Tiger è un ex-poliziotto uscito di galera dopo una condanna (ingiusta, ça va sans dire). Ritiratosi in un'isolata casa nei boschi dove lo raggiunge la figlia, ha però a che fare con dei trucidoni che gliene fanno di tutte. Rambata all'italiana, di buon mestiere. La psicologia e gli intermezzi familiari non sono il forte di Bava jr., e tanto più se l'attore protagonista è Michael "2019" Sopkiw, ma quando il gioco si fa duro le cose filano. E noi nostalgici versiamo una lacrimuccia sulla tomba del nostro cinema di genere.
"Sognando Rambo" Bava jr. porta tutti sulle fredde montagne americane tra rocce, boschi e rapide. Sfruttando bene la suggestiva ambientazione, con una regia artigianale ma efficace, riesce a costruire una serrata battuta di caccia. Inizialmente le prede sono dei cervi indifesi ma in breve si passa alle persone. Un film tosto e greve dove la violenza, sia sugli animali che sugli uomini, la fa da padrone, con qualche tocco splatter ben dosato. Angosciante la colonna sonora. Tra i bracconieri troviamo Ottaviano Dell'Acqua e Mike Miller (Giorgione in Bomber).
MEMORABILE: Sopkiw ricompone la frattura ossea alla gamba sanguinante della figlia (bleah!).
Il film inizia bene: un ex poliziotto che esce di galera non riesce a vendicarsi e quindi decide di autoesiliarsi in montagna. Inizialmente sembra solo un'aperta denuncia alla caccia e dà molto onore all'iniziativa. Dopo, il tutto diventa ridicolo con quell'uomo che prima reagisce a provocazioni gratuite e inspiegate, poi si trattiene e solo nel finale decide di far uscire la sua vena di supereroe. Confuso e improvvisato.
Lamberto Bava ha raggiunto l'apice del peggio dei peggio. Questo action è un'accozzaglia di inseguimenti, scene splatter (poche) e buoni sentimenti. Nemmeno Stallone o Seagal avrebbero fatto di peggio. Degli attori non se ne ricorda nessuno. L'unica nota positiva è la canzone.
Se “Blastfighter” risulta un film poco riuscito la colpa è principalmente della sceneggiatura, riprovevole e banale. Da un soggetto salvabile, scritto da Morando Morandini Jr., qualcos’altro potevano far uscire fuori, i due fratelli sceneggiatori De Rita; al contrario inventano un film piatto e retorico, disordinato nelle sequenze e superficiale nel descrivere i personaggi. Nel cast, brava Valentina Forte.
Solido, quadrato e vendicativo: il Rambo all'italiana (condiviso con Thunder) sta in questa pellicola. Buona azione e sparatorie "poderose". Un paese di bastardi come quello non s'era mai visto su pellicola, ed ecco che Bava e Sopkiw si danno da fare per attuare della sana vendetta. Una pecca per i flashback: troppo superficiali e mal legati.
Già dal terzo film è chiaro come Bava jr, al pari dell’immenso babbo, non intenda fossilizzarsi su un unico genere, bensì cercare sempre nuove strade: dopo l’horror e il thriller ecco infatti un action ove convergono spunti di ecologismo, ombre western – il rapporto di amore-odio e il duello tra Sopkin e l’ex amico Montefiori –, singhiozzi da lacrima-movie e le gesta di Rambo, prorompenti nella vendetta finale, prima con gli agguati nel bosco e poi a colpi del terribile fucile “blastfighter”. Regia dignitosa e buon ritmo a servizio però di una sceneggiatura che rimane materia inerte.
MEMORABILE: «Volete sapere chi sono? Sono un figlio di puttana! E voglio essere lasciato in pace!!!»; il “blastfighter” in azione.
Da un tipo che si fa chiamare “Tiger” il buonsenso suggerirebbe di stare alla larga. Invece no: dal suo ritorno in paese comincia una spietata persecuzione che porterà infine il protagonista a scatenare una guerra “che non te la sogni neppure”! Dignitoso clone di Rambo (anche se il protagonista ricorda molto anche Chuck Norris...), che funziona grazie al buon ritmo e alla regia tutto sommato pulita e ispirata. La storia non è certo originale ma tuttavia riserva qualche sorpresa. Niente male!
Riprendendo ambientazione e filo conduttore da Rambo e anticipando per certi versi Commando, Bava gira un interessante action all'americana, dimostrando buon mestiere e un certo impegno. Chiaro, i mezzi sono quelli che sono, la sceneggiatura e i dialoghi pure (personalità tagliate con l'accetta); però ci si diverte abbastanza, specialmente nella prima parte. Paradossalmente l'ultima mezz'ora, tutta sparatorie ed esplosioni, è forse quella meno interessante ed è dove il film inizia a stancare un po'; comunque un lavoro più che godibile.
Rambo in versione italiana. I mezzi sono evidentemente inferiori e anche le idee non è che abbondino, però il film è totalmente "ottantiano" e l'azione è buona; di conseguenza, anche se non siamo chiaramente ai livelli del capostipite americano, la pellicola è godibile con una discreto livello di tensione. Sopkiw risulta "specializzato" in questo tipo di recitazione; onnipresente nel genere il gigante Eastman.
Tra horror e thriller questo terzo film di Lamberto Bava ha tutta l'aria di un tentativo di uscire dai confini orrorifici che parevano per lui prefissati. Un action american style, dove si scorgono senza troppi veli Rambo e Un tranquillo weekend di paura. La pellicola, in mancanza di originalità e con un certa povertà di mezzi, riesce con onestà a intrattenere con un buon ritmo narrativo e colpi di scena. Un po' anonima la presenza del protagonista Michael Sopkiw, ma forse volto "giusto" per quel genere. Decisamente meglio Valentina Forte.
Non stuzzicare il Rambo de noantri che dorme. E se poi gli colpiscono duramente l'unico affetto familiare, ecco che per il numero di vittime servirà un pallottoliere. La pellicola in sé non ha spunti interessanti e, soprattutto, ha un tasso di originalità pari allo zero per cento. Eppure, grazie alle esagerazioni, a un certo ritmo e a una masnada di assassini sparatutto sguinzagliati dietro al povero protagonista, lo spettatore se non altro può assistere a multi ammazzamenti, violenza di ogni genere e un inaspettato colpetto di scena, che farà sbroccare l'ex poliziotto. Vedibile.
MEMORABILE: Il cattivo "Io non ho ucciso nessuno!" (ma poi ci prende gusto e...); Le capriole antipallottole...; Osso rimesso a posto; Braccio sparato via.
Un po' il primo Rambo, un po' Un tranquillo weekend di paura ma anche Mad Max con, perché no, alcune influenze peckinpahiane: Lamberto Bava firma, negli anni del crollo totale del cinemabis tricolore, uno degli ultimi grandi prodotti del genere, un violentissimo e curato film d'azione che nulla ha da invidiare ai corrispettivi statunitensi. Merito anche del tocco "italiano" tra (graditissime) esagerazioni e splatter abbondante, caratteristi di primissimo ordine e un Sopkiw "franconeriano" in grado di recitare e anche bene. Uno dei migliori film del talentuoso Bava Jr.
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DiscussioneCangaceiro • 15/10/09 20:38 Call center Davinotti - 739 interventi
Dalla locandina qui presente sul Davinotti credevo di imbattermi in un post-atomico e invece ecco la versione italiana di Rambo.
Un classico b-movie tricolore fatto con pochi mezzi ma tanta passione (poi magari esce che è un film su commissione ma la mia sensazione non è stata quella).
Come ho avuto modo di dire nel commento molto suggestiva l'ambientazione, sarebbe bello sapere se siano veramente delle montagne nord-americane, ma il cast pieno di italiani un pò mi insospettisce e poi a riguardo i vari registi di genere italiani ne han fatte di cotte e di crude, ad esempio spacciando per esotiche location italiche. L'inizio cittadino e le 2 scene al minimarket sono sicuramente "americane" quello è certo.
Se vogliamo la pellicola è anche straziante perchè, senza gridarli, lancia comunque messaggi molto tristi, come l'impossibilità di recuperare il tempo perduto (il rapporto con la figlia) e la caducità dell'amicizia.
Peccato per gli attori: Sopkiw è quel che è e Montefiori (per l'occasione zoppo) sembra annoiato e svogliato.
Mike Miller se col suo Giorgione in Bomber era fastidiosamente ambiguo qui varca tutti i limiti dell'antipatia.
Ve ne consiglio la visione!
Lo vidi al cinema con mio padre.Avevo poco più di 10 anni....che ricordi....
DiscussioneCangaceiro • 16/10/09 20:09 Call center Davinotti - 739 interventi
Alla faccia della filippica che ho fatto in discussione generale...ho sbagliato il pallinaggio!
Era mia intenzione assegnare una rotondissima tripalla, non so se si possa correggere.
DiscussioneZender • 16/10/09 20:11 Capo scrivano - 47803 interventi
Ahah, certo che si può caro Canga! Resta di stucco... è un barbatrucco! Fatto!
Il terzo bracconiere,oltre a Stefano Mingardo e Ottaviano Dell'Acqua, è il noto stuntman romano Gianluca Petrazzi,nascosto dietro l'improbabilissimo pseudonimo di Carl Savage(!!)
HomevideoXtron • 19/12/15 20:01 Servizio caffè - 2151 interventi
Il bluray inglese 88 FILMS non ha nè audio nè sottotitoli nella nostra lingua.