata alla decadenza sessuale, prima vera causa della "perdita di vigore maschile" e della crisi di coppia. Il film è pero banale e poco ritmato.

Deepred89 31/05/13 13:58 - 3709 commenti

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Commedia piacevole e amarognola, piuttosto riuscita nonostante in alcuni punti giri un po' a vuoto. Va però detto che il soggetto di base funziona, con un'azzeccata morale anti-industriale che irrompe in una trama che pare anticipare ironicamente la mogoliana Questo inferno rosa. Purtroppo si ha come la sensazione che alcuni elementi potenzialmente vincenti (sia comici che drammatici) non vengano messi in scena con la forza necessaria, ma il tutto è messo al sicuro da una confezione di tutto rispetto. Non male, ma lontano dai migliori Lattuada.

Giùan 7/09/13 11:48 - 4562 commenti

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Lattuada resta lontano dalla precedente sortita “isolana” (Mafioso) e dalla capacità di trascendere con grottesco realismo i clichè della sicilianità. Si vola basso e il livello di pur raffinato divertissement riflette senza profondità le differenze di mentalità nord–sud, scontando i buchi di un cast tutto sommato inerte più nella parte catanese che in quella lombarda (dove incidono il Valsecchi di Toeplitz e il secco poeta aspirante nobel di De Simone). La Moguy e Lando mostrano come bel tuorlo e buon albume spesso non facciano un efficace zabaione.

Markus 7/05/14 09:34 - 3690 commenti

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Adattamento di un romanzo Anni '40 all'Italia schiamazzante degli Anni '60. Lattuada, con lungimiranza, palesa allo spettatore una buona dose di pruriginoso (reggicalze, mutandine e corpi femminili spiati dalla macchina da presa), pratica che compirà anche in pellicole successive. La vicenda spesso è raccontata in maniera frenetica, quasi come degli sketch assemblati in fase di montaggio e la cosa di certo non aiuta alla comprensibilità. Resta un Buzzanca nel suo ruolo di siculo un po’ stereotipato ma tanto funzionale al nostro cinema popolare.

Fauno 20/07/17 01:35 - 2212 commenti

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Bene come a casa propria non si sta da nessuna parte, specie se parliamo della Sicilia, terra di latin lovers. Eh sì, Milano ti darà benessere e carriera ma pure nebbia, traffico, serate scontate, ipocrisia a go-go pur di fare affari, obbligo di frequentare "pezzi grossi" (come insulsaggine!); non per niente è la parte meno bella del film. Annichiliscono invece positivamente la Christine prima (per il numero col cuscino al seguito di un doppio gioco) e la Aulin poi, nel ruolo di un frutto che a forza di non mangiarlo scivola via e dà al film il giusto esito.
MEMORABILE: I camei della Careddu, moglie di un miliardario e della Michelangeli, sfrenata nel ballo; Lo splendido brano di Trovajoli "Quando ero un bebè".

Homesick 27/08/17 08:27 - 5737 commenti

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Decresce bruscamente nel passaggio dalla Sicilia a Milano, quando cioè il calore e la vivacità della commedia di provincia si raffreddano nella fiacchezza di banali constatazioni sulla vita nel grigiore e nella decadenza della metropoli. Buzzanca, impareggiabile "Sicilian-lover", se la cava in entrambi i contesti, mentre la regia di Lattuada, lontanissima dai pregevoli drammi degli anni Cinquanta, appare incerta sulla strada da seguire.
MEMORABILE: Le amorevoli sorelle di Buzzanca; Buzzanca che canta "Quando ero un bebè".

Pessoa 13/05/21 06:41 - 2476 commenti

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Mediocre commedia di Lattuada tratta dal capolavoro omonimo di Brancati in cui la regia troppo didascalica non riesce a cogliere la mesta (auto)ironia dello scrittore siciliano e preferisce nelle scene chiave buttarla in farsa, spesso piuttosto scontata, soprattutto quando racconta del gallismo isolano. Comunque buona la prova di Buzzanca, che spesso non riesce a dare respiro alla sua verve imbrigliata da una sceneggiatura eccessivamente verbosa. Il risultato finale è tutt'altro che esaltante, ma con un può di buona volontà si arriva in fondo senza problemi.

Zampanò 7/09/21 20:55 - 381 commenti

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L'istrione c'è, Buzzanca, ed è nel suo acquario ma viene utilizzato male. Un moschettiere del sesso che s'innamora dopo dieci minuti finisce per mandarci fuori strada. Migliora nella versione pre-yuppie milanese dove pure non si ritrova una centratura del personaggio, salvo la coda resipiscente. Rifiniti però i bozzetti catanesi, sia d'esterni (i vitelloni più vicini a Germi che a Fellini) sia d'interni, nell'aggraziato b/n di Gerardi, con le doviziose sorelle sospiranti del bel fratello scapolone. Come usa dire, meglio il libro.
MEMORABILE: Lite al semaforo. "Tu sei milanese e lavori ma io sono siciliano e ammazzo!".

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Gugly 18/07/23 23:40 - 1188 commenti

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Film lento che non decolla, indeciso tra l'affresco dei Vitelloni di Sicilia e un insieme di episodi uniti solo dal protagonista, un Buzzanca più serioso del solito ma già nei panni dello sciupafemmine a cui tutto è concesso (con la complicità delle adoranti sorelle zitelle); vale come esempio di un certo cinema anni 60 ma non può competere con i graffi di Germi o con la nevrotica operosità meneghina delineata da Lizzani; intendiamoci, non è una pellicola inguardabile e Buzzanca esibisce già le sue classiche espressioni, ma Lattuada ha fatto di meglio.
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  • Discussione Undying • 5/05/09 22:23
    Risorse umane - 7574 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Undying ebbe a dire:
    Attenzione:
    l'attore accreditato come Pippo Starnazza si chiama in realtà Roberto Antoni (detto anche Freak) ed è legato al gruppo musicale degli Skiantos...



    Stai scherzando, vero?
    Starnazza è il tifoso del Milan di ROMANZO POPOLARE...


    Ho ripreso la notizia da una fonte piuttosto attendibile, trattandosi di un testo uscito nelle librerie.
    Poi, ovvio, anche i migliori sbagliano e, in questo caso, temo proprio che l'autore abbia preso un granchio.

    Il film in questione non l'ho visto, e bisognerebbe capire se Mantegazza, ovvero il personaggio del film accreditato a Pippo Starnazza (che sempre un nick è), ha più di 12 anni.

    In tal caso si tratta del vero Pippo Starnazza ch'è comunque lo pseudonimo di Luigi Redaelli (1909 – 1975).
  • Discussione B. Legnani • 5/05/09 22:27
    Pianificazione e progetti - 14975 interventi
    Undying ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Undying ebbe a dire:
    Attenzione:
    l'attore accreditato come Pippo Starnazza si chiama in realtà Roberto Antoni (detto anche Freak) ed è legato al gruppo musicale degli Skiantos...



    Stai scherzando, vero?
    Starnazza è il tifoso del Milan di ROMANZO POPOLARE...


    Ho ripreso la notizia da una fonte piuttosto attendibile, trattandosi di un testo uscito nelle librerie.
    Poi, ovvio, anche i migliori sbagliano e, in questo caso, temo proprio che l'autore abbia preso un granchio.

    Il film in questione non l'ho visto, e bisognerebbe capire se Mantegazza, ovvero il personaggio del film accreditato a Pippo Starnazza (che sempre un nick è), ha più di 12 anni.

    In tal caso si tratta del vero Pippo Starnazza ch'è comunque lo pseudonimo di Luigi Redaelli (1909 – 1975).


    Il film l'ho visto qualche anno fa. Non ricordo Starnazza, ma proprio non credo che all'epoca qualcun altro potesse usare il suo nome.
  • Discussione Undying • 5/05/09 22:35
    Risorse umane - 7574 interventi
    Il testo di riferimento è il seguente:

    Giovannona Coscialunga a Cannes - Storia e riabilitazione della commedia all'italiana anni '70. A cura di Giuliano Pavone. Tarab edizioni (1999).

    Citazione testuale dal libro (pag. 88):

    "Nel cast, sotto lo pseudonimo di Pippo Starnazza, Roberto "Freak" Antoni".

    Comunque convengo: trattasi di probabilissimo, anzi certo, refuso.
  • Discussione B. Legnani • 5/05/09 23:51
    Pianificazione e progetti - 14975 interventi
    Undying ebbe a dire:
    Il testo di riferimento è il seguente:

    Giovannona Coscialunga a Cannes - Storia e riabilitazione della commedia all'italiana anni '70. A cura di Giuliano Pavone. Tarab edizioni (1999).


    Anch'io possiedo il fondamentale libretto, ma ora non lo trovo. Mi fido della tua parola...
  • Homevideo Gestarsh99 • 16/09/11 00:36
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Disponibile in edizione dvd dal 19/10/2011 per Medusa Video:

    DATI TECNICI

    * Lingue Italiano
    * Schermo Anamorfico 16:9 B/n
    * Audio Dolby Digital 2.0
  • Discussione Mirrrko • 17/01/13 15:48
    Galoppino - 174 interventi
    Purtroppo in quel libro ci sono un sacco di errori e nefandezze... Probabilmente l'autore ha confuso Pippo Starnazza con BEPPE STARNAZZA, nome che usava Freak Antoni in un progetto parallelo degli skiantos...
  • Homevideo Mirrrko • 17/01/13 15:52
    Galoppino - 174 interventi
    Il dvd MEDUSA ha una durata di 96'21", escludendo 5 secondi iniziali con il divieto ai minori a tutto schermo (???).
    Invece la copia che ha trasmesso SKY CINEMA CLASSIC è di 97'25".
  • Curiosità Zender • 5/05/13 19:44
    Capo scrivano - 47805 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il simpatico flano del film:

  • Discussione Fauno • 20/07/17 01:37
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Ho trovato la scena della Christine una delle più eccitanti in assoluto.
  • Discussione B. Legnani • 20/07/17 11:44
    Pianificazione e progetti - 14975 interventi
    Fauno ebbe a dire:
    Ho trovato la scena della Christine una delle più eccitanti in assoluto.

    Sì: la Christine era una bomba.
    Ultima modifica: 20/07/17 11:45 da B. Legnani